La Dispensa Solidale in Movimento.
Ovvero? Una nuova modalità per combattere lo spreco alimentare e sostenere le famiglie in difficoltà attraverso una rete di raccolta e distribuzione di cibo invenduto o donato, utilizzando un food truck “solidale”.
Qualche hanno fa decisi di rinunciare a trascorrere il Natale in famiglia e lo passai alla mensa dei poveri in via Canova. Addetto al risotto alla milanese, il mio compito era curare la cottura, fare le porzioni e aiutare a servirle. Quell’anno, infatti, in via straordinaria, si decise di accompagnare gli ospiti ai tavoli affinché, almeno per un giorno, si sentissero persone e non poveri. Al termine del pranzo ci fu una standing ovation: quell’applauso lo porterò sempre nel cuore. Inutile dirvi che è stato probabilmente il Natale più bello della mia vita.
Da quel giorno ho sempre pensato che si potrebbero chiudere dei cerchi anche con il “corporate” e creare, con l’aiuto di aziende, una dispensa solidale in movimento con lo scopo di raggiungere quartieri in difficoltà o comunità ai margini…. e tutto questo non farlo solo a Natale: ogni giorno!
Bisogna ovviamente creare partnership con commercianti, aziende locali e aziende Nazionali. Aprire una collaborazione con supermercati, panetterie, ristoranti e mercati cittadini per raccogliere pane del giorno precedente, frutta e verdura avanzata, cibo invenduto, ma ancora perfettamente commestibile.
Poi ecco un bel food truck che brandizzato e sponsorizzato diventerebbe il mezzo per trasportare e distribuire il cibo in diverse aree della città, specialmente nei quartieri con una maggiore concentrazione di famiglie vulnerabili.
Il food truck seguirebbe poi un calendario settimanale con tappe fisse nei quartieri. Oltre alla distribuzione di cibo, potrebbe offrire piatti caldi preparati con gli ingredienti raccolti.
L’iniziativa Dispensa Solidale in Movimento potrebbe poi agire in sinergia con il Comune: gli assistenti sociali sono sempre più alla ricerca di posti di lavoro per aiutare le famiglie che soffrono la disoccupazione.
Ogni mese, il food truck potrebbe organizzare mini-eventi con chef locali per insegnare al personale reclutato l’arte nella cucina anti-spreco. La formazione gratuita del personale favorirebbe il loro reimpiego.
Includerei nel progetto anche delle iniziative per bambini, in collaborazione con le scuole per sensibilizzare le nuove generazioni all'importanza di non sprecare cibo, così come previsto dall’agenda 2030.
Questa iniziativa oltre a ridurre lo spreco alimentare, oltre a dare aiuto diretto a chi ha bisogno, aiuterebbe anche la comunità a sentirsi più unita creando un punto di incontro solidale.
Poi, pensando all’agenda 2030, questa iniziativa darebbe una mano all’impatto ambientale con un segno positivo: meno rifiuti alimentari significa meno emissioni di metano e un ambiente più sano.
E lo Slogan potrebbe essere: "La solidarietà è di casa... e on the road!" Massimo Morga