Uno studio pionieristico da Torino promette di rivoluzionare l’angioplastica e le tecniche di diagnosi avanzata. Ma come ci potremo salvare dalle “allucinazioni” che questi sistemi potranno avere? Se suggeriscono di operare sicuramente un cardiologo vorrà prima controllare con i propri occhi ed esperienza: questa è la parte facile. Ma se invece suggeriscono di NON operare, chi si piglia questa responsabilità se la diagnosi dovesse esser sbagliata? Alla fine sempre l’occhio del cardiologo è necessario! Ed allora a cosa mai potranno servire questi nuovi strumenti diagnostici?
Post di Franco Senia
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Dottore commercialista in pensione. Umanista curioso. Be Woke. Non lasciare che la destra populista fermi il progresso civile e sociale dell'Umanità.
Il primo pacemaker è arrivato negli Anni 50. Un’innovazione senza precedenti per quell’epoca. Che è stata anche la prima grande innovazione tecnologica di tutta la medicina. «Se mi chiede perché ho deciso di fare il cardiologo, rispondo che nello studio del cuore risiedono tutte le leggi della fisica. E vale lo stesso per la tecnologia che nella Cardiologia trova la sua perfetta applicazione». Gianfranco Pistis è primario del reparto di Cardiologia all’Azienda ospedaliero-universitaria Santi Antonio e Biagio. Dal 2013 organizza e segue il convegno «CardioAlessandria» dedicato al binomio tecnologia-Cardiologia che quest’anno è tornato ad Alessandria per la sua sesta edizione. Dottore, cos’è cambiato dall’arrivo del primo pacemaker? «L’innovazione è proseguita. Oggi abbiamo strumenti più piccoli e meno invasivi, persino il comune pacemaker che siamo abituati a sentir nominare più di altri dispositivi. E ne sono nati tanti altri». Qualche esempio? «Per quanto riguarda le novità più recenti, ci riferiamo al campo dell’interventistica coronarica e strutturale. Per la prima abbiamo dispositivi sempre più sofisticati e piccoli che permettono di entrare nelle coronarie e riaprirne le occlusioni per evitare ischemie e infarti. Ormai da anni si usano gli stent, ma di recente la tecnologia ha messo a disposizione dei palloni che servono a sostituire gli stent: inseriti nelle coronarie, si gonfiano e depositano i farmaci sulla parete coronaria impediscono che la coronaria si restringa. In campo strutturale abbiamo, invece, la possibilità di sostituire le valvole malate passando dalle arterie, senza fare tagli chirurgici importanti. Si arriva fino al cuore facendo navigare i cateteri che portano le nuove valvole e rimpiazzano le vecchie». Così i garantiscono interventi meno invasivi? «Assolutamente, con la conseguenza di avere una guarigione più rapida. Le persone tornano prima al lavoro, fanno una convalescenza più lieve e veloce. E questo ci consente di trattare i pazienti più anziani in maniera più delicata e meno impattante per la loro salute, oltre che favorire la medicina di precisione, fatta su misura per ogni soggetto, perché i pazienti sono tutti diversi l’uno dall’altro». Sono tanti? «La maggior parte. Abbiamo anche pazienti giovani ma che, nel caso di problematiche cardiache, non presentano altre patologie. Negli anziani la casistica è più importante perché la vita si è allungata: negli ultimi quattro decenni la sopravvivenza è aumentata di sette anni e di questi quattro garantiscono una migliore sopravvivenza cardiovascolare. La conseguenza, però, è incorrere in maggiori problematiche da gestire in maniera multidisciplinare». Come si lavora in squadra? «Garantiamo al paziente la collaborazione di tutti gli esperti, cardiologo, diabetologo, infermieri, medico di base. È dell’anno scorso l’istituzione del dipartimento Cardiotoracovascolare qui ad Alessandria che riunisce in sé più specialisti per intervenire al meglio sui pazienti. Questo Prosegue
Se la tecnologia fa battere il cuore: “Con i nuovi dispositivi entriamo nelle coronarie ed evitiamo gli infarti”
lastampa.it
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(Questi contenuti sono rivolti esclusivamente agli operatori sanitari) La scansione di un organo in movimento come il cuore è sfidante, ma grazie alla #dualsource è possibile superare questa sfida e generare immagini nitide del cuore, anche in pazienti con frequenze cardiache elevate o irregolari. La risoluzione temporale nativa ultraveloce è fondamentale per ridurre al minimo gli artefatti da movimento del cuore e fornire immagini nitide delle coronarie, anche senza l’uso di beta-bloccanti. Inoltre, la velocità di scansione fino a 37 cm/s consente l'imaging dell'aorta in meno di 4 secondi, anche in acquisizioni cardio-sincronizzate. Lo spiega Il Dr. Stephan Schulz, MD, Radiologische Allianz Hamburg, Germania, che illustra come la tecnologia #DualSource consente l’imaging dettagliato dei vasi, soprattutto in ambito cardiaco 👉 https://lnkd.in/dQ-TDni4 Tu pensi al futuro. Noi innoviamo in anticipo. #cardiology #CT
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La Linforisonanza sta rivoluzionando lo studio delle vie linfatiche nei pazienti sottoposti a trapianto di linfonodi. Questa avanzata tecnica di imaging offre una visione dettagliata e non invasiva del sistema linfatico, permettendo di monitorare con precisione il recupero e la funzionalità dei linfonodi trapiantati. Grazie alla linforisonanza di controllo eseguita a 1 anno dal trapianto possiamo: - Valutare efficacia e vitalità del trapianto - Valutare la formazione delle nuove vie linfatiche lungo le matrici di collagene Biobridge Fibralign - Valutare la diminuzione del liquido linfatico (più vedete bianco, più c'è liquido) - Pianificare successivi interventi terapeutici personalizzati sia medici che chirurgici L'adozione di questa tecnologia rappresenta un passo significativo verso un'assistenza sanitaria più efficace e mirata, migliorando la qualità di vita dei pazienti. Investire nella ricerca e nell'implementazione di queste metodologie è fondamentale per il futuro della medicina rigenerativa e della chirurgia del linfedema.. #centrolinfedema #grupposansonato #casadicuralamadonnina #Sanità #InnovazioneMedica #Linforisonanza #TrapiantoDiLinfonodi #centrolinfedema Andrea Menozzi Michaela Cellina DENISA GIARDINI GSD Healthcare Casa di Cura La Madonnina Greg King
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(Questi contenuti sono rivolti esclusivamente agli operatori sanitari) La scansione di un organo in movimento come il cuore è sfidante, ma grazie alla #dualsource è possibile superare questa sfida e generare immagini nitide del cuore, anche in pazienti con frequenze cardiache elevate o irregolari. La risoluzione temporale nativa ultraveloce è fondamentale per ridurre al minimo gli artefatti da movimento del cuore e fornire immagini nitide delle coronarie, anche senza l’uso di beta-bloccanti. Inoltre, la velocità di scansione fino a 37 cm/s consente l'imaging dell'aorta in meno di 4 secondi, anche in acquisizioni cardio-sincronizzate. Lo spiega Il Dr. @Stephan Schulz, MD, Radiologische Allianz Hamburg, Germania, che illustra come la tecnologia Dual Source consente l’imaging dettagliato dei vasi, soprattutto in ambito cardiaco 👉 https://lnkd.in/dDkXzakM Tu pensi al futuro. Noi innoviamo in anticipo. #cardiology #CT
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Avreste mai immaginato che i #radiologi curano e liberano dal #dolore? Li abbiamo sempre visti come quelli che "leggono" esami strumentali e tirano fuori una diagnosi. Invece riservano sorprese, limitatamente ad alcune patologie, per le quali possono fare molto, sempre con l'aiuto delle tecnologie. E' il caso, per esempio, della Radiologia di Chieti diretta da Massimo Caulo, che sta trattando con ottimi risultati le malattie dell'apparato muscolo-scheletrico, che affliggono le articolazioni, spalla, ginocchio, gomito, mano, anca, caviglia, piede, polso. I trattamenti, eseguiti da Giovanni Cannataro e dalla sua équipe, consistono in infiltrazioni sotto la guida di ecografia e Tac per artrosi, borsiti, artrosi, patologie dei legamenti e tendinopatie come calcificazioni di spalla, epicondilite, tendinopatie della fascia plantare. Per le infiltrazioni vengono utilizzati collagene, acido ialuronico, cortisone e plasma ricco di piastrine, ottenuto dal sangue del paziente stesso. Ma non è tutto, perché insieme a Loris Di Clemente i trattamenti sono estesi anche sulla colonna vertebrale per curare discopatie e infiammazioni, mentre sulle fratture vertebrali si interviene con procedure di vertebroplastica e cifoplastica. Per quanti conoscono la sofferenza senza fine causata da tali patologie queste terapie offerte dalla Radiologia di Chieti sono una vera manna e i pazienti che l'hanno già sperimentata possono confermarlo info -> asl2abruzzo.it
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❗️L'Intelligenza Artificiale a supporto dell'Endoscopia digestiva di ASST Brianza ❗️ 🧑🏼⚕️🩺 Gli Endoscopisti Digestivi dell’ASST BRIANZA utilizzeranno il nuovo sistema GI-Genius di Medtronic per il rilevamento dei polipi del colon, come ulteriore livello di screening durante le colonscopie. GI Genius System coadiuva il gastroenterologo endoscopista durante la colonscopia, allo scopo di evidenziare le aree, le cui caratteristiche visive sono compatibili con vari tipi di anomalia della mucosa, come i polipi colorettali di qualsiasi forma, dimensione e morfologia. "Questa tecnologia pionieristica - afferma il Dott. Domenico STILLITTANO - stillitano ha un impatto diretto sulla nostra capacità di migliorare lo screening e la prevenzione del cancro al colon" ❓Lo sapevi che una colonscopia di 30 minuti fornisce circa 54.000 frame di immagine, generando 270 GB di dati da analizzare?!? Si può facilmente intuire il vantaggio offerto dall'Intelligenza Artificiale che, affiancandosi all'endoscopista funziona come un secondo osservatore durante la colonscopia stessa, contribuendo a ridurre i tassi di polipi precancerosi mancanti. "Noi lavoriamo con l'obiettivo di rilevare le lesioni prima che diventino tumori o perlomeno di effettuare una diagnosi precoce - dichiara il Dr. Renzo Schalling" #asstbrianza #ia #endoscopia #intelligenzaartificiale
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Si la tecnologia , fondamentale in medicina
La tecnologia può letteralmente salvare la vita, fino al punto di diagnosticare un infarto a distanza in un paziente inconsapevole permettendo ai medici di agire immediatamente. Tutto questo grazie ad un defibrillatore 'angelo custode' ed ai cardiologi del Policlinico Gemelli di Roma, che hanno raccontato il caso sulla rivista British Medical Journal Case Reports.
Defibrillatore 'angelo custode' lancia l'allarme, salvo da infarto - Medicina - Ansa.it
ansa.it
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NUOVO SISTEMA RADIOLOGICO TELECOMANDATO: PROSEGUE IL RINNOVAMENTO DEGLI STRUMENTI PER LA DIAGNOSTICA DEL POLICLINICO Prosegue il processo di rinnovamento e potenziamento del parco macchine tecnologico del Policlinico. Presso l'Unità Operativa Radiologia Oncologica ed Interventistica è ora operativa una nuova, particolare postazione telecomandata. Si tratta di un'apparecchiatura radiologica di ultima generazione che consente di eseguire indagini diagnostiche dell'intero distretto scheletrico, compreso il torace. Migliore qualità dell'immagine, maggiore accuratezza diagnostica e rapide elaborazioni post-processing sono alcune delle peculiarità del nuovo sistema, a cui si aggiungono tempi di scansione più rapidi e una minor dose di radiazioni per i pazienti. L'apparecchiatura è inoltre dotata di un tavolo porta-paziente regolabile, che permette un facile accesso e posizionamento anche di pazienti a ridotta capacità motoria. A livello diagnostico, l'apparecchiatura consente l'esecuzione di tutta una serie di indagini radiologiche diagnostiche di una certa complessità. Vengono ad esempio riprese le fasi della deglutizione per studiare pazienti con difficoltà ad alimentarsi dovute a neoplasie invalidanti orolaringofaringee o a problemi neurologici gravi, o si effettuano ad alta risoluzione e bassa dose indagini radiografiche per lo studio delle tube nelle pazienti con infertilità o anche si controllano con mezzi di contrasto gli esiti degli interventi urologici o gastrointestinali prima della dimissione del paziente.
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Laurea Giurisprudenza-Docente per la Formazione nella Sicurezza sul lavoro e privacy per professione - RSPP - Autore e consulente editoriale per vocazione
DEVE DIVENTARE ELEMENTO INTEGRANTE ANCHE NELLA SICUREZZA SUL LAVORO
La tecnologia può letteralmente salvare la vita, fino al punto di diagnosticare un infarto a distanza in un paziente inconsapevole permettendo ai medici di agire immediatamente. Tutto questo grazie ad un defibrillatore 'angelo custode' ed ai cardiologi del Policlinico Gemelli di Roma, che hanno raccontato il caso sulla rivista British Medical Journal Case Reports.
Defibrillatore 'angelo custode' lancia l'allarme, salvo da infarto - Medicina - Ansa.it
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Cuore artificiale totale e autonomo
A NIGUARDA PRIMO CUORE ARTIFICIALE IMPIANTATO IN LOMBARDIA Il device di ultima generazione riproduce esattamente la funzione del cuore nativo, adattandosi automaticamente all'attività fisica del paziente. Un cuore artificiale, munito di valvole biologiche, che va a sostituire totalmente il cuore con funzioni molto vicine a quelle fisiologiche. Sono le caratteristiche del device impiantato per la prima volta in #RegioneLombardia a #OspedalelNiguarda nei giorni scorsi. Il cuore artificiale di ultima generazione è stato utilizzato per trattare un paziente affetto da grave scompenso cardiaco con disfunzione del ventricolo sinistro e destro, da diversi mesi in attesa per un trapianto di cuore. L'intervento è stato effettuato con successo dall'équipe della Cardiochirurgia e Trapianto di cuore, diretta da Claudio Russo, e supportata dallo staff dell’Anestesia e Rianimazione Cardiotoracovascolare, diretto da Michele Mondino. Il nuovo device consentirà al paziente di affrontare con una migliore qualità di vita il periodo d’attesa in vista del trapianto cardiaco. Il cuore artificiale di nuova generazione sostituisce totalmente il cuore nativo, che viene rimosso con un intervento cardiochirurgico in circolazione extracorporea. Il nuovo device si compone di una camera ventricolare sinistra ed una ventricolare destra. Questa configurazione lo differenzia dai sistemi di assistenza utilizzati normalmente, i cosiddetti VAD (Ventricular Assist Device), che risultano essere pompe a turbine miniaturizzate in grado di fornire un flusso sanguigno di tipo continuo (costante, senza una sistole e una diastole), con funzione di supporto pressoché esclusivo ventricolo sinistro. Il cuore artificiale con le sue quattro valvole biologiche (che corrispondono alle valvole tricuspide, polmonare, mitrale ed aorta del cuore nativo) è in grado invece di generare un flusso fisiologico di tipo pulsato (cioè con una pressione sistolica ed una diastolica come nel soggetto normale). “Questa caratteristica- sottolinea Claudio Russo- mette al riparo da tutte le possibili complicanze del flusso continuo; inoltre il cuore artificiale a valvole biologiche è dotato di sensori che permettono un adattamento dell’attività in base alle richieste dell'organismo, così come succede nel cuore nativo. Tra i vantaggi di questo nuovo device rientrano anche le superfici interne totalmente rivestite di membrane biologiche che richiedono bassi livelli di terapia anticoagulante con un ridotto rischio di complicanze correlate”. L'intervento per l’impianto è una procedura piuttosto complessa in quanto richiede la totale rimozione del cuore nativo che viene sezionato a livello delle valvola tricuspide e mitrale.
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