L'episodio a inizio Luglio, Lorenzo fa fatica a parlarne "Il mio compagno non ha voluto più tornare sull'argomento"! https://lnkd.in/di9kdVXc
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La mia nuova recensione per Aculei rivista!
Nella giornata del 4 giugno abbiamo pubblicato la nuova recensione a firma di Rosita Mazzei. Si tratta del testo 𝙇’𝙚𝙨𝙩𝙖𝙩𝙚 𝙙𝙞 𝙎𝙞𝙘𝙖𝙧𝙞 di Luigi Galluzzo ed edito da Laurana Editore. ⬇️Eccone uno stralcio: «La morte di Lea Icardi, scrittrice di successo, riporta inevitabilmente Elena nel suo ex commissariato. Quello stesso commissariato da cui era fuggita in precedenza sperando di non dover più affrontare la morte in faccia e che, nel momento del ritorno, le appare esattamente come un tempo, come se tutto si fosse cristallizzato. Contemporaneamente, però, l’ex commissaria comprende perfettamente come quel luogo non le appartenga più, come sia ormai troppo opprimente per lei. Nonostante gli anni trascorsi, però, Martire non riesce realmente a relegare il passato in un angolo buio e sperduto del suo cuore. I rimpianti, il non essersi espressa per tempo, il tentativo di celare al mondo una parte importante della sua essenza, infatti, non possono far altro che inquietarla. Non le resta, quindi, che uscire da quella stanza che un tempo era il suo ufficio per trovare un po’ di riposo nella sua abitazione. Anche questa volta, però, le sue premonizioni non sono apparse per nulla». Per leggere l’intera recensione basta cliccare qui: https://lnkd.in/d4pjRx5R Per informazioni è possibile contattarci all’indirizzo email aculeirivista@gmail.com #aculei #aculeirivista #recensione #lauranaeditore #luigigalluzzo #giallo #lestatedisicari #narrativa #narrativadigenere #donne #polizia #lgbt
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Mom, Founder & COO of SIRO Consulting srl, Polyglot Speaker and Activist, Presidente Confcommercio Terziario Donna Roma
Continua la mattanza. Altre 2 donne uccise, a Lucca ed in Veneto. Uccise prima dell’udienza di separazione che è la fase piu’ delicata ed a rischio. Una figlia di 15 anni che vede la madre morire sotto la furia del padre. Non si contano più. La vita dell’essere umano non ha più alcun valore. Siamo tutte, nessuna esclusa, in pericolo. Le nostre figlie, le nostre sorelle. Il Procuratore di Tivoli, Francesco Menditto, dice che “i femminicidi vanno considerati e gestiti come una strage di stato”. Noi di Confcommercio Terziario Donna Roma abbiamo nominato una delegata alla violenza contro le donne Avv. Marina Marconato e portiamo ovunque, senza sosta, il progetto da noi redatto ed immediatamente attuabile #FuturoSicuro. In partenza anche il nostro corso di formazione #FuturoSicuro per tutti gli operatori : L’organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che la violenza su donne e minori è un problema di salute pubblica di proporzioni epidemiche globali. Tra le criticità maggiori di molti operatori del settore (avvocati, servizi sociali, coordinatori genitoriali, educatori, operatori vari) pesa la mancanza di formazione specifica, la sottovalutazione del rischio, la non adeguata ed immediata conoscenza di fenomeni in grande aumento, come l’abuso narcisistico e le dinamiche della violenza di genere. Si registrano troppe donne vittime di violenza istituzionale a cui viene anche sottratta ingiustamente la prole, madri accusate di PAS o “sindrome di alienazione parentale” (sconfessata dall’intera comunità scientifica ma ancora imperante nei Tribunali con altri nomi) poiché madri preoccupate che difendono i propri figli dalla violenza. Queste donne subiscono “vittimizzazione secondaria”. La violenza viene scambiata per conflittualità. L’attuale legge 54/2006 sulla bigenitorialita’ a tutti i costi, così concepita, tutela il genitore violento presso cui spesso viene anche collocata la prole invece di allontanare il genitore maltrattante. Dimentichiamo che i minori vittime di violenza assistita riportano danni a vita scientificamente rilevati. Un partner violento non potrà mai essere un buon genitore e la violenza si trasmette per generazioni. Le denunce false di violenza sono poco superiori all’1%. Quante altre ancora ne devono morire?
Uccide la moglie in strada, parlano i testimoni: “L’aveva già aggredita in passato”
lanazione.it
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Le Streghe della Finanza | Co-founder di GB Investing | Trader privato | Preparatrice mentale | Studiosa di finanza comportamentale
Tra chi vede in LEI una strategia di marketing, chi la vede come un simbolo di riscatto femminile, chi come un insulto, chi come un simbolo di #coraggio. In ognuno di noi sicuramente elicita una sensazione. Quale messaggio vuole lanciare la #Fearlessgirl a noi #investitori? Continua qui - https://lnkd.in/dmGgNVDs #paura #finanzacomportamentale #trading #investimenti
The Fearless Girl
https://ef360.it
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Non so se per l’Italia questa comunicazione rappresenti una novità. All’estero certamente non lo è. Da anni, infatti, molte #diocesi degli Stati Uniti e del Sud America pubblicano liste di #sacerdoti e #religiosi (vivi o defunti) accusati di #abusi sessuali o rivolgono appelli affinché chiunque sia stato abusato dal reverendo X si presenti in diocesi o presso l’Istituto Religioso di appartenenza. Istintivamente sono portata ad apprezzare tale iniziativa, ritenendola un ottimo modo per far luce su abusi lontani nel tempo o nascosti. Ma una più attenta riflessione mi porta a diffidare da questa modalità. Quanti innocenti rimarranno “impigliati” nelle maglie di questo #giustizialismo? A prescindere dal fatto concreto citato nell’articolo (che non conosco), come può un morto difendersi? Come può in questo modo essere salvaguardato il naturale principio di presunzione di innocenza? Non bisogna infatti dimenticare che accanto a vere #vittime, ci sono non pochi profittatori. Da che (e non è poco tempo) mi occupo di casi abusi sessuali in ambito ecclesiale, infatti, ho potuto riscontrare che se poca Giustizia c’è stata per le vittime, altrettanto poca ce n’è stata per coloro che sono stati falsamente accusati. La vittima ha tutto il diritto di essere ascoltata, presa seriamente in considerazione e vedere da ultimo condannato il suo abusatore ed eventualmente anche colui che ha “insabbiato”; ma chi è accusato ha un altrettanto diritto a potersi difendere partendo da una presunzione di innocenza e salvaguardando la sua buona fama … e che buona fama rimane se sei stato sbattuto in prima pagina? Cosa ne pensate? #abusisessuali #pedofilia #vaticano #chiesa #dirittocanonico #dirittopenale #presunzionediinnocenza #church #vatican #childabuse #sexualabuse #canonlaw #penallaw https://lnkd.in/dtUXx9dN
La denuncia. Gesuiti, un nuovo caso di abusi. E ora apre uno sportello per le vittime
avvenire.it
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La caccia alle streghe: Melissa Satta e il Medioevo che non se ne va. Melissa Satta, simbolo di forza e indipendenza femminile, ha recentemente preso posizione contro le false narrazioni che la dipingono come causa del declino del suo ex partner. Questa narrazione ricorda dolorosamente i pregiudizi medievali, rivelando quanto certe mentalità siano radicate e persistenti: l'immagine della donna seduttrice che con la sua bellezza conduce alla rovina l'uomo è un cliché obsoleto, che trova ancora spazio nella società odierna. Melissa Satta ha vissuto un amore, conclusosi come molti altri, ma la sua figura di donna attraente e libera viene ingiustamente etichettata come pericolosa. Ci ritroviamo intrappolati in un'ottica binaria: una donna può essere solo l'incarnazione della purezza o il simbolo della tentazione, senza sfumature intermedie. Questa dicotomia alimenta una cultura che, sebbene pubblicamente denunciata, viene sottilmente sostenuta da comportamenti quotidiani, come battute o commenti inappropriati, che perpetuano la visione di una società patriarcale. L'importanza dell'educazione verso il rispetto e l'uguaglianza viene spesso sottolineata, ma quante volte si traduce in azione concreta? Personalmente, mi impegno a riprendere mio figlio, ormai adulto, sull'importanza delle parole, che possono avere un impatto profondo e duraturo. È fondamentale riflettere su come, individualmente e collettivamente, possiamo contribuire a smantellare questi stereotipi superati e costruire una società più equa e rispettosa per tutti. #RotturaDegliStereotipi #ForzaFemminile #ResilienzaFemminile #ControIlGiudizio #EducazioneAlRispetto #FineDegliStereotipi #CulturaDelRispetto #DonneIndipendenti #SocietàPiùGiusta
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Dedicato alle madri, alle abilità pretese e alle inabilità taciute, alle convenzioni non più convincenti, ai linguaggi disturbanti. E dedicato ai padri che disturbano, che sfidano toilette e cartelli, che non ci stanno più. Alla ricerca di una narrazione nuova, oltre la retorica di convegni e di parolai. https://lnkd.in/dR64a2Ck
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Quando un uomo uccide la madre dei suoi figli, non è solo un atto di violenza estrema. È la devastazione di un’intera famiglia, la distruzione di due vite, quella stroncata e quella che sopravvive a pezzi. Ma soprattutto, è un trauma che si annida nei cuori innocenti di chi, per mano del carnefice, ha perso non una ma entrambe le figure di riferimento. In un istante, i ruoli si ribaltano: i figli diventano testimoni dell’orrore e vittime silenziose di una violenza che non sanno nemmeno comprendere. Come potranno trovare pace quei bambini che hanno assistito a ciò che nessun occhio umano dovrebbe mai vedere? Quando la brutalità diventa la tua prima lezione di vita, la fiducia nel mondo si sgretola. Ciò che lascia senza fiato è la quotidianità con cui simili notizie ci arrivano. Come se ormai tutto fosse prevedibile, il prossimo femminicidio, la prossima madre che non vedrà crescere i suoi figli, i prossimi piccoli a cui verrà rubata l’infanzia. E allora la domanda sorge spontanea: quando smetteremo di considerare tutto questo una “tragedia annunciata” e cominceremo a chiederci come mai il male, invece di sorprendere, sembri ripetersi con una disarmante regolarità? È una domanda a cui non possiamo permetterci di dare risposte facili. Perché dietro ogni singolo atto di violenza si nasconde un fallimento collettivo. Un fallimento che si ripercuote su generazioni intere, su bambini che cresceranno con ferite difficili da rimarginare. E in quei piccoli occhi, che hanno visto l’orrore dove doveva esserci solo amore, vediamo riflesse tutte le nostre responsabilità. #Femminicidio #ViolenzaSulleDonne #InfanziaRubata #Trauma #Consapevolezza #NonèAmore #BastaViolenza #sanfelicealcancello
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Un commento sull attuale politica del governo israeliano ?
Sono le parole della senatrice a vita Liliana Segre, intervenuta a Milano al Convegno “Le vittime dell’odio“, nel corso dell’evento al Memoriale della Shoah. “Dico sempre che ho vissuto invano – continua -. Per 30 anni sono andata nelle scuole a raccontare ciò che era successo. E ritrovarmi a 94 anni a sentirmi dire ‘stai attenta, stai a casa‘, a me piace vivere, sono attiva, ho tante passioni. E dovrei stare a casa perché qualcuno vuole ammazzarmi? No“, ha aggiunto. #segre #razzismo
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In cerca nuove e avventurose esperienze in ambito comunicazione. Sono stata la Head Of Corporate Communication e la Coordinatrice del comitato DE&I in PHD Lifescience
E mentre l'informazione italiana sceglie ancora una volta di perpetrare una #narrazione dei #femminicidi totalmente scorretta mi sono trovata a ragionare con Tiziana Montalbano di Parole O_Stili sulle motivazioni che spingono i media alla scelta di condividere dettagli macabri di una delle tante vicende che parlano di #violenza femminile. La clickbait è una scadente risultante di una concezione dell'informazione deformata, dove la polarizzazione, l'immediatezza e la pornografia del dolore sembrano gli unici ancoraggi che si possono avere a disposizione, ma nel 2017 il manifesto per il rispetto e la parità di genere forniva le raccomandazioni per una corretta informazione giornalistica che al punto 10 recitano: evitare: a) espressioni che anche involontariamente risultino irrispettose, denigratorie, lesive o svalutative dell’identità e della dignità femminili; b) termini fuorvianti come “amore” “raptus” “follia” “gelosia” “passione” accostati a crimini dettati dalla volontà di possesso e annientamento Il discorso è lungo e complesso ma quello che si è letto in questi giorni nelle principali testate italiane rischia ancora una volta di spostare l'attenzione al fenomeno su cui c'è invece necessità di fare cultura: il #femminicidio. Condivido uno dei miei podcast preferiti dove Vera Gheno ci spiega ancora una volta quanto le parole siano importanti. #LiberəDiEssere #linguaggio #femminicidi #informazione ------------------------------------------ Hai notato l'hashtag #LiberəDiEssere ? Siamo un gruppo di persone che condividono spunti, informazioni, contributi, iniziative per diffondere consapevolezza e fare advocacy su tematiche che riguardano #diversity #equity #inclusion #futuro #allyship #discriminazioni #marginalizzazione #gendergap #privilegi Faccio parte di #LiberəDiEssere insieme a: Roberta Marchi Chiara Romano Mariella Borghi Danilo Spanu Roberta Zantedeschi Piero Bernardi Alex De Brasi Elisa Minozzi Maria Cristina Andreoni Antonio Nenna Sara Infante Margot Delìperi Greta Piccininni Francesca Garofalo Anna Chiara Narder Marcella Loporchio 📌Emanuela Spernazzati Stefania Mellai Alessia Scalas Giulia Favetti Miranda Santoro Vanessa Manfredi Mauro De Nittis Dora Bugatti Viviana Neglia Francesca Guglielmino Giordana Camerata Katia Bovani Elena Cosentino
Perché usiamo la parola femminicidio - Il Post
https://www.ilpost.it
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Condivido questo articolo, su una iniziativa bella e concreta della mia amica Elisabetta Chiappini
A Ziano una nuova struttura per le donne vittime di violenza: nasce Casa Alba
ilpiacenza.it
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