Dopo le “inattese” avvisaglie dello scorso anno (quando il comparto fece registrare un fatturato del +12% confermando di non poter essere più considerato la Cenerentola del lockdown), tutti gli indicatori e gli osservatori sembrerebbero confermare ... . #attualitàmilano #cultura #giochi #giochidatavolo #milanoattualità #natale #newsmilano #notiziemilano #regali
Post di Gazzetta di Milano
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Dopo le “inattese” avvisaglie dello scorso anno (quando il comparto fece registrare un fatturato del +12% confermando di non poter essere più considerato la Cenerentola del lockdown), tutti gli indicatori e gli osservatori sembrerebbero confermare ... . #attualitàmilano #cultura #giochi #giochidatavolo #milanoattualità #natale #newsmilano #notiziemilano #regali
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Secondo l’Istat il tasso dei furti in casa in Italia nel 2023 si è attestato all’8,3 per 1000 famiglie, un valore in netto peggioramento rispetto all’anno precedente quando era il 7,6. Questa dato, forse già da solo, giustifica che oltre la metà dei nostri connazionali metta in cima alle proprie paure proprio quella di vedersi svaligiata la casa. Le soluzioni? Secondo Conforti SPA, impresa di San Martino Buon Albergo vicino a Verona, vanno studiate ad hoc a seconda delle esigenze del cliente, ma volendo essere riduttivi sono da un lato un sistema di videosorveglianza e allarme e dall’altro una buona cassaforte. E l’azienda è attiva in entrambi in campi da decenni, addirittura dal 1912 per quanto concerne le casseforti. Non solo, è anche un solido punto di riferimento per Istituti finanziari, Petrolifere e GDO. valentina conforti e Paola Conforti, terza generazione della famiglia e cugine prime, ne hanno raccontato la storia a Workout magazine. Leggi l’articolo completo. #studiochiesa #studiochiesab2b #studiochiesaworkout #workoutmagazine #casseforti #sicurezza #prevenzione #heritage
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Secondo l’Istat il tasso dei furti in casa in Italia nel 2023 si è attestato all’8,3 per 1000 famiglie, un valore in netto peggioramento rispetto all’anno precedente quando era il 7,6. Questa dato, forse già da solo, giustifica che oltre la metà dei nostri connazionali metta in cima alle proprie paure proprio quella di vedersi svaligiata la casa. Le soluzioni? Secondo Conforti SPA, impresa di San Martino Buon Albergo vicino a Verona, vanno studiate ad hoc a seconda delle esigenze del cliente, ma volendo essere riduttivi sono da un lato un sistema di videosorveglianza e allarme e dall’altro una buona cassaforte. E l’azienda è attiva in entrambi in campi da decenni, addirittura dal 1912 per quanto concerne le casseforti. Non solo, è anche un solido punto di riferimento per Istituti finanziari, Petrolifere e GDO. valentina conforti e Paola Conforti, terza generazione della famiglia e cugine prime, ne hanno raccontato la storia a Workout magazine. Leggi l’articolo completo. ⬇ #studiochiesa #studiochiesab2b #studiochiesaworkout #workoutmagazine #casseforti #sicurezza #prevenzione
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Un bell'articolo pre conoscere meglio l'azienda Conforti.
Secondo l’Istat il tasso dei furti in casa in Italia nel 2023 si è attestato all’8,3 per 1000 famiglie, un valore in netto peggioramento rispetto all’anno precedente quando era il 7,6. Questa dato, forse già da solo, giustifica che oltre la metà dei nostri connazionali metta in cima alle proprie paure proprio quella di vedersi svaligiata la casa. Le soluzioni? Secondo Conforti SPA, impresa di San Martino Buon Albergo vicino a Verona, vanno studiate ad hoc a seconda delle esigenze del cliente, ma volendo essere riduttivi sono da un lato un sistema di videosorveglianza e allarme e dall’altro una buona cassaforte. E l’azienda è attiva in entrambi in campi da decenni, addirittura dal 1912 per quanto concerne le casseforti. Non solo, è anche un solido punto di riferimento per Istituti finanziari, Petrolifere e GDO. valentina conforti e Paola Conforti, terza generazione della famiglia e cugine prime, ne hanno raccontato la storia a Workout magazine. Leggi l’articolo completo. ⬇ #studiochiesa #studiochiesab2b #studiochiesaworkout #workoutmagazine #casseforti #sicurezza #prevenzione
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Prima o poi doveva succedere che la politica puntasse a riaprire il vaso di Pandora delle chiusure festive nel commercio. Nonostante il tempo trascorso, le liberalizzazioni montiane non sono ancora state completamente digerite. Argomento che riemerge quando si avvicinano le festività nazionali, religiose o a fine aprile quando l’anniversario della Liberazione e Festa del lavoro incombono costringendo a prendere parte al dibattito. La proposta pre natalizia questa volta arriva da Silvio Giovine deputato di Bassano del Grappa di FDI. Chiudere i Centri Commerciali durante le principali festività (Natale, Santo Stefano, Capodanno, Pasqua, Primo Maggio e Ferragosto). Personalmente credo che Natale, Capodanno e Primo Maggio rientrino nelle possibilità che anche molti in GDO prenderebbero in considerazione. Già oggi c’è chi lo fa e non succede nulla di sconvolgente. Per questo credo che la posizione interlocutoria di Federdistribuzione e di Ancc Coop che non escludono un possibile confronto sul tema, sia sostanzialmente, apprezzabile. Rifiutare il confronto non è mai una buona scelta. Quali sono le preoccupazioni dei contrari? Innanzitutto la ovvia concorrenza dell’online. Incentivare gli acquisti dal divano di casa quando i centri commerciali soffrono già una crisi di visite non è una grande trovata. Da qui la posizione netta del Presidente del Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali, Roberto Zoia. Anche Confcommercio Milano e Confimprese tengono il punto. La prima preoccupata dei flussi turistici e per “mantenere vivibili e accoglienti le nostre città, offrendo servizi essenziali indispensabili”. La seconda l’ha definita “una proposta anacronistica che non tiene conto delle dinamiche del retail e delle esigenze dei consumatori. Rappresenta un ritorno al passato e un assist formidabile all’online che lavoro h24 sette giorni su sette”. La sortita del deputato di Fratelli d’Italia ha eccitato, com’era prevedibile, anche i sindacati di categoria che sul tema sono particolarmente sensibili. Presi in contropiede dalla politica su un argomento che pensavano ormai sopito hanno reagito rilanciando la posta. La Filcams Cgil Nazionale accusa la politica di strumentalizzazione e chiede un cambio della normativa che regolamenti finalmente il settore e che non deleghi alle sole imprese la decisione di aprire o meno in maniera del tutto arbitraria. Davide Guarini Segretario Generale della Fisascat Cisl Nazionale va oltre: «Non è accettabile, in un paese civile - ha dichiarato “che i lavoratori del commercio e della distribuzione moderna organizzata siano costretti a lavorare tutte le domeniche del mese. Se il deputato eletto a Bassano del Grappa voleva conquistare gli onori della cronaca evocando un argomento che fa riemergere vecchie polemiche ci è riuscito perfettamente. Adesso vedremo dove si andrà a parare. (l’articolo completo è sul blog) https://lnkd.in/d_fyua-M
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#Lollobrigida (Dir. Giochi ADM): “Per il #riordino del #gioco fisico dalle #Regioni richiesta ridimensionamento della rete, ma quella degli esercizi generalisti non si tocca. La nostra proposta è per diminuire lista luoghi sensibili e distanze oppure arrivare ad un distanziometro tra i singoli esercizi”. Il video
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Purtroppo non è commentabile questo spunto di Max Cremonini ma indubbiamente fa riflettere. Partiamo dai dati. - I tool di Gen AI sono aumentati in modo esponenziale in questi 29 anni, molto probabilmente con un t0 posizionabile al 2019 - Il fatturato di Coca Cola è altresì aumentato in modo vertiginoso (forse lo correlerei all'obesità infantile se proprio volessi fare una correlazione dati diretta ma hey, ora almeno abbiamo la coca zero.) - oggi hai molti più player con cui parlare (ergo immagino lavoro interno di coordinamento maggiore e qualche rottura in più per il procurement) - non hai cast ne, probabilmente, costi di diritti per la musica - hai però il costo per i tool (magari non userei Stable per un'adv viste alcune casistiche legate ai diritti) - Non hai uno staff, ma un pool di professionisti che, partendo dalla direzione creativa ai "prompters" ha lavorato ( poi vabbè la post c'è per forza). Quindi cosa cambia? Nulla, la nostra industry si evolve, ci sono nuovi strumenti e ci si approccia alla creatività in un modo uguale ma con nuovi punti di vista. L'unico vero dato che leggo "a senso" è 1995 vs 2024, anni diversi, "mondo" diverso
Sta facendo molto discutere l'utilizzo della #genai da parte di #cocacola per il suo nuovo spot di Natale (remake di uno precedente del 1995). E allora eccovi alcuni dati come spunto di riflessione. E questa è solo la prima generazione di #creativeai. Che conclusione ne traete? PS: dopo averlo letto alcuni commenti, ci tengo a precisare che non voglio sottintendere che l'AI sia necessariamente un fattore di riduzione del costo a parità di qualità (tutta da dimostrare) o che le global revenue di CocaCola siano triplicate perchè usano AI. Volevo solo aprire un dibattito su una campagna che sta facendo discutere (e vedo che lo fa anche nei commenti).. e riflettere su come la crescita dell'AI stia ridefinendo il mercato della creatività e della produzione, con nuovi player e investimenti più ridotti anche a fronte di revenue triplicate.
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⛔️L'ARTE DELLA PAZIENZA⛔️ C’è una legge non scritta, una regola universale che perseguita tutti, il timore di tutti gli avventori - soprattutto quelli che vanno sempre di fretta come la sottoscritta - la fila al supermercato. Siamo un microcosmo di umanità assortita, riuniti in aspiranti velocisti con il carrello blu dalle ruote grandi come quelle di un Jeep ed i contemplativi dei prodotti in sconto che, una volta finita la spesa, si dirigono verso la cassa, dove, determinate volte, il tempo sembra fermarsi in un’attesa perenne di non si sa cosa. È matematico, qualunque fila si scelga, sarà quella più lenta. Non importa se accanto ci sia un deserto di corsie vuote o se l’anziana signora davanti sembra aver acquistato solo tre yogurt. Basta il beep intermittente della cassa per trasformare il più pacifico tra noi in un esperto di logistica e calcolo probabilistico: “Forse era meglio quella a sinistra... o no?” Questa ossessione per la fila perfetta è una metafora della vita moderna. Non siamo forse tutti in coda per qualcosa? Un’opportunità migliore, il lavoro ideale, l’illusione che altrove, in un’altra corsia, ci sia meno fatica e più velocità? E così, ci agitiamo, sbuffiamo, cerchiamo scorciatoie. Ma, ahimè, quando finalmente cambiamo fila, quella precedente sembra magicamente decollare, ricordandoci con feroce ironia che la felicità è spesso un’illusione ottica. E poi ci sono loro, i fuoriclasse della pazienza altrui: quelli che aspettano l’ultimo beep per iniziare a cercare il portafoglio, scavando in borse, zaini o addirittura nelle tasche dei pantaloni, tirando fuori collezioni di scontrini, chiavi, fazzoletti e qualcuno anche una vecchia bolletta telefonica quando ancora c’era la Sip. Ironia della sorte, la fila al supermercato ci insegna che il tempo non è un’unità assoluta ma una questione di percezione. Dopo anni di “spesa”, sono fermamente convinta che il segreto stia nell’imparare a godersi l’attesa, anche quando chi ci precede è ancora impegnato a capire a cosa serva davvero la carta fedeltà. • • • Quotidiano del Sud - L'Altravoce dell'Italia #insertoculturale #Mimì #rubrica #LeChicche
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Un grazie agli amici de Il Sole 24 Ore per avermi fatto gestire un'intera pagina del Rapporto Auto e Mobilità aziendale di ieri con 3 articoli che evidenziano alcune strategie implementate dal settore della mobilità aziendale. Invito agli operatori: sono sempre pronto a recepire vostre innovazioni in un contesto di confronto aperto. I miei recapiti sono disponibili. Ci vediamo alla prossima. Alessandro Palumbo
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Trova la #colonnina nascosta (e inutilizzabile): sembra il titolo di un gioco, e invece è una realtà tutta italiana. Gabriele documenta un nuovo caso nel #Polesine. Ricordiamo che le vostre mail vanno inviate a info@vaielettrico.it
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