Il governo italiano ha recentemente approvato una proroga delle concessioni balneari fino a settembre 2027. Questo significa che le attuali concessioni per l'utilizzo delle spiagge e degli stabilimenti balneari rimarranno valide fino a quella data. Inoltre, il decreto prevede che le gare per l'assegnazione delle nuove concessioni dovranno essere avviate entro giugno 2027. #balneari #concessioni #cronaca #economia #governo #napoliattualità #newsnapoli #notizienapoli #politica #proroga #spiagge
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Il governo italiano ha recentemente approvato una proroga delle concessioni balneari fino a settembre 2027. Questo significa che le attuali concessioni per l'utilizzo delle spiagge e degli stabilimenti balneari rimarranno valide fino a quella data. Inoltre, il decreto prevede che le gare per l'assegnazione delle nuove concessioni dovranno essere avviate entro giugno 2027. #balneari #concessioni #cronaca #economia #governo #napoliattualità #newsnapoli #notizienapoli #politica #proroga #spiagge
Concessioni Balneari: Gare entro Giugno 2027, Proroga
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Il governo italiano ha recentemente approvato una proroga delle concessioni balneari fino a settembre 2027. Questo significa che le attuali concessioni per l'utilizzo delle spiagge e degli stabilimenti balneari rimarranno valide fino a quella data. Inoltre, il decreto prevede che le gare per l'assegnazione delle nuove concessioni dovranno essere avviate entro giugno 2027. #balneari #concessioni #cronaca #economia #governo #napoliattualità #newsnapoli #notizienapoli #politica #proroga #spiagge
Concessioni Balneari: Gare entro Giugno 2027, Proroga
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🌊🏖️ **Proroga delle concessioni balneari fino al 2027: un compromesso fra Governo e Bruxelles** Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera alla proroga delle concessioni balneari fino al 2027, frutto di un delicato equilibrio tra Roma e Bruxelles. La riforma punta a modernizzare il settore, aprendo il mercato ma tutelando le attese degli attuali concessionari. Entro il 30 giugno 2027 dovranno essere bandite le nuove gare. Cosa ne pensate di queste misure? È una soluzione che risponde alle esigenze del settore? 🏖️💼 #Balneari #Riforma #Governo #Turismo
Proroga Concessioni Balneari al 2027: Accordo Ue e Indennizzi per i Gestori in Uscita
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Il DL Salva infrazioni prevede una proroga fino a settembre 2027 delle attuali concessioni: i nuovi bandi di gara devono essere approntati entro il mese di giugno (sempre del 2027). Il decreto prevede inoltre che la durata delle nuove concessioni debba essere da un minimo di 5 a un massimo di 20 anni e che il nuovo concessionario si faccia carico dell’assunzione di tutti i lavoratori già impiegati nella precedente concessione; inoltre è previsto un indennizzo per il concessionario uscente a carico del concessionario subentrante per ammortizzare gli investimenti fatti negli ultimi cinque anni. Riteniamo inaccettabile il rinvio al 2027 dopo che da decenni si attende una risposta alla questione balneari. Come abbiamo sempre sostenuto, solo una reale e libera concorrenza può portare maggiore innovazione nelle imprese balneari, migliori servizi ai cittadini, più inclusività e tutela dell'ambiente a fronte di prezzi equi. https://lnkd.in/egzCMtTs
Concessioni balneari prorogate fino al 2027: cosa prevede il nuovo DL
altroconsumo.it
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E anche quest'anno il problema delle concessioni balneari lo risolviamo l'anno prossimo...👇🏻 Un po' di contesto: 🟡 in teoria le concessioni balneari in Italia dovrebbero durare 10 anni 🟡 in pratica si è sviluppata la consuetudine di gestirla "all'italiana" = la concessione scade dopo 10 anni ma praticamente si rinnova in automatico C'è un problema: questo è in violazione della direttiva europea Bolkenstein del 2006 (che già 18 anni fa ci ha detto che quello che stavamo facendo con le balneari non andava bene...) Ma noi ce ne siamo fregati. Questo immobilismo però ci costa parecchio, visto che: - le concessioni generano appena €115 milioni l’anno (nonostante il settore generi miliardi) - ogni anno l’Italia si becca delle multe dall’UE per non aver applicato la Bolkenstein In teoria ora qualcosa si sta muovendo: 🟡 qualche mese fa il Consiglio di Stato ha stabilito che le spiagge sono una risorsa scarsa 🟡 e quindi dobbiamo procedere con i bandi pubblici per mettere all’asta le concessioni Il governo però non è d'accordo. La posizione è che "le spiagge non sono una risorsa scarsa." ❌ Dato del governo: solo il 30% delle spiagge è dato in concessione (= non sono una risorsa scarsa) ✅ Dato vero: se si considerano le aree effettivamente utilizzabili, il 50% delle spiagge è in concessione (= sono risorsa scarsa). Quindi ora? È difficile pensare che le gare possano essere effettivamente svolte entro la fine dell'anno. Tra l’altro, prima di indire le aste ci sarebbe da risolvere la questione degli indennizzi per i concessionari in uscita, che dovranno ricevere un compenso per gli investimenti fatti sullo stabilimento. Insomma: anche quest'anno il problema lo risolviamo l'anno prossimo...
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Ma è normale che i balneari del Monte Argentario abbiano dichiarato in media 2.678,20 euro? Il tema delle concessioni balneari è molto controverso, anche in ragione del considerevole impatto sul PIL nazionale. L’Europa che ci da indicazioni e prova a sanzionarci. Si parla di una storia che va avanti da anni, ma andiamo per gradi. Tutto parte dall’introduzione del Codice della Navigazione, nel 1942, quando si è stabilito che la concessione di un bene demaniale in caso di più domande deve essere subordinata all’interesse pubblico. Nel 1992, poi, tramite una modifica al Codice della navigazione è stato introdotto il cosiddetto “diritto di insistenza”, cioè la base di tutte le attuali contestazioni europee. Tale diritto stabiliva che i soggetti già titolari di concessioni siano preferibili a nuovi pretendenti, e che le concessioni siano rinnovate automaticamente ogni sei anni. In pratica tale legge ha paralizzato l’accesso a nuove concessioni favorendo la cosiddetta lobby degli stabilimenti. Chi si trova in possesso di una concessione a meno che non rinunci sponte sua difficilmente se ne vedrà privato. Nel 2006, con l’introduzione della direttiva europea Bolkestein, che ha obbligato gli Stati membri, in nome della concorrenza di mercato, a liberalizzare le spiagge pubbliche, che sono così divenute passibili di affidamento in concessione con gare pubbliche aperte a tutti gli operatori europei, ha sancito l’inizio di un braccio di ferro infinito. L’Italia ha tergiversato, ignorando la questione, fino a quando non è stata minacciata di sanzioni e quindi il Parlamento italiano, sotto il Governo Berlusconi del 2010, abroga il diritto all’insistenza e anche al tacito rinnovo. L’UE cancella la procedura d’infrazione. Da quel momento in poi succede che in Italia si susseguono sette governi ma non si arriva mai a una soluzione, ma solo proroghe per evitare di far scadere le concessioni: prima al 2015 (sempre Berlusconi IV), poi al 2020 (Monti) e infine al 2033 (Conte I). Dopo 14 anni la Corte europea ha dichiarato che anche le suddette proroghe sulle concessioni balneari sono incompatibili con il diritto comunitario, poiché rappresentano sempre una forma di rinnovo automatico al medesimo soggetto. Novembre 2021, il Consiglio di Stato ha emanato un’eclatante sentenza dove, non solo ha annullato la proroga al 2033, ma ha anche fissato la data del 31 dicembre 2023 come termine ultimo per riassegnare le concessioni balneari tramite gare pubbliche. Il Governo attuale in campagna elettorale ha dichiarato la sua contrarietà alle gare delle concessioni balneari. L’Europa ha contestato il nostro Governo non solo per la valutazione quantitativa: non possono essere messi sullo stesso piano, ed avere quindi la medesima rilevanza, un tratto di costa roccioso privo di accesso asfaltato e un lido sabbioso sito in una rinomata località turistica. https://lnkd.in/dxd_MiGw
Cosa sta succedendo con le concessioni balneari
wired.it
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| CONCESSIONI BALNEARI | Proroghe al 30 settembre 2027 e nuovo quadro normativo per l’affidamento delle concessioni #demaniali Il Consiglio dei ministri, riunitosi mercoledì 4 settembre 2024 a Palazzo Chigi, ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti per l’attuazione di #obblighi derivanti da atti dell’Unione Europea e da procedure di #infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello #Stato italiano. La bozza del decreto-legge prevede, fra le altre cose, un radicale intervento sul regime delle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali per finalità turistico-ricreative e sportive, modificando l’impianto normativo delineatosi con la legge 5 agosto 2022, n. 118 e ss.mm.ii. Fra le disposizioni approvate dal Consiglio dei ministri, merita segnalare quelle che prevedono: ▶️ l’estensione della validità delle attuali concessioni fino al settembre 2027; l’obbligo di avviare le #gare entro e non oltre il giugno 2027; ▶️ la previsione di #criteri di valutazione delle #offerte sulla base dei quali dovranno svolgersi le nuove gare; ▶️ la durata delle nuove concessioni da un minimo di 5 a un massimo di 20 anni, al fine di garantire al concessionario di ammortizzare gli #investimenti effettuati; ▶️ l’assunzione di #lavoratori impiegati nella precedente concessione, che ricevevano da tale attività la prevalente fonte di #reddito per sé e per il proprio nucleo familiare; ▶️ l’indennizzo per il concessionario uscente a carico del concessionario subentrante e pari al #valore dei beni ammortizzabili e non ancora ammortizzati e all’equa remunerazione degli investimenti effettuati negli ultimi cinque anni. A cura degli Avv. Daniele Bracci, Avv. Gianluca Podda Lettura all'approfondimento completo: https://lnkd.in/dXDdjU8G #balneari #concessioni #publicprocurement #turismo #territorio #provincia #regione #ue #stabilimenti #amministrativo #amministrazione #città #gara
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✅ Concessioni balneari: dal Governo ulteriore proroga fino al 2027 ⛱ Negli ultimi giorni vi sono state rilevanti novità in merito al tema delle concessioni balneari e ad una ulteriore proroga dopo anni di incertezze legislative. ➡ Di seguito, l'approfondimento a cura di Rosemarie Serrato e Rossella Vaiano. #ADVANTNctm #advantage #RealEstate #Spiagge #ConcessioniBalneari
Concessioni balneari: dal Governo ulteriore proroga fino al 2027
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📢 𝐏𝐫𝐨𝐫𝐨𝐠𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐛𝐚𝐥𝐧𝐞𝐚𝐫𝐢 𝐟𝐢𝐧𝐨 𝐚𝐥 𝟑𝟎 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞 𝟐𝟎𝟐𝟕! Dopo un vertice cruciale del Governo, è stato raggiunto un compromesso sul riordino delle concessioni balneari. Questa decisione arriva dopo intense trattative con la Commissione Europea e pone fine a una questione che ha a lungo interessato il settore. 🔑 𝐏𝐮𝐧𝐭𝐢 𝐜𝐡𝐢𝐚𝐯𝐞: - 𝐏𝐫𝐨𝐫𝐨𝐠𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐟𝐢𝐧𝐨 𝐚𝐥 𝟑𝟎 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞 𝟐𝟎𝟐𝟕, con la possibilità per i Comuni di avviare le gare prima del 30 giugno 2027. - 𝐈𝐧𝐝𝐞𝐧𝐧𝐢𝐳𝐳𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐚𝐫𝐢 uscenti basati sugli investimenti effettuati, garantendo una giusta remunerazione. - 𝐋𝐢𝐛𝐞𝐫𝐭𝐚̀ 𝐚𝐢 𝐂𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢 di anticipare i bandi di gara con motivazioni adeguate, evitando una proroga automatica. Le nuove concessioni avranno una durata da 5 a 20 anni e ci saranno criteri di gara volti a valorizzare le microimprese e i piccoli operatori. Questo riordino è stato accolto positivamente anche dalla Commissione Europea, che ha apprezzato la collaborazione costruttiva con le autorità italiane. 💼 U𝐔𝐧 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐨 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐟𝐮𝐭𝐮𝐫𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐛𝐚𝐥𝐧𝐞𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧𝐨, che apre a una maggiore trasparenza e competitività, tutelando al contempo gli attuali concessionari e le specificità del territorio. #ConcessioniBalneari #SettoreBalneare #Italia #CommissioneEuropea #Riforme #Trasparenza #Competitività #Microimprese #LinkedInProfessionals
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Lo Stato incassa €92 mln in totale da 12.166 concessioni balneari 📌 Le concessioni generano un giro d’affari di €15 mld --- Belle ed economiche Il sito americano The World’s 50 Best Beaches ha stilato la classifica delle 50 spiagge più belle al mondo e 3 sono italiane. Cala Mariolu e Cala Goloritzè, entrambe sulla costa orientale sarda di Baunei, si trovano rispettivamente al 2° e al 19° posto, mentre la spiaggia dei Conigli, in Sicilia, si colloca al 50° posto. Il ranking è l’ennesima conferma dell’enorme patrimonio marittimo che abbiamo in Italia. Ma le spiagge da diversi anni sono al centro delle discussioni. La storia parte da lontano: nel 2006 la direttiva Bolkestein dell’UE ha obbligato gli Stati membri a liberalizzare le concessioni pubbliche, cioè i beni di proprietà statale come le spiagge, attraverso gare con regole equilibrate e pubblicità internazionale. In accordo alla direttiva, l’Italia avrebbe dovuto mettere al bando le spiagge, potendole affidare ai privati solo con gare pubbliche aperte a tutti gli operatori presenti in Europa. Ma i governi che si sono succeduti negli anni non hanno mai applicato questa direttiva, sostenendo che avrebbe danneggiato ingiustamente molte imprese. Una scelta che potrebbe portare a pesanti sanzioni per l’Italia. Gli stabilimenti hanno continuato a pagare canoni di affitto molto ridotti. Secondo la Corte dei Conti, nel 2020 lo Stato ha incassato €92 milioni per 12.166 concessioni a fronte di un giro d’affari quantificato in €15 miliardi all’anno dalla società di consulenza Nomisma. Oltre ad aver goduto di canoni annui relativamente bassi, i proprietari degli stabilimenti hanno potuto rinnovare le concessioni in modo automatico. In alcuni casi i “bagni” sono gestiti dalla stessa famiglia da decenni. Nonostante l’intenzione del governo Meloni di evitare l’applicazione della direttiva, il Consiglio di Stato, con una sentenza di fine aprile, ha ribadito che la legge del 2023 che proroga le concessioni automaticamente fino al 31 dicembre del 2024 “dovrebbe essere essa stessa disapplicata”. Nella sentenza si contesta il fatto che la risorsa spiaggia non sia scarsa, come sostenuto dal governo per giustificare la mancata applicazione della direttiva Bolkestein. L’Italia è in buona compagnia: anche Spagna e Portogallo non hanno rispettato la direttive. Ma l’avviso da Bruxelles in cui si preannuncia l’infrazione è già arrivato a Roma. Al 31 dicembre 2021 abbiamo già pagato all’UE €800 milioni per 6 procedure di infrazione che gravano sul nostro Paese. I balneari in Italia sono influenti perché rappresentano un significativo bacino elettorale, con circa 30.000 famiglie direttamente coinvolte nella gestione degli stabilimenti, il che rende i politici riluttanti a scontentarli. Inoltre, la resistenza al cambiamento è rafforzata dagli interessi economici consolidati e dalla pressione politica locale. Cosa dovrebbe fare il governo Meloni?
📌 Lo Stato incassa €92 mln in totale da 12.166 concessioni balneari 📌 Le concessioni generano un giro d’affari di €15 mld --- Belle ed economiche Il sito americano The World’s 50 Best Beaches ha stilato la classifica delle 50 spiagge più belle al mondo e 3 sono italiane. Cala Mariolu e Cala Goloritzè, entrambe sulla costa orientale sarda di Baunei, si trovano rispettivamente al 2° e al 19° posto, mentre la spiaggia dei Conigli, in Sicilia, si colloca al 50° posto. Il ranking è l’ennesima conferma dell’enorme patrimonio marittimo che abbiamo in Italia. Ma le spiagge da diversi anni sono al centro delle discussioni. La storia parte da lontano: nel 2006 la direttiva Bolkestein dell’UE ha obbligato gli Stati membri a liberalizzare le concessioni pubbliche, cioè i beni di proprietà statale come le spiagge, attraverso gare con regole equilibrate e pubblicità internazionale. In accordo alla direttiva, l’Italia avrebbe dovuto mettere al bando le spiagge, potendole affidare ai privati solo con gare pubbliche aperte a tutti gli operatori presenti in Europa. Ma i governi che si sono succeduti negli anni non hanno mai applicato questa direttiva, sostenendo che avrebbe danneggiato ingiustamente molte imprese. Una scelta che potrebbe portare a pesanti sanzioni per l’Italia. Gli stabilimenti hanno continuato a pagare canoni di affitto molto ridotti. Secondo la Corte dei Conti, nel 2020 lo Stato ha incassato €92 milioni per 12.166 concessioni a fronte di un giro d’affari quantificato in €15 miliardi all’anno dalla società di consulenza Nomisma. Oltre ad aver goduto di canoni annui relativamente bassi, i proprietari degli stabilimenti hanno potuto rinnovare le concessioni in modo automatico. In alcuni casi i “bagni” sono gestiti dalla stessa famiglia da decenni. Nonostante l’intenzione del governo Meloni di evitare l’applicazione della direttiva, il Consiglio di Stato, con una sentenza di fine aprile, ha ribadito che la legge del 2023 che proroga le concessioni automaticamente fino al 31 dicembre del 2024 “dovrebbe essere essa stessa disapplicata”. Nella sentenza si contesta il fatto che la risorsa spiaggia non sia scarsa, come sostenuto dal governo per giustificare la mancata applicazione della direttiva Bolkestein. L’Italia è in buona compagnia: anche Spagna e Portogallo non hanno rispettato la direttive. Ma l’avviso da Bruxelles in cui si preannuncia l’infrazione è già arrivato a Roma. Al 31 dicembre 2021 abbiamo già pagato all’UE €800 milioni per 6 procedure di infrazione che gravano sul nostro Paese. I balneari in Italia sono influenti perché rappresentano un significativo bacino elettorale, con circa 30.000 famiglie direttamente coinvolte nella gestione degli stabilimenti, il che rende i politici riluttanti a scontentarli. Inoltre, la resistenza al cambiamento è rafforzata dagli interessi economici consolidati e dalla pressione politica locale. Cosa dovrebbe fare il governo Meloni? Autore: Filippo Passeri Grafica Lorenza Presti
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