Post di Giampaolo Colletti

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Scrivo sul Sole24Ore | Dirigo StartupItalia | Transmedia Content Manager per Sella

«Oggi i social media assomigliano a un frequentato aeroporto dove tutti possono entrare, senza però che nessuno sia particolarmente contento di trovarsi lì in quel momento». Sara Wilson sull’Harvard Business Review lancia una definizione diventata globale. I nuovi consumi online ruotano attorno al concetto di digital campfire. Si tratta di falò digitali riservati e intimi, caratterizzati da connessioni profonde, interessi comuni, esperienze condivise. Ne scrivo oggi sul Sole24Ore partendo da quella immagine diventata virale con gli Champs-elysées vestiti a festa e un fiume di persone allo scoccare della mezzanotte con gli smartphone accesi. «Ma tutto ciò racconta la necessità di registrare quanto si sta vivendo a uso e consumo della propria nicchia di amici e familiari», ha scritto Le Parisien. «Negli spazi più piccoli gli utenti cercano autenticità. Le nicchie hanno lo scopo di salvare i social media, riportarli alle radici, lontani dalla mera mercificazione», hanno scritto i ricercatori di We Are Social. «Siamo entrati nell'era della frammentazione. Questa nuova fase è segnata da un contesto nuovo della piattaformizzazione e dall'ascesa di nuovi utenti della generazione Z. Così si moltiplicano quelle conversazioni non visibili le une alle altre che passano da quegli spazi di intimità dialogica e di piccolo gruppo rappresentati dalle app di messaggistica istantanea», afferma Giovanni Boccia Artieri, professore di Scienze della Comunicazione all'Università di Urbino e co-autore di “Comunicare. Persone, relazioni, media” per Editori Laterza. Oltre le vetrine patinate della rete, c’è un nuovo mondo a porte chiuse che ci aspetta. Buona lettura. #socialmedia #trend #sole24ore

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Maurizio La Cava

CEO & Co-Founder

10 mesi

Interessante il tema dell’evoluzione dei social verso spazi più intimi e autentici 🔍, e di come riflettano la crescente necessità di connessioni significative oltre l’incessante rumore digitale. Finalmente !! Il passaggio dall’attenzione di massa alle comunità di nicchia mostra un cambio di paradigma nel modo in cui condividiamo e consumiamo contenuti online. Sará un cambio generazionale? Non saprei, ma penso che questa tendenza possa segnare un’opportunità per i brand di creare esperienze più mirate e personalizzate. 💡🎯

Francesco Nencini

Nomadic Content Creator across new medias.

10 mesi

the future of on line is off line

Massimiliano Baiocco

TRUST BUILDER. Ideatore di @beHippo e dell'algoritmo della FIDUCIA. Professore aggiunto presso Fondazione ITS Energia Piemonte. Attraverso la FIDUCIA cambieremo il mondo

10 mesi

Le tre parole d’ordine #autenticita #rispetto #fiducia. Tre parole molte interconnesse tra di loro

Christian Carchidi

CMO I Social Media Strategist & Content Manager

10 mesi

Articolo veramente interessante Giampaolo Colletti, risponde perfettamente a ciò che sta succedendo nel mondo social. La GenZ apprezza molto di più contenuti autentici, spontanei e non necessariamente strutturati, e questo è sicuramente un segnale per le logiche comunicative delle piattaforme.

Cristiano Tagliabue

Comunicatore d'impresa e giurista

10 mesi

Il futuro sarà la ricerca della privacy e dell’oblio per cui tutti quelli che hanno messo in piazza sui social i propri fatti personali, magari esponendo anche i propri figli minorenni come fossero merce, dovranno pagare nuove piattaforme che cancelleranno le loro impronte digital

Claudia La Via

Journalist and editorial strategist. Brand journalism expert. English teacher

10 mesi

Oggi eravamo "vicini di pagina" :-)

Cecilia Pedroni

Consultant for Strategy and Communication

10 mesi

Bellissime riflessioni Giampaolo Colletti, la combinazione che credo stia facendosi largo, in particolare con la GenZ è: modelli di contenuto destrutturati ed efficaci, che vivono sì in ambienti frammentati, ma che connessi da reti private e più piccole creano nuovi network e nuovi concetti di community.

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