🚗 L'importanza del fenomeno delle Auto Storiche nel panorama culturale italiano 🚗 Negli ultimi mesi, i principali quotidiani italiani come La Repubblica , Corriere della Sera e La Stampa hanno dedicato crescente attenzione al fenomeno delle auto storiche. Questo non è solo un indicatore di una tendenza temporanea, ma segna un cambiamento culturale significativo nel nostro Paese. 📊 Le aste di auto d'epoca stanno raggiungendo vendite record, il che testimonia l’emergente interesse nel collezionismo di questi veicoli iconici come forme di investimento. La crescita delle iscrizioni al registro delle auto storiche, che toccano circa 130.000 all’anno, sottolinea una passione colletiva che merita attenzione. 🌍 Questo riconoscimento da parte dei mass media mette in risalto non solo l'amore per la storia e il patrimonio automobilistico, ma anche il potenziale economico che questo settore può offrire. #AutoStoriche #CulturaAutomobilistica #Investimento #Collezionismo #PatrimonioCulturale
Post di Gianluca Bardelli
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Da quotidiano frequentatore delle strade italiane, avendo una percezione di un crescente invecchiamento del parco auto, ho voluto importare in Excel i dati dei veicoli iscritti al PRA pubblicati annualmente dall’ACI sulla composizione del parco auto italiano. Messi su un grafico i veri numeri, ho ottenuto un quadro del parco auto italiano che definirei abbastanza allarmante. Confrontando infatti la composizione del parco auto del 2015 rispetto al 2023, la percentuale di veicoli iscritti al PRA con un’anzianità di oltre 10 anni è salita dal 50,4% al 57,2%: in numeri assoluti, i veicoli con oltre 10 anni sono passati da 18,3 a 22,4 milioni! Nel frattempo, dal 2020 il tasso di sostituzione annua dei veicoli è schiacciato intorno al 4%, la quota di veicoli da 1 a 5 anni continua a diminuire, mentre aumenta di anno in anno la quota di veicoli tra 5 e 10 anni di anzianità. Davanti a questi numeri, considerare le auto elettriche, le cui vendite rappresentano oggi il 3-4% di quel 4% annuo di nuovi veicoli, la causa della crisi del mercato dell’auto mi sembra del tutto fuorviante. Quantomeno nel nostro paese, siamo di fronte a una profonda crisi nell’economia reale, perché molte persone non hanno più le risorse necessarie all’acquisto di un’auto nuova e scelgono di andare avanti con quella che hanno. Il prezzo di acquisto di un’auto nuova è a livelli insostenibili per molte, troppe persone e, sinceramente, è questo che più mi preoccupa per i costruttori europei: con un’America sempre più protezionistica, una Cina che ormai ha costruttori nazionali molto più competitivi, economicamente e tecnologicamente, dei nostri, l’unico mercato di riferimento per i costruttori europei diventa l’Europa, dove però il ceto medio ha sempre meno potere economico per acquistare i prodotti europei. Siamo chiaramente quindi in una spirale involutiva, generata dall’assenza nei listini di veicoli concreti che rispondano alle esigenze dei 22,4 milioni di italiani che hanno un’auto con oltre 10 anni di vita e che non possono permettersi di acquistare utilitarie da 30 k€. Per le regole del mercato, un’esigenza di questa magnitudo non resterà insoddisfatta a lungo e, se i nostri costruttori non porranno rimedio in tempi rapidi, ci penserà sicuramente qualcun altro a soddisfarla: in tal caso, citando un manager europeo di un costruttore orientale, bisogna vedere chi ci arriva al 2035. Siamo ancora sicuri che i problemi del mercato dell’auto oggi siano le multe per le emissioni di CO2 e il Green Deal, anziché la mancanza a listino di auto che rispondano alle reali esigenze di chi le dovrebbe acquistare? Le politiche europee sono soltanto delle sfide tecnologiche, necessarie a far smuovere i costruttori europei dal torpore dei loro antiquati modelli organizzativi e produttivi, che generano delle opportunità: o si cambia per coglierle, o dei nostri amati costruttori resterà soltanto uno stemma sull’ingresso di qualche museo. Il progresso o si fa, o si subisce.
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Un mio articolo su Economy Magazine di gennaio a proposito di auto d'epoca, Car & Classic e il futuro delle compravendite del settore
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AUTOMOTIVE. LOMBARDIA. MERCATO DELLE AUTO D'EPOCA NON COINVOLGE GENX E GENZ, SOLO ULTRA CINQUANTENNI. LUZZAGO: 'E' UN ASSET DI INVESTIMENTO. SERVE FORMAZIONE AL BELLO' 🚀 https://lnkd.in/eV-iFe-z
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E se esistesse un sistema di approvvigionamento che ti permette di intercettare i privati che vogliono vendere la propria auto ancora prima che pubblichino l’annuncio su Autoscout24 e Subito? Che vantaggio potresti avere sui tuoi concorrenti? Quante auto in più al mese, e a buon prezzo, potresti acquistare? Questo è solo uno dei tanti vantaggi che offre il sistema di approvvigionamento auto Motors Online. Ti permette di ricevere, direttamente nel tuo autosalone, il cliente che ha urgenza di vendere a buon prezzo… Perciò riusciamo a portarti direttamente l’affare a casa tua senza farti entrare in contatto perditempo e sognatori. Sopratutto, avendo la possibilità di fissare un appuntamento con il cliente nella tua sede, puoi tranquillamente visionare e periziare la vettura prima di acquistarla senza incorrere ad eventuali problemi post acquisto (Come con le aste 😅) Se vuoi capire meglio come riusciamo a portarti queste auto da acquistare a buon prezzo, inviami un messaggio privato con scritto "Info". Alessio De Tillo | CEO Motors Online https://lnkd.in/di-7nEA3
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Ecco il temutissimo report di Dueruote: come ogni anno infatti abbiamo preso i dati e analizzati nel dettaglio: ecco quali sono i costruttori che nei primi 4 mesi del 2024 si sono comportati meglio. E quali sono i modelli più venduti. Casa per casa, tutti i numeri. #moto #mercato #analisi
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Collezionare auto classiche è un'attività appassionante, ma presenta anche una serie di problematiche e sfide che i collezionisti devono affrontare. Ecco alcune delle principali problematiche: Acquisto: Le auto classiche possono avere prezzi molto alti, specialmente i modelli rari o in condizioni perfette. Restauro: Restaurare un'auto classica può essere costoso, richiedendo pezzi originali e manodopera specializzata. Manutenzione: La manutenzione regolare è essenziale e può essere costosa, specialmente per auto con parti rare o difficili da trovare. Per risolvere queste criticità abbiamo creato Hetica Klassik Fund, il primo fondo d'investimento di sole auto classiche. #auto #autostoriche #cars #investimenti #investimentialternativi #collezionismo #privatebanking #wealthmanagement #heticaklassikfund #creailtuofondo
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𝗜𝗹 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗼 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗦𝘁𝗿𝗮𝗱𝗮 𝗮𝗽𝗿𝗲 𝘀𝗰𝗲𝗻𝗮𝗿𝗶 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗲𝘀𝘀𝗮𝗻𝘁𝗶 𝗮𝗶 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗮𝗿𝗶 𝗺𝗼𝘁𝗼. Entrato ufficialmente in vigore sabato 14 dicembre, introduce importanti novità dedicate alla 𝘀𝗶𝗰𝘂𝗿𝗲𝘇𝘇𝗮 𝘀𝘁𝗿𝗮𝗱𝗮𝗹𝗲, tra cui una rilevante apertura per i motociclisti: i conducenti maggiorenni possono percorrere autostrade e tangenziali con veicoli da 125cc. Un cambiamento entusiasmante, come sottolineato dal “Via libera!” del bravissimo Nicola Andreetto su Moto.it (CRM srl). In Performing Digital ci siamo posti una domanda. Come può un concessionario trasformare questa novità in un’opportunità? Questo cambiamento può diventare 𝘂𝗻𝗮 𝗹𝗲𝘃𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗮𝘁𝘁𝗿𝗮𝗿𝗿𝗲 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗶 𝗰𝗹𝗶𝗲𝗻𝘁𝗶, a patto però che si conosca la normativa e si sappia diventare un riferimento per gli utenti in cerca di risposte. Nel carosello abbiamo raccolto 𝗮𝗹𝗰𝘂𝗻𝗲 𝘀𝘁𝗿𝗮𝘁𝗲𝗴𝗶𝗲 𝗽𝗿𝗮𝘁𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗮𝗻𝘁𝗶𝗰𝗶𝗽𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗺𝗲𝗿𝗰𝗮𝘁𝗼 e cogliere questa opportunità. Scopri come trasformare il cambiamento in un vantaggio competitivo. #CodiceDellaStrada #MercatoMoto #Concessionari #CrescitaConcessionarie #TrasformazioneDigitale
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Era inevitabile che il 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗼 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗦𝘁𝗿𝗮𝗱𝗮 portasse con sé polemiche e discussioni - a cui mi guardo bene dall'aggiungermi, ma una cosa mi sento di sottolineare: ossia quanto creda sia 𝗶𝗺𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝗻𝘁𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝘀𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗺𝗼𝘁𝗼𝗰𝗶𝗰𝗹𝗶𝘀𝘁𝗶𝗰𝗼 la possibilità di 𝗮𝗰𝗰𝗲𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗮 𝗮𝘂𝘁𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮𝗱𝗲 𝗲 𝘀𝗼𝗽𝗿𝗮𝘁𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 𝘁𝗮𝗻𝗴𝗲𝗻𝘇𝗶𝗮𝗹𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗶 𝟭𝟮𝟱𝗰𝗰. Pensateci: fino alla settimana scorsa, o prendevi la patente B e oppure ti toccava evitare la tangenziale con lo scooter - cosa che in grandi città come Milano o Roma fa la differenza tra decidere o meno di acquistare un mezzo. Il via libera ai mezzi guidabili con patente B alle strade maggiori 𝗮𝗺𝗽𝗹𝗶𝗲𝗿𝗮' 𝗲𝗻𝗼𝗿𝗺𝗲𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗶𝗹 𝗯𝗮𝗰𝗶𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗲 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗲𝘀𝘀𝗮𝘁𝗲 𝗮 𝗿𝗶𝘃𝗼𝗹𝗴𝗲𝗿𝘀𝗶 𝗮 𝗺𝗼𝘁𝗼 𝗲 𝘀𝗰𝗼𝗼𝘁𝗲𝗿 𝗽𝗲𝗿 𝗰𝗼𝗺𝗯𝗮𝘁𝘁𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝘁𝗿𝗮𝗳𝗳𝗶𝗰𝗼 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮𝗱𝗶𝗻𝗼, portando così una ventata di aria buona al settore sulla quale veleggiano nuovi motociclisti in cerca di 𝗺𝗲𝘇𝘇𝗶, 𝗰𝗮𝘀𝗰𝗵𝗶, 𝗮𝘀𝘀𝗶𝗰𝘂𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶, 𝘁𝗮𝗴𝗹𝗶𝗮𝗻𝗱𝗶… e che poi magari tra tre anni passeranno a cilindrate maggiori, iniettando 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗮 𝗹𝗶𝗻𝗳𝗮 𝗻𝗲𝗹 𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗺𝗮. Con i ragazzi di Performing Digital, abbiamo provato a analizzare gli effetti di questa novità normativa soprattutto dal punto di vista di chi le moto le vende - con buona pace dei concessionari che hanno qualche 150cc in salone: dateci un occhio! #NuovoCdS #PerformingDigital
𝗜𝗹 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗼 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗦𝘁𝗿𝗮𝗱𝗮 𝗮𝗽𝗿𝗲 𝘀𝗰𝗲𝗻𝗮𝗿𝗶 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗲𝘀𝘀𝗮𝗻𝘁𝗶 𝗮𝗶 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗮𝗿𝗶 𝗺𝗼𝘁𝗼. Entrato ufficialmente in vigore sabato 14 dicembre, introduce importanti novità dedicate alla 𝘀𝗶𝗰𝘂𝗿𝗲𝘇𝘇𝗮 𝘀𝘁𝗿𝗮𝗱𝗮𝗹𝗲, tra cui una rilevante apertura per i motociclisti: i conducenti maggiorenni possono percorrere autostrade e tangenziali con veicoli da 125cc. Un cambiamento entusiasmante, come sottolineato dal “Via libera!” del bravissimo Nicola Andreetto su Moto.it (CRM srl). In Performing Digital ci siamo posti una domanda. Come può un concessionario trasformare questa novità in un’opportunità? Questo cambiamento può diventare 𝘂𝗻𝗮 𝗹𝗲𝘃𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗮𝘁𝘁𝗿𝗮𝗿𝗿𝗲 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗶 𝗰𝗹𝗶𝗲𝗻𝘁𝗶, a patto però che si conosca la normativa e si sappia diventare un riferimento per gli utenti in cerca di risposte. Nel carosello abbiamo raccolto 𝗮𝗹𝗰𝘂𝗻𝗲 𝘀𝘁𝗿𝗮𝘁𝗲𝗴𝗶𝗲 𝗽𝗿𝗮𝘁𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗮𝗻𝘁𝗶𝗰𝗶𝗽𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗺𝗲𝗿𝗰𝗮𝘁𝗼 e cogliere questa opportunità. Scopri come trasformare il cambiamento in un vantaggio competitivo. #CodiceDellaStrada #MercatoMoto #Concessionari #CrescitaConcessionarie #TrasformazioneDigitale
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Quante e soprattutto quali sono le vetture storiche in Italia? Non è possibile avere delle cifre, anche perché l' ASI - Automotoclub Storico Italiano non li diffonde. Sarebbe opportuno conoscerli anche perché, se si vuole tutelare bene il "parco auto" che racconta la storia dell'auto, è necessario sapere com'è composto. Da fine anni '90 ad oggi il numero dei tesserati ASI è cresciuto costantemente. Com'è possibile, vista la situazione economica? Tutti appassionati di vetture storiche? Il #codacons ci vuole vedere chiaro, sospetta che tanti certificati siano stati emessi in modo "leggero" e che quindi si siano andate a privilegiare dal punto di vista fiscale vetture vecchie e non di effettivo valore storico. In parole povere: dovrebbe esserci maggior controllo da parte dello Stato, oppure alzare da 20 a 29 anni il limite di età delle vetture per godere delle facilitazioni fiscali (come prevedono le norme europee). Ecco il mio articolo per #autologia
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Troppe vecchie moto (e scooter) in circolazione, radiazioni sempre basse, parco veicoli in crescita. A questo si aggiunge anche poca propensione alla spesa e una maggiore durata della vita media dei mezzi a due ruote. Il rischio? Che il mercato vada verso la saturazione. E che nei dati di vendita torni il segno meno.
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