Condivido le perplessità di chi dice che bisogna riprogettare la categoria per il miglior esordio alla regia dei David di Donatello. Corriamo il rischio di vedere, tra qualche anno, film diretti unicamente da attori che passano dietro la macchina da presa e che, perciò, hanno un peso e una visibilità differenti, decisamente superiori rispetto a quelli di registi puri alla loro prima esperienza. In linea di massima non dovrebbe essere un problema; purtroppo, però, è sempre più necessario definire confini e regole per avere una maggiore trasparenza. Credo che questo sia un discorso da allargare anche ad altre cinquine. C'è, mi pare, poca attenzione per i dettagli. Un attore può essere bravissimo in un film che non ha ricevuto una nomination come migliore opera o miglior regia, così come la visione di un regista o di uno scrittore può funzionare autonomamente, al di là delle interpretazioni e dei vari reparti. Il problema, insomma, è sempre lo stesso: la ricerca della complessità. In Come pecore in mezzo ai lupi, Andrea Arcangeli si trasforma. E non lo dico tanto per dire. È letteralmente così: guardate il film (è su Netflix) e le fotografie di scena. E quel tipo di lavoro, rispetto alle cose che sono arrivate in sala nell'ultimo anno, non si può ignorare. Probabilmente molto dipende dal significato e dallo scopo che vogliamo dare a un premio. È un riconoscimento al talento e all'impegno, e quindi deve cercare dove di solito non si cerca, oppure è una certificazione di quanto altri hanno già detto? È una riflessione, lo ripeto, che si può estendere a diverse categorie. E come sempre c'entra la politica - che non coincide, attenzione, con quella dei partiti. Come mi ha fatto notare Ciro D'Emilio, tra i documentari spicca l'assenza di Kripton. E tutto, secondo me, parte dalla nostra capacità (o incapacità, se preferite) di cogliere e valorizzare la novità. Nessun sistema è perfetto, intendiamoci. E secondo me non hanno senso le critiche a senso unico, che non tengono conto anche delle cose positive che sono state fatte. Serve, però, parlarne. E serve farlo soprattutto adesso, in un momento in cui la nostra industria sta per contrarsi e diventare ancora più selettiva.
l'AI sistemerà e la blockchain anche il mercato industriale del cinema digitale
Attrice doppiatrice
12 mesiSono d’accordo i film sono sempre gli stessi per ogni premio non h senso