Post di giovanni racanati

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Istruttore difesa personale e antiaggressione femminile

In un periodo in cui la cronaca quotidiana riporta casi di aggressioni e violenze, molte donne si trovano a vivere nella costante paura di uscire di casa o utilizzare i mezzi pubblici. Secondo un recente sondaggio, circa il 60% delle donne ha dichiarato di sentirsi insicura, una percentuale allarmante che evidenzia una società dove la percezione della sicurezza è drasticamente diminuita. Gli episodi di violenza e le aggressioni che popolano le pagine dei giornali non fanno altro che alimentare questa sensazione di insicurezza. Le donne si sentono vulnerabili, esposte a rischi che limitano la loro libertà di movimento e la loro autonomia quotidiana. In un mondo che dovrebbe essere sempre più sicuro e inclusivo, è inaccettabile che la metà della popolazione debba convivere con la paura. Questa situazione richiede interventi concreti per ripristinare la fiducia delle donne nella propria sicurezza. Un primo passo significativo potrebbe essere la diffusione e la frequenza di corsi di antiaggressione femminile. Tali corsi non solo forniscono tecniche pratiche di autodifesa, ma rafforzano anche la consapevolezza e l’autostima delle partecipanti, elementi cruciali per affrontare situazioni di pericolo. Gli enti locali e nazionali dovrebbero considerare l’organizzazione di corsi di formazione gratuiti o a costi ridotti, destinati alle donne meno abbienti o che non potrebbero giustificare l’uscita di danaro se non per acquisti di beni di prima necessità. Inoltre, è necessario investire maggiormente nella sicurezza pubblica, migliorando l’illuminazione delle strade, incrementando la presenza delle forze dell’ordine e potenziando i sistemi di sorveglianza sui mezzi pubblici. Queste misure, combinate con una maggiore sensibilizzazione della popolazione riguardo ai temi della sicurezza e della solidarietà, potrebbero contribuire a creare un ambiente più sicuro per tutti cercando di invertire questa preoccupante tendenza e garantire alle donne la libertà di muoversi e vivere senza paura. (dal film "cose nostre - malavita del 2013) #antiaggressione #paura #donne #difesa #violenza #consapevolezza #fightforyourlife

Marcella Loporchio

|Filosofa del Lavoro | LinkedIn Top Voice Gender Equity| Consulente per la Diversity Equity & Inclusion ed Esperta per la Certificazione di Parità UNI PdR 125:2022

8 mesi

giovanni racanati ottimo post. E' vero che è necessario che ogni persona contribuisca al cambiamento e che nessuna donna (chiunque di ogni genere) non debba rinunciare alla propria libertà di vestirsi, uscire, parlare per paura di qualsiasi forma di ripercussione e violenza. Formare e informare è fondamentale al pari di acquisire consapevolezza di come poter affrontare anche la paura, fortissima, che colpisce quando si è aggredite/i. I corsi di difesa personale non devono essere visti come uno strumento di violenza ma di forza interna, quella che spinge a capire anche come reagire per scappare in una situazione pericolosa. Mi viene da riflette su quanta poca informazione si faccia proprio in tal senso e di quanto, a volte, sia una moda da condividere più che una opportunità per vivere.

Eleonora Pesce

Director FS Finance, MBA, LSS BLACK BELT, AI & Metaverse sponsor

8 mesi

Non è solo un problema di violenza fisica, ma soprattutto di violenza psicologica e possesso che poi sfociano nella violenza fisica. Non ci sono strumenti istituzionali che consentono alle donne di tutelarsi dalla violenza psicologica che poi è quella che innesca la violenza fisica, di conseguenza si fa fatica per le donne a sentirsi sicure.

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