“APPARIRE O ESSERE?” Fino a quando si resterà ipnotizzati sulla bramosia di apparire, nessuno spazio verrà riservato all’essere. Tuttavia, alla morte del corpo fisico, anche l’apparire sfumerà e si dissolverà completamente. Al contrario, se durante l’esistenza in vita si sarà sviluppato “qualcosa” a livello dell’essere attraverso sforzi coscienti e consapevoli in seno ad un profondo lavoro di destrutturazione e trasformazione interiore, esso sopravviverà per qualche tempo alla morte del corpo fisico, trattandosi di energie di qualità differente. Più densa e meno vibrante quella del corpo fisico, meno densa e più vibrante quella dell’essere. Quando l’apparire cede il posto all’essere, la BELLEZZA, quella REALE, viene spontaneamente in risalto acquisendo per ciò stesso un valore ancor maggiore e più duraturo. In risonanza con quanto sopra esposto, riporto qui di seguito le ultime parole pronunciate da Siddhattha Gotama il Buddha prima di lasciare il corpo fisico: “Tutte le cose composte sono per natura impermanenti: lavorate sodo e con ardore per liberarvi dall’infelicità e per la vostra salvezza; siate luce a voi stessi”. E TU, DOVE E COME TI POSIZIONI FRA L’APPARIRE E L’ESSERE? Ti auguro buon discernimento. Giuliano Santucci Ricercatore Indipendente – Genealogista; Ideatore del Metodo di aiuto all’evoluzione U.S.R.® {Utilizzo Strategico ed armonico delle proprie Risorse} #lavitaèrealesoloquandoiosono
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“APPARIRE O ESSERE?” Fino a quando si resterà ipnotizzati sulla bramosia di apparire, nessuno spazio verrà riservato all’essere. Tuttavia, alla morte del corpo fisico, anche l’apparire sfumerà e si dissolverà completamente. Al contrario, se durante l’esistenza in vita si sarà sviluppato “qualcosa” a livello dell’essere attraverso sforzi coscienti e consapevoli in seno ad un profondo lavoro di destrutturazione e trasformazione interiore, esso sopravviverà per qualche tempo alla morte del corpo fisico, trattandosi di energie di qualità differente. Più densa e meno vibrante quella del corpo fisico, meno densa e più vibrante quella dell’essere. Quando l’apparire cede il posto all’essere, la BELLEZZA, quella REALE, viene spontaneamente in risalto acquisendo per ciò stesso un valore ancora maggiore e più duraturo. In risonanza con quanto sopra esposto, riporto qui di seguito le ultime parole pronunciate da Siddhattha Gotama il Buddha prima di lasciare il corpo fisico: “Tutte le cose composte sono per natura impermanenti: lavorate sodo e con ardore per liberarvi dall’infelicità e per la vostra salvezza; siate luce a voi stessi”. E TU, DOVE E COME TI POSIZIONI FRA L’APPARIRE E L’ESSERE? Ti auguro buon discernimento. Giuliano Santucci Ricercatore Indipendente – Genealogista; Ideatore del Metodo di aiuto all’evoluzione U.S.R.® {Utilizzo Strategico ed armonico delle proprie Risorse} #veraessenzaoltremascherepaurelimitiedestino
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“APPARIRE O ESSERE?” Fino a quando si resterà ipnotizzati sulla bramosia di apparire, nessuno spazio verrà riservato all’essere. Tuttavia, alla morte del corpo fisico, anche l’apparire sfumerà e si dissolverà completamente. Al contrario, se durante l’esistenza in vita si sarà sviluppato “qualcosa” a livello dell’essere attraverso un profondo lavoro di destrutturazione e trasformazione interiore, esso sopravviverà per qualche tempo alla morte del corpo fisico, trattandosi di energie di qualità differente. Più densa e meno vibrante quella del corpo fisico, meno densa e più vibrante quella dell’essere. In risonanza con quanto sopra esposto, riporto qui di seguito le ultime parole pronunciate da Siddhattha Gotama il Buddha prima di lasciare il corpo fisico: “Tutte le cose composte sono per natura impermanenti: lavorate sodo e con ardore per liberarvi dall’infelicità e per la vostra salvezza; siate luce a voi stessi”. Quando l’apparire cede il posto all’essere, la BELLEZZA, quella REALE, viene spontaneamente in risalto acquisendo per ciò stesso un valore ancor maggiore e più duraturo. Ti auguro buon discernimento. E TU, DOVE E COME TI POSIZIONI FRA L’APPARIRE E L’ESSERE? Giuliano Santucci Ricercatore Indipendente – Genealogista; Ideatore del Metodo di aiuto all’evoluzione U.S.R.® {Utilizzo Strategico ed armonico delle proprie Risorse} #lavitaèrealesoloquandoiosono
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“BRAMOSIA DI APPARIRE O POSSIBILITÀ DI ESSERE?” Fino a quando si resterà ipnotizzati sulla bramosia di apparire, nessuno spazio verrà riservato all’essere. Tuttavia, alla morte del corpo fisico, anche l’apparire sfumerà e si dissolverà completamente. Al contrario, se durante l’esistenza in vita si sarà sviluppato “qualcosa” a livello dell’essere attraverso sforzi coscienti e consapevoli in seno ad un profondo lavoro di destrutturazione e trasformazione interiore, esso sopravviverà per qualche tempo alla morte del corpo fisico, trattandosi di energie di qualità differente. Più densa e meno vibrante quella del corpo fisico, meno densa e più vibrante quella dell’essere. Quando l’apparire cede il posto all’essere, la BELLEZZA, quella REALE, viene spontaneamente in risalto acquisendo per ciò stesso un valore ancora maggiore e più duraturo. In risonanza con quanto sopra esposto, riporto qui di seguito le ultime parole pronunciate da Siddhattha Gotama il Buddha prima di lasciare il corpo fisico: “Tutte le cose composte sono per natura impermanenti: lavorate sodo e con ardore per liberarvi dall’infelicità e per la vostra salvezza; siate luce a voi stessi”. E TU, DOVE E COME TI POSIZIONI FRA L’APPARIRE E L’ESSERE? Ti auguro buon discernimento. Giuliano Santucci Ricercatore Indipendente – Genealogista; Ideatore del Metodo di aiuto all’evoluzione U.S.R.® {Utilizzo Strategico ed armonico delle proprie Risorse} #linsostenibileleggerezzadellessere
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“BRAMOSIA DI APPARIRE O POSSIBILITÀ DI ESSERE?” Fino a quando l’attenzione resterà focalizzata sulla bramosia di apparire, nessuno spazio verrà riservato all’essere. Tuttavia, alla morte del corpo fisico, anche l’apparire sfumerà e si dissolverà completamente. Invece, se durante l’esistenza in vita si sarà sviluppato “qualcosa” a livello dell’essere attraverso sforzi coscienti e consapevoli in seno ad un profondo lavoro di destrutturazione e trasformazione interiore, esso sopravviverà per qualche tempo alla morte del corpo fisico, trattandosi di energie di qualità differente: più densa e meno vibrante quella del corpo fisico, meno densa e più vibrante quella dell’essere. Quando l’apparire cede il posto all’essere, la BELLEZZA, quella REALE, viene spontaneamente in risalto acquisendo per ciò stesso un valore ancora maggiore e più duraturo. In risonanza con quanto sopra esposto, riporto qui di seguito le ultime parole pronunciate da Siddhattha Gotama il Buddha prima di lasciare il corpo fisico: “Tutte le cose composte sono per natura impermanenti: lavorate sodo e con ardore per liberarvi dall’infelicità e per la vostra salvezza. Siate Luce a voi stessi”. E TU, DOVE E COME TI POSIZIONI FRA L’APPARIRE E L’ESSERE? Ti auguro buon discernimento. Giuliano Santucci Ricercatore Indipendente – Genealogista; Ideatore del Metodo di aiuto all’evoluzione U.S.R.® {Utilizzo Strategico ed armonico delle proprie Risorse} #linsostenibileleggerezzadellessere
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“LAVORO SU DI SÉ: ESSERE O BRAMOSIA DI APPARIRE?” Fino a quando si resterà ipnotizzati sulla bramosia di apparire, nessuno spazio verrà riservato all’essere. Tuttavia, alla morte del corpo fisico, anche l’apparire sfumerà e si dissolverà completamente. Al contrario, se durante l’esistenza in vita si sarà sviluppato “qualcosa” a livello dell’essere attraverso un profondo lavoro di destrutturazione e trasformazione interiore, esso sopravviverà per qualche tempo alla morte del corpo fisico, trattandosi di energie di qualità differente. Più densa e meno vibrante quella del corpo fisico, meno densa e più vibrante quella dell’essere. In risonanza con quanto sopra esposto, riporto qui di seguito le ultime parole pronunciate da Siddhattha Gotama il Buddha prima di lasciare il corpo fisico: “Tutte le cose composte sono per natura impermanenti: lavorate sodo e con ardore per liberarvi dall’infelicità e per la vostra salvezza. Siate luce a voi stessi”. Quando l’apparire cede il posto all’essere, la BELLEZZA, quella REALE, viene spontaneamente in risalto acquisendo per ciò stesso un valore ancor maggiore e più duraturo. E TU, DOVE E COME TI POSIZIONI FRA L’APPARIRE E L’ESSERE? Ti auguro buon discernimento. Giuliano Santucci Ricercatore Indipendente – Genealogista; Ideatore del Metodo di aiuto all’evoluzione U.S.R.® {Utilizzo Strategico ed armonico delle proprie Risorse} #lavorosudisé #lavitaèrealesoloquandoiosono
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“PERCEZIONE: REALTÀ REALE O VIRTUALE?” Senza sviluppare l’essere in questa esistenza fisica in vita non sarà possibile “fare” né tantomeno “amare”, non essendoci dentro di noi un “Reale Padrone” che orienti ed indirizzi la nostra “carrozza interiore ed esteriore”. Espresso in altri termini, è come se al nostro interno mancasse un “Vero Io”, con al suo posto voci discordanti e dissonanti emesse da tanti piccoli e frammentati “io”, ognuno dei quali pretende di avere ragione sull’altro. Tuttavia e per automatismo associativo, ogni ferita emotiva vissuta sulla pelle è sempre conseguente alla propria percezione viscerale che, per quanto “virtuale”, è sensoriale e per ciò stesso tale da inscriversi e cristallizzarsi sul corpo sotto forma di sensazioni fisiche, sintomi e “malattie”. A quel livello, pur non essendoci nessuno di “reale” dentro, c’è in ogni caso un “qualcosa con un volto ben preciso” che sta provando quelle sensazioni, e fino a quando quel qualcosa non verrà osservato, guardato da più vicino, ascoltato dal profondo ed attraversato, continuerà a fare capolino, esprimersi e manifestarsi a suo modo: sul corpo fisico. È proprio questo inconsapevole evitamento il fattore che giorno dopo giorno alimenta ed accelera il logorio e la decadenza del corpo fisico, fino a condurlo all’inesorabile esaurimento del suo stesso senso di esistenza in vita. Del resto, il corpo fisico, oltre a costituire il bio~veicolo che in questa esperienza terrena ci permette di vivere ed evolvere, è lo specchio più denso dello spirito così come lo spirito ne è il riflesso più sottile. Continuare a percepire disgiuntamente corpo fisico e spirito è mera illusione, che per di più contribuisce a rinforzare l’istanza interiore ed esteriore di separazione conseguente e riconducibile a quella stessa percezione. Da una simile prospettiva di osservazione non c’è nulla da cui “guarire”, bensì solo da attraversare. E TU, PREFERISCI CONTINUARE AD EVITARTI O INTENDI INIZIARE AD OSSERVARTI UN PO’ PIÙ DA VICINO? Ti auguro buon attraversamento, buon cammino e buona ricerca. Giuliano Santucci Ricercatore Indipendente – Genealogista; Ideatore del Metodo di aiuto all’evoluzione U.S.R.® {Utilizzo Strategico ed armonico delle proprie Risorse} #lavitaèrealesoloquandoiosono
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“PERCEZIONE: REALTÀ REALE O VIRTUALE?” Senza sviluppare l’essere in questa esistenza fisica in vita non sarà possibile “fare” né tantomeno “amare”, non essendoci dentro di noi un “Reale Padrone” che orienti ed indirizzi la nostra “carrozza interiore ed esteriore”. Espresso in altri termini, è come se al nostro interno mancasse un “Vero Io”, con al suo posto voci discordanti e dissonanti emesse da tanti piccoli e frammentati “io”, ognuno dei quali pretende di avere ragione sull’altro. Tuttavia e per automatismo associativo, ogni ferita emotiva vissuta sulla pelle è sempre conseguente alla propria percezione viscerale che, per quanto “virtuale”, è sensoriale e per ciò stesso tale da inscriversi e cristallizzarsi sul corpo sotto forma di sensazioni fisiche, sintomi e “malattie”. A quel livello, pur non essendoci nessuno di “reale” dentro, c’è in ogni caso un “qualcosa con un volto ben preciso” che sta provando quelle sensazioni, e fino a quando quel qualcosa non verrà osservato, guardato da più vicino, ascoltato dal profondo ed attraversato, continuerà a fare capolino, esprimersi e manifestarsi a suo modo: sul corpo fisico. È proprio questo inconsapevole evitamento il fattore che giorno dopo giorno alimenta ed accelera il logorio e la decadenza del corpo fisico, fino a condurlo all’inesorabile esaurimento del suo stesso senso di esistenza in vita. Del resto, il corpo fisico, oltre a costituire il bio~veicolo che in questa esperienza terrena ci permette di vivere ed evolvere, è lo specchio più denso dello spirito così come lo spirito ne è il riflesso più sottile. Continuare a percepire disgiuntamente corpo fisico e spirito è mera illusione, che per di più contribuisce a rinforzare l’istanza interiore ed esteriore di separazione conseguente e riconducibile a quella stessa percezione. Da una simile prospettiva di osservazione non c’è nulla da cui “guarire”, bensì, solo da attraversare. Del resto, la luce, una volta accesa, non fa altro se non rischiarare ed illuminare tutto ciò che già c’è, sia fuori sia dentro. E TU, PREFERISCI CONTINUARE AD EVITARTI O INTENDI INIZIARE AD OSSERVARTI UN PO’ PIÙ DA VICINO? Ti auguro buon attraversamento, buon cammino e buona ricerca. Giuliano Santucci Ricercatore Indipendente – Genealogista; Ideatore del Metodo di aiuto all’evoluzione U.S.R.® {Utilizzo Strategico ed armonico delle proprie Risorse} #osservazioneinterioreelavorosudisé
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La mente è lo strumento della coscienza attraverso cui il mondo può essere visto. Il mondo appare nella coscienza e viene visualizzato sullo schermo della mente. Nella consapevolezza che non sono né mente né coscienza con i suoi contenuti, percepisco il mondo come irreale. Sedersi sul tappeto è sempre la prima volta. Il corpo si assesta fino a diventare tutt'uno con l'ambiente. Il corpo non è separato dallo spazio. Non permette di fare nulla. Non muovendo il corpo, trova la direzione e si adatta. Senza mobilitare i muscoli. Tutto avviene nell'ascolto, che libera il corpo dalla tensione. Quando la tensione del corpo si verifica simultaneamente, lasciando andare le reazioni psicologiche. Scoprire in ogni momento cosa sta accadendo, senza commenti. Essere invece di fare. Apertura, disponibilità. In questa attenzione l'immagine corporea non ha più posto. Il praticante scompare nella pratica. Il pensiero si perde nel silenzio. Questo passaggio sviluppa la qualità della presenza, che poi si trasferisce nella vita di tutti i giorni. Quando ti immergi nell'immensità di questo ESSERE che è l'ingresso in te stesso senti lo spazio aperto pieno di libertà... non c'è niente che faccia male niente che rattristi o scuota di paura...
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ALCHIMIA INTERIORE 🌀💚🌀 Per la tua considerazione Possiamo definire e raccogliere noi stessi essendo consapevoli delle seduzioni del mondo esterno e non cadendo preda delle sue intrappolazioni, questo include i pensieri e le emozioni che attraversano il nostro corpo. Possiamo quindi tornare dolcemente a casa a noi stessi e al funzionamento interno del nostro mondo che è il nostro stesso corpo, alle sue funzioni nei suoi paesaggi interiori e alla miriade di corpi intradimensionali che coesistono in simbiosi. Questa è la cosa più vicina alla realtà che abbiamo, poiché oltre te stesso non c'è nulla di “reale”. Si può scoprire la realtà nella presenza o la non realtà nella realtà. La realtà è sempre soggettiva così come lo è attraverso la consapevolezza di chi osserva, riposa o resiste. La pratica interna richiede tempo per essere coltivata. Potrebbero volerci anche anni per riconoscere che la velocità della tua vita è forse il tuo più grande ostacolo. Sempre di fretta, pretendendo che le cose accadano immediatamente, impazienza, desideroso di una soluzione rapida e gratificazione. Una volta che rallentiamo, la nostra vita comincia ad arricchirsi in una risonanza armonica. Questo ci apre a ricevere di più di noi stessi e di ciò che è disponibile nella sua interezza. Il mondo esterno della seduzione e della brillantezza appariscente si addolcisce e il mondo sottile si espande in tutte le direzioni. Tutto è qui all'interno di questo stato. Più ci ammorbidiamo e rallentiamo, più possiamo realizzare. Qui tutto arriva a noi, non ci sforziamo né cerchiamo, tutto si dispiega, come nel mondo naturale, si dipana, si presenta e diminuisce. E come farlo? Semplicemente riconoscendo che tutto ciò che si vede o si sperimenta nel mondo esterno è irreale. Ciò è rilevante anche per le parole silenziose che chiamiamo pensieri e per i movimenti interiori che chiamiamo emozioni. Possiamo semplicemente dire grazie a questi, mentre li lasciamo scorrere attraverso di noi. Non prestiamo loro attenzione. Li lasciamo passare attraverso di noi, proprio come il vento passa tra gli alberi. Solo perché il vento tocca e passa tra gli alberi non significa che parte del vento ora appartenga all'albero o abbia qualcosa di rilevante da dirgli. L'albero può discernere se considerarlo o meno. Tutto ciò che si presenta nel mondo esterno, compresi i pensieri e le emozioni che ci visitano internamente, sono solo per la nostra considerazione. Non c’è mai bisogno di impegnarsi, mai. Questa è una fase importante nella nostra padronanza di sé. Deve essere riconosciuto e praticato. Pratica con ogni singolo pensiero ed emozione che emerge, così come con tutto ciò che si presenta nel mondo esterno. Questa è una continua alchimia in atto. Col tempo si scopre che la fitta nebbia e la foschia iniziano a sollevarsi, c'è una spaziosità, forse sconosciuta e sconosciuta all'inizio, persino scoraggiante e snervante, a volte scomoda. fine prima parte
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La mente è l'artefice della nostra vita; ha il potere di creare illusioni o percepire la realtà. Attraverso la padronanza di sé, possiamo formare abitudini positive e trasformare il nostro carattere. Ogni pensiero ripetuto diventa un'abitudine mentale che influenza le nostre azioni. Anche se può sembrare più facile cadere in comportamenti negativi a causa dell'ignoranza, con sforzo e pratica costante possiamo sviluppare virtù e raggiungere l'illuminazione e la pace interiore. La vera libertà non deriva dal cambiare il mondo esterno, ma dal trasformare noi stessi dall'interno. Come uno scultore modella il marmo, possiamo plasmare la nostra mente per realizzare i nostri ideali più elevati. È una questione di crescita costante e autodisciplina, guidando noi stessi su sentieri di virtù e saggezza.
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