🔔Per il #TribunaleDiVenezia rientrano nel novero delle delibere nulle, in quanto aventi un oggetto illecito ex art. 2379 c.c., le delibere con cui risulta approvato un bilancio non conforme ai principi di cui all’art. 2423 c.c., ovvero in violazione di tutte le altre norme dettate in materia di bilancio. Trattasi, infatti, di norme imperative inderogabili, poste a tutela di interessi generali che trascendono i limiti della compagine sociale e riguardano anche i terzi, destinatari delle informazioni sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria della società. ➡️Non è, tuttavia, sufficiente per l’impugnante far valere un generico interesse al rispetto della legalità, laddove impugni per nullità una delibera assembleare, ma è necessaria l’allegazione di un’incidenza negativa nella sfera giuridica del soggetto agente delle irregolarità denunciate riguardo al risultato economico della gestione sociale. 🔎Pertanto, la qualità di socio non è requisito necessario, essendo legittimato qualsiasi soggetto, purché titolare di un interesse concreto ed attuale all’impugnativa, interesse che deve sussistere non solo al momento della proposizione della domanda, ma anche al momento della decisione. ⚖️Massima a cura di Gabriele Azoti. #Giurisprudenza #GiurisprudenzaDelleImprese #Societario https://lnkd.in/dbqtgXuc
Post di Giurisprudenza delle Imprese
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⚖ Secondo il #TribunaleDiRoma la cessazione della materia del contendere, quale evento preclusivo della pronuncia giudiziale in relazione ad una impugnativa di bilancio, può configurarsi solo quando, nel corso del processo, sopravvenga una situazione che elimini completamente e in tutti i suoi aspetti la posizione di contrasto tra le parti, facendo in tal modo venir meno del tutto la necessità di una decisione sulla domanda quale originariamente proposta in giudizio ed escludendo così sotto ogni profilo l’interesse delle parti ad ottenere l’accertamento, positivo o negativo, del diritto, o di alcuno dei diritti inizialmente dedotti in causa. ⚠ La cessazione della materia del contendere non preclude la decisione sulle spese di lite, che deve avvenire facendo ricorso alla regola della soccombenza virtuale. 🖋 Massima a cura di Francesco Calosso. #Giurisprudenza #GiurisprudenzaDelleImprese #Societario https://lnkd.in/dmGNan3S
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🔎 Il #TribunaleDiTorino ha affermato che l’azione di responsabilità sociale promossa contro amministratori e sindaci di società di capitali ha natura contrattuale, dovendo di conseguenza l’attore provare la sussistenza delle violazioni contestate e il nesso di causalità tra queste e il danno verificatosi, mentre sul convenuto incombe l’onere di dimostrare la non imputabilità del fatto dannoso alla sua condotta, fornendo la prova positiva dell’osservanza dei doveri e dell’adempimento degli obblighi imposti. ➡️In applicazione dell’art. 2467 c.c., per poter ritenere sussistente l’obbligo di postergazione del credito è necessario verificare che la società di trovi nella situazione di squilibrio delineata dalla norma, non solo alla concessione del finanziamento, ma anche in quello della restituzione. 🔔 Nel caso in cui la compagine sociale di una società a responsabilità limitata sia formata da soci amministratori, la mancata determinazione in sede assembleare circa il diritto al compenso dei medesimi per la carica gestoria, ne implica la volontà implicita di rinunciarvi. 🖋 Massima a cura di Umberto Biga. #Giurisprudenza #GiurisprudenzaDelleImprese #Societario https://lnkd.in/d8i5pT_r
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🚀 #DirittoCivile #Contenzioso #Sentenzamerito #Legge #Giustizia #CompetenzeLegali a cura di Erika Marrese 🚀 Tribunale di Cosenza – Sezione Civile - sentenza n. 1.601 del 12.07.2024 La recente sentenza 📜del Tribunale di Cosenza ⚖️offre spunti interessanti sugli interessi moratori verso la PA. L'oggetto della controversia era l'opposizione a un decreto ingiuntivo emesso a favore della società per il pagamento di una somma residua relativa a lavori di ristrutturazione. L'opponente ente pubblico contestava l'esistenza del titolo di credito e la debenza di interessi moratori. 📝 Principi di Diritto: Interessi Moratori: La Pubblica Amministrazione è tenuta a corrispondere interessi moratori ai creditori, indipendentemente dall'esistenza di un titolo di spesa. Questo principio ribadisce l'uguaglianza tra PA e privati nelle obbligazioni pecuniarie. 💰🕒 Nella sentenza, il giudice ha riconosciuto tale uguaglianza utilizzando le seguenti argomentazioni: D.Lgs. 231/202: Il giudice ha richiamato il D.Lgs. 231/2002, che stabilisce che i creditori hanno diritto alla corresponsione automatica degli interessi moratori per i ritardi nei pagamenti, senza necessità di costituzione in mora. Principio di Equità: La corte ha evidenziato che, in caso di inadempimento colposo, le Pubbliche Amministrazioni non sono esenti dall'obbligo di pagare gli interessi moratori, allo stesso modo dei soggetti privati. Questo principio è stato ulteriormente supportato da precedenti giurisprudenziali (ad esempio, Cass. 13763/2021), che affermano l'applicabilità degli articoli 1218 e 1224 del codice civile anche nei confronti delle PA. Tutela dei Creditori: La giurisprudenza, superando la necessità di una costituzione in mora, mira a proteggere efficacemente i creditori che interagiscono con le Pubbliche Amministrazioni, incentivando così la puntualità nei pagamenti e riducendo i rischi di ritardi ingiustificati. #teamworks
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🔍 **Novità Giuridica Importante per Soci e Professionisti!** La Corte di Cassazione ha recentemente rivisto un principio fondamentale riguardante le responsabilità dei soci nelle società estinte. Con l'ordinanza n. 23341 del 29 agosto 2024, è stato stabilito che i soci di una società cancellata dal Registro delle Imprese sono responsabili per il pagamento delle sanzioni tributarie, limitatamente alle somme riscosse durante la liquidazione. 📜 Questo cambio di rotta deriva dall'interpretazione che l'estinzione di una società di capitali, seguita dalla sua cancellazione dal registro, costituisce un fenomeno successorio con caratteristiche uniche, legate al regime di responsabilità dei soci per i debiti sociali. 🚫 La Corte ha chiarito che l'art. 8 del DLgs. 472/97, che esclude la trasmissione dell'obbligazione per il pagamento della sanzione agli eredi, non trova applicazione in questo contesto. Questo aggiornamento rappresenta un importante spunto di riflessione per tutti i professionisti del settore legale e i soci di società di capitali. È fondamentale rimanere informati su queste evoluzioni per gestire al meglio le responsabilità e le implicazioni legali delle attività imprenditoriali. 🔄 Restiamo in attesa di ulteriori sviluppi su questa tematica per capire quale orientamento prevarrà in futuro. #legale #business #CorteDiCassazione #società #imprese #responsabilitàlegale #aggiornamentoprofessionale
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⛔ È inammissibile il #concordato minore in continuità se il gestore non attesta la #sostenibilità dei flussi del piano. Va considerato #inaffidabile il debitore il cui #sovraindebitamento sia originato da una perdita strutturale dell’attività in grado di determinare un passivo tributario incrementatosi nel tempo: in questa evenienza, il proponente dimostra infatti una negligenza che rende infattibile il piano. ⚖️ Sono i principi sanciti dal #Tribunale di Ferrara con una pronuncia del 27 dicembre (estensore Ghedini), che ha bloccato la domanda di concordato minore di un’impresa minore la cui attività sin dal 2012 aveva generato margini insufficienti a remunerare i soci, che si sono sempre finanziati accumulando debiti erariali. Richiamando la #Cassazione 2963 del 27 novembre 2024, secondo la decisione del Tribunale di Ferrara la condotta pregressa del debitore va valutata a partire dalla relazione del gestore, che deve comprendere anche l’analisi delle cause dell’indebitamento e la diligenza impiegata dal debitore nell’assumere le obbligazioni. Tale valutazione si ripercuote sul giudizio di fattibilità: il contegno pregresso del debitore avrebbe dunque la funzione di giudicare la sostenibilità del piano e dunque la sua idoneità ad assolvere alla sua funzione causale, intesa come prognosi di affidabilità della proposta. Se il debitore non ha pagato l’erario sin dall’inizio dell’attività, non può essere ammessa una proposta priva di una manovra sul ridimensionamento dei costi che allo stesso tempo prevede un utile in grado di ripianare il passivo concorsuale senza nemmeno un’analisi dettagliata dei ricavi e delle imposte che si dovrebbero generare nell’arco del piano. 🫤 La pronuncia delinea principi solo in parte condivisibili. È infatti certo che il piano deve prevedere quantomeno i costi della procedura e le modalità di pagamento dei creditori; di certo poi il concordato deve prevedere un action plan che rimuova gli errori del gestorie che siano fonte della crisi; in assenza, la proposta non può essere considerata affidabile perché perpetrerebbe le stesse perdite già generate. Tuttavia il Correttivo ter ha introdotto un principio generale in forza del quale il giudice può concedere un termine per correggere o integrare il piano proprio per facilitare l’approccio a procedure che si fanno sempre più complesse e che necessitano di un dialogo con il tribunale perché possano avere successo. Ancorché la concessione del termine sia facoltà del giudicante, non pare compatibile con la trama del sistema un rigetto immediato della proposta, non preceduto da un tentativo di adeguare il piano al modello di legge. Lascia qualche perplessità peraltro la declaratoria di inammissibilità... di Fabio Cesare #crisidimpresa 👉 Certifica e distingui le competenze nella gestione della crisi con il Laboratorio Professionale Crisi D'Impresa insieme a Giulio Andreani. Guarda l’informativa al seguente link https://lnkd.in/dHZG_228
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⚠ Per il #TribunaleBologna non vi può essere danno diretto in conseguenza delle violazioni delle prescrizioni in materia tributaria da parte degli amministratori, e ciò perché l’imposizione che ne consegue è un danno per il patrimonio della società e non per il suo socio e la circostanza che il suo socio sia stato chiamato a pagare perché la società è estinta non muta la natura del danno, che resta un danno patrimoniale per la società. 🖋 Massima a cura di Clara De Chirico. #Giurisprudenza #GiurisprudenzaDelleImprese #Societario #TribunaleBologna #AzioneDiResponsabilità #ResponsabilitàAmministratori #DannoDiretto https://lnkd.in/dtfu-WUc
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Puntuale decisione del #Tribunale #Torino. Per ricordare a chi assume incarichi per ambizione e potere o anche soltanto alla leggera che la poltrona dell’amministatore può diventare un letto di Procuste… Grazie per la segnalazione Giurisprudenza delle Imprese e Arturo Noviello #Diritto #Societario #Responsabilità #Amministratori
⛔ Il #TribunaleTorino ricorda che, "in tema di responsabilità degli amministratori, la circostanza che non vi sia stata da parte da alcuni di essi una reale attività gestionale è irrilevante ai fini dell'esclusione o dell'attenuazione delle responsabilità, atteso che gli amministratori sono solidalmente responsabili verso la società dei danni derivanti dall'inosservanza dei doveri a essi imposti dalla legge e dall'atto costitutivo, così come dei danni cagionati ai creditori per l'inosservanza degli obblighi di conservazione del patrimonio sociale. Pertanto la conseguenza è che rimane irrilevante, sulla base della anzidetta regola di solidarietà, l'entità del contributo causale effettivamente fornito da ciascuno, e in quali termini sia possibile eventualmente graduare eventualmente le rispettive colpe, salva la questione dell'azione di regresso". ✅ Arturo Noviello ha massimato il provvedimento. #Giurisprudenza #GiurisprudenzaDelleImprese #Societario #TribunaleTorino #AzioneDiResponsabilità #ResponsabilitàAmministratori #Prescrizione https://lnkd.in/d8bA7CAr
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💸 Il #TribunaleBologna afferma che, una volta constatato che le attività sociali non consentono l'integrale pagamento dei creditori sociali man mano che i rispettivi crediti giungono a scadenza, il liquidatore, anzichè pagare ugualmente, "deve promuovere senza indugio una procedura concorsuale per il soddisfacimento paritetico di tutti i creditori, altrimenti è chiamato a rispondere direttamente nei confronti dei creditori danneggiati, e per essi del curatore in caso di fallimento". 🔎 Sotto altro profilo, il Collegio osserva che "le dimissioni del collegio sindacale, ove non accompagnate da atti volti a impedire e contrastare il protrarsi degli illeciti gestori non sono sufficienti ad esimere l’organo di controllo dalla responsabilità derivante dall’omessa vigilanza sulla gestione, divenendo esemplari della condotta colposa e pilatesca tenuta dal sindaco rimasto indifferente ed inerte nel rilevare una situazione di reiterata illegalità". ✋ Carla Ascolani ha massimato la pronuncia. #Giurisprudenza #GiurisprudenzaDelleImprese #TribunaleBologna #Societario #AzioneDiResponsabilità #ResponsabilitàAmministratori #Liquidatore #ParCondicioCreditorum #IndebitaProsecuzioneAttività #Sindaci https://lnkd.in/dUuN5a3H
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⛔ Secondo il #TribunaleDiNapoli ai sensi dell’art. 2476 c.c., gli amministratori rispondono verso la società dei danni derivanti dall’inosservanza dei doveri loro imposti dalla legge e dall’atto costitutivo ovvero per non avere osservato, nell’adempimento di tali doveri, la diligenza richiesta dalla natura dell’incarico e dalle loro specifiche competenze, come previsto dall’art. 2392 c.c. sulla responsabilità degli amministratori della s.p.a., applicabile ex art. 12 disp. prel. al c.c. anche alle società a responsabilità limitata. ➡ Nonostante i doveri degli amministratori non trovino una enumerazione precisa e ordinata nella legge, possono condensarsi nel più generale obbligo di conservazione dell’integrità del patrimonio, che impone loro sia di astenersi dal compiere qualsiasi operazione che possa rivelarsi svantaggiosa per la società e lesiva degli interessi dei soci e dei creditori, in quanto rivolta a vantaggio di terzi o di qualcuno dei creditori a scapito di altri, in violazione del principio della par condicio creditorum, sia di contrastare qualsiasi attività che si riveli dannosa per la società, così da adeguare la gestione sociale ai canoni della corretta amministrazione. 🖊 Massima a cura di Jacopo Lorenzon. #Giurisprudenza #GiurisprudenzaDelleImprese #Societario https://lnkd.in/d28cSsi4
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🔎Il #TribunaleDiCatanzaro ha affermato che l’azione di responsabilità esercitata dal curatore ex art. 146 l. fall. ha carattere unitario e inscindibile poiché cumula le azioni disciplinate dagli artt. 2393 e 2394 c.c. in un’unica azione finalizzata alla reintegrazione del patrimonio sociale a garanzia dei soci e dei creditori, in modo tale che, venendo a mancare i presupposti dell’una, soccorrono i presupposti dell’altra. ⚖️La natura contrattuale della responsabilità degli amministratori e dei sindaci verso la società comporta che quest’ultima ha soltanto l’onere di dimostrare la sussistenza delle violazioni e il nesso di causalità fra queste e il danno verificatosi, mentre incombe sugli amministratori e sui sindaci l’onere di dimostrare la non imputabilità a sé del fatto dannoso, fornendo la prova positiva dell’osservanza dei doveri e dell’adempimento degli obblighi loro imposti ➡️Ai sensi degli artt. 2482 bis e 2482 ter c.c., gli amministratori, in caso di perdita di oltre un terzo del capitale, devono senza indugio convocare l’assemblea per deliberare la sola ed eventuale riduzione del capitale e non anche la messa in liquidazione, a meno che la perdita non comporti la riduzione al disotto del capitale minimo. ✅Massima a cura di Antonio Bramanti. #Giurisprudenza #GiurisprudenzaDelleImprese #Societario https://lnkd.in/dcyk5Rks
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