Post di Giuseppe Lavenia

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Docente di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni presso Università degli studi di Ancona

Quello che leggete nell’immagine è uno dei tanti titoli dei giornali, ma la storia è un’altra. Titolano in modo forte, quasi paragonando il caso di Gagliole a episodi di cronaca nera come quello di Paderno Dugnano. Ma qui la storia è diversa, e bisogna raccontarla per quella che è. Non sembra trattarsi di un’aggressione premeditata o di una violenza pianificata contro i genitori. A Gagliole, un ragazzo di 23 anni, I.Z., intrappolato in una crisi violenta ha cercato di togliersi la vita. I genitori, nel disperato tentativo di salvarlo, sono intervenuti, e da lì è esplosa la tragedia. Il giovane, fuori di sé, ha reagito colpendo con un coltello la madre e, in modo più grave, il padre, che ha riportato ferite molto serie. La situazione sembra non essere quella di un “tentato omicidio” come le prime pagine vogliono far credere, né di un atto premeditato. Qui si parla di un ragazzo in piena “crisi”, e di genitori che si sono trovati nel mezzo di un dramma psicologico ben più complesso. È.necessario sottolineare che non si tratta solo di una vicenda di cronaca nera, ma di un campanello d’allarme sulla salute mentale dei giovani, un problema troppo spesso trascurato. È fondamentale saper leggere i segnali di disagio nei ragazzi, spesso difficili da interpretare o nascosti dietro comportamenti quotidiani. Il silenzio, l’isolamento o scatti di rabbia improvvisa possono essere manifestazioni di un malessere più profondo. I genitori, da soli, spesso non hanno gli strumenti per affrontare questi problemi, e il rischio è che queste situazioni degenerino, come accaduto a Gagliole. Portare al centro il tema della salute mentale è urgente. Dobbiamo riconoscere che la salute psicologica dei giovani non è una questione marginale, ma un’emergenza reale che richiede attenzione, prevenzione e un sostegno concreto da parte della società. Non possiamo più lasciare sole le famiglie a fronteggiare situazioni così complesse. #SaluteMentale #DisagioGiovanile #SupportoFamiglie #EmergenzaSilenziosa #Prevenzione #Sensazionalismo

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Silvia M.

“Sì vali”

6 mesi

Non ho mai approfondito, ma una mia conoscente, nata e vissuta a Londra, mi ha detto che in Inghilterra oltre al Medico di famiglia c’è lo Psicologo di famiglia. Nel nostro Paese parlare di salute mentale è ancora per molti un tabù; avere bisogno di uno Psicologo o di uno Psicoterapeuta, per non dire dello Psichiatra è considerata un’onta che va tenuta nascosta. E questo è molto grave, perché queste persone sono semplicemente malate e, come tali, hanno bisogno di cure. Bisogna diffondere questa cultura e Lei sta dando un grande contributo.

Marco Amici

Master's degree. Psychology (Cognitive Neuroscience)

6 mesi

Prof Giuseppe Lavenia, cosa intende con "crisi"?

Francesco Ascalone

GM at 5-star Deluxe UNA Esperienze Posia Retreat & SPA - - Member at IAHGM, International Association of Hotel General Managers

6 mesi

Sarebbe dovuto essere obbligatorio il supporto psicologico durante e dopo i lockdown, ma si sa la politica è incapace di effettuare azioni complete (d’altra parte si trattava di Conte e Speranza, roba da 4 soldi). Se poi aggiungiamo il mainstream che quasi giustifica e glorifica questo disagio dei giovani, il quadro disastroso è completo. Si potrebbe ancora fare qualcosa, ma se uno è gnucco resta gnucco.

Grazie della condivisione

🏁Salvatore Fileti🏁

L.M.S. Staff Consultant at Oracle Corp.

6 mesi

I troppi si creano disagio al primo no scatta la lite ... Chi è causa del suo male pianga se stesso. L'erba Voglio cresce...

Laura Benincasa

Avvocato, Docente in corsi di diritto della sicurezza sul lavoro, in corsi di formazione e aggiornamento sul diritto necessario all'esercizio delle professioni e dell'attività di impresa

6 mesi

Per un verso o per l'altro volano coltellate nelle famiglie. Il tono è comunque quasi di comprensione verso il crimine. Perché è crimine.

Simone Tronchin🇮🇹

Director of International Sales, CAD drafter, CAD designer presso TOR MARINE SRL

6 mesi

La “società” ha permesso ed accettato la “clausura forzata in casa” per quasi due anni.. .. e queste sono le conseguenze Solo adesso volete parlare della salute mentale?!?!? E fino a ieri dove eravate quando non permettevano di andare a scuola se non eri ino-culato? Non vi eravate accorti di quello che succedeva ai ragazzi mentre erano chiusi in casa?????? Per non parlare degli adulti ……

Vincenzo Zarro

M.Sc, M. Avn, Commander, Perf. Engineer, Technical Pilot, Aviation Compliance.

6 mesi

Scrivo da, ovviamente, persona totalmente all’oscuro della materia: quale sarebbe la differenza tra una crisi violenta ed una crisi silente, ammesso che le due fattispecie esistano in letteratura specialistica ?

A Gagliole c'è un manicomio. Non si chiama così ok ma quello è, lo so perché ha ospitato tra gli altri un mio carissimo amico di gioventù che si è trovato in condizioni di averne bisogno

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