L’impatto delle medaglie sui conti del Coni tra royalties, partnership e sponsorizzazioni
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Nel calcio tedesco i tifosi sono più forti dei fondi di investimento https://lnkd.in/dM7ff8QN via @ilpost Vedi anche il sito ilcorriereblog.it Le fantasiose proteste con palline da tennis, monete di cioccolato e auto telecomandate hanno bloccato l'ingresso di investitori. L’accordo prevedeva l’ingresso di investitori privati nella Lega, per favorire lo sviluppo del marketing dei campionati, soprattutto sul mercato estero. Concretamente negli accordi di questo tipo, già avvenuti in Spagna e Francia, le leghe cedono una quota dei propri ricavi futuri per ottenere immediatamente fondi e quindi liquidità. Nello specifico in Germania si prevedeva la cessione dell’8 per cento delle entrate dalla vendita dei diritti televisivi e da sponsorizzazioni per i prossimi vent’anni, in cambio di un investimento da parte di un fondo da 1 miliardo di euro. Varie società avevano partecipato alle trattative: dopo un iniziale interesse del fondo svedese EQT, erano passati a una fase più avanzata il gruppo statunitense Blackstone e quello britannico CVC Capital Partners. CVC aveva completato in passato operazioni simili con le leghe spagnola e francese, che organizzano rispettivamente la Liga e la Ligue 1: il campionato spagnolo era stato il primo a intraprendere questa strada, anche per rispondere a una situazione finanziaria complessa di molti club, molto indebitati (la situazione peggiore era quella del Barcellona). CVC possiede anche quote del torneo Sei Nazioni di rugby e del circuito di tennis femminile WTA. In Germania però sono cominciate subito coordinate e frequenti proteste. In Germania i tifosi sono particolarmente influenti, molto più che negli altri maggiori paesi europei. Sono organizzati in una sorta di “sindacato” trasversale, chiamato “Unsere Kurve” (La nostra curva), promotore già in passato di animate proteste contro l’aumento del prezzo dei biglietti e quello che viene definito lo “snaturamento” delle tradizioni del calcio tedesco. Ma soprattutto la caratteristica che rende diverso il calcio tedesco è la cosiddetta regola del “50+1”: stabilisce che le quote di maggioranza di ciascun club professionistico debbano essere di proprietà dei soci, quindi di tifosi e sostenitori, e non di un unico soggetto. Questa regola è considerata alla base del grande attaccamento dei tifosi tedeschi alle loro squadre, anche le meno note, e quindi di una grande presenza di pubblico negli stadi. Garantisce inoltre la solidità dei bilanci tramite spese oculate e di fatto impedisce che i grandi club tedeschi siano comprati e venduti da investitori e fondi stranieri. I critici vedono questa regola come un freno alla crescita del movimento, ma anche una recente ipotesi di riforma è stata respinta.
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Nel calcio tedesco i tifosi sono più forti dei fondi di investimento https://lnkd.in/dM7ff8QN via @ilpost Vedi anche il sito ilcorriereblog.it Le fantasiose proteste con palline da tennis, monete di cioccolato e auto telecomandate hanno bloccato l'ingresso di investitori stranieri nella lega che gestisce i principali campionati. L’accordo prevedeva l’ingresso di investitori privati nella Lega, per favorire lo sviluppo del marketing dei campionati, soprattutto sul mercato estero. Concretamente negli accordi di questo tipo, già avvenuti in Spagna e Francia, le leghe cedono una quota dei propri ricavi futuri per ottenere immediatamente fondi e quindi liquidità. Nello specifico in Germania si prevedeva la cessione dell’8 per cento delle entrate dalla vendita dei diritti televisivi e da sponsorizzazioni per i prossimi vent’anni, in cambio di un investimento da parte di un fondo da 1 miliardo di euro. Varie società avevano partecipato alle trattative: dopo un iniziale interesse del fondo svedese EQT, erano passati a una fase più avanzata il gruppo statunitense Blackstone e quello britannico CVC Capital Partners. CVC aveva completato in passato operazioni simili con le leghe spagnola e francese, che organizzano rispettivamente la Liga e la Ligue 1: il campionato spagnolo era stato il primo a intraprendere questa strada, anche per rispondere a una situazione finanziaria complessa di molti club, molto indebitati (la situazione peggiore era quella del Barcellona). CVC possiede anche quote del torneo Sei Nazioni di rugby e del circuito di tennis femminile WTA. In Germania però sono cominciate subito coordinate e frequenti proteste. In Germania i tifosi sono particolarmente influenti, molto più che negli altri maggiori paesi europei. Sono organizzati in una sorta di “sindacato” trasversale, chiamato “Unsere Kurve” (La nostra curva), promotore già in passato di animate proteste contro l’aumento del prezzo dei biglietti e quello che viene definito lo “snaturamento” delle tradizioni del calcio tedesco. Ma soprattutto la caratteristica che rende diverso il calcio tedesco è la cosiddetta regola del “50+1”: stabilisce che le quote di maggioranza di ciascun club professionistico debbano essere di proprietà dei soci, quindi di tifosi e sostenitori, e non di un unico soggetto. Questa regola è considerata alla base del grande attaccamento dei tifosi tedeschi alle loro squadre, anche le meno note, e quindi di una grande presenza di pubblico negli stadi. Garantisce inoltre la solidità dei bilanci tramite spese oculate e di fatto impedisce che i grandi club tedeschi siano comprati e venduti da investitori e fondi stranieri. I critici vedono questa regola come un freno alla crescita del movimento, ma anche una recente ipotesi di riforma è stata respinta.
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Parliamo di vincolo sportivo nella pallacanestro alla luce della riforma Prima scadenza Dal 1/7 al 5/7 (esplicitamente scritto *non derogabile*) la Società deve rinnovare affiliazione su Fip Online e versare prima rata federale. Senza si perde diritto alla riconferma massiva Seconda Scadenza Se rispettata la prima scadenza entro e non oltre il *12/7* si può effettuare la riconferma massiva di tutti gli atleti di cui si è acquisita la riconferma (il modulo di tesseramento firmato e in originale potrà essere richiesto dalla FIP per controlli). C’è possibilità di fare biennale. Dopo il 12/7 tutti gli atleti non riconfermati sono praticamente liberi Terza Scadenza 15/7 iscrizione eccellenza 30/7 iscrizione gold Occhio … le iscrizioni ai campionati di Eccellenza e Gold sono subordinate al tesseramento di *almeno* *15* atleti entro la scadenza della prima finestra: Per i campionati Silver le finestre di iscrizione saranno: 15/9/2024 (iscrizione) Finestra di tesseramento unica con scadenza 28/2/2025. I campionati femminili saranno disciplinati con uscita delle DOA 2024/25.
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Antonio Giraudo, a quasi vent’anni dai fatti di Calciopoli, non ha ancora concluso la sua battaglia legale. Il 12 marzo il Tar del Lazio si riunira’ per pronunciarsi sulla richiesta, da parte dei legali dell’ex dirigente della Juventus, di rimettere alla Corte di Giustizia Europea la questione di incompatibilita’ della legge 280/2003, quella che disciplina la giustizia sportiva secondo il criterio della specificita’ dello sport, rispetto ai principi di diritto comunitario Una legge che per i legali di Giraudo conferirebbe un monopolio disciplinare alle federazioni sportive,impedendo al Tar di annullare o riformare le decisioni delle federazioni, violando cosi’ il principio generale di diritto Ue della ‘tutela giurisdizionale effettiva’” L’attribuzione alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo della materia sportiva trova il proprio fondamento nel riconosciuto carattere pubblicistico dell’attività posta in essere dalle Federazioni sportive, quali articolazioni del C.O.N.I.; a quest’ultimo viene infatti — ex art. 1 del c.d. “Decreto Melandri” — attribuita una personalità giuridica di diritto pubblico, con la conseguenza che anche alle Federazioni sportive va riconosciuta la valenza pubblicistica dell’attività da loro svolta. Qualora la Corte di Giustizia Europea dovesse riconoscere che la legge 280 del 2003 non garantisce al singolo individuo la tutela giurisdizionale effettiva il sistema sportivo potrebbe dover attuare sostanziali riforme. Il tutto scontrandosi con due sentenze della Consulta - la n. 49/2011 e la n. 160/2019- che hanno tracciato i limiti di sindacato sulla sentenza sportiva da parte del plesso amministrativo, limitandone l’accertamento alla mera tutela risarcitoria ma mai demolitoria volta all’annullamento del provvedimento di giustizia sportiva. Sembrava che la consulta avesse messo un punto chiaro in merito ma forse il Tar il 12 marzo pv potrebbe riaprire antiche querelle giuridiche evidentemente mai del tutto sopite.
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Nel mondo del calcio il 2023 si è chiuso con la sentenza della Corte di Giustizia del Lussemburgo sulla Superlega che potenzialmente potrebbe squassare gli equilibri futuri del settore nelle prossime stagioni. Come spiegato nel precedente appuntamento di questo editoriale però difficilmente gli effetti pratici di questa sentenza si potranno vedere, se vi saranno, presto visto che per il momento calendari, pacchetti dei diritti televisivi per le competizioni internazionali sono già stati assegnati. Nel 2024 pertanto difficilmente si potranno vedere effetti pratici di questa sentenza. Questo non toglie ovviamente che A22, ovvero la società che muove i fili della frangia “separatista”, continuerà con maggior vigore, visto l’esito della sentenza, il suo lavoro in giro per l’Europa per portare a termine il suo progetto che per il momento appare non semplice visto che sinora la gran parte dei club europei che vanno per la maggiore si è detta contraria al progetto Superlega. E nello stesso modo per il momento pare ambizioso quel progetto, svelato dai media spagnoli, di iniziare i tornei targati Superlega dalla stagione 2025/26.
Tra scadenze e nuovi soci: i nodi al pettine di Inter, Juve e Milan nel 2024
https://www.calcioefinanza.it
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Dopo la definizione dell'assetto societario si delineeranno le prossime manovre di mercato dei Campioni d'Italia #SportMediaset
Inzaghi, la rosa larga e la scadenza di Zhang: le linee guida di un mercato di completamento
sportmediaset.mediaset.it
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Sarebbe bello se il Collegio di Garanzia del CONI, il prossimo 3 maggio, assumesse la sua decisione inappellabile, sulle sorti del Taranto FC 1927, anche sulla base di questioni extragiuridiche, se potesse ragionare fuori dai freddi schemi del diritto. Sarebbe bello se il Collegio di Garanzia del CONI potesse tenere conto di quante sentenze assurde hanno colpito il Taranto FC 1927 nel corso della sua storia. Come quella che, per "responsabilità oggettiva indiretta" (?) lo colpì ai tempi di uno dei tanti scandali "scommesse", oppure come quella che lo sanzionò quando alcuni suoi tifosi disegnarono, con il nastro adesivo, un "fallo" sulle barriere che separano dal terreno di gioco. Giusto per citarne solo un paio, anche se ce ne sarebbero altre. Sarebbe bello se il Collegio di Garanzia del CONI potesse tenere conto che dalla sua decisione potrebbe dipendere il futuro della massima rappresentativa sportiva professionistica della provincia di Taranto, alla vigilia dei Giochi del Mediterraneo. Ribaltare le sentenze Federali e restituire almeno 2 dei 4 punti di penalizzazione inflitti a stagione in corso, infatti, significherebbe offrire una chance in più per la promozione in serie B, con tutte le ricadute positive in termini finanziari, societari, sportivi e sociali che ne potrebbero conseguire. In caso contrario, la strada verso il salto di categoria sarebbe ben più ardua da percorrere, con lo spettro di un futuro, anonimo campionato di Lega Pro, con un progetto sportivo da ricostruire e con il rischio di un ennesimo fallimento finanziario. Il Taranto FC 1927 ha conquistato la seconda posizione in classifica solo per meriti sportivi e non ha commesso alcun reato di "unfair play" finanziario, anzi, al contrario, ne ha subito uno clamoroso che, ancora oggi e a distanza di mesi, non ha trovato responsabili. Ad ulteriore riprova, le sue prestazioni sono state migliori di tanti sodalizi che hanno investito anche dieci volte di più! L'unica sua colpa è stata quella di aver mentito, di aver pubblicato una giustificazione che offende cuore e cervello di chi, nonostante tutto e tutti, continua a supportare, continua a sedersi sui gradoni, continua a soffrire e gioire con gli amici e compagni di una vita. SFT!
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International Business Lawyer - Auditor and Accountant- Member of the Board of Directors - Geopolitics enthusiast- Journalist (past)
E’ il giorno di Antonio Giraudo: l'ex Amministratore delegato della Juventus sarà davanti al Tar del Lazio, contro la Giustizia sportiva che potrebbe essere revisionata in caso di accoglimento del ricorso. Il manager fu radiato dalla Federcalcio per i fatti di Calciopoli, ma a settembre del 2021 la Corte europea dei diritti dell'uomo considerò ammissibile il suo ricorso, riconoscendo la violazione delle prerogative della difesa. L'obiettivo di Giraudo è di rimettere alla Corte di Giustizia Europea (la stessa che si è espressa sulle storiche sentenze Bosman e Superlega), la questione relativa all'incompatibilità della legge italiana 280/2003 che disciplina la Giustizia sportiva, rispetto ai diritti comunitari. L'ex ad della Juve si è affidato all'avvocato Dupont, artefice delle sentenze di cui sopra e al suo collega Rosboch. I due legali sostengono che la norma “conferisce un monopolio disciplinare alle federazioni sportive e impedisce al Tar di annullare o riformare le decisioni delle stesse federazioni, violando così il principio generale di diritto Ue relativo alla tutela giurisdizionale affettiva”. Secondo la legge italiana, infatti, al Tar il condannato può ricorrere per un risarcimento di natura economica, ma questo Tribunale non può entrare nel merito delle sentenze degli organi endofederali e del Collegio di Garanzia dello Sport. Insomma non può modificarne i verdetti relativi, per esempio, a squalifiche o radiazioni. In altri paesi del Vecchio Continente invece questo è possibile. Nel caso in cui fosse accolto il ricorso di Giraudo, cadrebbe uno dei pilastri della stessa Giustizia sportiva, a partire dalla famosa clausola compromissoria. Tra le cose che i legali dell'ex ad della Juve proveranno a mettere in discussione il concetto stesso di radiazione, rispetto alla proporzionalità delle sanzioni. Non verrebbero ribaltate le sentenze di Calciopoli, sia chiaro, ma saremmo di fronte ad un'altra sentenza storica che darebbe vita ad una vera e propria rivoluzione. Quintiliano Giampietro
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La prima pagina de La Gazzetta dello Sport: “Lo scudetto lo teniamo noi”
La prima pagina de La Gazzetta dello Sport: “Lo scudetto lo teniamo noi”
https://footballnews24.it
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La partita dei diritti sportivi A queste somme, vanno ad aggiungersi i proventi collettivi dell’Eurolega derivanti principalmente dai diritti tv. In questi mesi è in corso il processo di vendita per i prossimi anni. Oggi il fatturato dell’Eca, l’Euroleague Commercial Assets, la società privata proprietaria del format, viaggia intorno agli 80 milioni a stagione, frutto della partnership decennale sottoscritta nel 2016, con Img, leader mondiale nel marketing sportivo. Di questi soldi, circa la metà vengono destinati ai club. Ad essere meglio remunerati sono i club-soci fondatori dell’Eurolega che assorbono - soprattutto per la quota diritti tv legata al peso dei singoli paesi, il cosiddetto market pool che vale 33,3 milioni - quasi l’80% del totale. Mentre 8,7 milioni spettano sulla base del merito sportivo. Alla vincitrice vanno 1,7 milioni mentre alla quattordicesima 174mila euro (nulla alle ultime 4 classificate). La Virtus ha incassato circa 400mila euro e Milano 290mila.
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Titolare presso Joli' SRL - ex Socio ANCIMP
2 mesiLe Olimpiadi sono una importante organizzazione di Sports che portano ricchezza morale, esempio di sana vita per tutti, ma soprattutto per i giovani, riempiono di dignità gli essere umani, portano serenità, gioia e tante volte Pace.