Avete visto la statua che fa da immagine di copertina per Imperfezione Creativa? L'abbiamo scelta perché è fatta con gli scarti del marmo e altri materiali di recupero. L'artista è Paolo Nicolai. Siete curiosi di conoscere la sua poetica? #ImperfezioneCreativa #Arte #Imperfezione #Cultura
Post di Imperfezione Creativa
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I Costumi Tradizionali Femminili Sardi: Un Viaggio tra Storia, Arte e Decorazione
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La capacità del designer olandese Leen Heyne di conservare e valorizzare le forze naturali intrinseche dei materiali preziosi offre una nuova prospettiva sul design contemporaneo
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Nuova cartolina in arrivo! L’aumentato interesse – e valore – degli oggetti di design, oggetti un tempo considerati semplici elementi di arredamento o utensili domestici e oggi divenuti pezzi da collezione, comporta una maggiore considerazione degli aspetti legali che riguardano tali beni e delle norme che il collezionista / investitore deve rispettare. La loro classificazione giuridica è complessa e dipende da vari fattori, come l’epoca di produzione, il numero di esemplari realizzati e il loro stato di conservazione. Mentre alcuni oggetti possono essere soggetti a brevetti o marchi registrati per la loro forma o funzionalità distintiva, raramente sono considerati beni culturali, a meno che non abbiano un valore storico o culturale eccezionale. Di norma, gli oggetti di design sono protetti come disegni e modelli, purché siano nuovi e presentino carattere individuale. Tuttavia, oltre che come disegni e modelli, tali oggetti possono essere tutelati cumulativamente anche come opere dell’ingegno protette dalla legge autore (L. 633/1941 e succ. mod., “LDA”). Ai sensi dell’articolo 2 LDA, sono espressamente comprese nella protezione autoriale “le opere del disegno industriale che presentino di per sé carattere creativo e valore artistico”. Ma come si può dimostrare che un’opera possiede valore artistico? Quali sono gli elementi da considerare? 📰Scopri di più leggendo il nostro ultimo articolo a cura degli avvocati Gilberto Cavagna e Maria Giulia Contatore su Collezione da Tiffany! #bipart #postcart #collezionedatiffany #art #artlaw #dirittoautore #collezionismo #design
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Progettati per essere in perfetta sintonia con le dita, gli anelli firmati Marie Mas, Nayibe Warchausky e Tabayer incarnano concetti d’arte e di dinamicità
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Il cuore della pratica artistica di Giulia, risiede nella sua esplorazione del colore come elemento strutturale. Nei suoi lavori, il colore diventa la chiave di lettura per comprendere la composizione e l’essenza del dipinto.
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Guardare la realtà con gli occhi dell’anima e per questo rimanendo umani.
Perchè Atelier della Luce? Perchè credo che l’Arte debba creare fenditure di luce che come varchi producono un cambiamento nella percezione della realtà e di noi stessi. Per questo motivo penso che l’Arte debba rivolgersi a tutti poichè ognuno di noi ha la possibilità di innescare un dialogo con il mondo unico e irripetibile. Sofia Neri, Founder dell’Atelier della Luce Sofia Neri #art#photography#exhibition#collectors#contemporaryart
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PRAGMATICA DELL'OPERA D"'ARTE Quando, ormai molti anni fa, sono stato in Angola, ho visto bambini che giocavano, sporchi di polvere e fango, lungo i bordi di strade sterrate. Lanciavano macchine costruite da loro stessi in una fantastica, fantomatica, immaginaria e immaginifica gara automobilistica. Perché in realtà quelle macchine non c'erano. Erano pezzi di legno e di ferro, con quattro sassi incastrati di lato che simulavano le ruote. Ricordo che quel giorno mi chiesi: "ma se io prendo una macchina vera e la parcheggio per strada la considero una macchina utile e funzionale. Se invece, la stessa identica macchina la butto in una spiaggia abbandonata assieme ad altri detriti, per me quella macchina diventa un rudere. Le cose assumono significato non per quel che sono ma per il contesto in cui vengono inserite. È il contesto che attribuisce loro un significato Siamo noi che attribuiamo a loro una <plusvalenza ermeneutica>". Quando, tanti anni dopo, ho visto esposte sulle mura della nostra Università le opere di Alberto Giovannini, ho pensato la stessa cosa. Oggetti che potrebbero stare ovunque, buttati, ingombranti e insignificanti che messi in un contesto percepito acquistano un loro significato artistico. Una plusvalenza ermeneutica che diventa arte. Una striscia di ferro inutilizzata, alcuni pezzi di legno colorati messi in ordine che potrebbero simulare case di un quartiere regolare e regolato, fili sottili che legano le cose, connessioni che legano lo spazio di vita quotidiana, un cerchio che reggeva le assi di una botte di vino che diventa cornice della percezione appunto. Appunto: Plusvalenza Ermeneutica che trascende in opera d'arte. Ma c'è anche una dinamica discendente, che mi affascina molto di più. L'arte, la scienza, in generale la conoscenza non è trascendente non è aulica, sta nelle cose semplici e abbandonate della vita, dentro il dolore e l'amore di ogni giorno, nella capacità degli umani di utilizzare, per la propria percezione e per la propria intuizione genetica, ogni cosa che lo circonda. L'arte è pragmatica, fatta di significati e oggetti veri, o è una astrazione egocentrica e narcisistica. Alberto ci dice con il suo De André": "Dio del cielo se mi vorrai amare, vieni sulla terra e vienimi a cercare". L'arte è ogni altra forma di espressione umana deve stare NELLE COSE STESSE, dentro ogni vita e negli oggetti in cui inciampa ed a cui sa dare significato. https://lnkd.in/dp9tuR2K
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OFFROMI SOLO Anche in compagnia di esperti intagliatori su legno, un “hobby”che dopo la mania di intrecciare i fili dello “scubidu” sembra essere passata di moda. Nel passato diversi scultori si cimentarono a scolpire su legno anziché su marmo per la semplice ragione che il legno é più facilmente reperibile e più facile da lavorare. Tra questi si cimentò Paul Gauguin su una plancia che fu pubblicata in una bella edizione dalla Fondazione Maeght. La sorpresa per un osservatore eporediese fu di trovare una correlazione tra l’intaglio sulla plancia autentica e quello scolpito sulle sette sculture componenti la cornice dello specchio con cui Gauguin si sarebbe aggiustato la barba tutte le mattine. La comparazione meriterebbe uno studio da effettuarsi da parte di intagliatori del legno ed esperti nella valutazione del tratto complessivo, coadiuvati dalla I.A. in grado di stilare una tabella statistica delle reciprocità manuali e stilistiche, al fine di giungere ad una “expertise” di autenticità su base matematica e non di opinione. Nella figura : particolare della plancia.
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Dieci domande all’artista Fabio Cuffari: Pittura e Disegno Contemporaneo dall’Inquietudine al Sacro
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"...Le forme delle sculture che oggi possiamo vedere, in gran parte ceramiche, come è logico in un artista che è stato da sempre e in primo luogo uno scultore ceramista di grande caratura internazionale, la lezione che ci viene impartita da Adriano Leverone è quella di un coraggio che non dispera, che partendo da un pensiero scaturito dalla natura o dalla storia, è capace di dare vita a forme che sintetizzano tale pensiero e lo rendono universale, ricevibile da chiunque di quel pensiero può legittimamente impossessarsi e leggere ora un personaggio, ora uno scudo, una tartaruga, un fiore o un frutto. Ma non, beninteso, in senso naturalistico. La realtà, per Leverone, è allusiva e simbolica, sempre rispettosa dell’ordine formale e conscio della percezione visiva o tattile di chi guarda o accarezza la scultura. Vi è, per quanto le masse siano imponenti e i materiali grevi, un linearismo sottile che le disegna e le rende lievi, compiendo in nome della bellezza quel contemporaneo straniamento dell’opera e del suo fruitore che costituiscono il magico miracolo degli artisti davvero grandi. La sicura grandezza di scultore di Leverone è fuori discussione e la sua vita di artista ne è stata una coerente testimonianza". Sandro Lorenzini Questo Focus é dedicato alle opere del Maestro denominate GLI ALATI: «In Alato, grès del 2012, le forme astraggono, assumono una dimensione propria di nuova artificialità, ravvisabili in alcuni schizzi preliminari dell’autore richiamando alla mente Hermann Hesse: [Narciso (abate) a Boccadoro (ex-discepolo)]: “[…] tu hai parlato di immagini originarie, d’immagini dunque che non esistono in nessun luogo fuorchè nello spirito creatore, ma che possono essere attuate e rese visibili nella materia,. Molto prima che una figura artistica diventi visibile ed acquisti realtà, essa esiste come immagine nell’anima dell’artista! Questa immagine, dunque, questa immagine originaria è esattamente ciò che gli antichi filosofi chiamano idea.” In tal modo nasce questo nuovo mondo partorito dalla fantasia dell’artista che popola l’immaginario e la realtà tangibile con una cifra del tutto originale, con opere belle (parola del tutto inusuale nella critica d’arte), ben fatte (idem), di grande fattura artigiana (ancora!), […]» 1H. Hesse, Narciso e Boccadoro, Milano 1989, p. 244 Dalpozzo Tiziano, Manualità, tecnica e sperimentazione: la ceramica di Leverone, “La ceramica moderna & antica” aprile-settembre 2016, p. 14-17 #GULLIarte #savona #terrafuocoscultura #kéramos2024
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Musicista, Facilitatore, Team Builder, TedX speaker, Musicoterapeuta, Networker BNI
2 mesiFantastica!