Il rapporto della scuola italiana con la tecnologia è schizofrenico. Il ministro Valditara con una circolare – la cara vecchia circolare che nessuna diavoleria tecnologica mai sostituirà nella scuola napoleonica italiana – ha vietato l’uso dello smartphone fra i banchi delle elementari e delle medie ma, a partire da quest’anno scolastico che è al via, nelle superiori di quindici classi di quattro regioni (Lombardia, Toscana, Lazio, Calabria) ci sarà la sperimentazione dell’intelligenza artificiale (AI). Alle superiori si usa ciò che alle inferiori è vietato: è un po’ curioso ma è anche abbastanza ovvio.
Nella scuola dell’obbligo si privilegiano i metodi tradizionali d’insegnamento, mentre negli istituti superiori si passa alla innovazione che riguarda non soltanto gli studenti ma anche – e soprattutto – i docenti. E proprio qui è il punto delicato che vale la pena evidenziare, magari con la tradizionale matita rossa e blu (chissà se esiste più): gli studenti ne sanno più degli insegnanti. Infatti, i primi con la tecnologia ci sono nati e cresciuti – generazione digitale – mentre i secondi, che nella maggior parte dei casi appartengono alla generazione Gutenberg, si sono dovuti adattare facendo di necessità virtù. Il paradosso che ne vien fuori, già presente da molti anni nella scuola, è che il rapporto fra studenti e docenti si è capovolto: per quanto riguarda la tecnologia gli studenti insegnano e i docenti imparano.
Se ci trovassimo in una scuola-laboratorio non ci sarebbe nulla di male, perché il rapporto fra maestro e discepolo è sempre dialettico e il maestro insegna imparando e il discepolo impara insegnando ma – come scritto al principio dell’articolo – ci si trova in una scuola napoleonica cioè governata per via ministeriale, nella quale vige per legge l’illusione che la maieutica possa essere concepita dalle linee guida e imposta dal Ministero scendendo per li rami dell’amministrazione scolastica nazionale e regionale.
Leggi l'articolo completo di Giancristiano Desiderio su sito e app 👇
https://lnkd.in/dgMragjK
Impegnata nella propria formazione
2 settimanePer gli alunni che arriveranno ad utilizzarla, sarà forse l'ultimo step per arrivare al brain rot totale. Per i docenti sarà l' aiuto rapido per snellire il duro lavoro nascosto. Per quelli onesti.