Post di IPOD - Istituto di Psicodramma ad Orientamento Dinamico di Roma

Mentre per i negozi di Monteverde impazza il festoso socioplay di Dolcetto o Scherzetto, alla Scuola di Specializzazione IPOD PLAYS, durante le ore di tirocinio è esploso uno psicodramma poco dolce, molto scherzoso e assai 'in situ'. Tutto parte dalla notizia che Rai Play ha trasmesso il documentario "La bellezza salverà il mondo" (di Marco Speroni) su Roberto Capucci il couturier già protagonista del mio docufilm "La Moda Proibita" (2018) prodotto da Jean Vigo Italia, Plays e l’Istituto Luce Cinecittà. A condurre i giochi di ruolo è stata la tirocinante Erica Banchi (musicista, attrice e psicologa) che ha elaborato con Giovanni Pepe (un altro tirocinante per ora meno poliedrico) la dinamica tra la mia reazione cool di autore e quella hot di Francesco Marzano, tutor di IPOD e giovane aiuto regista del mio docufilm che fu promosso sul campo da Elda Ferri come produttore esecutivo. “La Moda Proibita” (trasmesso più volte da Sky Arte e pubblicato in DVD da Istituto Luce Cinecitta) oltre che un omaggio all’eccellenza di Roberto Capucci, è il primo documentario italiano sull’alta moda italiana, come annunciò Roberto Cicutto all'anteprima internazionale all'Ara Pacis. Ma, come era accaduto nel 2009 con “The Last Emperor”, il film di Matt Tyrnauer su Valentino, da un doc su una star della moda emergono anche i modi dell’uomo alternati ai capricci/diritti del genio. Io li ho sofferti (non meno dei miei produttori e collaboratori) ma senza lamentarmi. Non li ho (per ora) montati perché avrebbero opacizzato quel 'processo di individuazione' di spirito Junghiano che volevo raccontare sopra a tutto. Cosa? Una scelta esistenziale [etica oltre che estetica] che colloca Capucci al polo opposto di Armani e altre star della moda più orientati al pret a porter, scelta che ha narrato in modo splendente in una sola pagina la grande Adriana Mulassano. Però, essendo un regista e non un sacrestano, li ho visti e descritti tutti, quei capricci: https://lnkd.in/dGCPGW-5... "Tra Cinecittà e sciamani" è un racconto dove spiego perché prima o poi LMP darà vita a un film comico-tragico che voglio affidare a Leo Gullotta che al mio fianco è già stato Luigi Pirandello nei "Fantasmi" di Ezio Donato.

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