Ormai i social network fanno parte della nostra vita in maniera così pervasiva che, spesso, neanche ci rendiamo conto che li stiamo utilizzando (lo sapevi che anche Whatsapp è un social? 🤯) Nel corso degli ultimi vent’anni si sono succedute tantissime piattaforme, alcune hanno resistito, altre si sono trasformate ed evolute, si sono discostate dal loro intento iniziale e alcune sono cadute nel dimenticatoio. Qua sotto trovi quelle che abbiamo recuperato dai recessi della nostra memoria 💭 Te le ricordavi tutte? #socialnetwork _____________________________________ Non dimenticarti di seguire Itacall Group | Digital Marketing e Itacall Group per essere sempre aggiornato sulle nostre attività e vedere più post come questo 🔥 Contattarci è semplice! Scrivici un messaggio qui su LinkedIn e sblocca il potenziale della tua azienda 😎
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💬 Lo sapevi? Una buona parte della tua #reputation sui #social è dovuta a come rispondi a messaggi, #commenti e, più in generale, alle interazioni della tua #communuty. ✏️Esiste un professionista che si occupa proprio di questo e, più grande e diversificata è una community, maggiori saranno i canali da tenere d’occhio. 📆 Oggi è la giornata del #communitymanager e l’occasione per ricordarti come la gestione dei social passa anche da tutte le informazioni che diamo anche oltre i singoli post. Contattaci per un primo #colloquiogratuito! 📧Email: info@eframe.agency 📲Mobile e #whatsapp +39 331 2710272
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A proposito di pubblico e connessioni su #LinkedIn... Sapevate che, andando nella sezione del profilo dedicata ai follower, vengono mostrati non più di 1.000 nominativi? Io me ne sono accorto giusto ieri, quando, arrivato alla fine della lista di coloro che mi seguono, ho notato che quelli più "vecchi" hanno inziato a farlo nell'aprile del 2023. Essendo iscritto a LinkedIn da più di 15 anni, la cosa mi è suonata subito strana, quindi mi sono messo a fare alcune ricerche, chiedendo aiuto anche all'#IntelligenzaArtificiale. Il risultato? Niente di rotto o anomalo. Il fatto che LinkedIn limiti l'elenco ai 1.000 follower più recenti è perfettamente normale. Si tratta, infatti, di un vincolo imposto dal #social per motivi di usabilità, risparmio di risorse e sicurezza. In particolare, #ChatGPT suggerisce 3 possibili ragioni: 1️⃣ Performance tecnica Se l'account è seguito da decine di migliaia di persone, mostrare l'elenco completo dei follower potrebbe generare rallentamenti o appesantire l'infrastruttura di LinkedIn. 2️⃣ Focus sulla rilevanza LinkedIn presume che i suoi utenti siano maggiormente interessati a sapere chi li ha seguiti di recente, piuttosto che a visualizzare un elenco storico completo. 3️⃣ Privacy e semplicità d'uso Limitando la lista a 1.000 nomi, LinkedIn riduce il rischio di abuso di dati e semplifica l'interfaccia per l'utente medio. Capito, sì? Anche se i follower sono i vostri, una volta superata la soglia dei 1.000 utenti non vi è modo di accedere all'elenco completo. Non se avete un profilo gratuito, almeno. Sempre secondo ChatGPT, infatti, gli account Premium hanno invece la possibilità di farlo. Per me che sto ripulendo il mio seguito, questo limite si traduce in un allungamento dei tempi di lavoro, i quali potrebbero protrarsi anche fino alla fine di gennaio. Non che mi cambi molto, eh. Il mio obiettivo è arrivare ad avere una rete di contatti (follower compresi) "pulita", e nessuna restrizione o vincolo mi impedirà di farcela. Cià! Beato chi c'ha pazienza co' 'sti social. Io l'ho finita 😘
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Su Facebook e Instagram funziona che ti chiedono l’”amicizia” e poi dopo qualche minuto ti arriva il messaggio privato che inizia solitamente con un “ciao come stai?” (ma fammi capire a uno sconosciuto cosa posso dire se non la bugia più gettonata di sempre?) o un “sei bellissima” (grazie come sono lusingata). Su LinkedIn è diverso. Su LinkedIn ti chiedono il contatto e poi dopo due minuti ti hanno già mandato la presentazione della loro azienda (non hanno abbastanza fiducia nelle proprie capacità comunicative da aspettarsi che io me li ritrovi in timeline e che sempre io consideri interessante quello che pubblicano al punto da chiedergli qualche informazione in più). Su LinkedIn danno per scontato che siccome li hai accolti nella tua rete allora ti interessa sapere tutto del loro business, senza naturalmente che loro abbiano alcun tipo di interesse nei confronti del tuo. Che poi non è molto diverso da quello che succede su Facebook: sei un pesce in entrambe le piattaforme e loro hanno la rete. O almeno credono. La grande differenza tra LinkedIn e Facebook è che su Facebook se non altro sono loro che ti scrivono, e sì, fanno un sacco di errori di grammatica ma almeno se sei una femmina ti trattano come una femmina. Se vogliono chiederti se sei riuscita ti chiedono se sei riuscita, non se sei riuscito. Se proprio non vogliono inflessioni di genere usano l’*, ma qui stiamo parlando già di gente un pochino più sofisticata. Su LinkedIn ci sono queste piattaforme automatizzate che ti risparmiano la fatica di mandare i messaggi, perché si sa: la pesca a strascico funziona con i grandi numeri. E tu che sei un pesce l’unico compito che hai è quello di essere catturato. Poco importa se nel mentre ti giochi la reputazione. O forse importa molto, ma solo per quelli che hanno capito che non c’è azione o reazione di cui l’algoritmo non tenga conto. Nel calcolare i costi che dovrai sostenere per trovare nuovi clienti, intendo.
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LINKEDIN TI FA PASSARE LA VOGLIA... Nell'ultimo periodo, ovvero da quando i video sono diventati un'abitudine anche per il feed di LinkedIn (specie su smartphone), la situazione della reach potenziale di tutte le altre tipologie di post si è fatta particolarmente drammatica. "Drammatica" perché, come hanno notato molti, tra cui ad esempio Fabio Banzato, la reach, ovvero quella che è la portata che un post può potenzialmente raggiungere, espressa come numero di account che possono visualizzare un contenuto, si è meno che dimezzata. In pratica se lo scorso anno un post standard, composto da testo + immagine (la maggioranza qui), poteva raggiungere 1000 persone, oggi ne raggiunge circa 400, in quella che è l'ennesima bastonata offertaci da LinkedIn negli ultimi 3 anni. Ne viene da sé che per molte persone questo significhi, banalmente, voler abbandonare del tutto la content creation salvo, certo, rivolgersi invece al mondo dei video, che qui, come segnalava invece Rudy Bandiera, è a dir poco fiorente. Ma ha davvero senso lasciarsi abbattere dai numeri? Come dicevo in un post di qualche mese fa, la risposta è "no". Perché la pretesa dell'algoritmo, o il suo direzionamento forzato, non dovrebbero mai e poi mai avere più valore del nostro messaggio, altrimenti tanto varrebbe chiedere a un bot di pubblicare in automatico, giusto per il gusto di essere online. LinkedIn, come tutti i social, segue delle tendenze, e lo fa a scapito di quelle precedenti. Questo significa che bisogna per forza evolversi (fare i video) o morire? Assolutamente no. Direi, invece, che se ti va di fare i video li fai, e pure lì ne prendi quel che viene, mentre diversamente te ne freghi, e cerchi comunque di restare interessante per chi avrà deciso di investire su di te e su quello che fai. Significa, in soldoni, che si può restare autentici e sinceri, almeno contenutisticamente, anche se magari i numeri si sono abbassati, perché seppur digitali, queste piattaforme sono composte da persone, e sono proprio le persone a cui va riconosciuto valore, semmai, e non ai numeri. E dunque, se la risposta sono "le persone", allora la soluzione non è smettere, ma continuare a parlare a chi ci segue, anche se sembra che siano "meno". Numeri bassi non significano necessariamente meno valore. Significa solo che dobbiamo essere più precisi, più autentici, e, perché no, anche più testardi. Consci che è meglio parlare a pochi interessati, che gridare nel vuoto a migliaia di sconosciuti che scorreranno senza leggere. Quindi, anche se la reach sembra sprofondare, il consiglio è uno solo: fregatene. Continua a creare contenuti che ti rispecchiano, che hanno senso per te e per chi ti segue con attenzione. Perché, alla fine, le visualizzazioni vanno e vengono. Ma il valore resta. E magari, chissà, il problema non è che la reach si è abbassata. Forse è solo diventata più precisa. E, metti, se stai leggendo questo, ne sei la prova. #linkedin #social #reach #contenuti #algoritmo
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Quando creiamo una strategia è fondamentale mettersi nei panni del nostro pubblico. Il rischio più comune infatti è dare per scontato che le nostre abitudini e preferenze siano universali. Prendi i social, ad esempio. Io ho abbandonato Facebook da tempo, preferendo il più "giovanile" Instagram. Ma lavorando a un progetto di strategia per Facebook, mi sono reso conto di una cosa: ci sono realtà che ottengono risultati sorprendenti proprio sulla piattaforma blu. Questo perché ci sono audience specifiche – per età, interessi o localizzazione – che ancora preferiscono Facebook. Ignorarlo significa perdere un'opportunità preziosa. Se ti incuriosisce sapere come sviluppare una strategia Facebook efficace o semplicemente ti interessa il mondo dei social, dai un’occhiata al progetto che trovi qui sotto. È dedicato a un’ipotetica app di Meditazione e Wellness, realizzato per il master in Digital Marketing di start2impact e ottimizzato grazie al feedback del coach Giulia De Palma. #DigitalMarketing #SocialMedia #StrategiaSocial #StrategiaFacebook
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Capita spesso scorrendo la home di un qualsiasi social network che sorga spontanea una domanda: “Ma perché?” Certo, di solito ci si riferisce ad un qualche opinabile contenuto pubblicato, ma ci sono volte in cui sono le piattaforme stesse a non convincere. Quante volte abbiamo pensato che una nuova funzione fosse inutile e anzi a tratti pure fastidiosa? Ci sono state anche delle idee molto più intelligenti e in questa newsletter avremo modo di analizzare pure quelle. Oggi vi vogliamo parlare, infatti, di tutte quelle innovazioni, modifiche e nuove funzioni del mondo dei social network, apprezzate o meno dal grande pubblico.
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📱 LinkedIn non è più lo stesso! Negli ultimi anni, il social ha cambiato faccia: da una piattaforma super formale a uno spazio più autentico, dove i professionisti condividono riflessioni personali, successi e anche fallimenti. 🔄💬 Vuoi saperne di più? 👉 Leggi il nostro ultimo articolo: https://lnkd.in/dSJG7FfU E se vuoi sapere come utilizzarlo al meglio, sai dove scriverci! 😉 #communicationagency #socialmediatricks #linkedintips #linkedinstrategy #communicationstrategy
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