In occasione dell’incontro sul futuro della Beko, in programma il 30 gennaio, i sindacati hanno proclamato 8 ore di agitazione nazionale
Post di La Prealpina
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🚨 Beko: Sciopero Nazionale contro il rischio chiusura 🚨 ✊ I sindacati Fim-Fiom-Uilm proclamano 4 ore di sciopero nazionale per protestare contro la possibile chiusura degli stabilimenti Beko in Italia e i conseguenti licenziamenti. Lo sciopero si terrà entro il 20 novembre. 🏭 Beko, durante un incontro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), ha dichiarato di voler fare dell'Italia un centro di eccellenza per il "global cooking" e il "global design". Ha anche espresso l'intenzione di mantenere il centro ricambi di Carinaro e alcune funzioni regionali. ❓ Tuttavia, l'azienda non ha presentato un piano industriale chiaro e dettagliato, lasciando intendere il rischio di chiusura degli stabilimenti del "freddo" e del "lavaggio". 🤝 I sindacati chiedono chiarezza sulle intenzioni di Beko e si dichiarano disponibili al confronto, a condizione che si escludano chiusure e licenziamenti unilaterali. 🏛️ Al Governo, i sindacati chiedono di impedire chiusure e licenziamenti, utilizzando tutti gli strumenti a disposizione, inclusa la "golden power". Richiedono inoltre l'istituzione di un tavolo di settore per rilanciare la competitività del comparto. 📅 Dal 20 novembre, i sindacati chiedono al Mimit di avviare un confronto con Beko e il Governo per definire un piano di rilancio che scongiuri la chiusura degli stabilimenti. #Beko #sciopero #lavoro #sindacati #Mimit #goldenpower #crisi #industria #Italia #Fimcisl
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🪧 Alta adesione allo sciopero alla Motori Minarelli ▪️ I lavoratori hanno scioperato per protestare contro il mancato rispetto degli accordi sulla cassa integrazione e la mancanza di chiarezza sul futuro dell'azienda. ▪️ L'adesione allo sciopero è stata superiore al 90%, dimostrando la gravità della situazione e la determinazione dei lavoratori. ▪️ I lavoratori sono preoccupati per i loro diritti e per la continuità produttiva dell'azienda. ▪️ I sindacati chiedono il rispetto degli accordi e un piano industriale chiaro per garantire il futuro dell'azienda e l'occupazione. ▪️ I lavoratori sono pronti a mobilitarsi di nuovo se l'azienda non mostrerà rispetto. 📢 Sciopero alla Beko di Siena: ⏰ Sciopero e Presidio: I lavoratori della Beko Europe a Siena hanno scioperato per due ore e organizzato un presidio davanti alla fabbrica per protestare contro la chiusura di stabilimenti in Polonia e il trasferimento della produzione in Turchia. 📉 Produzione al Minimo Storico: Lo stabilimento di Siena è considerato a rischio, con una produzione prevista di soli 267.000 pezzi per quest'anno, il minimo storico. 🔇 Silenzio Assordante: I sindacati denunciano il "silenzio assordante" della multinazionale alle loro richieste di condivisione del piano industriale. 🗓️ Tavolo Ministeriale: I sindacati chiedono un incontro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy e sollecitano il Comune di Siena a fare pressione sul Governo. 🤝 Tavolo Regionale: Il consigliere del presidente della Regione Toscana ha convocato un tavolo a Firenze per l'8 ottobre per cercare una mediazione. #Beko #Sciopero #Siena #CrisiIndustriale #MadeInItaly #MotoriMinarelli #Sciopero #DirittiDeiLavoratori #FuturoIncerto #CassaIntegrazione
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BEKO O NO IL SETTORE TRADISCE Beko, al via le assemblee. La parola ai lavoratori Mercoledì i sindacati illustreranno agli operai nello stabilimento di viale Toselli gli esiti del Coordinamento nazionale. Il tutto, in attesa dell’incontro a Roma. Beko, al via le assemblee. La parola ai lavoratori Beko, al via le assemblee. La parola ai lavoratori Assemblea dei lavoratori nello stabilimento ex Whirlpool di viale Toselli mercoledì 22 maggio. L’iniziativa arriva dopo la riunione del Coordinamento sindacale nazionale, che la settimana scorsa ha individuato due linee d’intervento nell’ambito della vertenza: da una parte il pressing sul ministro Adolfo Urso per ottenere al più presto un incontro a Roma con i vertici della società turca; dall’altra il percorso assembleare nei cinque siti produttivi italiani per illustrare ai lavoratori la situazione attuale e le prospettive future. Da questo punto di vista Cgil, Cisl e Uil non nascondono la loro preoccupazione, anche se in maniera diversa. La segretaria della Fiom Cgil di Siena, Daniela Miniero, preme per non aspettare i sei mesi di tempo chiesti da Beko Europe per presentare il piano industriale: "Beko deve incontrarci prima e dirci cose vuole fare – aveva proclamato al termine del Coordinamento nazionale –, altrimenti il rischio è di trovarci tra sei mesi con un piano industriale già approvato e quindi senza alcun margine di manovra nel caso l’azienda non risponda alle istanze di mantenimento dei siti produttivi e dei livelli occupazionali". E questo sarà il messaggio che la Fiom farà arrivare ai lavoratori in assemblea. A fronte di un settore dell’elettrodomestico in crisi evidente, il leader della Fim Cisl di Siena, Giuseppe Cesarano, divulgherà invece una linea più prudente: "Inutile insistere per avere un piano industriale che fotografa la situazione attuale, meglio chiedere all’azienda come intende riorganizzare i siti produttivi". Occhi puntati in ogni caso sul Golden power: è stato notificato, ma ci sono ancora aspetti normativi non divulgabili. Nell’incontro a Roma i sindacati chiederanno dunque al ministro Urso di illustrare la durata di questo strumento. A premere per accelerare i tempi dell’incontro al ministero, anche il numero uno della Uilm di Siena, Massimo Martini, che in assemblea mercoledì rimarcherà la necessità di capire le strategie aziendali anche in assenza della presentazione del piano industriale: "Il mercato dell’elettrodomestico è in crisi – aveva ribadito dopo il summit nazionale –, è prevista una perdita del 10% per l’anno in corso. Solo l’incontro a Roma porterà a capire l'evoluzione delle cose".
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ELECTROLUX PORCIA - 8 ORE DI SCIOPERO IL 13 DICEMBRE E STOP AGLI STRAORDINARI. ORA PREVALE LA CONQUISTA DEL CONTRATTO NAZIONALE. Inevitabile, dopo la rottura della trattativa tra i sindacati dei metalmeccanici e le controparti datoriali, ecco proclamato lo sciopero delle tute blu. In Friuli Venezia Giulia le tre organizzazioni Fim Fiom e Uilm hanno scelto la data di venerdì 13 dicembre, giorno in cui i metalmeccanici incroceranno le braccia per 8 ore e manifesteranno davanti alle sedi di Confindustria: in Piazzetta del Portello a Pordenone, con un presidio che inizierà alle 10, a Udine davanti a Palazzo Torriani a partire dalle 9. Oggetto del contendere la mancata intesa sul rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale Federmeccanica-Assistal, con la rottura del tavolo avvenuta a novembre, a seguito della quale le segreterie nazionali avevano proclamato un pacchetto di 8 ore di sciopero da effettuarsi a livello territoriale entro il 15 gennaio 2025, e il blocco immediato degli straordinari e delle flessibilità. In alcune regioni si è scelto di suddividere le ore di sciopero su più giornate, in Fvg si è optato per un’unica giornata di astensione dal lavoro in cui rendere evidente la protesta dei metalmeccanici con le manifestazioni davanti alle sedi confindustriali. A fronte di una richiesta avanzata con la piattaforma sindacale di un aumento dei salari in tre anni di 280 euro mensili sui minimi per il livello medio, il massimo della disponibilità di Federmeccanica e Assistal è stata un adeguamento dei minimi tabellari all’indice Ipca (indicativamente circa 173,37 euro lordi per il livello C3 per il periodo 2025/28, ma da adeguare all’indice effettivo, ndr), e 700 euro annui per i lavoratori di aziende che non beneficiano di contratti di secondo livello, a cui affiancare anche un allungamento della durata del contratto che passerebbe a 4 anni. Sostanzialmente un mero recupero, e peraltro parziale, dell’inflazione. Una proposta che i sindacati hanno seccamente respinto rilevando come, dalla controparte datoriale, non siano arrivate aperture nemmeno su altri punti della piattaforma: no alle modifiche alla clausola di assorbimento degli aumenti contrattuali, no a regole per l’utilizzo dei contratti precari, no alla riduzione dell’orario di lavoro ecc. Una chiusura che è stata alla base della decisione di fare ricorso alla mobilitazione e allo sciopero di venerdì prossimo che hanno l’obiettivo di far riaprire il confronto sul contratto.
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Il 28 novembre 1969, durante l’“autunno caldo”, i metalmeccanici italiani organizzarono una grande manifestazione unitaria a Roma. Questo evento segnò una tappa fondamentale nelle lotte sindacali, portando a significativi miglioramenti contrattuali, tra cui aumenti salariali, riduzione dell’orario di lavoro e riconoscimento del diritto di assemblea in fabbrica. #AccaddeOggi #DirittodelLavoro #StoriaDelLavoro #AutunnoCaldo
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🔴⚙ FROM METALMECCANICI IN MILANO TO FEDERMECCANICA: BASTA SCHERZI, VOGLIAMO IL CONTRATTO! 👉Nelle aziende milanesi oggi i metalmeccanici hanno incrociato le braccia le ultime 4 ore per il rinnovo del contratto: aumenti sicuri e la garanzia del potere d’acquisto, diminuzione dell’orario a parità di salario per garantire conciliazione vita lavoro, più diritti e meno precarietà. Parole d’ordine chiare per le aziende che piangono miseria dopo anni di utili alle stelle e di costo del lavoro compresso. ➡️ Dopo il presidio di ieri per gli informatici di NTT che ha tirato la volata, oggi sciopero in tutta la provincia con adesioni sempre solide in Kone Industrial di Pero, Lear, HysterYale, Mapal, Lobo del gruppo Fontana, Electrolux, Deloro Microfusione, Cifa, Baruffaldi, Nidec Asi e Novelis (solo per citarne alcune tra le tante), con presidi davanti ad alcune aziende di cui due in crisi come Univer e Negri Bossi. 📢Messaggio chiaro dai metalmeccanici di Milano a Federmeccanica: riaprire il tavolo e dare risposte certe e positive alle proposte dei lavoratori! Altrimenti a gennaio si replica, ancora più convinti! 👉 Stai con chi sta dalla tua parte, sempre. Iscriviti alla FIOM-CGIL!
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✊ I metalmeccanici di Padova, Verona e Venezia scendono in piazza il 13 dicembre per lo sciopero nazionale indetto da Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil! 😠 La rottura delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo è il motivo principale della protesta. A Padova, 70.000 operai incroceranno le braccia per 8 ore, mentre a Verona i lavoratori si riuniranno in piazza Cittadella. Anche a Venezia è previsto un concentramento alle 10:00 davanti al Pala Expo. 😡 I sindacati chiedono un aumento salariale medio di 280 euro al quinto livello, contro i 173 euro offerti da Federmeccanica. Ma non si tratta solo di soldi! Vogliono anche maggiore flessibilità e riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario. 😤 La Federmeccanica, dal canto suo, propone un nuovo modello di rapporti sindacali che i sindacati non accettano. ⚠️ Il momento è delicato, con la crisi che attanaglia le aziende automobilistiche tedesche. Per questo i sindacalisti invitano tutti i lavoratori a partecipare allo sciopero! #FIMCISL #sciopero #metalmeccanici #Padova #Verona #Venezia #sindacati #lavoro #contratto #crisi
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Lavoratori, sindacati, sindaci e politici regionali e nazionali presenti all’auditorium Luzi per confermare la volontà di mettere in campo tutti gli strumenti a disposizione per scongiurare una drammatica chiusura. Si attendono novità dal vertice del prossimo 10 dicembre, a cui parteciperà anche il presidente Acquaroli
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📰 Beko: Fumata Nera al Ministero, Chiusure e Licenziamenti Ancora sul Tavolo 📌 Riassunto Dettagliato e Schematico: 📢 Incontro Infruttuoso: L'incontro tra Beko, sindacati e governo non ha portato a soluzioni. Beko conferma il piano di chiusura degli stabilimenti di Siena e Ascoli Piceno e il ridimensionamento di quello di Varese, con 1.935 esuberi. 🇹🇷 Beko Inflexibile: Beko sostiene che il piano è in linea con il "golden power" e necessario per evitare difficoltà finanziarie, citando interventi simili in Polonia e Regno Unito. 🇮🇹 Governo Contrario: Il ministro Urso definisce il piano inaccettabile e non conforme al "golden power", chiedendo investimenti in Italia e un piano di reindustrializzazione. 🤔 Golden Power Incerto: L'applicazione del "golden power" è incerta, non essendoci rischi per la sicurezza nazionale. Il governo potrebbe usarlo per tutelare l'industria, ma ci sono vincoli legali e il rischio di controversie internazionali. ✊ Proteste Sindacali: I sindacati contestano la segretezza del governo sull'applicazione del "golden power" e annunciano nuove mobilitazioni. #FIMCISL #Beko #CrisiIndustriale #Lavoro #Sindacati #GoldenPower
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4 ORE DI SCIOPERO, ENTRO IL 20 NOVEMBRE. CHIUDONO 3 STABILIMENTI BEKO VIA IN 1000. Il Coordinamento nazionale di Beko di Fim, Fiom, Uilm proclama quattro ore di sciopero nazionale per opporsi a qualsiasi ipotesi di chiusura o di licenziamento. Lo sciopero dovrà essere articolato a livello territoriale il primo giorno utile, in base al calendario di lavoro, entro il 20 novembre. Ieri Beko al Mimit ha dichiarato di voler fare dell'Italia il centro di eccellenza del global cooking compresa la ricerca e lo sviluppo, nonché del global design, inoltre ha dichiarato di voler mantenere sia il centro ricambi di Carinaro sia alcune funzioni regionali di staff. A questa dura esposizione non è seguito però un vero piano industriale con prospettive chiare per gli stabilimenti e gli uffici italiani, ma è chiaro che implicitamente si può evincere il rischio di una chiusura delle attività e degli stabilimenti dei comparti del freddo e del lavaggio. Per questo motivo abbiamo chiesto innanzitutto immediata chiarezza sulle intenzioni della multinazionale e abbiamo offerto la nostra disponibilità a discutere solo a condizione che si escludano chiusure di stabilimenti e licenziamenti unilaterali. Al Governo abbiamo chiesto di impedire i licenziamenti e le chiusure e i ridimensionamenti degli stabilimenti, utilizzando ogni strumento a sua disposizione compresa la golden power che chiediamo di visionare, nonché di insediare finalmente un tavolo di settore che abbia l’obiettivo di restituire competitività ad un comparto che in mancanza di politiche industriali soccomberà sotto i colpi della concorrenza internazionale. Il Governo ha ribadito la volontà di esercitare la golden power, ma a nostro avviso lo ha fatto in modo assai generico che si presta ad interpretazioni differenti. Per questi motivi chiediamo a partire dal 20 novembre al Mimit di iniziare un confronto con Beko e con il Governo per varare un piano di rilancio e non di chiusura degli stabilimenti e delle funzioni. Documento del coordinamento nazionale Fim, Fiom, Uilm di Beko Uffici Stampa Fim, Fiom, Uilm nazionali Roma, 8 novembre 2024
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