Tra il principio di cooperazione e quello di competizione, nell’epoca delle performance efficienti e della meritocrazia, sembra che il secondo si imponga spesso sul primo. Non si tratta solo di risultati individuali da raggiungere: mettere l’accento sulla funzionalità, tipica dei sistemi artificiali, rischia di farci perdere di vista un equilibrio importante. Perché competere stimola a migliorarsi, ma solo se si tende insieme verso un obiettivo comune. In latino “cum-petere” significa proprio questo: avanzare insieme, senza dimenticare gli spazi del confronto e della reciprocità. Ogni giorno la scuola può essere una palestra proprio per mettere alla prova questa capacità! Tratto dalla rivista digitale "Nuova Secondaria". Leggi l’articolo di Stefano Zamagni: https://lnkd.in/dq_hse-r
Post di Gruppo editoriale La Scuola
Altri post rilevanti
-
Democratizzare la formazione è un dovere morale! ritengo doveroso garantire che tutti gli individui abbiano accesso a opportunità di sviluppo personale e culturale, fondamentali per promuovere l'uguaglianza e la libertà di pensiero. Occorre affrontare le disuguaglianze sociali e territoriali, e incoraggiare la responsabilità collettiva. La tecnologia può dare un grande contributo. Il vero scoglio è la mentalità italiana. Sono rare le realtà che hanno capito che il vero capitale è la conoscenza e quindi la formazione. Tanto vale per il mondo della scuola, quanto del corporate, in particolare le PMI. A questo va aggiunta una limitata lungimiranza della politica che sponsorizza il voto in condotta e non il corpo docente con la didattica. Forse, per democratizzare la formazione, dovremmo iniziare dalla formazione democratica! #democratizzarelaformazione #formazione #votoincondotta
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
-
Una riflessione da leggere assolutamente, sull’importanza di dedicare tempo alla relazioni e alla formazione. “La nostra rete è la combinazione di ciò che sappiamo fare, di come siamo disposti ad imparare e di come manuteniamo quotidianamente le nostre relazioni […] Cosa facciamo praticamente ogni giorno, oltre a dire che non abbiamo tempo? Corriamo nella rotellina come criceti senza proteggere in agenda uno slot vitale da regalarci per pensare a come rimanere rilevanti. Non possiamo più permetterci di lavorare e basta”. #lavoro
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
"E perché dopo esserci fermati e aver fatto dei respiri consapevoli dovremmo formarci? Perché senza #formazione l’essere umano si condanna all’autodistruzione. L’essenza stessa della formazione è l’educazione, l’apprendimento, l’istruzione, il dialogo, la crescita personale. Il contrario delle immagini apocalittiche dipinte cinque secoli fa da Pieter Brugel e oggi più che mai attuali." Insieme a Igor Nastic, CEO di Ticino Coaching e formatore Swiss Connect Academy, abbiamo parlato di formazione e dei nuovi scenari che si prospettano sul nostro mercato. Leggi l'articolo integrale qui: https://lnkd.in/dFqZyZMB
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
-
Diciamo no al pensiero unico! Una forma di controllo più subdola dell'ignoranza - da sola sufficiente a soggiogare menti semplici - poiché inculca l'idea di una sola verità, quella che narra la maggioranza, che descrive la TV, che scrivono i giornali, così che ai pochi savi rimanenti é solo questione di tempo giunga la constatazione più ciuccia, più beota, più immensamente cretina di tutta l'evoluzione umana: 'Sei solo tu a dire queste cose, nessun'altro le fa presente'. Il conformismo uccide, il conformismo annienta il pensare, unica molla in grado di generare vero progresso, rimbambisce d'ideologia: ci si ritrova a omaggiare supini una qualunque stupidaggine, disumanità, solo perché detta da tizio o sottolineata da caio: una sorta di monopolio delle idee ...cui sudditi possiamo solo anelare a omaggiare. Col mito del culto della persona, che manco sotto Stalin 😖 Smagarsi. Svincolarsi. Ricordare che 'fatti non fummo a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza' serve, a confrontarsi con pensieri diversi dall'unico che circola tra due neuroni. Uscire dal controllo mentale. Il rischio é la formattazione totale: leggeremo giornaloni, guarderemo notizione passate per tv da teleindottrinamento, staremo sempre 'bene' nel bozzolo del Truman Show scelto per noi, criceti d'un esperimento sociale 😔😖😖
Hanno fatto breccia sull' ignoranza collettiva, individualmente poniamoci il dubbio sul perché vogliano implementare l'intelligenza artificiale tra gli studenti, in realtà la programmazione neuro linguistica viene integrata nell'algo ritmo, loro pretendono d'avere il controllo del singolo individuo, il che deve assecondare i loro programmi, temono di confrontarsi con chi dissente, i dissidenti obbiettano scuotendo l'opinione pubblica, fanno collassare il castello di carte, ostacolano piani prestabiliti, per questo motivo desiderano avere intorno gusci vuoti, privi di personalità, svuotati dall'interno, isolati dal pensiero critico, la scuola resta un laboratorio socio politico, dalle future generazioni si sviluppano poi le classi sociali emergenti, le quali costituiscono la società, dall'infanzia plasmano l'intelletto, secondo formattazione socio politica, funzionale al programma presente sull'agenda politica, non devono incorrere trovandosi ostacolati, il che alcuno non deve porsi dubbi, il si è sempre fatto così identifica l'ottusità di chi pone vincoli mentali alla società, si deve percorrere perpetuamente un binario morto, non dobbiamo cambiare, perché l'impostazione neuro linguistica e funzionale all sistema, l'impostazione che va delineandosi non può essere messa in discussione da menti vuote. Il pensiero unico.
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
-
Sento dire che le materie con le quali ci siano formati servono a poco. La narrazione parte da professionisti che quelle materie hanno studiato e che rappresentano una elite "democraticamente accessibile". Primo: se l'italiano e' un tipo che se la sa cavare e' perché a scuola insegnano un po' di tutto; Secondo: questa visione complessiva ci distingueva da altri Paesi che formano una classe dirigente super specializzata ma pesce fuori d'acqua oltre la comfort zone; Terzo: i grandi manager, non necessariamente laureati, amano spaziare e si circondano di tecnici con caratteristiche di curiosità simili. Così possono spostarsi da un settore all'altro al limite apportando poche modifiche alla loro squadra. Non mi piacciono le battaglie di retroguardia perché siamo sempre andati avanti per innovazioni. Ma su una base solida. Non togliamo la base solida dall'equazione del progresso.
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Quanto costa NON fare? Spesso ci si perde in calcoli, analisi e tagli... ma così facendo ci si dimentica di farsi la domanda più importante: quanto costa restare immobili? Philip Kotler lo dice chiaramente: investire è necessario per crescere, innovare e diventare ogni giorno la versione migliore di noi stessi. Oggi celebriamo la Giornata Internazionale dell'Educazione con un #learningquote che ci invita a guardare oltre i numeri e a riconoscere che l'educazione, in tutte le sue forme, è il vero motore del cambiamento. #giornataeducazione #formazione #elearning #froglearning
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
-
Condivido pienamente quanto riportato sul Il Messaggero "La conoscenza è la chiave per migliorare il proprio futuro". Studiamo, impariamo cose nuove, cresciamo e miglioriamo! Puntiamo sulla #formazione di alto livello, tassello fondamentale per qualsiasi ambito. #conoscenza #progresso #studiare #studiaconnoi #scn #laurea
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
La sfida dell’accelerazione e la costruzione dell’autostima. Qual è oggi il ruolo degli #insegnanti nella formazione dei giovani? Come aiutarli ad affrontare l'incertezza del futuro e a sviluppare le competenze trasversali necessarie per crescere in un'epoca di costante cambiamento? Su #LearningCurve il sociologo Alessandro Cavalli, professore emerito dell’Università di Pavia, socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei e Presidente dell’Associazione Per Scuola Democratica, riflette sulla nostra epoca, sulle sue accelerazioni senza precedenti e sugli effetti che queste hanno nella relazione tra studenti e insegnanti. 🔄In un contesto nuovo, in cui su diverse conoscenze e competenze la direzione del rapporto educativo sembra essersi invertita, agli insegnanti resta il compito cruciale di preparare i giovani ad affrontare il futuro e costruire la propria autostima. 🌍Ed è partendo proprio dall'importanza di guardare ai "tempi lunghi", che includono non solo la storia umana ma anche l'evoluzione del pianeta e delle galassie, che l’#educazione può insegnare ad acquisire una prospettiva più ampia e complessa… Clicca qui 👇per leggere l’articolo completo. https://lnkd.in/dPRT2x-7 📌 Learning Curve: uno spazio per parlare di education – l’iniziativa editoriale di Bolton Hope Foundation. #boltonhopefoundation #LearningCurve #autostima #accelerazione #cambiamenti #futuro #wechooseeducation #educazione #education #AlessandroCavalli #PerScuolaDemocratica #AccademiaDeiLincei
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
-
Riflessione interessante di Carla Bisleri sul Sole di oggi, problemi seri per l'Italia: ascensore sociale bloccato, povertà ereditata... sono scettico che un 'patto di collaborazione comune' possa funzionare nei tempi di cui abbiamo bisogno (nonostante l'eccellente lavoro fatto dalle fondazioni no profit e dai collegi di merito). Nel nostro Paese si discute troppo del passato, per esempio, se sia giusta o no la didattica a distanza per l'università o se l'IA debba entrare a scuola. Liberalizzare e misurare seriamente la formazione sarebbe la vera rivoluzione al fine di garantire accesso alla qualità didattica per tutti, esempi virtuosi ce ne sono, basterebbe pensare un po' agli studenti e spostare i fondi pubblici per la formazione che vengono spesi male...
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
-
La redazione di Formazione & Cambiamento questa settimana propone l'articolo "World Inequality" scritto dalla sociologa Gilda Morelli. L'articolo racconta come la ricchezza mondiale sia tornata a crescere del 4,2 % e allo stesso tempo di come la distribuzione della ricchezza peggiori in maniera significativa. Cosa accadrà dunque in un mondo in cui beni e servizi vengono prodotti in quantità più che necessaria ma che non possono essere fruiti equamente? Il ridotto potere di acquisto della maggioranza della popolazione farà collassare il modello capitalistico essendo basato sul consumismo? E che implicazioni ci saranno nel sistema sociale sul rispetto dell’equità, la redistribuzione delle risorse, la gestione del potere? Myriam Ines Giangiacomo Vindice Deplano Domenico Lipari #worldinequality #nuovimodellieconomici #lavoro
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi