Post di Lavinia Bencini

Il recente annuncio della #Rai di sospendere il programma #Noos di #AlbertoAngela per bassi ascolti rappresenta il fallimento non solo di un sistema, ma anche della nostra società e cultura. È preoccupante vedere come un programma educativo e informativo venga messo da parte in favore di contenuti di puro intrattenimento come “Temptation Island”. Che tipo di messaggio stiamo mandando al pubblico? Che l’approfondimento culturale e scientifico non ha valore se non porta immediati ritorni in termini di share? Stiamo forse rinunciando a promuovere una televisione che possa arricchire e stimolare la curiosità e la conoscenza? La scelta della Rai evidenzia una tendenza pericolosa: sacrificare contenuti di qualità per inseguire facili consensi e alti indici di ascolto. Invece di sospendere “Noos”, sarebbe più opportuno riflettere su come migliorare la programmazione e promuovere la cultura in modo efficace. Invito tutti a riflettere su questa decisione e a sostenere programmi che contribuiscono realmente alla crescita intellettuale della nostra società. #Cultura #Informazione #Televisione #Qualità #AlbertoAngela #Noos #Rai #Critica #Società #Educazione #Scuola

Il documentario "Il parco della speranza" di Bruno Bergomi sarà proiettato al "Festival diritti umani". Progetto in cui ho avuto il piacere di curare riprese e color. Dettagli al link sotto

🎬 Si chiama Creative Industry Independent Standards Authority ed è nata dall'iniziativa di attrici come Keira Knightley, Emerald Fennell, Cara Delevingne e Carey Mulligan. 📊 Finanziata da un contributo dello 0,1% dei bilanci di piattaforme di streaming, teatri e reti televisive, coinvolgendo colossi come BBC, ITV, Sky e Channel 4, è un modello di responsabilità collettiva che dovremmo adottare anche in altri settori. 💬 Un ente indipendente cui rivolgersi per chiedere consigli, mediazioni e, in alcuni casi, assistenza in procedimenti legali contro il #bullismo nel settore creativo: l'iniziativa di alcune attrici britanniche nasce dalla necessità di affrontare in modo sistematico e strutturale le molestie sessuali e il bullismo, rispondendo alle preoccupazioni emerse da un sondaggio del sindacato Bectu, secondo cui il 92% dei lavoratori televisivi ha subito bullismo o abuso di potere, e solo il 14% ritiene che le misure contro le molestie siano migliorate. ✨ Un'importante iniziativa che non solo protegge i #lavoratori, ma stimola un ambiente di lavoro più sicuro e rispettoso, dimostrando che l'unità può trasformare i nostri luoghi di lavoro in spazi di #inclusione e #rispetto.

Una rappresentazione diversificata davanti e dietro alla camera non è un sogno, ma una realtà possibile e realizzabile tramite la stretta collaborazione di tutti i player del settore audiovisivo.    Come? Ne parleremo il 18 settembre in occasione del MIA | Mercato Internazionale Audiovisivo, durante il panel “Diverse talents wanted!” organizzato in collaborazione con Women in Film, Television & Media Italia e con ospiti nomi come Vittoria Schisano, Marina Cuollo e Charity Dago.     In questi mesi stiamo lavorando fianco a fianco con Mygrants, AccessiWay e in partnership con Women in Film, Television & Media Italia per sviluppare e far crescere il progetto DiversiFind, la prima piattaforma che mette in contatto i grandi player del mondo dello spettacolo, come produzioni, agenzie, broadcaster, con i talenti sottorappresentati.     Si tratta di uno strumento che vuole rispondere alle richieste sempre più chiare e forti di spettatrici e spettatori, che premiano chiaramente prodotti capaci di restituire diverse storie e punti di vista. E i dati parlano chiaro, mostrando che è necessario effettuare riflessioni rispetto ai segmenti di pubblico che i prodotti vanno a intercettare.    📊 Lo studio "Being Seen on Screen: Diverse Representation and Audience Connection” di Nielsen (2020) dice che le serie con un cast diversificato o tematiche inclusive hanno registrato un aumento delle visualizzazioni fino al 112% rispetto a quelle meno inclusive.    📊 L’Hollywood Diversity Report dell’UCLA ci dice che nel 2023, i film che avevano tra il 31% e il 40% di attori/attrici BIPOC nei ruoli principali hanno raggiunto i guadagni medi più alti, con incassi di $119,8 milioni a livello globale.    "Barbie" ha visto il 69% del suo pubblico composto da donne durante il weekend di apertura (mercato US).    Mentre per sette dei dieci film più performanti nel 2023 (mercato US), la maggioranza del pubblico nel weekend di apertura, era rappresentato da persone BIPOC, contribuendo significativamente ai ricavi. Ad esempio, film come "Fast X" e "Spider-Man: Across the Spider-Verse" hanno attratto un pubblico con diversi background che ha contribuito in modo decisivo alle loro performance globali.    Quello che chiedono le persone è chiaro: scopriamo insieme come costruire insieme prodotti che rispondano alle loro esigenze!  Ci vediamo al MIA Market il 18 ottobre! #diversity #inclusione #MIA

#IlTrenoDeiBambini, film presentato alla Festa del Cinema di Roma e tratto dall’omonimo romanzo, ci porta indietro nel tempo per raccontare una storia di umanità e solidarietà. Tra il 1945 e il 1947, l’iniziativa dei “treni della felicità” portò migliaia di #bambini in cerca di una vita migliore dopo le devastazioni della #guerra. Quella che potrebbe sembrare una semplice storia del passato, in realtà, riecheggia fortemente nel presente. In un mondo che oggi cerca risposte alle #CrisiMigratorie e sociali, cosa possiamo imparare da quei viaggi di speranza e dalle connessioni che cambiarono le vite di intere generazioni?

Da leggere con molta attenzione. E domani non perdetevi il podcast.

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#PEDAGOGIKA 📚 - Ripercorriamo la fantastica esperienza di #CultureLink con il nuovo numero "35 anni di Stripes: soglia dopo soglia..." 💬 Perchè un Festival? ✍ Igor Guida Per imbattersi nelle vicende e nelle storie che plasmano le nostre connessioni, che creano i link tra un io e un noi, è necessario fare un passo fuori dall’uscio di casa. Perché di connessioni tutti abbiamo bisogno per crescere. 📖 35 anni di Stripes: soglia dopo soglia 👉 https://lnkd.in/dNmyvVSZ

interessante come questo Governo tuteli il lavoro dei propri cittadini!

Amedeo Umberto Rita Sebastiani, meglio noto come #Amadeus, è del 1962. Tecnicamente, appartiene alla generazione dei “baby boomers”, i nati tra il 1946 e il 1964. In questa stessa coorte troviamo Fabio Fazio, classe ‘64, transitato dalla Rai al Nove lo scorso anno. E analizzando gli anni di nascita dei più popolari volti Rai, scopriamo che l’età media è mediamente altina: Carlo Conti è del 61, Marzullo del ’53, Vespa del ’44, Milly Carlucci del ’54. Eh, ma Alberto Angela è più giovane, no? No: se li porta bene, ma è del ’62. Un #boomer, anche lui. Non è che a Mediaset le cose vadano meglio. Bisio è del ’57, Paolo Bonolis del ’61, Ezio Greggio del ’54, Gerry Scotti del ’56. Certo, in entrambi i network ci sono anche rappresentanti della #GenerationX (1965-1980). Ma nella maggior parte dei casi, stiamo parlando di personaggi nati nella seconda metà degli anni ’60, ciascuno con almeno una cinquantina di primavere sul groppone. Ex giovani, insomma. C’è una logica in tutto questo: i maggiori consumatori di televeisione lineare sono lì. Cinque ore e 20 di tv al giorno, nella media registrata dall’European Broadcasting Union (EBU), per la fascia dei #seniors E qualcosa di più in Italia, dove gli effetti del progressivo calo demografico cominciano a pesare sull’età media della popolazione. Morale: se qualche anima bella pensasse che sia finalmente arrivata l’ora di un Alessandro Cattelan a caso per la conduzione di #Sanremo, si metta l’anima in pace. Sarei felice di sbagliarmi, ma temo che uno nato nel 1980 sia condannato a rimanere una giovane promessa ancora molto a lungo.