La scuola “a singhiozzo” (uno sfogo). Per una testa combinata come la mia, che ha un senso dell’ordo vagamente medievale e un’idea della ratio studiorum che non va oltre quella di Coimbra e di Salamanca nella prima età moderna, questa primavera scolastica è stata semplicemente micidiale, devastante e addirittura potenzialmente letale per quelle che furono dette la directio e l’emendatio della mente. Una scuola “a singhiozzo” … Lectio interrupta… Vacanze di Pasqua: 10 giorni (vedi “autonomia scolastica"); ponte del 25 Aprile: 4 giorni; vacanza del Primo Maggio: no ponte, 1 giorno. Ma questa, direte, è la tradizione… Verissimo. Sacrosanta (vedi Cartesio: prima massima della “morale provvisoria”). Se non fosse che, a tutto ciò, dovete aggiungere le iniziative di istituto, le uscite didattiche, il viaggio di istruzione, la cosiddetta cogestione e – last but not least – il PCTO (cfr.), che può anche condurre come di fatto mi ha condotto a una situazione come questa: un giorno sono presenti in classe – mettiamo – 10 studenti su 24 (gli altri 14 trovandosi appunto fuori classe per il PCTO); il giorno dopo i presenti in classe sono i 14 che, il giorno prima, erano fuori classe, mentre i 10 che erano in classe sono fuori classe… Un altro giorno 8 presenti in classe, 16 fuori classe… Poi 18 in classe, 6 fuori… E così via, secondo una geometria variabile che neanche un Grothendieck ci avrebbe capito un’acca… Mettiamo ora, zum Beispiel, che tu debba come devi spiegare Kant. Un pensatore notoriamente difficile (tecnico) nel quale tutto è rigorosamente e strettamente collegato. Sehr gut… Che cosa risponderesti allo studente che aveva seguito le lezioni fino alla “deduzione metafisica” dello spazio e del tempo e poi era stato fuori classe per due o tre lezioni e ritornando in classe ti domandi: “Ma prof, eravamo allo spazio al tempo… Adesso salta fuori questo ‘Ich denke’… Di che cosa stiamo parlando? Cosa è successo nel frattempo?”. Che sono “successe” le categorie ecc.? Capite che è impossibile? E così, se per caso mi trovassi a vivere in uno Stato di “antico regime” cosiddetto (non sia mai, per carità) che prevedesse un Ministro plenipotenziario della Bildung, Gli rivolgerei una supplica e Lo pregherei di concedermi graziosamente 30 ore (6 ore al giorno per 5 giorni - vedi settimana corta) di lezione nella stessa classe con tutti gli studenti presenti ecc. Così: Critica della ragione pura: 15 ore; Critica della ragione pratica: 9 ore; Critica del giudizio (o della facoltà del giudizio): 6 ore. Gli studenti rischierebbero forse un crollo nervoso, ma Kant… Kant sarebbe stato “fatto” comme il faut e Aufwiedersehen. Ci si rivede per Hegel... Per me sarebbe un sogno, per loro un incubo (vedi “prospettivismo”). E dunque avanti così… “A singhiozzo”… Singhiozzando…
Language teacher/ Customer care
3 mesiCiao! Mi piacerebbe insegnare inglese a studenti delle scuole medie e superiori. Trovo che sia utile a anche piacevole durante l'estate.