👩💄👠 Sono 99 le donne uccise dall’inizio dell’anno e i dati confermano un incremento di stragifamiliari e l’età degli autori si abbassa notevolmente. Una piaga sociale, che nonostantenumerosi interventi e azioni legislative, corre indistintamente da nord a sud e in ogni cetosociale. Occorre intervenire sul piano culturale, diffondendo la cultura del rispetto edell’affettività. Bisogna monitorare i primi segnali di disagio affettivo sin dall’adolescenza.La lotta alla violenza deve investire ogni settore, dall’educazione nelle scuole, alle forzedell’ordine e per finire nelle strutture sanitarie. Ogni volta che una donna è vittima diun’azione che limita la libertà, la società tutta ha fallito. C’è un lavoro importante da fare acominciare dalla lotta agli stereotipi e alle discriminazioni #GiornataControLaViolenzaSulleDonne #FacciamoRumore #ViolenzaDiGenere #StopViolenza #25novembre
Post di Lorenzo Cesa
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E' importante capire quale sia la percezione che i i ragazzi hanno dei gesti che compiono e delle parole che dicono, per capire fenomeni diffusi di bullismo, ed anche di suicidi, legati a queste tematiche. Bisogna parlarne di più, bisogna educare di più. Bisogna aiutare di più chi da solo non riesce a portare aventi questi cambiamenti culturali necessari.
Avvocata, Speaker, Consulente. Mi piace l’equità in ogni sua forma. ESG/AI/Data protection/Human rights
Secondo due ragazzi su dieci, isolare il proprio partner mettendogli contro amiche o amici non è una forma di violenza. Per due ragazzi su dieci, non lo è nemmeno richiedere con insistenza foto intime, mentre per quasi tre ragazzi su dieci (e per una ragazza su dieci), non lo è toccare una persona senza il suo consenso. Sono alcuni dei dati emersi dalla ricerca realizzata da Fondazione Libellula per comprendere come gli adolescenti dai 14 ai 19 anni vivono la violenza di genere in Italia. I dati sono allarmanti. Ma le soluzioni quali sono? Ne sentite parlare nei tg? Le ascoltate nell’agenda pubblica di questo paese? La risposta è sempre la stessa: la polvere sotto al tappeto! E allora facciamola noi questa parte che non fa lo Stato. Battiamoci perché nelle scuole si parli di educazione sentimentale e di decostruzione degli stereotipi di genere. Chiediamo che le Aziende investano in formazione e consapevolezza che aiuta le proprie persone lavatrici ad essere anche genitori, zii, lavoratori più consapevoli e dunque capaci di affrontare la violenza che i propri cari subiscono. Chiediamolo, proponiamolo e agiamolo. Senza chiacchiere ma con fatti concreti il mondo cambia se noi facciamo la nostra
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Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, una donna su tre ha ricevuto una forma di violenza fisica, psicologica o verbale nel corso della propria vita. Ogni giorno si consumano atti di violenza che passano, purtroppo, inosservati. Non basta sostenere o proteggere le vittime, ma educare al rispetto. Un ruolo fondamentale in questo percorso lo rivestono anche gli uomini, che possono farsi portavoce di questo messaggio, farlo proprio e diffonderlo il più possibile, contribuendo attivamente a smantellare stereotipi e dinamiche di potere tossiche di cui la violenza si nutre. L’Italia è tra i pochi paesi dell’Unione Europea a non rendere l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole obbligatoria. Eppure, è proprio grazie al sistema scolastico - con il supporto delle famiglie - che si può insegnare la cultura del rispetto sin dall’infanzia, insegnando ai più piccoli a rispettare i diritti degli individui a prescindere dal loro orientamento di genere o sessuale. La lotta alla violenza di genere deve partire dell’educazione, affinché si possa finalmente costruire una società più equa e sicura per tutt*. #GiornataInternazionaleControLaViolenzaSulleDonne #ViolenzadiGenere
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🔺 Non si attenua la lunga scia di sangue e violenze verso le donne: nel 2023 in Toscana si sono registrati ancora 6 femminicidi, che hanno fatto salire il drammatico bilancio degli ultimi 17 anni a 140, sono oltre 4.500 le donne che in un anno si sono rivolte a un Centro antiviolenza, sfiorano i 2.000 in un anno gli accessi in codice rosa al pronto soccorso per maltrattamenti. 🔺 Sono alcune delle cifre più drammatiche che emergono dal 𝘀𝗲𝗱𝗶𝗰𝗲𝘀𝗶𝗺𝗼 𝗿𝗮𝗽𝗽𝗼𝗿𝘁𝗼 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗮 𝘃𝗶𝗼𝗹𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗶 𝗴𝗲𝗻𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗻 𝗧𝗼𝘀𝗰𝗮𝗻𝗮, realizzato dall’Osservatorio sociale regionale su dati relativi al 2023 e presentato a Palazzo Strozzi Sacrati nell’ambito de “𝘓𝘢 𝘛𝘰𝘴𝘤𝘢𝘯𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘥𝘰𝘯𝘯𝘦”. Per approfondire ➡️ https://lnkd.in/dcyTTY5A #GiornataInternazionalePerLEliminazioneDellaViolenzaControLeDonne #25Novembre
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🔴 𝟐𝟓 𝐧𝐨𝐯𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞 - 𝐆𝐢𝐨𝐫𝐧𝐚𝐭𝐚 𝐈𝐧𝐭𝐞𝐫𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐥'𝐄𝐥𝐢𝐦𝐢𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐕𝐢𝐨𝐥𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐞 𝐃𝐨𝐧𝐧𝐞 La #violenza contro le donne continua a rappresentare una delle più gravi emergenze sociali del nostro Paese. I dati del 2024 ci consegnano un quadro drammatico: 51 femminicidi dall'inizio dell'anno, quasi 3.000 violenze sessuali nel primo semestre, circa 700 casi di revenge porn. Queste le parole di Monica Calamai: "Anche quest’anno i dati sulla violenza di genere rappresentano un grido d'allarme che non possiamo ignorare. Come coordinatrice di Donne Protagoniste in Sanità | Community, voglio sottolineare che questi numeri non sono solo statistiche, ma rappresentano vite spezzate e famiglie distrutte. È vero, le 33.000 chiamate al numero antiviolenza 1522 ci dicono che sempre più donne trovano il coraggio di chiedere aiuto, ma anche che il fenomeno ha dimensioni allarmanti. Noi della Community continuiamo a lavorare sulla prevenzione, attraverso l'educazione e la sensibilizzazione, partendo dalle nuove generazioni, e rinnoviamo il nostro impegno a essere parte attiva del cambiamento. Non possiamo permettere che questi numeri continuino a crescere. Solo attraverso uno sforzo collettivo e quotidiano possiamo cambiare le sorti di ciascuna donna." #Insiemesipuò.
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25 novembre - giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza sulle Donne. Sto guardando una serie che ormai è passata di moda: House of Cards, ma una frase del protagonista mi ha molto colpito. Frank Underwood, il protagonista, dice: « il sesso non è sesso è potere ». Oggi sesso, amore, relazioni sono solo potere. E uccidere è la modalità estrema di agire il potere sull’altra persona. Finché non si ricreerà un nuovo paradigma sulle relazioni, sul sesso e sull’amore il femminicidio sarà presente nella nostra società. Creare un nuovo paradigma di relazioni è essenzialmente una nuova educazione. Grazie alla Community delle Donne Protagoniste in Sanità per affermare in azione il principio della prevenzione e della sensibilizzazione attraverso l’educazione partendo dalle nuove generazioni. Dobbiamo darci un obiettivo. Tra 5 anni dobbiamo ridurre i casi di femminicidio del 50% e tra 10 anni devono essere scomparsi. E dobbiamo scrivere e realizzare i piani nazionali che ci porteranno a questi obiettivi. Grazie Monica Calamai
🔴 𝟐𝟓 𝐧𝐨𝐯𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞 - 𝐆𝐢𝐨𝐫𝐧𝐚𝐭𝐚 𝐈𝐧𝐭𝐞𝐫𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐥'𝐄𝐥𝐢𝐦𝐢𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐕𝐢𝐨𝐥𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐞 𝐃𝐨𝐧𝐧𝐞 La #violenza contro le donne continua a rappresentare una delle più gravi emergenze sociali del nostro Paese. I dati del 2024 ci consegnano un quadro drammatico: 51 femminicidi dall'inizio dell'anno, quasi 3.000 violenze sessuali nel primo semestre, circa 700 casi di revenge porn. Queste le parole di Monica Calamai: "Anche quest’anno i dati sulla violenza di genere rappresentano un grido d'allarme che non possiamo ignorare. Come coordinatrice di Donne Protagoniste in Sanità | Community, voglio sottolineare che questi numeri non sono solo statistiche, ma rappresentano vite spezzate e famiglie distrutte. È vero, le 33.000 chiamate al numero antiviolenza 1522 ci dicono che sempre più donne trovano il coraggio di chiedere aiuto, ma anche che il fenomeno ha dimensioni allarmanti. Noi della Community continuiamo a lavorare sulla prevenzione, attraverso l'educazione e la sensibilizzazione, partendo dalle nuove generazioni, e rinnoviamo il nostro impegno a essere parte attiva del cambiamento. Non possiamo permettere che questi numeri continuino a crescere. Solo attraverso uno sforzo collettivo e quotidiano possiamo cambiare le sorti di ciascuna donna." #Insiemesipuò.
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♀️ 93 #femminicidi, 6 suicidi di #donne, 1 suicidio di un uomo trans e 1 suicidio di un uomo gay indotti da violenza etero-cis-patriarcale, 1 donna scomparsa e 8 casi in fase di accertamento, per un totale di 110 casi. Più almeno 48 tentati femminicidi. Sono i dati dell'osservatorio nazionale del movimento Non una di meno per il nostro Paese, ma anche in #Unioneeuropea e nel Mondo i numeri sono allarmanti. A livello globale infatti circa 85mila donne sono state uccise intenzionalmente nel 2023, in media 140 ogni giorno, ovvero una donna uccisa ogni 10 minuti. Chi sono i responsabili? Soprattutto i partner, gli ex partner e i familiari. I dati e la nostra fotografia icona, di Luca Profenna, su Agenda17 👉 https://lnkd.in/g-q9ymKa Obiettivo 5: Uguaglianza di genere Autrice: Valeria Vanzani Crediti immagine: Luca Profenna #17goals #diritti #uguaglianzadigenere #violenza #sicurezza #fotografia #icona
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𝐅𝐞𝐦𝐦𝐢𝐧𝐢𝐜𝐢𝐝𝐢 𝐢𝐧 𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚: 𝐢 𝐝𝐚𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝟐𝟎𝟐𝟑 📊 I numeri del fenomeno femminicidio secondo l’Istat: 🔸 63 donne uccise da partner o ex partner; 🔸 31 donne uccise da un altro parente; 🔸 2 donne uccise da un conoscente con movente passionale; 🔸 15 omicidi legati a rapine, follia o interessi economici; 🔸 6 vittime per futili motivi o rancori; 🔸 5 casi senza movente noto o con autore non identificato. 📉 Andamento storico: 🔸 2019: 101 femminicidi su 111 omicidi di donne 🔸 2020: 106 femminicidi su 116 🔸 2021: 104 femminicidi su 119 🔸 2022: 105 femminicidi su 126 🔸 2023: 96 femminicidi su 117 I dati sull'omicidio di donne in quanto donne sono un grido d’allarme che non possiamo ignorare. Ogni numero rappresenta una vita spezzata, un’ingiustizia che ci riguarda tutti. Il cambiamento deve partire da una cultura che rispetti e tuteli le donne, con leggi più severe e interventi educativi sin dall’infanzia. Nessuna donna deve più vivere nella paura. #femminicidi #donne #stopviolenza #nessunascusa
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Si deve partire dalla famiglia, i genitori devono educare i figli al rispetto e all'accettazione degli altri, all'obbligo di difendere e combattere per la libertà, propria ed altrui. La scuola deve confermare e fortificare questi principi, con esempi concreti, parlare di questi problemi serve 💟
Avvocata, Speaker, Consulente. Mi piace l’equità in ogni sua forma. ESG/AI/Data protection/Human rights
A un anno dall'omicidio di Giulia Cecchettin, il copione è quello di sempre. I numeri sono quelli di sempre: ogni tre giorni, una donna viene uccisa. Le dichiarazioni indignate sono quelle di sempre. Ciò che si fa è quello di sempre: niente. Ricordate? Il Governo aveva promesso un piano, già di per sé debolissimo perché facoltativo, extracurriculare e col consenso dei genitori, per prevenire la violenza maschile sulle ragazze e sulle donne: "Educare alle relazioni", così lo avevano chiamato. Di quel piano non è rimasta alcuna traccia. Il Fonags, ossia il forum delle associazioni di genitori che avrebbe dovuto coordinare il progetto, a un anno di distanza non è stato mai convocato. Eppure, come evidenziano i dati del report della Fondazione Libellula, è proprio lì, nelle scuole, che si dovrebbe intervenire. Per 1 adolescente su 5, non è considerata violenza toccare o baciare una persona senza il suo consenso. Per 1 adolescente 4, non è violenza raccontare dettagli intimi della o della partner senza il suo consenso. Per un terzo del campione, non è violenza dire al o alla partner quali vestiti può indossare e quali no, impedire di accettare nuove amicizie online e chiedere di geolocalizzarsi. E questi, purtroppo, sono solo alcuni dei dati raccolti. Insieme a Bulgaria, Cipro, Lituania, Polonia e Romania, l’Italia è uno degli ultimi Stati membri nell’Unione europea in cui l’educazione affettiva e sessuale non è obbligatoria o presente nelle scuole.
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Dall'inizio del 2024 fino allo scorso 8 Novembre, secondo i dati dell'Osservatorio Nazionale Femminicidi Lesbicidi Transcidi (FLT) di Non Una Di Meno, sono 104 i casi di morte indotta da violenza di genere in Italia, di cui: • 87 Femminicidi accertati; • 7 suicidi causati da violenza di genere (5 donne, 1 uomo trans, 1 uomo cis); • 10 casi ancora in fase di accertamento. Tra i femminicidi accertati, in 42 casi l'omicida era il partner, in 12 l'ex-partner. Dieci femminicidi sono avvenuti nonostante le denunce e le segnalazioni avvenute nei mesi precedenti alla violenza. Infine, i figli minori che hanno assistito all'omicidio della madre sono in 9, tra i 43 rimasti orfani. Il femminicidio non nasce da un gesto isolato, ma è l'esito di una lunga serie di atteggiamenti, pregiudizi e violenze, che vanno smantellati a partire dalle nostre parole e azioni quotidiane. Anche per questo Digital One si impegna ogni giorno a costruire un ambiente di lavoro in cui la parità di genere è un valore fondamentale, promuovendo il rispetto e l’inclusione in ogni sua forma. Lo facciamo attraverso politiche aziendali inclusive, iniziative di sensibilizzazione e percorsi di crescita che valorizzano equamente ogni talento, senza distinzioni di genere. #digitalone #giornatainternazionale #donne #femminicidio
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