Post di Lucia Di Crescenzo

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Abilitata all’esercizio della professione forense

…Resta sempre una questione di scelte! «Nei paesi nei quali si tentarono trasformazioni radicali delle strutture giuridico-politiche, e in vista della realizzazione di tali ambiziosi programmi si negò ed ostacolò la libera critica, la scienza giuridica presentò due opposti aspetti: quello di una irrazionale ed incontrollata apologetica, vacua e monotona, che traduceva in termini diversi la retorica dei dirigenti politici; e quello di una rarefatta geometria di forme concettuali legate in un elaborato sistema, capace, almeno in apparenza, di accogliere qualsiasi contenuto. Codesta seconda tendenza – la sola che meriti di essere presa in considerazione – consentì ai cultori della scienza giuridica di opporre una barriera formale ai reiterati e sempre più insistenti tentativi di sopraffazione da parte dei neofiti entusiasti dell’altra maniera; e nel contempo costituì una remora ed un freno in ordine all’applicazione dei nuovi principi e delle nuove norme, ai quali poté imporre soste e deviazioni, che in parte ne frenarono l’impulso e ne impedirono estreme attuazioni. Non sembri paradossale: il primo compito che i giuristi di tale tendenza si addossarono e riuscirono ad attuare fu, rispetto al risultato finale, più importante del secondo, poiché con quello si realizzava l’autodifesa della scienza giuridica, con questo si reagiva ad una legislazione contingente» (Pugliatti, La giurisprudenza come scienza pratica, in Riv. it. per le scienze giuridiche, IV, 1950, pp. 50-51).

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