🏠 Perché la carenza di alloggi provoca l'homelessness: un'analisi per andare oltre l'ovvietà 📝 Un'illuminante ricerca di Salim Furth analizza il nesso tra la mancanza di abitazioni e il fenomeno dei senzatetto, evidenziando come nelle città con costi abitativi più alti si registri un maggior numero di persone senza dimora, non solo per gli affitti elevati, ma anche perché amici e familiari faticano a offrire ospitalità. Lo studio evidenzia come l'homelessness non derivi unicamente da difficoltà economiche, ma spesso emerga quando si esaurisce il sostegno della rete sociale. Sebbene i costi elevati degli alloggi contribuiscano al fenomeno, la relazione non è diretta, poiché anche nelle città più economiche esistono persone impossibilitate a sostenere gli affitti. Le sistemazioni informali, come la condivisione dell'alloggio con familiari o la permanenza gratuita, rappresentano un argine significativo contro l'homelessness. Queste soluzioni sono più diffuse nelle zone con costi abitativi contenuti, dove le famiglie possono permettersi spazio aggiuntivo. Le conseguenze politiche suggeriscono l'importanza di correggere le distorsioni del mercato immobiliare per contrastare l'homelessness: prezzi più accessibili permetterebbero alle reti sociali di proteggere chi rischia di perdere la casa. Nelle città dai costi proibitivi, nemmeno programmi efficaci come "Housing First" possono da soli ridurre significativamente il fenomeno. Tali politiche potrebbero migliorare le condizioni abitative generali, rendendo più incisivi gli interventi specifici contro l'homelessness, concentrandoli su chi affronta problematiche personali come le dipendenze, che superano le capacità di supporto di famiglia e amici. 🔍 Desideri approfondire la complessa interazione tra costi abitativi, sostegno familiare e homelessness? Consulta l'articolo completo per esplorare questo cruciale tema sociale: https://lnkd.in/dtn835ta #casa #homelessness #welfare #sociale #housingforall #housingcrisis #housingfirst #socialhousing #affordablehousing
Post di Lucio Massardo
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Il seguente report presenta i risultati principali della indagine qualitativa sulle difficoltà di accesso ad un alloggio adeguato incontrate dalle persone che si identificano come Rom e realizzata dai partner del progetto R-HOME. L'indagine si basa su 128 interviste qualitative approfondite e 10 focus group. Sono state condotte 101 interviste approfondite con Rom che vivono in contesti difficili, svantaggiati e segregati, mentre 27 interviste sono state realizzate con dei responsabili politici, amministratori, volontari e attivisti, a livello locale, regionale e nazionale. Lo studio è stato condotto nei cinque paesi partner e in particola in: Francia, nell'area metropolitana di Parigi, in Italia nell'area metropolitana di Milano, in Spagna nell'area metropolitana di Barcellona, in Ungheria nelle città di Gyöngyös e Miskolc e le relative aree metropolitane, in Romania in due comuni della regione storica della Transilvania, a Singeorgiu de Mures (area di Mures) e a Sfântu Gheorghe (area di Covasna) e nel quartiere di Orko. Il presente report non è finalizzato al confronto e all'analisi delle specificità urbane e territoriali dei diversi casi incontrati, ma li analizza per evidenziare le principali problematiche che devono affrontare i Rom in situazioni abitative molto precarie. Sono state raccolte informazioni da interviste e dialoghi in focus group svolti con esperti, amministratori e policy makers che hanno riportato l'importanza di produrre una offerta riformata di edilizia residenziale pubblica e del miglioramento delle unità abitative già esistenti, nonché della qualità urbana dei quartieri marginali. Il report è strutturato in tre sezioni principali: - una relativa alle condizioni abitative - la seconda alla discriminazione e segregazione abitativa - la terza alle politiche e agli strumenti delle politiche Le conclusioni suggeriscono diversi principi di progettazione e implementazione che emergono dall’analisi dei dati raccolti durante l’indagine.
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🏡 Combattere la solitudine attraverso il cohousing: una sfida e un'opportunità 🏡 Perché è così difficile sviluppare progetti di cohousing? La verità è che rompere con il modello sociale in cui una persona è cresciuta e si è sviluppata può generare molta paura e ansia. E, curiosamente, ciò che rende un modello di cohousing così potente e attraente, dove le persone vivono in spazi indipendenti ma condividono anche spazi e servizi comuni, è proprio il suo aspetto più trasgressivo: la rottura con la tradizione, la comunità e la convivenza. Il blogpost settimanale si interroga sui motivi più profondi che rendono questa rottura davvero difficile: https://lnkd.in/dg4miukS Unisciti alla conversazione e condividi le tue idee su come promuovere forme alternative di abitare! 🌍💬 ☑️Iscriviti al nostro canale Telegram e rimani aggiornato sull'evoluzione dell'abitare collaborativo e sociale oltre che sulle nostre novità: https://lnkd.in/dwp2KWFB . . . #cohousing #casa #abitarecollaborativo #innovazionesociale #comunità #MeWe
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#seniorcohousing #cohousing #intergenerazionale Il modello abitativo che favorisce l’invecchiamento attivo, il contrasto all’isolamento, la possibilità per i giovani di accedere ad alloggi con canoni di locazione più contenuti, la rigenerazione urbana. Nello studio del Notariato si affronta il tema sulla base della normativa attuale, offrendo soluzioni pratiche.
✍ 𝐒𝐞𝐧𝐢𝐨𝐫 𝐜𝐨𝐡𝐨𝐮𝐬𝐢𝐧𝐠 𝐞 𝐜𝐨𝐡𝐨𝐮𝐬𝐢𝐧𝐠 𝐠𝐞𝐧𝐞𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞: 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐞 𝐟𝐨𝐫𝐦𝐞 𝐚𝐛𝐢𝐭𝐚𝐭𝐢𝐯𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐞 𝐞𝐬𝐢𝐠𝐞𝐧𝐳𝐞 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐢. Cosa ha previsto la legge 23 marzo 2023 n. 33? Il Consiglio nazionale del Notariato ha cercato di dare una prima risposta all’esigenza emergente di disciplinare il fenomeno del senior cohousing o del cohousing intergenerazionale (la – così detta - coabitazione tra anziani oppure tra anziani e giovani) attraverso lo studio n. 54-2024/P “Accordi di convivenza solidale tra anziani”, a cura della Commissione Studi Pubblicistici. Per saperne di più ➡ https://lnkd.in/drsJtVKp
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🏠 L'affitto sempre più insostenibile: la povertà in Italia aumenta 😔 Aumento della povertà assoluta tra gli affittuari: Nonostante un numero stabile di famiglie in povertà assoluta in Italia, la situazione è peggiorata per chi vive in affitto. Nel 2023, oltre il 46% delle famiglie povere vive in affitto, nonostante gli affittuari rappresentino solo il 18,1% del totale delle famiglie. 📊 Dati allarmanti: Le famiglie in povertà assoluta che vivono in affitto sono aumentate di circa 48.500 unità dal 2022 al 2023. L'incidenza della povertà assoluta è particolarmente alta tra le famiglie con minori (31%) e con stranieri (37%). 📈 Cause dell'aumento della povertà: 🟢 Aumento dei costi degli affitti: La liberalizzazione del mercato delle locazioni ha portato a un costante aumento dei prezzi degli affitti, rendendoli insostenibili per molte famiglie. 🟢 Boom delle locazioni turistiche: La crescita degli affitti brevi ha ridotto l'offerta di case disponibili per uso residenziale, aumentando ulteriormente i prezzi. 🟢 Mancanza di politiche abitative: La mancanza di investimenti nell'edilizia residenziale pubblica e il taglio dei fondi per l'affitto e la morosità incolpevole hanno aggravato la situazione. 📢 Richiesta di interventi urgenti: Il Sicet Cisl chiede una riforma della legge 431 del 1998 per promuovere i contratti di locazione a canone concordato e un rilancio dell'edilizia residenziale pubblica per far fronte all'emergenza abitativa. #povertà #affitti #emergenzabitatativa #fimcisl #sicet #dirittoallacasa
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L’ultimo interessantissimo studio del Consiglio Nazionale del Notariato affronta il fenomeno del “senior cohousing” e del “cohousing intergenerazionale”. L’Istat stima che nel 2050 le persone ultrasessantacinquenni saranno il 25% della popolazione. Si può iniziare a regolamentare delle nuove forme di convivenza e di reciproca assistenza, anche con persone più giovani.
✍ 𝐒𝐞𝐧𝐢𝐨𝐫 𝐜𝐨𝐡𝐨𝐮𝐬𝐢𝐧𝐠 𝐞 𝐜𝐨𝐡𝐨𝐮𝐬𝐢𝐧𝐠 𝐠𝐞𝐧𝐞𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞: 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐞 𝐟𝐨𝐫𝐦𝐞 𝐚𝐛𝐢𝐭𝐚𝐭𝐢𝐯𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐞 𝐞𝐬𝐢𝐠𝐞𝐧𝐳𝐞 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐢. Cosa ha previsto la legge 23 marzo 2023 n. 33? Il Consiglio nazionale del Notariato ha cercato di dare una prima risposta all’esigenza emergente di disciplinare il fenomeno del senior cohousing o del cohousing intergenerazionale (la – così detta - coabitazione tra anziani oppure tra anziani e giovani) attraverso lo studio n. 54-2024/P “Accordi di convivenza solidale tra anziani”, a cura della Commissione Studi Pubblicistici. Per saperne di più ➡ https://lnkd.in/drsJtVKp
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Secondo l’ultimo rapporto annuale dell’ISTAT, nel 2023, si stimano in Italia poco più di 2,2 milioni di famiglie in povertà assoluta con un’incidenza, pari all’8,4% rispetto al totale delle famiglie residenti, sostanzialmente stabile rispetto al 2022. Nel complesso, sono in povertà assoluta quasi 5,7 milioni di individui, pari al 9,7% del totale degli individui residenti, come nell’anno precedente. In questo contesto quello dell'abitare diventa uno dei punti cardine. Ecco i dati, per chi vuole approfondire https://lnkd.in/d8SxdaFB . . . #housingsociale #personefragili #CulturaDellAbitare #abitare #lacasa #opportunità #valorizzazionepatrimonio #recuperopatrimonioimmobiliare #patrimonioimmobiliare #fragilità #housingsocialeviasimonetta #viasimonetta #percorsidiautonomia #famiglie
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Prendersi cura: ogni comunità dovrebbe poterlo esprimere nei confronti delle persone anziane, soggetti fragili e spesso non autosufficienti. Con il D. Lgs. 29/2024, in materia di politiche in favore delle persone anziane, oltre al riordino (in senso tecnico e legislativo), si punta ad attivare la spinta di contesto e la leva finanziaria. Siamo davvero ad una svolta? Attraverso il communityholder engagement l'utopia potrebbe davvero diventare realtà! In attesa delle Linee guida del Comitato interministeriale per le politiche in favore della persona anziana (CIPA), un contributo di Antonio Campagnoli sugli scenari del cohousing intergenerazionale. #cohousingintergenerazionale #seniorcohousing #cohousing #abitarecollaborativo #communityholderengagement
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POVERTÀ ASSOLUTA IN ITALIA. 'Sono 2,2 milioni le #famiglie in #povertà assoluta, l'8,4% del totale. E un terzo di queste ha almeno un componente #straniero. L'incidenza invece diminuisce al 6,3% quando i componenti della famiglie sono soltanto #italiani. Il fenomeno colpisce duramente 5,7 milioni di individui, pari al 9,7% del totale dei #residenti in #Italia. Stabile al 10,6% anche la cosiddetta “povertà relativa familiare”'. Nei periodi più difficili la #consulenza personalizzata rappresenta il valore aggiunto. Prevenire è meglio che curare: fai un'#analisi della #situazionefinanziaria con il tuo #consulente di fiducia! #longevityplanner #protection #patrimonio #tutele #redditi #previdenza #giovani #lavoro
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𝐒𝐞𝐧𝐢𝐨𝐫 𝐇𝐨𝐮𝐬𝐢𝐧𝐠: 𝐮𝐧𝐚 𝐫𝐢𝐬𝐩𝐨𝐬𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥'𝐢𝐧𝐯𝐞𝐜𝐜𝐡𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨. Il termine "Senior Housing" fa riferimento a un tipo servizio abitativo in locazione per anziani autosufficienti, gestito da privati. Si tratta di residenze non medicalizzate con funzioni private e collettive che incentivano l’aggregazione sociale. In Italia, tale concetto sta diventando sempre più rilevante a causa dell'invecchiamento della popolazione e della crescente domanda di soluzioni abitative che tengano conto delle esigenze degli anziani. Le tipologie di senior housing possono includere, complessi residenziali progettati per gli anziani che desiderano un ambiente più indipendente ma con servizi e supporto a portata di mano o comunità per anziani attive che includono appartamenti con spazi comuni, servizi ricreativi e talvolta assistenza sanitaria a domicilio se necessaria. Le opzioni di senior housing variano notevolmente in termini di servizi offerti, livello di assistenza fornita e costo. In molti casi, queste strutture sono progettate per garantire un ambiente sicuro e confortevole all'anziano che non vuole vivere da solo e che preferisce la compagnia di coetanei promuovendo nel contempo un senso di comunità e di appartenenza, inoltre, offre attività sociali, ricreative e di intrattenimento per mantenere una vita attiva e sociale. La scelta di una residenza dipenderà dalle esigenze individuali, dalle preferenze e dalle risorse finanziarie della persona o della sua famiglia. Tuttavia, per alcuni anziani può anche essere poco adatto, specialmente per coloro che preferiscono rimanere a casa propria o con i propri familiari. In ogni caso, può essere considerato una risposta importante all'invecchiamento e alle sfide che esso rappresenta. A Torino è stato inaugurato il primo Senior Living, in corso Palestro 5 da Reale Group e Specht Gruoup Italia, un edificio che non condivide solo il pianerottolo, ma anche il portiere, l’assistenza medica, una palestra con sauna, una mini biblioteca, un bistrot e una sala per concerti da camera. L'edificio, di grande pregio, si distingue per il parquet e i soffitti affrescati. Al suo interno, si trovano 40 appartamenti di diverse dimensioni, tra monolocali e bilocali, con soluzioni adatte sia a coppie che a persone singole. Gli affitti partono da 2.500 euro al mese per la formula base, che include la pulizia dell’appartamento e l'accesso ai servizi condivisi, e arrivano fino a 4.500 euro al mese per la formula completa di tutti i comfort. A Siena, è già stata aperta una struttura, in cui si organizzano corsi di cucina, un club del libro, serate cinema, piccole visite guidate e il torneo di burraco. Oltre alla Toscana, sono in corso lavori per l’apertura di una nuova residenza sul lago di Como e forse altre due a Milano.
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**Massimizza i vantaggi del cohousing multigenerazionale!** ✌ La coabitazione multigenerazionale è una forma di convivenza che coinvolge più generazioni all'interno di una stessa abitazione o comunità. Questo tipo di vivere insieme offre una serie di vantaggi che spesso superano le aspettative. 🏡 Scopri come questo stile di vita promuove la condivisione di risorse, supporto intergenerazionale e benessere mentale e fisico. In questo post proviamo a capire perché il cohousing multigenerazionale funziona meglio per molte persone e famiglie. Entra nella conversazione e esplora nuove prospettive abitative! 💬👨👩👧👦 🔖 Qui per leggere il blogpost settimanale: https://lnkd.in/duBkVEVc 🆕 Qui per iscriversi al nostro canale Telegram e rimanere sempre aggiornati: https://lnkd.in/dwp2KWFB #cohousing #casa #abitarecollaborativo #innovazionesociale #comunità #MeWe #CoabitazioneMultigenerazionale #SupportoIntergenerazionale #BenessereFamiliare
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3 mesiIn Italia perché le persone finiscono per strada?