*Una sanità a misura di portafoglio* Ennesimo decreto fuffa che genera cassa solo nel settore sanitario privato. Il decreto "liste d'attesa" recentemente varato dal governo ha sollevato numerose critiche, venendo definito da molti come inefficace. L'obiettivo dichiarato è quello di ridurre i tempi di attesa per le prestazioni sanitarie, ma le soluzioni proposte suscitano perplessità. Il piano prevede l'aumento delle visite intramoenia e l'utilizzo di enti privati convenzionati, nonché l'incremento del carico di lavoro per gli operatori sanitari, includendo visite nei fine settimana (Sabato e Domenica). Inoltre, si propone di potenziare un portale online per la prenotazione delle visite mediche, attualmente poco utilizzato. Tutto ciò rischia di far emergere ancor di più il business della sanità privata e far sì che i lavoratori pubblici scappino verso il privato facendo di fatto collasare il sistema sanitario nazionale già in forte difficoltà. Tuttavia, il decreto presenta diverse criticità: non menziona finanziamenti aggiuntivi o l'assunzione di nuovo personale, e continua a lasciare il controllo dell'implementazione alle singole regioni. Questo è particolarmente problematico in regioni come la Calabria, dove sono stati riscontrati casi di gestione inadeguata, come i 1.000 infermieri non idonei che stanno a casa ma continuano a ricevere uno stipendio. Queste lacune sollevano dubbi sulla capacità del decreto di affrontare efficacemente le lunghe liste d'attesa nel sistema sanitario. Davvero ambulatori operativi Sabato e Domenica sono la soluzione alle liste d’attesa? #salute #sanità #protezione