Lo scenario che scaturisce dalle 600 pagine dell'ordinanza della Procura di Milano,che ha portato all'arresto di diversi "capi" ultras della curva interista e milanista, non è solo sconfortante a livello etico morale di vedere due club calcistici di livello mondiale intenti ad avere, come dimostrato da intercettazioni telefoniche, rapporti con gente dalla risma criminale, ma impressionante per lo scenario di aziende calcistiche coinvolte in uno scenario economico/affaristico da "messicanizzazione" del mercato e dei rapporti di lavoro. Alle, purtroppo, tradizionali sacche di illegalità esistenti(es. aree mafia), le vicende economico/criminali in atto allo stadio "San Siro" e dintorni dimostrano ancora una volta la presenza di nuove sacche legate all'economia sommersa e illegale. E tutto questo nel territorio di quella che viene definita la città italiana più europea e all'avanguardia, la "City Life" protesa verso il futuro ma che non riesce ad avere un rapporto corretto con il presente. La gestione della vendita di biglietti, il controllo totale dei parcheggi attorno allo stadio, e tante altre questioni riguardanti la gestione dei due club assediati da infilitrazioni mafiose/criminali, sono la rappresentazione plastica sul perchè il mercato degli investimenti in Italia è sempre stato il fanalino di coda dell'intero Occidente. Si parla di nuovi stadi da costruire, di innovazioni, di sviluppo futurista del merchandising e dei diritti di immagine, e poi ti ritrovi in mezzo ad una storia che pare scritta da Mario Puzo per raccontare di scalcagnati epigoni di Don Vito Corleone e Michael Corleone. Lo scenario non è l'America corrotta dal vizio o la decadenza della Cuba prerivoluzionaria ma piuttosto da "Fronte del Porto" di Elia Kazan, dove delazione, tradimento e sordidi omicidi si dipanano in un porto di New York dove non era più la "Statua della Libertà" a promettere speranza, ma boss di piccolo cabotaggio ad assicurare disperazione e continuo malaffare. L'analogia con il calcio pare evidente, descritto come uno sport sempre più innervato con la speranza emotiva e con lo sviluppo dell'economia, all'improvviso si scopre dominato da gente che non esita a usare coltello e pistola per imporre la sua visione delle cose. Attorno e dentro lo stadio di "San Siro", a leggere alcune pagine dell'ordinanza, si è creata la stessa logica a dominare da oltre un secolo tutto l'apparato esistenziale del Mezzogiorno d'Italia di fronte al fenomeno mafioso: supina accettazione dello status quo criminale anche da parte dela gente comune, rassegnato silenzio delle istituzioni(Club calcistici e Comune di Milano), ingente attività economica sommersa. Nella "vox populi", sia chiaro, era cosa nota ciò che l'attività investigativa degli inquirenti milanesi hanno messo nero su bianco.E anche qui l'analogia con il meridione perbene costretto a connettersi con il malaffare è evidente. I club coinvolti dimostrino, con i fatti e non attraverso generici comunicati, di reagire
È fantastico