L’Ordinanza n.20365/24 del TAR Lazio evidenzia come il mancato adempimento degli obblighi istituzionali da parte delle amministrazioni pubbliche possa avere conseguenze significative, sia sul piano giuridico sia su quello del funzionamento dello Stato di diritto.
Questa impostazione ribadisce un principio cardine dell’ordinamento giuridico: il rispetto delle decisioni giudiziarie non è solo un dovere morale o etico, ma rappresenta un obbligo giuridico vincolante per tutte le pubbliche amministrazioni.
Quando un’Amministrazione omette di eseguire una sentenza o di rispettare i termini fissati dai giudici, si infrange un elemento fondamentale della relazione tra i cittadini e lo Stato: la fiducia nell’efficacia e nell’imparzialità della Giustizia. In questo contesto, il richiamo ai reati previsti dagli articoli 328 e 650 del codice penale sottolinea che il sistema giuridico italiano non considera queste mancanze come semplici disfunzioni amministrative, ma come condotte potenzialmente penalmente rilevanti.
In definitiva, l’approccio del TAR riflette una visione coerente e rigorosa del ruolo delle pubbliche amministrazioni nel sistema giuridico.
L’obiettivo non è semplicemente quello di risolvere il caso concreto, ma di riaffermare un principio di carattere generale: nessun soggetto pubblico può ritenersi al di sopra della legge o sottrarsi al controllo del potere giudiziario. Questo principio è fondamentale per preservare l’equilibrio dei poteri e garantire che la giustizia non rimanga un’astrazione, ma trovi concreta applicazione nella vita dei cittadini.