"E sì, abbiamo bisogno di speranza, ovviamente. Ma l'unica cosa di cui abbiamo bisogno più della speranza è l'azione. Una volta che iniziamo ad agire, la speranza è ovunque. Quindi, invece di cercare speranza, cerca l’azione. Allora, e solo allora, arriverà la speranza." Greta Thunberg ✨ Per celebrare la nascita della nostra Repubblica abbiamo scelto come "testimone" Greta Thunberg, l’attivista svedese fondatrice del movimento giovanile Fridays For Future che ha condotto una straordinaria opera di sensibilizzazione sul cambiamento climatico, sollecitando i governi ad agire tempestivamente e reclamando il diritto al futuro delle nuove generazioni. 🍃🌿 📅 In occasione di questo 2 giugno, termina anche il nostro progetto Donne Testimone che ci ha accompagnato per due anni ricchi di ispirazione. E avviene in concomitanza con prossime elezioni locali ed europee. 🗳️🌏 Oggi, quindi, passiamo idealmente questo “testimone” a tutti i ragazzi e le ragazze che voteranno per la prima volta. Il diritto di voto è stato conquistato dopo secoli di ingiustizie e grandi sacrifici da chi ci ha preceduto; per le donne poi, è arrivato anche molto più tardi rispetto agli uomini. Per riprendere le parole di Greta Thunberg, votare è un'azione concreta, un’azione per il nostro futuro. Buon voto allora! ✨ Siamo tutte e tutti testimoni: passando di generazione in generazione, le storie e i valori che hanno composto il nostro progetto non perderanno spinta ed efficacia . 🌟 Conosci Donne Testimone? Leggi tutte le testimonianze qui: https://lnkd.in/eCP_grBC E buona Festa delle Repubblica! 🇮🇹 . #2giugno #repubblicaitaliana #gretathunberg #fridaysforfuture #donnetestimone #futurosostenibile
Post di Mediagroup98
Altri post rilevanti
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Ivan Novelli, 66 anni, è un fisico e ricercatore, una pietra miliare in Greenpeace Italia di cui è presidente dal 2020. Laura “Ella” Paracini, 27 anni, è una giovane attivista che negli ultimi anni ha preso parte alle azioni di grande impatto mediatico portate avanti da Ultima Generazione. Ella e Ivan hanno una cosa in comune: a un certo punto della loro vita hanno deciso di impegnarsi in prima persona in difesa dell’ambiente. Ma come sono cambiate le modalità di protesta, i bersagli e gli strumenti a disposizione dei movimenti ambientalisti nel corso degli anni? Delle loro storie abbiamo parlato nella prima puntata di “The Dreamers”, il nostro podcast, realizzato in collaborazione con PERIOD think tank e Radio Bullets, sull’evoluzione dell’attivismo e delle sue tecniche attraverso il confronto tra chi ha provato e prova ogni giorno a cambiare il mondo. Tra gli ospiti anche Anna Castiglione, ricercatrice in psicologia ambientale all’Università di Trento e fondatrice e attivista dell’associazione CLIMA3T, e di Ferdinando Cotugno, giornalista che si occupa di attivismo e movimenti della società civile. Per ascoltare la puntata del podcast dedicata a una delle forme di attivismo più partecipato e diffuso nella nostra società, quello ambientalista, cliccate qui: https://lnkd.in/d-xmsmQ2 “Occorre che se ne parli, nel bene o nel male, purché se ne parli”. Lo hanno detto gli attivisti e le attiviste di Ultima Generazione da noi intervistati, che hanno attirato non poca attenzione con le loro azioni di disobbedienza nonviolenta: imbrattando i muri delle istituzioni, incollando mani e corpo ad opere d’arte, bloccando le strade. La reazione del governo a questi “attacchi” dei movimenti ambientalisti non ha tardato ad arrivare: sono state approvate norme sempre più restrittive che mirano a contrastare e limitare la libertà di protesta. Ma siamo sicuri che queste modalità di manifestazione dei movimenti non distraggano dai reali obiettivi e non creino un effetto boomerang? O forse è un passaggio necessario per far sì che l’opinione pubblica e le istituzioni diano finalmente ascolto a tutte quelle organizzazioni che cercano di puntare i riflettori sui catastrofici mutamenti verso cui andiamo incontro? Una risposta a queste domande sembrerebbe darle la cosiddetta teoria del “radical flank” (o del “fianco radicale”). Per scoprire di che si tratta ascoltate la puntata e fateci sapere cosa ne pensate! [continua nei commenti] #TheDreamers #podcast #attivismo #climatechange #ambiente #advocacy #diritti
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⚖️Esiste un'ottica femminista per la giustizia climatica? Una riflessione su giustizia, privilegi e divari che si fanno sentire maggiormente in alcune parti del mondo
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Il mio ultimo contributo su Equal! Vi è una interessante e non casuale connessione tra il tema scelto per la giornata generale dell’Unesco e la International Day of Women and Girls in Science (A/RES/70/212) che si celebra, ogni anno, l’11 febbraio e che quest’anno è dedicata alla leadership femminile nel raggiungimento dei tre pilastri dello sviluppo sostenibile (sostenibilità economica, sociale e ambientale). Si discute da tempo dell’esigenza di adottare e attuare frameworks istituzionali e giuridici che siano gender-responsive anche nella lotta ai cambiamenti climatici, come affermato, da ultimo, anche nella COP28 dall’UN Women nel report Feminist climate justice: A framework for action. Uno dei dati più allarmanti è la previsione, al 2050, di 158milioni di donne e ragazze costrette alla povertà a causa delle conseguenze economiche della crisi ambientale.
EQUAL - Il ruolo delle donne per affrontare l'emergenza climatica
https://www.dirittoantidiscriminatorio.it
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L'intersezionalità è un concetto piuttosto recente ed in continua evoluzione. Citato per la prima volta nel 1989 dall'attivista afroamericana Kimberlé W. Crenshaw, questo termine indica uno strumento per evidenziare le diverse discriminazioni e oppressioni subite da gruppi di persone marginalizzate proprio perché al centro di un'intersezione. Per esempio, una donna nera può subire, nel corso della sua vita, trattamenti sia razzisti che sessisti per via delle sue due caratteristiche inscindibili. Lo stesso vale per una persona con disabilità, appartenente alla comunità LGBTQIA+ o, più in generale, ad una qualsiasi minoranza. Oggi l'attivismo intersezionale coinvolge sempre più ambiti tra cui, ovviamente, quello della lotta contro la crisi climatica. Si tratta di una questione di cui tutti siamo responsabili e tutti ne subiamo gli effetti negativi. Ma, ovviamente, non nella stessa misura. Sono infatti le categorie già ampiamente oppresse a subire le conseguenze peggiori della crisi climatica: poveri, donne, persone non bianche o abitanti del Sud globale stanno già facendo i conti con disastri ambientali senza precedenti (causati per mantenere gli eccessi dell'occidente). Per questo motivo bisogna cominciare a sostenere un ambientalismo che sia intersezionale e che affronti le ingiustizie sociali tanto quanto quelle climatiche. Ne parlo in un articolo per Generazione https://lnkd.in/eMmafkWK
Chi paga di più la crisi climatica? - Generazione Magazine
https://generazionemagazine.it
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☀️ Siamo fieri di essere al secondo posto tra le testate su Instagram che danno spazio alla crisi climatica. Questa classifica di #Greenpeace Italia riflette la nostra missione, che è sempre stata quella di sensibilizzare e informare il pubblico sui temi più urgenti e cruciali del nostro tempo, e il cambiamento climatico è sicuramente uno di questi. Il recente rapporto di Greenpeace Italia, realizzato in collaborazione con l'Osservatorio di Pavia, ha esaminato come i principali media italiani trattano la crisi climatica. Nonostante questa trovi ancora relativamente poco spazio sui media italiani, il 2023 ha visto un aumento nella copertura mediatica. La media degli articoli pubblicati sui principali quotidiani è salita a 2,7 al giorno rispetto ai 2 articoli del 2022. Tuttavia, questo aumento è accompagnato da una significativa crescita delle pubblicità delle aziende inquinanti. Nel 2023, i cinque principali quotidiani italiani hanno ospitato 1.229 inserzioni pubblicitarie di industrie dei combustibili fossili e settori collegati, rispetto alle 795 del 2022. Inoltre, i dati mostrano che nel 2023 i 20 profili Instagram più seguiti hanno pubblicato 925 post sulla crisi climatica, pari al 3,2% del totale dei post. Tra questi, Torcha si distingue con l’8,1% dei post dedicati a questo tema, posizionandoci al secondo posto. #crisiclimatica #greenpeace #greenpeaceitalia #torcha
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🎶 Una melodia può generare più attenzione di una protesta urlata? 💡 Il Climate Choir Movement (CCM) risponde positivamente a questa domanda: il gruppo di attivismo pacifico fondato in Inghilterra utilizza infatti musica e canzoni per sensibilizzare l’opinione pubblica e stimolare le istituzioni politiche a intervenire contro il #climatechange. 🎙 Il gruppo ha organizzato un flash mob con i propri cantanti attivisti per interrompere l’assemblea di una nota società internazionale: un modo più “potente” per creare #consapevolezza, raggiungere un cambiamento concreto in poco tempo e “smuovere cuori e menti” rispetto alla protesta urlata. Il coro si pone l’obiettivo di essere parte di un #cambiamentosostenibile e rendere la lotta per la giustizia climatica sempre più #inclusiva. ⚠ Far sentire la nostra voce e attivarsi per promuovere il cambiamento che desideriamo vedere nel mondo è nostra responsabilità, ma lo è anche effettuare una azione che sia rispettosa ed inclusiva verso gli altri. https://lnkd.in/dj6uSdvA #Sostenibilità #SostenibitàSociale #ESG #Inclusione #Unicità #Attualità #AttivismoPacifico #Ornitorianna
I cori britannici denunciano gli effetti della crisi climatica cantando
lasvolta.it
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Secondo il rapporto Feminist climate justice: a framework for action, entro il 2050 il cambiamento climatico porterà a una condizione di povertà 158 milioni di donne e ragazze in più rispetto al numero attuale, con 236 milioni di donne in più che soffriranno la fame. Link all'articolo nei commenti ⬇️ _ #climatechange #ambiente #femminismi #intersectionalfeminism #crisiclimatica #cop29
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È necessario avere ben chiaro che ogni azione, ogni istituzione ( pubblica o privata), ogni individuo nocivo per l'ambiente vanno fermati AD OGNI COSTO. Non vengono assolutamente escluse azioni di resistenza, di intimidazione e di sabotaggio per raggiungere gli scopi che Rivolta Ecologica si propone. Rivolta Ecologica non è un movimento politico. Noi ripudiamo i tentativi di "parlamentizzare" la sensibilità ecologica, per propugnare un'azione individuale e coordinata efficace. Noi siamo consapevoli che ogni Rivolta che non tenga conto dell'apparato propagandistico del capitale e della sua nefasta associazione con la tecnologia è ipso facto ingenua, destinata ad essere manipolata e in ultimo a fallire miseramente. Noi non abbiamo dunque, per questo motivo, nulla a che spartire con le ridicole rodomontate di una Greta Thumberg. Noi siamo convinti che un'efficace azione ecologista debba incamerare elementi di consapevolezza politica, filosofica e spirituale. A questo scopo soltanto gli individui preparati e consapevoli potranno fare parte del gruppo dirigente di R.E. Tutti gli altri potranno mettere a disposizione le loro risorse e la loro buona volontà per gli scopi del gruppo ma potranno accedere a posizioni apicali solo dopo previa formazione. Rivolta ecologica non è una setta fanatica ma piuttosto la rievocazione dell'Internazionale Situazionista aggiornata agli scopi e alle priorità dell'età contemporanea. Dunque noi non raccomandiamo nessuna isterica conversione a modelli di vita preindustriali o a grottesche rivisitazioni di economie preistoriche. Noi lavoriamo molto di più nella direzione di un'accresciuta consapevolezza spirituale che è il fondamento di un'azione etica ed ecologica. È naturalmente uno scopo manifesto di RE fare in modo che i suoi membri più stretti sostituiscano un'economia del danaro con una del baratto. Torneremo più avanti nel dettaglio su questa questione.
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(In)giustizia climatica e razziale, la denuncia di Union of Justice 🔥 Un report rivoluzionario, pubblicato da Union of Justice, svela le disparità che colpiscono le comunità di colore in Europa nell’affrontare la crisi climatica 📣 Quali sono le principali conclusioni del report? 👉 Le ingiustizie storiche e contemporanee rendono le comunità di colore molto più vulnerabili agli effetti negativi della crisi climatica. 👉 Le comunità di colore sono interessate e impegnate nella lotta al cambiamento climatico, tuttavia spesso non hanno accesso a informazioni e rappresentanze adeguate all’interno dei loro stati e delle organizzazioni ambientaliste. 👉 Le politiche per la lotta alla crisi climatica non hanno risposto finora alle preoccupazioni delle persone di colore. 📌 “What’s Race Got To Do With It? Climate Injustice in Europe Uncovered”: questo è il titolo dello studio, che vi invitiamo ad approfondire al link nei commenti. #crisiclimatica #giustiziaclimatica #giustiziasociale #disuguaglianze #cambiamentoclimatico
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🌍 Uno Stato viola i diritti umani se non fa abbastanza per combattere il cambiamento climatico? 👵🏻 Spesso, l'inefficacia delle azioni individuali è usata come scusa per l'inazione climatica. Tuttavia, oggi, un gruppo di anziane pensionate ci ha dimostrato che le azioni di singoli cittadini POSSONO avere un significativo impatto a livello sistemico! 🔬 Nielsen e colleghi (2021) nel loro articolo "The role of high-socioeconomic-status people in locking in or rapidly reducing energy-driven greenhouse gas emissions", sottolineano che il ruolo dei cittadini nell'affrontare il #cambiamentoClimatico non si limita alle sole scelte di consumo. Ognuno di noi è più di un semplice consumatore: siamo cittadini, investitori, lavoratori e modelli nella società. 🔄 Le #scienzeComportamentali insegnano che il contesto gioca un ruolo fondamentale nei cambiamenti comportamentali. 🙏🏻 Cambiamenti bottom-up sono possibili! Grazie a queste coraggiose donne per essere diventate un prezioso modello per ognuno di noi. #economiaComportamentale #nudging #ChangeAgent #sostenibilità
Sentenza storica a Strasburgo: le anziane attiviste per il clima vincono una causa rivoluzionaria contro il Governo svizzero
https://www.greenme.it
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Trade Marketing Specialist PL
4 mesiFa riflettere