Quando leggo delle #buonenotizie come quella contenuta in questo articolo di #secondowelfare trono ad avere la #speranza che le #disuguaglianze si possano ridurre. Da anni sono convinto che solo un sistema a #rete #territoriale, implentato tra #aziende e #lavoratori, possa ambire a garantire l’università dell’assistenza nelle diverse #fasi della vita. Nel caso di fattispecie c’è anche il pubblico ed è sicuramente un progetto importante e da approfondire nei suoi sviluppi.
Post di Michele Buonerba
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La sociologa dell'Università Ca' Foscari Venezia Barbara Da Roit va alle origini del nostro peculiare sistema di assistenza ai non autosufficienti. Lo fa attraverso una prospettiva comparata che mostra come le condizioni lavorative di badanti e caregiver familiari non siano inevitabili ma frutto anche di precise politiche di welfare e investimento sociale Nicla Panciera
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Grazie a Maria Giovannone per essere in prima linea nel promuovere ed aggregate punti di vista diversi in tema regolarità del lavoro, dignità, disagio e impatti su salute e sicurezza dei lavoratori. Alcuni temi caldi affrontati: - lavoratori disabili fisici e mentali; - lavoratori migranti; - lavoro nero e fenomeni interpositori; - infortuni occultati; - condotte estorsive; - violenze fisiche, psicologiche e sessuali. Tante le esperienze e soluzioni proposte dal ricco pannel di relatori. Il punto di caduta comune? Interdisciplinarità e coinvolgimento di tutte le parti interessate, perché il pilastro sociale della sostenibilità sia veramente conosciuto, compreso e attuato. La sfida? Portare a bordo le micro e piccole imprese #justhumans per la responsabilità sociale
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#Sussidiarietà. La #persona al centro. Il mio intervento nell’ambito del dibattito lanciato dal Prof. Dario Antiseri su Avvenire. ➡️ A proposito di riforma del #welfare, #ESG, #BCorp, #SocietàBenefit, #finanzapubblica, sonnambulismo della società italiana e #DilexitNos #PapaFrancesco. […] La #solidarietà (in tutte le sue forme, pubbliche e private), se non radicata entro il desiderio profondo di ciascuno quale chiamata a farsi carico - ognuno con i propri talenti, nel #lavoro e nell’ordinario scorrere della vita - della #società nel suo insieme, si riduce ad un volontarismo senz’anima, per sua natura instabile e insostenibile, teso ad una ricompensa che ne svilisce il senso, collocandolo al di fuori della dimensione del dono di sé. Al contrario dell’assistenzialismo che immobilizza la società, quando invece la solidarietà si unisce alla volontà di uomini e donne impegnate nella ricerca del #benecomune, questo desiderio profondo diventa generativo, capace cioè di far fiorire la persona e con essa la società intera grazie al suo potenziale trasformativo. La degenerazione in chiave assistenziale del nostro sistema pubblico di solidarietà sociale ha dunque una radice umana. Il superamento dell’assistenzialismo non è solo una necessità dettata dalla sua insostenibilità dal punto di vista delle finanze pubbliche o delle dinamiche demografiche.[…] Questa degenerazione dovrebbe essere curata, rispondendo alla sempre più impellente necessità di riconfigurare il nostro sistema di welfare in una prospettiva sussidiaria, più orizzontale e vicina ai bisogni della persona, sostenendo sul piano culturale la riscoperta nell’uomo contemporaneo del suo più profondo desiderio di bene, felicità e bellezza, aiutandolo così a uscire dai recinti chiusi dell’identificazione del desiderio con il bisogno e da quella perenne insoddisfazione che gli impedisce di uscire da sé, aprendosi autenticamente a quell’amore verso il prossimo da cui dipende la sua stessa piena realizzazione come persona. (Avvenire, 22 ottobre 2024)
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Nel nostro ultimo Quaderno, un’intervista a Teresa Benvenuto sull’impegno di Assindatcolf nell’ambito del #caregiving. Tra i temi al centro dell’intervista la questione di una giusta fiscalità per la famiglia che sia di supporto all’equità sociale, al risparmio e alla creazione di nuovi posti di #lavoro. Assindatcolf si occupa da 40 anni di assistere le #famiglie datrici di lavoro domestico, facilitando il rapporto con i #lavoratori e in questo arco temporale ha avuto modo di affrontare i diversi cambiamenti culturali in atto nel nostro Paese. Sempre di più emerge come il tema del caregiving risulti centrale nell’ottica dell’#invecchiamento della popolazione, delle #migrazioni, della #denatalità, dell’#empowermentfemminile e della #conciliazionefamiglialavoro. #corporatefamilyresponsibility, #welfareaziendale, #conciliazionefamiglialavoro, #relazioni Maria Novella Bugetti, Isabella Crespi, Alessia G., Diletta Giunchedi, Sergio Labate, Claudio Pedone, Giordana Cortinovis, Corrado Bottio, Gabriella Facchinetti, Ilaria Vigorelli, Alberto Vigorelli, Giacomo Vigorelli, Guido Vigorelli, Rosamaria Loiacono, Tiziana De Marino, Vittorio Coda, Alessandra Lazazzara, Franca Maino, Anna Maria Minetti, Riccardo Tosi, Laura Tucci, Simona Sandrini. A questo link, è possibile scaricare il Quaderno completo: https://t.ly/ApRrN.
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Come conciliare uniformità con personalizzazione? È la sfida degli anni che abbiamo davanti. Da un lato i livelli essenziali sociali dovranno passare dalla fase definitoria all’applicazione, per un’offerta tangibile, omogenea, esigibile. Dall’altro si afferma la spinta verso la personalizzazione dei progetti e dei servizi, l’autodeterminazione, la composizione di sostegni individualizzati, non pre-codificabili. Le riflessioni di Sergio Pasquinelli oggi su welforum.it https://lnkd.in/d2MZr82U
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La Coprogettazione come modello di partecipazione alla gestione progettuale di Servizi per i pazienti fragili. A giorni il Dipartimento di Salute Mentale dell'ASP di Messina pubblicizzerà e divulgherà le modalità di partecipazione all'albo delle Associazioni ed Enti del Terzo Settore e del Volontariato, per la coprogettazione e cogestione di progetti di vita e percorsi di cura per pazienti con disagio psichico. Il processo di empowerment e di capacitazione prevede percorsi di cura attraverso il protagonismo degli utenti che attraverso il sostegno alle determinanti di vita, lo supportino nei percorsi di abilità sociale e di rivendicazione dei diritti di cittadinanza. La declinazione del welfare comunitario ed eco sistemico con capacità generative in termini di emancipazione dal mero concetto di malattia mentale. La cura "Sociale"...... che diventa ponte tra la Psiche, la Mente, il Corpo, e la Recovery, intesa come Recupero, alla e nella Vita. Le vie per tornare dall'abisso sono tracce di speranza che si percorrono insieme.
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Pochi caregiver, sempre meno lavoratori per le imprese cooperative sociali, in grande aumento le famiglie e le persone bisognose d’aiuto. Le prospettive per Roma e per il Lazio sono allarmanti. Per questo Legacoop Sociali Lazio si appella al senso di responsabilità che le cooperative sociali condividono con la Pubblica Amministrazione affinché non si rimandi a domani la ricerca di soluzioni ai problemi delle famiglie, dei lavoratori, delle imprese, e degli Enti locali stessi. L’equilibrio possibile tra le parti viene sempre più messo alla prova dall’insufficienza di risorse stanziate dallo Stato per il welfare, da bandi di gara che spingono al ribasso e indeboliscono il tessuto imprenditoriale, dal mancato adeguamento delle tariffe dei CCNL e da uno scarso riconoscimento dei lavoratori del Terzo Settore. Mentre i numeri degli utenti lievitano, le risorse umane s’involano, il ricambio generazionale nelle cooperative sociali s’interrompe: le imprese vedono così minacciato il loro futuro e la PA l’equilibrio garantito dal lavoro svolto da professionisti del settore e cooperative specializzate. Ciò mentre si insegue un omogeneo rispetto dei livelli minimi essenziali dell’assistenza e delle prestazioni in tutta la Regione. Nel frattempo, se in Italia l’indice di dipendenza degli anziani è pari al 36%, nel 2035 arriverà al 54% e nel 2050 al 70%. Di contro, la quota di caregiver sulla popolazione attiva è oggi pari solo all’8%, nel 2040 sarà solo al 15% e nel 2050 al 20%. Per mettere un punto al caos e trovare nuove soluzioni alla necessità di soddisfare i bisogni delle fasce più vulnerabili della popolazione, la cooperazione sociale nel Lazio si apre al dialogo e al confronto con le Istituzioni e gli Enti locali, con la volontà di andare oltre la fatica che impone il quotidiano e guardare al futuro. Obiettivo: Superare la quotidianità come orizzonte temporale, immaginando una visione comune del welfare nei prossimi anni affinché il sistema già fortemente in crisi non tracolli ma si sviluppi. Un nuovo futuro è possibile ed è tutto da immaginare: a partire da nuovi modelli di sviluppo, cooperazione e sussidiarietà, nel rapporto con le comunità, gli utenti e le loro famiglie; da una più sana cultura degli affidamenti e da un più inclusivo modello di amministrazione condivisa. Al centro, l’obiettivo comune: sostenere i più fragili e le loro famiglie, dando un nuovo senso al lavoro da svolgere per raggiungere una piena integrazione socio-sanitaria, per una nuova stagione di riforma dei servizi sociali nel Lazio che parta dai protagonisti che ne hanno animato già la nascita e lo sviluppo.
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Ivo Quaranta è l'antropologo del nostro Master e contribuisce alla riflessione sulla governance del welfare offrendo una prospettiva culturale e comunitaria della #salute. In questo articolo del 2021, scritto insieme a Martina Consoloni, riflettono proprio sul ruolo della #comunità nel dare significato alla salute: "La salute è anzitutto un costrutto culturale (dipende da ciò che dà valore alla vita delle persone) da generare socialmente (attraverso il coinvolgimento degli attori sociali). [...] abbiamo dunque bisogno di una #cultura istituzionale capace di considerare la salute come un costrutto culturale da generare socialmente, dove la #partecipazione è il mezzo per rendere operativi entrambi i concetti: il coinvolgimento delle persone nella definizione del loro migliore interesse e il loro impegno in azioni trasformative." L'articolo è pubblicato open access nel numero 7 della rivista Civiltà e Religioni. Per approfondire 👇
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L'attenzione dei #giovani ricade sempre di più sulle #aziende che si prendono cura delle proprie persone. 🙏 ❌ Il #WelfareAziendale non è più solo un mezzo riservato alle grandi multinazionali ma uno strumento accessibile alle aziende di tutte le dimensioni. Sempre più richiesto e affidabile indicatore di #benessere e attenzione nei confronti delle proprie persone, il Welfare ha smesso di essere un sottovalutato sinonimo di filantropia o di Greenwashing diventando un aspetto fondamentale per tutte le aziende e per i loro #lavoratori. A confermarlo, un dato del 7° #RapportoCensisEudaimon: 📈 il 72,4% dei lavoratori ha infatti dichiarato che apprezzerebbe un consulente di welfare in grado di rispondere alle sue specifiche necessità personali e familiari. 🤝E tu, hai mai considerato il welfare come una leva di #retention e #attraction? #Eudaimon #Benessere #RisorseUmane
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Contro il lavoro povero, 7 proposte delle ACLI Le Acli lanciano in occasione del Primo Maggio un programma per combattere il lavoro povero, articolato in 7 direttrici di azione. https://lnkd.in/dHg6qets
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