Post di Mimmo Mastronardi - MastroCopy

"COMPRAMI, IO SONO IN VENDITA" (ci penso e ti dico, promesso) Per la rubrica "pubblicità che ci piacciono e pubblicità di cui potremmo fare a meno" stamattina vi presento questo adv. Vado subito al sodo e dico cosa va bene e cosa, secondo me, poteva essere evitato. Ci piace: ✅️ la brevità (per fortuna!) del messaggio ✅️ i colori pastellati, rosa e dolci ✅️ la composizione che ricorda delle donne (con i relativi capelli) Non ci piace: ⛔️ il classico messaggio-supercazzola, che dice tutto e niente ⛔️ quel bollino nero, messo a caso per annunciare che esiste uno sconto "fino al" ⛔️ il design nel suo totale. Sembra rappresenti dei di*di che... colano Grazie a Francesca Soli per avermi inviato questo capolavoro di bellezza (letteralmente, visti i prodotti). Come sempre, ditemi la vostra, oggi sono ancora più curiosa 😁 #comunicazione #advertising #branding #chiararomano

Riccardo Scandellari incanta. Lo ascolteresti per ore anche se recitasse il menu di Milano Ristorazione. Incidentalmente, dice cose interessantissime. Alessandra Perotti è posseduta dal daimon della scrittura. La ama, la studia, la potenzia. L’ha resa strumento, arma, medicina. Enrico Zanieri è un coach/imprenditore che sposa l’entusiasmo del ragazzino con la statura della top voice. Sandra Puccini è una splendida regista. Sabato ho partecipato a Bologna alla masterclass “Personal branding e scrittura” organizzata da NeNet. È stata un’esperienza formativa, coinvolgente, stimolante e anche divertente. Grazie ai docenti, agli organizzatori e ai compagni di classe. In più, ho salutato al volo l’amico Walter Romano (intervistato in passato) e ricevuto un passaggio sulla Skandemobile (lo so, mi invidiate tutti). Ho imparato un sacco di cose. Ne condivido alcune, a sparpaglio. Altre sono “a rilascio lento”, come certe medicine, e ci tornerò prossimamente. 𝐑𝐢𝐜𝐜𝐚𝐫𝐝𝐨 𝐜𝐢 𝐡𝐚 𝐝𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐢𝐠𝐥𝐢 𝐩𝐫𝐚𝐭𝐢𝐜𝐢 𝐬𝐮 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐬𝐜𝐫𝐢𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐢 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐢 𝐩𝐨𝐬𝐭 𝐬𝐮 𝐋𝐢𝐧𝐤𝐞𝐝𝐈𝐧. ✅ L’obiettivo non è essere virali, ma ottenere cento fan che credono in noi (e sono disposti a spendere per noi). Lui ha citato suoi post che hanno avuto mezzo milione di impression e da cui non è scaturitato neanche un messaggio. ✅ In ogni post, dobbiamo dire (anche en passant) chi siamo, in che cosa e come possiamo renderci utili. Per esempio “Sono Lucia, il mio talento è la scrittura, mi offro come giornalista, autrice, ghost writer…” ✅ Non si può piacere a tutti. Per conquistare il nostro pubblico, dobbiamo mettere in conto di stare sulle scatole a qualcuno. ✅ Spesso non si sbaglia il contenuto di un post, ma il suo confezionamento. L’ideale è raccontare un’esperienza (10% del contenuto), elencare fatti e dati (25%) e poi puntare sulle emozioni (65%). ✅ Le prime 4/6 parole sono fondamentali per attirare l’attenzione di chi scrolla. Devi creare “l’incidente in autostrada” con espressioni che colpiscono. Tipo: il titolo “una persona autentica” e sotto la foto di Chiara Ferragni. ✅ Devi avere il tuo archivio di post, senza legarli troppo all’attualità. Questo ti permette di ripubblicarli periodicamente. Il consiglio in più. 👉 Bisogna “disintermediare” i social, che non sono casa nostra. Dobbiamo, grazie al sito e/o a una newsletter, procurarci indirizzi email e numeri di telefono dei nostri fan, per poi contattarli liberamente. Ti ritrovi in queste dritte❓ Ne hai altre❓ E gli insegnamenti di Alessandra❓ To be continued. #formazione #personalbranding #contentcreator #scrittura #marketing

📌 LA PAURA DELLA SEMPLICITÀ 🎃 Se non uso termini complessi e tecnici, come faccio a sembrare professionale? E così parte la raffica di parole incomprensibili, da "approccio proattivo alla clusterizzazione esperienziale" a "sincronizzazione strategica della mission proattiva". ➡️ La reazione? 🧛 I clienti non capiscono un ca**o e si allontanano. Idem per la grafica….piena di elementi complessi e decorazioni senza senso…scritte, disegni ovunque...e non riesci a capire dove guardare. ➡️ La reazione? 🧛 I clienti non capiscono un ca**o e si allontanano. La stessa cosa succede quando descrivi il tuo brand con termini complessi e tecnicismi: crei una sensazione caotica che confonde invece di attirare. ➡️ La reazione? 🧛 I clienti non capiscono un ca**o e si allontanano. La verità...è che più rendi complicato il linguaggio e meno il tuo brand sarà accessibile e interessante. Un messaggio efficace non ha bisogno di paroloni per funzionare...anzi…la semplicità è la chiave per attirare l'attenzione e farti ricordare. Parla del tuo brand come ne parleresti ad un amico che non conosce il settore: chiaro, diretto e senza fronzoli...così facendo non solo sembri più vicino al tuo pubblico, ma fai capire che sai davvero di cosa stai parlando. Se ti capiscono ti seguono….se ti seguono si ricordano del tuo brand…e vissero tutti felici e contenti. 🎃 + 🎃 + 🎃 + 🎃 Ciao, sono Silvia Pelucchi e sono una brand designer Questo è il primo post della mia settimana di Halloween! Seguimi qui su LinkedIn con #iltuobrandfapaura per scoprire ogni giorno le paure più comuni di chi vorrebbe iniziare a fare branding, ma non trova il coraggio di fare quel passettino in più. In questa lotta agli orrori non sono sola! Ci sono anche #brandHorror di Francesco Turriani l’ormai mitico #orroriDigitali di Laura Copelli e le frasi cinofile #frasicinofiledahorror di Rocco Voto

[La legge della vicinanza o la distanza che genera narrazione] Ho annusato un campioncino di questo profumo e mi è venuta voglia di indagare, così sono approdata su questa campagna pubblicitaria e - al primo sguardo - non ho potuto fare a meno di ridere. Volevo fare un regalo al mio compagno e mi sono chiesta se fosse un “uomo ricaricabile” o meno. Cosa è successo a questa frase? Perché suscita ilarità, trasformando un messaggio di marketing in una favola surreale oppure che suona straniante? In italiano gli aggettivi dovrebbero stare vicini al sostantivo cui si riferiscono, oppure, se vogliamo tenerli distanti, occorre usare la punteggiatura. La fragranza ricaricabile da uomo. La fragranza da uomo. Ricaricabile. A volte questo genere di errore è dovuto a un focus estremo sul messaggio di marketing e qui mi sembra chiaro che il concetto differenziante sta tutto in quel “ricaricabile” a cui la posizione finale sembra dare più forza visiva. E tu cosa VEDI leggendo questa frase?

✨ TOC TOC! SONO PRONTA PER RICOMINCIARE! Vi starete chiedendo, in che senso ricominciare? Nel senso che da oggi ricomincio da me! ( Che mainstream!) E no, non è il classico post autoreferenziale. Per chi è tra i miei collegamenti lo sa, tra un’insegna luminosa, un rendering 3D e un articolo blog, ho dedicato la mia presenza qui a raccontare la realtà attorno a Publiberica srl - Produzione Diretta Insegne dimenticando di sviluppare il mio personal brand . Ora che la mia esperienza con Publiberica sta per concludersi, ho deciso che è giunto il momento di fare luce anche su di me(giusto per rimanere in tema). Porterò avanti l'unica rubrichetta (appena nata) che avevo iniziato abbandonato, ripreso e trascurato: " Storie curiose delle insegne antiche" Un po' come loro, anche io sono pronta a raccontare qualcosa di nuovo e personale! È tempo di farmi conoscere al regno LinkedIano. ❓E tu ti ricordi quando hai iniziato a costruire il tuo personal brand qui? ⭐️Lasciami un commento con un consiglio che dovrei assolutamente seguire! Se non hai nessuna dritta da lasciarmi ( impossibile dai) puoi lasciarmi un 🍀 come augurio di buon auspicio ! #personalbrand #personalbranding #careers #socialnetworking

Sono un'amante della carta, scrivo sempre i miei appunti con penna e matita e sono un po' viziata, adoro le Moleskine... per la loro carta sottile e soft. Il mio nuovo quaderno è un un color pervinca che mi ha conquistata... Questa mattina l'ho inaugurato e con mia sorpresa, ho trovato il #Manifesto Moleskine sulla pagina bianca di sinistra: è bello leggerlo, per chi come me, crede in quei valori... e nella lettura mi si è stampato un leggero sorriso compiaciuto sul viso. "Che bello, è proprio il mio quaderno!" ho pensato, e mi sono resa conto che quest'anno ho supportato diverse aziende nel creare il loro Brand manifesto, con l'obiettivo di fare sentire chi lo leggerà, vicine a quel brand. 📌Mi sono talmente appassionata al tema che ho creato un canvas apposta! (se volte info scrivetemi sotto)! A cosa serve in pratica il Brand Manifesto? ✔️a comunicare in modo chiaro e univoco il proprio credo, quello più profondo e allo stesso tempo alto, è la manifestazione della visione del Brand ✔️serve per far sentire i giusti clienti, vicini e capiti nel tempo (fidelizzazione e aspirazione) ✔️serve per dare la giusta direzione a chi inizia a lavorare in quell'azienda e a mostrare la direzione a chi già ci lavora ✔️serve agli investitori per conoscere le vere intenzioni e capire dove vorrà andare quel brand, perché è differente e perché durerà nel tempo. E a tutti quelli che mi chiederanno un esempio di brand manifesto, da oggi porterò la mia agenda come esempio! ❗Sono sempre alla ricerca di esempi di Manifesti ben fatti, ne conoscente qualcuno da condividermi? Se volete saperne di più scrivetemi!

Mentre voi vi perdete dietro ai vostri inglesismi forzati e ai nomi impronunciabili, c’è chi, nel 1978, aveva capito una cosa: il suono di un Brand conta. La Perfetti, azienda italiana di dolciumi, non si mise a inventare nomi astrusi e incomprensibili. No, loro capirono che il nome di un prodotto deve suonare giusto per l'italiano medio. Deve essere familiare, evocativo e facile da ricordare. Per questo chiamarono le loro gomme da masticare "Big Babol". Semplice, geniale e perfetto. Perché "Big Babol" è esattamente come un italiano medio avrebbe pronunciato “Big Bubble” (grandi bolle). E guarda un po’: quelle gomme da masticare diventarono un’icona, le più famose in Italia. Non per magia, ma perché facevano esattamente quello che prometteva il loro nome: ti permettevano di fare i palloncini più grandi. E guarda un po', il marchio è ancora oggi uno dei prodotti di punta di Perfetti - Van Melle, presente in oltre 150 Paesi. Capite? Non serve fare i fighi con termini incomprensibili. Serve parlare la lingua del cliente. Il mercato premia chi è chiaro, diretto e memorabile. E voi? Continuate pure a chiamare il vostro business con nomi che nemmeno voi riuscite a pronunciare. Poi però non venite a lamentarvi quando nessuno si ricorda chi siete. Altro dettaglio... Un copywriter o un fuffarolo italiano medio si sarebbe limitato a evidenziare la USP: “La gomma che fa i palloncini più grandi”. Punto. Facile, pulito, no? Ma chi è davvero un esperto di Brand sa che una USP, per quanto importante, non è abbastanza per costruire un mito. La genialità della loro agenzia, invece, fu di andare oltre il prodotto e di posizionare Big Babol come il simbolo del divertimento per bambini e ragazzi. Non si limitarono a dire cosa facesse il prodotto, ma lavorarono su come doveva far sentire chi lo utilizzava: spensieratezza, gioia, libertà di essere creativi. In altre parole, trasformarono una gomma da masticare in un’esperienza. Questo è il vero lavoro di branding. È costruire un’immagine che si radica nella mente del cliente e diventa intramontabile. Altra cosa che un fuffaguru o un copywriter non comprende, del Branding, è che focalizzandosi sui giovani, in realtà, sono riusciti ad attrarre anche gli adulti. Ancora oggi, Big Babol infatti non è solo una gomma; è un passaporto per l’infanzia, un simbolo universale di gioco e risate. Ecco perché il marchio vive ancora, nonostante i mille competitor e le mode passeggere. E nonostante fosse stato concepito per i bambini. La differenza tra Big Babol e qualunque tuo prodotto? La capacità di guardare oltre il prodotto e creare emozione. E chi non lo capisce, può tranquillamente restare a giocare col marketing da discount. Voi invece potete scegliere: limitarvi a un messaggio sterile e funzionale, bevendovi che il Brand Positioning in Italia non funziona, o che bisogna sempre tentare di vendere tutto a tutti... O prenotare una consulenza con noi, per costruire un brand che resista al tempo.

Raccontare non vuol dire solo raccontare favole. Le parole disegnano le forme, sottolineano le fotografie, raccontano percorsi progettuali. La sedia sinuosa, la collana lunga, la bottiglia cicciotta, i tempi andati, i gruppi di famiglia, i progetti per il futuro… Storie di idee, di persone, di materiali, di scarabocchi e di tentativi qualche volta finiti bene e altre andati male. Per raccontare le cose che si possono toccare e i giorni del lavoro bisogna cercare parole vere. Non si tratta solo di scrivere o parlare in modo più o meno semplice. - Si tratta di non indorare per forza la pillola ma avere il coraggio di dire la verità, di raccontare le mani sporche e i tentativi sbagliati, i materiali rovinati, i confronti duri, la ripetizione infinita di gesti meccanici, i segni di lima sempre uguali, così per anni, fino a quando improvvisamente prendono un altro verso per errore, per noia o chissà perché e nasce qualcosa che avrà fortuna. Raccontare segni e forme impossibili senza la consuetudine quotidiana con gli attrezzi e le macchine. Storie di sbagli, di idee nate male che han fatto dannare prima di lasciar venire fuori quello che tenevano nascosto. Racconti di materiali troppo duri o troppo teneri, di attese lunghe mesi, di temperature troppo alte o troppo basse, di decimi di millimetro, di meccanica, di chimica e di buon senso, racconti di matite buttate dalla finestra e di improvvisi strisci neri nati impaginati... perfetti! - Bisogna cercare le parole vere, qualche volta brutte e cattive che però funzionano come macchine emozionanti ma… Attenzione che bum! La retorica a buon mercato ci aspetta con la didascalia del gruppo di famiglia, con il racconto dei festeggiamenti del decennale, con la presentazione del nuovo cocktail, della nuova macchina, del nuovo sito internet, del nuovo catalogo... - Hai un progetto in ballo? Vuoi parlarne? - #paolomarangon #parolevere #comunicare #emozioni #raccontarestorievere #copy #copywriting #scrittura #linguaggio #identity #corporateidentity #credibilità #falsaretorica #falsità

Organizzare il Guardaroba è una pratica che può avere un impatto positivo sulla tua autostima e sulla tua immagine professionale. Quando ti vesti per il successo, ti senti più sicura di te stessa e pronta ad affrontare le sfide che il mondo della libera professione ci mette davanti giorno dopo giorno. Ricorda che il tuo guardaroba è un’estensione della tua personalità e può diventare un alleato nel comunicare la professionalità e il valore che rappresenti. Ti piacerebbe sapere come fare a creare una selezione di capi che ti facciano sentire autentica, sicura e pronta a raggiungere i tuoi obiettivi? Iscriviti alla mia Newsletter e partecipa alla Masterclass del 20 Novembre "SBLOCCA IL POTERE DELLA TUA IMMAGINE"! Dopo la Masterclass, capirai tutti i segreti per vestirti in modo più personale ma adeguato al tuo ruolo e in modo strategico per attirare i clienti giusti con la comunicazione della tua immagine. Puoi iscriverti direttamente al link in Bio! Iscrivendoti, potrai avere la possibilità di fare il quiz sulla scoperta del tuo Stile in base al tuo Archetipo delle Dee greche. Vuoi scommettere che, solo facendo il Quiz, troverai già un primo ingrediente della tua unicità?

Di recente, ho notato che la maggior parte delle professioniste, fa tre errori quando si approccia all'utilizzo dei colori nei propri abbinamenti: 1. non utilizza i colori per comunicare ( i colori sono la prima cosa che arriva all'interlocutore a livello comunicativo, ed è un peccato non sfruttarli);  2. utilizza solo i colori della palette di Armocromia ( i colori "in palette" possono inviare messaggi contradditori rispetto alla tua comunicazione);  3. utilizza in modo invasivo negli Outfit  uno dei colori della palette di Brand (la comunicazione può risultare un po' piatta perché comunichi sempre e solo un messaggio).  Gli ultimi due aspetti che ti ho elencato, potrebbero essere il motivo per cui hai paura di fare un percorso di consulenza insieme a me. Pensi che io possa rinchiuderti in una gabbia di perfezione e di comunicazione unidirezionale. Lascia che ti dica che ti sbagli di grosso! Lavorare con me vuol dire riuscire ad individuare tutte le sfumature della tua comunicazione e riuscire a mostrarle ed esplicitarle utilizzando ogni volta elementi di stile diversi. Questo ti concede un'enorme libertà di espressione e divertimento, ma, allo stesso tempo, riuscirai lo stesso ad essere coerente nella comunicazione dei valori del Brand. Ti mostrerò come fare tutto questo durante la Masterclass "SBLOCCA IL POTERE DELLA TUA IMMAGINE" del 20 Novembre alle 14.30. Se sei interessata a partecipare, non devi fare altro che iscriverti alla mia Newsletter.