Consiglio Nazionale del Terzo Settore, insediati i 74 componenti designati. Nel suo intervento il Ministro #MarinaCalderone ha sottolineato l’attenzione che il governo riserva al #TerzoSettore "per la prossimità degli enti ai bisogni delle persone, fondamentale per l’attuazione e il costante miglioramento delle politiche sociali e lavorative che il Ministero sta perseguendo". Maggiori informazioni su https://lnkd.in/dtFfksz5
Post di Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
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La riforma regionale finirà nel fosso delle scarse risorse
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Carlo Mochi Sismondi riprende nell'articolo https://lnkd.in/dNn579FW alcune ipotesi che ho sottoscritto con Bruno Susio Roberto Gerardi e Stefania Tagliabue e che abbiamo condiviso in ANDIGEL sul tema "merito e valutazione" . Introduce il tema così: "È quindi necessario ripensare coraggiosamente la stessa geografia degli enti che, seppure oggetto per i ministeri della coraggiosa riforma del d.lgs. 300/1999, è piano piano scivolata nuovamente in un assetto di matrice ottocentesca in cui ogni ministro e ogni ministero è più o meno, a causa anche delle baruffe tra partiti, l’unico responsabile e padrone di una politica, che è così necessariamente miope. Da questo necessario ripensamento della struttura organizzativa, che dovrebbe necessariamente partire, come abbiamo detto, dalle missioni e quindi dai bisogni dei cittadini, discende anche una profonda riforma della valutazione,"
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W LA PROVINCIA Questa mi sembra davvero un'ottima notizia: senza le Province il livello della qualità dei servizi pubblici è peggiorato moltissimo, soprattutto: 🔹sul coordinamento tra enti per la pianificazione dei servizi di manutenzione verde strade traffico, 🔹sul coordinamento tra enti per la pianificazione su formazione e orientamento al mercato del lavoro, 🔹sulla pianificazione delle politiche casa 🔹sul supporto alle Prefetture, Questure e Carabinieri per il servizio di Polizia ambientale che è venuto meno ed invece era un ottimo corpo di raccordo tra PL PS e Carabinieri e le Guardie Ecologico Volontarie nell'ottica di un più robusto comparto di protezione civile federalista per la Sicilia sulla siccità come per Milano sulle sanzioni urbanistiche e di smaltimento rifiuti Desidero ricordare anche lo sfrorzo del Prefetto Lamorgese che con grande capacità politica in alleanza con la Confindustria di Vincenzo Boccia ha difeso il numero di Prefetture per difendere la possibilità di ritorno alla Province. Per l'Italia, l'Italia che sia apre,con una legge sull'Autonomia degli Enti Locali che va sicuramente aggiustata con qualche cambiamento, in modo da valorizzare le giuste richieste di integrazione europea tra aree territoriali senza abbassare la qualità dei servizi pubblici, il ritorno alle Province diventa anche la strada per tornare ad avere una classe dirigente di Amministratori Locali con il pieno senso dello Stato. Bene la Lega Nord, dunque. Un passo per riformare lo Stato italiano senza stravolgere la Costituzione italiana https://lnkd.in/dGPnQsp8
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Nel leggere la Relazione, risulta molto interessante il focus che caratterizza molte delle sue 420 pagine. La ratio di partenza risulta affascinante perché piena di preoccupazioni per la società civile, per l’eguaglianza erogativa dei Lea. Lo fa a pag. 4 della “Introduzione e Sintesi”, tenuto conto della recente attuazione del regionalismo asimmetrico, ivi rappresentando che “Con la legge 26 giugno 2024, n. 86, è stata prevista l’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario, cercando di conciliare l’unità della Repubblica con la differenziazione, la sussidiarietà e l’adeguatezza, subordinando l’attuazione del federalismo alla definizione dei Lep. Un punto critico potrebbe derivare dalla difficoltà di garantire i diritti civili e sociali uniformemente in tutte le Regioni, indipendentemente dall’autonomia richiesta”.
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Silenzio e Riforme: il Centrodestra e la Risposta al Report UE Il Ruolo di Mattarella e le Critiche al Governo In un momento di tensione tra governo e istituzioni europee, il centrodestra sceglie di minimizzare le polemiche, mantenendo un profilo basso sulla delicata situazione.
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Perfino il concetto stesso di differenziazione su base regionale, regioni che non esistevano fino a pochi decenni fa, trova oggi difficoltà a farne comprenderne la reale utilità in un contesto, come ben dice Bassanini, in cui semmai avremmo bisogno e già lo facciamo accentrare competenze e risorse.
Ha ragione Franco Bassanini sul Corriere. Le richieste così enormi di competenze con l’autonomia regionale differenziata vanno contro l’efficacia del governo di grandi reti e servizi e l’indispensabile integrazione comunitaria
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Il tema della riorganizzazione istituzionale e dello Stato non può non partire dalle Regioni.
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La nuova edizione del Tg Politico Parlamentare è online. Parliamo del Dl anti liste d'attesa, Roberto Vannacci e Federmeccanica.
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In linea generale, un processo di decentramento può essere visto con favore in quanto avvicina le decisioni ai cittadini e potrebbe facilitare il loro giudizio sull’operato dei politici eletti. Tuttavia, l’autonomia differenziata – diversamente da quella simmetrica – comporta una duplicazione di funzioni e di costi fra lo Stato e le regioni e rappresenta un potenziale ulteriore appesantimento degli oneri burocratici per cittadini e imprese. C’è il rischio dello Stato arlecchino in cui tutte le regioni hanno funzioni diverse dalle altre. La ragione di fondo per la quale alcune regioni del Nord hanno chiesto l’autonomia è il desiderio di mantenere sul proprio territorio una parte maggiore delle risorse che da quel territorio originano. Questo obiettivo comporta o un aumento del deficit dello Stato – un esito che l’Italia non può permettersi – o un depauperamento delle risorse destinate al Mezzogiorno – un obiettivo improponibile. Nella versione della legge approvata oggi in via definitiva dalla Camera, l’obiettivo è molto stemperato, ma rimane il fatto che se una regione ha risorse in eccesso rispetto al fabbisogno (per esempio perché ha avuto una maggior crescita del Pil e dunque delle entrate tributarie) il governo non può acquisire tali risorse nel bilancio pubblico o redistribuirle alle altre regioni perché siffatta proposta dovrebbe essere formulata da una commissione paritetica fra lo Stato e la singola regione interessata, e non è chiaro perché quest’ultima dovrebbe dare il proprio assenso. Per questi aspetti di natura finanziaria, oltre che per le forzature sul piano dell’architettura istituzionale, ci sembra lecito dire che si tratta di un decentramento assai pasticciato. #ocpi
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🔹Dopo l’avvio formale il 19 giugno delle procedure per disavanzo eccessivo con il pacchetto di primavera si dovrà attendere il pacchetto di autunno a novembre per vedere la Commissione concretizzare una raccomandazione di rientro.
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