A 19 anni Paolo De Nadai durante l’esame di maturità fa una fotografia a un professore che si è addormentato, e che già durante l’anno aveva avuto occasione di dimostrarsi un pessimo insegnante.
E’ il 2007, e Paolo decide di pubblicare quella foto sul giornalino online della scuola. Spinto dalla voglia di dar voce alla sua denuncia, scrive anche a Studio Aperto: la notizia viene ripresa dal telegiornale di Italia1 e poi rimbalza su tutti i canali. Oggi diremmo che diventò virale.
Da quell’episodio a Paolo arriva l’intuizione: la voce degli studenti conta tantissimo e serve dar loro degli spazi attraverso cui esprimerla.
Nel primo appuntamento con le #successstories abbiamo voluto raccontare la storia di Paolo proprio perché parla di studenti, di giovani, di idee e di community.
Dopo il boom generato da quella prima foto da lui diffusa, Paolo, ancora 19enne, fonda ScuolaZoo, nata come un blog di ascolto e condivisione per raccontare la scuola e la malascuola dal punto di vista degli studenti. Da allora sono passati 17 anni e Scuolazoo si è evoluta (non senza errori, ha raccontato Paolo) in un media brand che parla a una community social di oltre 4 milioni di utenti.
Ma da cosa nasce cosa, e Paolo ha trovato altri nuovi modi per far esplodere la potenza innovatrice dei giovani.
Due anni dopo ScuolaZoo decide di far incontrare la community di studenti organizzando un viaggio di gruppo post esame di maturità. La prima estate furono 200 i ragazzi coinvolti, meta: Corfù. Quanti sono oggi? 20.000 partecipanti ogni estate!
Dal successo di quei viaggi ha preso forma WeRoad, che ogni anno porta migliaia di persone in giro per il mondo in piccoli gruppi. Alla base c’è sempre la stessa idea: creare condivisione attraverso la community.
Ad oggi ScuolaZoo e WeRoad fanno parte del network di società che fa capo a Oneday, fondata da Paolo nel 2016 e che complessivamente dà lavoro a 350 dipendenti.
E pensare che tutto è nato dalla voglia di un 19enne di alzare la voce per dire che qualcosa nella sua scuola non andava.
Oggi c’è ancora bisogno di far sentire quella voce.
Paolo crede che in Italia manchi un vero e proprio orientamento per far capire ai ragazzi cosa vogliono fare da grandi, quali sono i loro desideri. Crede che serva investire molto nella formazione e nell'orientamento di ragazzi e ragazze, perché le loro passioni possano trasformarsi in un lavoro in futuro.
✅ Che cosa ci insegna la storia di Paolo?
- A dare valore agli studenti: non sono inutili per l’economia o la società, ma sorgenti che ribollono e da cui prenderà forma il futuro.
- A non avere paura di sperimentare qualcosa di nuovo, senza sentirsi giudicati.
- Che i giovani hanno una voce potente.
- Che condividere e fare community è bellissimo e fa crescere.
- Che viaggiare è un modo incredibile per imparare.
E tu cosa pensi della sua storia?
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Cuneo Lube - Oli lubrificanti
3 mesiCredere nei giovani è alla base di ogni sviluppo aziendale. Anche noi da 7 anni lavoriamo all'interno delle scuole professionali perché è importante che i ragazzi conoscano bene le caratteristiche degli oli lubrificanti che utilizzeranno nelle officine meccaniche.