Raccontare può sembrare semplice, ma dipende sempre dal contesto in cui ti trovi. A volte tutto scorre fluido, come la pioggia che cade incessantemente. Scrivere diventa l'unica via per esprimere ciò che sento, anche se talvolta mi trovo a saturarmi, come se le parole fossero troppe. Eppure, non così come evitarlo. È come se l'acqua della conoscenza mi stesse consumando, lasciandomi in bilico tra il bagnarmi e il saturarmi intellettualmente. Quando cerco di comprendere tutto questo, non sono sicuro di avere la forza necessaria, ma meditarci su mi divertire. Nella riflessione trovo il mio equilibrio, come un ciclo naturale di apertura e chiusura, di occhi e di mente. Se ci consideriamo, all'inizio della vita eravamo solo istinti, quasi privi di razionalità. Oggi, invece, mi rendo conto che razionalizzo ogni azione. Rifletto su tutto, senza imbarazzo, perché sono in pace con me stesso. Il mio io interiore è il mio baricentro, ea volte mi giudica con severità, altre volte mi permette di essere un disegnatore soddisfatto. Vivere in simbiosi con il sapere mi incuriosisce ancora. Mi porta a essere più attento, a non dialogare a caso, a scegliere di ascoltare ciò che davvero conta. Le azioni parlano più delle parole, e questo lo so bene. Non mi preoccupo del lato materiale delle cose: la materia, per me, pesa solo se non è modellabile. Quanto ai soldi, li rispetto, ma non mi ci sarà. Preferisco godermi un pacchetto di mirtilli, osservare i piccoli gesti quotidiani e riflettere. Tutto si collega, persino il cambio dell'ora della domenica sera, quando si pensa di guadagnare un'ora di sonno. Ma in fondo, non si tratta solo di tempo: si tratta di aprire la mente. L'apertura è il primo passo verso qualcosa di nuovo. È una regola che mi guida: corpo e mente lavorano insieme, elaborano, creano attraverso la parola, e io mi chiedo dove tutto questo mi sta portando. Con affetto, FrancescoMisale©2024
Post di Misale Francesco
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Ti è mai capitato di parlare con qualcuno e sentirti invisibile? Prova a immaginare di condividere un pensiero che per te significa molto, ma chi hai di fronte non ti guarda negli occhi. Peggio ancora, si perde distrattamente sul cellulare. In quell’istante, qualcosa dentro di te si spezza. Quando il contatto visivo viene a mancare, soprattutto se si tratta di una persona importante – un capo, un collega di fiducia, o qualcuno a cui tieni – la sensazione che ti invade è quella di un vuoto profondo. Il messaggio non verbale che ricevi è chiaro, ma terribilmente doloroso: “Non meriti la mia attenzione”. La mancanza di uno sguardo attento non trasmette solo disinteresse, ma può arrivare a far sembrare che ci sia disprezzo, distacco. Non è solo una questione di parole non dette, ma di ciò che il corpo racconta in silenzio. Anche quando cerchiamo di nascondere le nostre emozioni, che siano frustrazione o rabbia, il nostro corpo parla. E spesso, senza volerlo, tradisce la verità che cerchiamo di mascherare. Quando non siamo in armonia con noi stessi, trasmettiamo questa disconnessione, e chi ci ascolta, pur inconsciamente, percepisce questa frattura. Ma ecco che la cultura delle relazioni ci offre una chiave di lettura diversa, ci insegna a rileggere le cose che ci hanno raccontato nel modo sbagliato. Forse, quello che hai sempre percepito come un errore, una mancanza, non era affatto una tua colpa. Forse non sei tu a non meritare attenzione, ma l’altro a non essere in grado di offrirla. Questa nuova consapevolezza permette di liberarti da quel senso di inadeguatezza, ti restituisce la fiducia in te stesso e ti ricorda che non devi essere schiacciato da chi non sa riconoscere il tuo valore. Fermarsi, alzare lo sguardo, e con esso dire: “Io ti vedo”. In quel gesto c’è una promessa silenziosa. Quando ci permettiamo di vedere l’altro per quello che è, non solo offriamo la nostra attenzione, ma restituiamo a quella persona la sua dignità. E forse, in quell’attimo, la connessione che si crea diventa il dono più grande che possiamo fare a noi stessi e agli altri. #Invisibilità #ComunicazioneEfficace #LinguaggioDelCorpo #Rispetto #GuardarsiNegliOcchi #EssereVisti #ConnessioneEmotiva #CulturaDelleRelazioni
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#ascoltare e #sentire sono cose assai diverse. Posso ascoltare il rumore del mare o sentire la sua melodia che mi fa perdere nei miei pensieri e cercarne il senso. Così come posso ascoltare il brusio della folla ma sentire soltanto la voce di cui mi importa. E per lo stesso meccanismo posso ascoltare la paura, la rabbia, la tristezza facendomene travolgere, oppure posso scegliere di sentire cosa esse contengano oltre la superficie, ed in questo caso vederle scomparire o quantomeno ridursi fortemente. E' importante ascoltare, perchè ti permette uno sguardo di insieme, capace di ricevere tante informazioni contemporaneamente. Ma il passo che davvero porta fuori dalla confusione, e contemporaneamente nella parte più profonda di te è solo il sentire, focalizzato e devoto. Si, ci vuole devozione per guarire, da una ferita fisica come da una emotiva. E' la devozione che unisce il sapere cosa sia giusto fare ed il farlo davvero. Un esercizio che puoi fare è semplice nella sua esecuzione, quanto complicato nell'applicazione perchè presuppone appunto l'intenzione di farlo con costanza. Quando sei preda di un'emozione o di un pensiero fisso, blocca istantaneamente tutto ciò che stai facendo e vatti a lavare la faccia con l'acqua fredda (o almeno la nuca). Poi respira profondamente per 30 secondi e prova a catturare il pensiero che ha scatenato quell'emozione bloccante. Bada bene: non l'evento ma il pensiero. Sull'evento non si può fare nulla, è passato. Ma il pensiero si fissa, poi tende a tornare se non lo argini subito smantellandone il processo che lo richiama alla mente. Una volta compreso il pensiero all'origine dell'inghippo il più è fatto. Sembra facile ma non tanto quanto appare, perchè bisogna scavare in profondità per trovare il bandolo della matassa. Una volta trovato però, sei liberə. Liberə di scegliere se continuare a pensarlo, o di trasformarlo rendendolo amico. Come? Con #devozione. 📍📍📍📍📍 Sono Marta Turnu, pedagogista e lifecoach, ma amo definirmi “Archeologa dell’anima” perché delicatezza e assertività sono ciò che contraddistingue il mio modo di lavorare per portare in superficie il valore e le risorse della persona.
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Cosa ci rende memorabili? Se leggete fino in fondo scoprite la cosa per me più importante... #Autenticità: Le persone che sono sincere e autentiche tendono a lasciare un'impressione duratura. L'essere genuini nelle interazioni aiuta a creare una connessione emotiva con gli altri. #Empatia: Mostrare comprensione e sensibilità verso i sentimenti e le esperienze altrui può fare una grande differenza nella percezione che gli altri hanno di te. #Unicità: Avere una personalità distintiva o caratteristiche uniche può rendere una persona più memorabile. Questo può includere modi di fare, interessi particolari, o un senso dell'umorismo singolare. #Impatto_Emotivo: Le persone che evocano emozioni forti in noi sono spesso quelle che ricordiamo di più. Questo può essere positivo attraverso la gentilezza e l'ispirazione, o anche negativo, come nel caso di un conflitto significativo. #Visibilità e #Ripetizione: La frequenza con cui vediamo o interagiamo con una persona può anche influenzare quanto la ricordiamo. La ripetizione può aiutare a cementare qualcuno nella nostra memoria. #Carisma: Alcune persone hanno una presenza naturale che attrae l'attenzione e il ricordo. Il carisma può derivare da un mix di sicurezza in se stessi, energia, calore e capacità di ascolto. Per me su tutto c'è il #SORRISO... se poi è quello dei tuoi figli, umani o pelosi...ciaoooo!! ❤️ no?? Mattia Simone Stefano #Dante
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Prima di parlare, chiediti: ciò che sto per dire costruisce qualcosa? Le parole non sono solo suoni, ma strumenti che modellano il nostro mondo interiore e quello di chi ci ascolta. Spesso non ce ne accorgiamo, ma la scelta, apparentemente automatica, di ciò che diciamo può cambiare qualcosa in noi e negli altri. Le parole sono come semi: scegli quelli che desideri vedere crescere. #ilsegnodiunpassaggio
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Non abbiamo bisogno di persone nella nostra realtà che siano interessate a noi solo quando guadagnano o ricevono. Le persone creano falsi ologrammi di noi per adattarci ai ruoli che vogliono che interpretiamo. Coinvolgere il comportamento dimensionale inferiore di altre persone ti riporta indietro nelle loro linee temporali. Blocca, ignora, smetti di parlare, allontanati... ma non impegnarti. Il gioco finisce quando smetti di giocarci. 🌀 Solo perché non reagiamo, non significa che non ce ne siamo accorti. 🌀 Non ascoltare le persone che ti dicono cosa fare. Ascolta le persone che ti incoraggiano a fare ciò che sai nel tuo cuore è giusto. 🌀 Le persone amano creare le loro proiezioni sugli altri e queste proiezioni ci lasciano entrare! È importante che sentiamo molto bene in che tipo di vibrazioni ci troviamo, in quale campo di risonanza creiamo consapevolmente e in quali campi entriamo! 🌀 Energia che segue per l'attenzione! 🌀 Se ascolti attentamente, qualcuno ti dirà esattamente che tipo di persona è. Siediti e ascolta. 🌀 Assumiti la responsabilità dell'energia (vibrazione; frequenza) che porti in questo spazio 🌀 Non fidarti delle parole, fidati delle vibrazioni. Le persone possono dirti qualsiasi cosa, ma una vibrazione ti dice tutto! 🌀 Dove va la tua attenzione, le tue esperienze ed emozioni seguiranno! 🌀 Siamo pazzi con tutti coloro che non possono manipolarci. 🌀 Ascolta la tua guida interiore prima di tutto. Quella è la voce della verità. 🌀 Ascolta te stesso, non il rumore del mondo. Solo tu sai cosa è giusto per te. Parla sempre con la tua Anima! La tua anima sa quando qualcosa è reale, autentico e vero. Non importa cosa chiunque altro cerchi di dire o di convincerti, la verità sarà sempre diversa. Non puoi fingere. Il tuo Cuore sa quando qualcosa risuona. Fidati di quei sentimenti. 🌀 Ricorda, tutte le risposte di cui hai bisogno sono dentro di te; devi solo diventare abbastanza silenzioso da sentirle. 🌀 Niente accade finché non decidi! Ecco perché è così importante fare "Riconoscimento interno"! 🌀 È importante che sentiamo molto bene in che tipo di vibrazioni ci troviamo, in quale campo di risonanza creiamo consapevolmente e in quali campi entriamo! 🌀 Non importa cosa pensano le persone di te. Importa solo cosa pensi tu di te! 🌀 Cerca di non dare spiegazioni a persone che non hanno alcun interesse a capire. Accetta la loro proiezione su di te, lascia che ti dipingano come vogliono, sii a tuo agio con questo. Questo comportamento riguarda loro, non te. 🌀 Siamo tutti su percorsi unici. È importante prendere solo ciò che risuona dagli altri, se non si allinea, va bene. Evita di metterti sulla difensiva quando qualcuno sta vivendo una versione della verità diversa dalla tua. Concentrati sui desideri della tua anima. Vivi e lascia vivere. 🌀 Non tutti capiranno il tuo viaggio. Ma va bene così. Devono capire il loro, non il tuo. 🌀 Non paragonare mai il tuo viaggio con quello degli altri. Il tuo percorso è unico.
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"Noi siamo la media delle 5 persone che frequentiamo di più". Questo pensiero, approfondito da Rohn (autore motivazionale del ‘900), sostiene gli studi scientifici effettuati sui neuroni specchio, secondo cui essi agiscono e percepiscono ripetendo ciò che li circonda. Il contesto ambientale influenza ciò che siamo e le azioni che decidiamo di fare. Sei circondato dalle persone che possono sostenerti e che ti rendono migliore ? Pensa alle 5 persone che ti sono più vicine, che vedi o senti maggiormente e chiediti: queste persone con il loro comportamento, le loro parole, le loro credenze, mi allontanano o mi avvicinano ai miei valori e ai miei obiettivi personali e professionali? Se la risposta è un NO, ricordati che la presenza di anche solo una persona “tossica” nella tua vita può determinare stress, ansia, rimuginii e mancanza di lucidità. È importante allontanarsi da loro e dai loro comportamenti. Prenditi cura della persona che sei e che vuoi diventare. Scegli persone di qualità! E RICORDA LA CONSAPEVOLEZZA RENDE LIBERI! #Libertà #consapevolezza #mindfulness #scelta #benessere #vita #crescita #evoluzione #ETWEBITLAB #etlife ETLINE & Associati
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FANTASIE NON TANTO FANTASIOSE Se per assurdo esistesse un pulsante capace di spegnere i pensieri, la gran parte dei conflitti e delle sofferenze del mondo svanirebbero all’istante. Per esempio smettendo di confrontare continuamente la propria vita con quella degli altri, o sentendo costantemente la frustrazione di non avere il lavoro ideale o la relazione ideale o il corpo ideale ecc. Quell’ideale è una costruzione della mente che si esprime in pensieri e rimuginio continuo e che, causando confusione e sofferenza, non è nemmeno utile a stimolare un miglioramento. Ma spegnere i pensieri è impossibile, allora che fare? Per prima cosa è fondamentale #accorgersi di essere incastrati nelle sabbie mobili del rimuginio fine a se stesso. E come me ne accorgo? Molto semplice in realtà: se un pensiero ti fa soffrire, significa che si è agganciato ad un’idea di come “dovrebbe essere” la realtà piuttosto che alla realtà stessa. Il secondo passo è #disinnescare ciò che nutre quel pensiero. Per esempio fermandosi, interrompendo ciò che si sta facendo, e portando attenzione al film che la mente sta proiettando. Qual è la scena iniziale? Quando è cominciata la proiezione? Cosa l’ha originata? Ed infine #cambiare la narrazione. Non è facile ma è semplice. Specialmente se accompagnati con consapevolezza e delicata determinazione. ✨✨✨✨✨ Sono Marta Turnu, pedagogista e lifecoach, ma amo definirmi “Archeologa dell’anima” perché delicatezza e assertività sono ciò che contraddistingue il mio modo di lavorare per portare in superficie il valore e le risorse della persona.
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Cosa ti irrita dell'altro? Quali sono i comportamenti che ti fanno infastidire di più? Un collega, il partner, un familiare o un amico: siamo quasi sempre in relazione con altri. Ogni relazione, però, dipende fortemente dalla relazione più importante che esista: quella con noi stessi. Invece di concentrarti su ciò che ti dà fastidio di qualcuno, prova a fermarti a riflettere sul PERCHE' ti infastidisce. Potrebbe essere un'incredibile opportunità per chiederti: "Non è che questa cosa mi colpisce così tanto perché mi riguarda da vicino?" E se fosse perché ti sta mostrando qualcosa di te che non ti piace? Immagina le relazioni con gli altri come uno specchio. Riflettono parti di noi stessi, a volte parti che facciamo fatica a vedere o accettare. E qui entra in gioco una parola magica: proiezione. Significa che potremmo proiettare sugli altri tratti o emozioni che non ci piacciono o che non vogliamo vedere in noi stessi. In altre parole, potremmo essere arrabbiati con quella persona perché, in fondo, stiamo evitando di affrontare qualcosa di simile dentro di noi. Ecco perché spesso, quello che ci dà fastidio negli altri tocca un nervo scoperto dentro di noi. È come se il loro comportamento risuonasse con una parte di noi stessi che non abbiamo ancora affrontato. Questa è una buona notizia perché proprio quel comportamento potrebbe trasformare questo fastidio in qualcosa di utile. Può diventare l'occasione per riconoscere cosa di te sta auto-sabotando la tua felicità. Questo non vuol dire giustificare comportamenti che non ti piacciono, ma piuttosto usare l’esperienza come un’occasione per conoscerti meglio e crescere. Per liberare la persona luminosa che sei <3 Marco Fincato . 🌟 marcofincato.com . #proiezioni #spritualità #insieme #amore #buongiorno #meditazione #risvegliospirituale #inconscio #saggezza #vita #tiamo #crescitapersonale #meditare #tivogliobene #relazioni #gratitudine #grazie #benessere #vita #amorproprio #comportamento #miamo #irritante #benesserenaturale #consapevolezza #thetahealing #love #marcofincato #condizionamenti #liberodivolare
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#Creatività (e zone limitrofe...) Quando si dice "la persona al centro", si dice una correta verità, ma, pur sempre, mezza verità. L'altra metà è banale e sorprendente nello stesso tempo. È questa: il mondo accade intorno a noi. La vita accade intorno a noi e noi ne siamo testimoni oculari. E, per avere contezza di cosa ci accade intorno, noi umani disponiamo di un solo strumento: l'osservazione. Ma non si tratta di un'osservazione asettica. Al contrario. È l'osservazione che crea connessione con quanto osservato. Ricorda, non puoi modificarlo, osservandolo né puoi intervenire cercando di interpretare, valutare , etc. Perché se valuti, cambi le regole del gioco ed entri nel campo dell'analisi. No, se vuoi, puoi avvicinarti alla realtà che osservi, entare dentro di lei per guardarla meglio oppure rapportarti a lei per farne esperienza. 𝘌𝘤𝘤𝘰, 𝘪𝘭 𝘨𝘳𝘢𝘯𝘥𝘦 𝘤𝘢𝘯𝘢𝘭𝘦 𝘱𝘳𝘪𝘮𝘢𝘳𝘪𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘪𝘭 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘦 𝘱𝘢𝘴𝘴𝘢 𝘭𝘢 𝘤𝘳𝘦𝘢𝘵𝘪𝘷𝘪𝘵𝘢̀: 𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘢 𝘥𝘪 𝘤𝘰𝘴𝘤𝘪𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘥𝘦𝘭 𝘮𝘰𝘯𝘥𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘢𝘤𝘤𝘢𝘥𝘦 𝘪𝘯𝘵𝘰𝘳𝘯𝘰 𝘢 𝘯𝘰𝘪. Lo so cosa stai pensando: c'è un mondo anche dentro di te che merita e desidera di essere osservato. È vero. Ma, alla domanda che sale sulla superficie dei tuoi pensieri in questo momento - e che riguarda come conciliare l'osservazione del mondo esterno con il nostro mondo interiore - proveremo a dare risposta nel prossimo post. #linkedin #intelligenzaemotiva #comunicazione #editoria
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