Sughero o vite: qual è il tappo ideale? "A ciascuno il suo" è la nostra conclusione: trattiamo il tema nella news sul nostro sito. https://lnkd.in/duafS6bp #lugana #wine
Post di Montonale
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Il Vin Santo Del Chianti DOC è un vino da dessert di tradizione millenaria tipico della Toscana (dove la produzione si estende per diversi ettari alle zone collinari) ma che in realtà possiamo trovare in quasi tutta la parte centrale d’Italia. I vitigni idonei alla produzione sono il Trebbiano Toscano , la Malvasia bianca lunga (bacca bianca) e solamente la tipologia “Occhio di Pernice” è realizzata partendo dall’uva Sangiovese (bacca rossa). Si tratta di un vino passito realizzato con uve disidratate dotato di grande complessità che richiede una vinificazione ed invecchiamento tradizionale di 5-10 anni in piccoli recipienti di legno detti “caratelli” , di capacità non superiori a 5 hl. Al consumo presenta un titolo alcolometrico totale di almeno 16% in volume come da disciplinare di produzione e, dal punto di vista tecnico, l’aerazione rappresenta una fase cruciale per favorire la riduzione di acqua degli acini ed evitare l’insorgenza di pericolose muffe. Per quel che riguarda l’origine del nome, molto probabilmente deriva dalla svinatura che generalmente veniva effettuata nel periodo Pasquale durante la settimana santa, non a caso infatti in alcune aree è il vino stesso impiegato nella celebrazione eucaristica assieme ad altri. Presenta un profumo intenso e persistente con diverse note di spezie e di dolce. La tipologia Occhio di Pernice invece si caratterizza per il suo color rosa (da pallido a più marcato) e si presenta sempre come vino amabile e morbido da accompagnamento soprattutto a prodotti di pasticceria
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Come si spiega la foga con cui più parti del Sistema Prosecco, produttori e consorzio, inseguono il tema del tempo? Negli ultimi due anni è un fiorire di verticali di Prosecco Superiore sempre più profonde, proposte sempre alla stampa e quasi mai ai consumatori. L’obiettivo dichiarato è dimostrare come il Prosecco Superiore sia in grado di evolvere positivamente nel tempo, aprendo nuove frontiere gustative fino ad oggi inesplorate. Peccato che da molti anni Nino Franco abbia a listino più annate che consentono tale esplorazione. Quello non dichiarato è la corsa al valore del Metodo Classico: valore economico e posizionamento commerciale. L’idea brillante pare essere quella di puntare sul tempo, da sempre, insieme all’interpretazione della vendemmia, fattore distintivo delle bollicine rifermentate in bottiglia. La ricetta sembra essere quella di aggiungere alla parola magica “Prosecco” l’idea di una piacevole evoluzione dettata dal tempo verso le note “classiche”, così da convincere anche i consumatori più refrattari. Ma c’è una grande differenza: mentre nel Metodo Classico il tempo è gestazione, nel Prosecco è senescenza Si può essere vecchi e felici, sicuramente sì, ma si è comunque vecchi. L’esplorazione, anche a vantaggio dei consumatori, dovrebbe concentrarsi sull’evoluzione nel tempo dei vini base da Glera, sulla spumantizzazione lieve e subitanea di vini di riserva lasciati riposare per tempo e di assemblage di più annate alla ricerca dell’armonia piena e matura. Lasciamo che sia il Metodo Classico a “prosechizzarsi”, non “classichiamo” il Prosecco. Se il Prosecco è il vino della luce, lasciamo che sia il Metodo Classico, che viene dal buio, a ricercare la sua luce!
"Ieri, oggi e domani: cosa ci svela il Conegliano Valdobbiadene". Un percorso alla scoperta delle potenzialità del Prosecco
https://www.qdpnews.it
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Cari buongustai, quanti di voi amano le gustose orecchiette? La pasta simbolo della gastronomia pugliese si prepara con un impasto semplicissimo a base di farina, acqua e sale, e deriva il nome proprio dalla forma che ricorda delle piccole orecchie. Le orecchiette si diffusero in Puglia fra il XII e il XIII secolo soprattutto a Bari dove ancora oggi si chiamano in dialetto gli "strasc'nat", letteralmente "strascinati", dall'usanza di "strascinare" col dito la pasta su di un tavolo per ottenere classica forma rotonda e concava. A Bari le orecchiette più famose e diffuse sono quelle con le cime di rapa, seguite da quelle con i cavolfiori, con i broccoli e con altri tipi di verdure. In Salento le orecchiette che van per la maggiore sono con pomodoro, polpette e ricotta forte, mentre a Cisternino in provincia di Brindisi le orecchiette sono fatte con farina di grano tenero, hanno una dimensione più grande, tanto che vengono chiamate "orecchie del prete", e si condiscono con il ragù. Il piatto simbolo della Puglia ha però delle origini contrastanti, pensate che alcune ipotesi ci portano addirittura fuori confine fino alla Francia. Secondo alcuni storici infatti le orecchiette sarebbero nate in Provenza nel Medioevo, qui si usava preparare una pasta a base di grano duro a forma di disco incavato al centro. La forma aiutava anche l'essicazione della pasta che era dunque ideale per essere portata come sostentamento nei lunghi viaggi in mare aperto L'arrivo in Italia sarebbe avvenuto grazie agli Angioini, che nel 200 dominavano Puglia e Basilicata. Un'altra tesi invece fa risalire le orecchiette alla cittadina di Sannicandro di Bari durante la dominazione normanno-sveva. Qui fra il XII e il XIII secolo si era formata una comunità ebraica che aveva unito la propria cucina con quella del popolo dominante.
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Le ciriole sono un formato di pasta fresca acqua e farina, il cui nome deriva dal latino “cereus”, bianco come la cera: sono fatte senza uova
Dove mangiare le ciriole alla Ternana a Terni. Gli 8 ristoranti migliori scelti dal Gambero Rosso - Gambero Rosso
gamberorosso.it
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6 MOTIVI PER SCEGLIERE IL TAPPO A VITE: (chiamato anche Stelvin dal nome del produttore che l’ha inventato) 🧞♂️ 1. Non c’è il rischio dell’odore di tappo nel vino 😷 2. Non fa ossidare il vino nel tempo ⏳ 3. Mantiene le caratteristiche organolettiche 🌺 4. È sostenibile in quanto è fatto di alluminio ed è 100% riciclabile ♻️ 5. È facile da aprire, chiudere e conservare 💪🏼 6. Le bottiglie possono essere conservate in posizione verticale, senza temere che il tappo si secchi ↕️ P.s. Il sughero è considerato la migliore scelta in termini di tappo per i vini da invecchiamento. Al momento è insostituibile! Per una buona maturazione, non c’è niente di meglio del sughero. ♥️ Ma per i vini giovani tu di che team sei? Tappo a vite o tappo in sughero? 🍾 #vino #stelvin #winelovers #fridaywine
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Si chiama Eúxenos.🧡 È un bianco secco lievemente macerato, ottenuto dalla selezione di uve Malvasia delle Lipari raccolte a mano dalle viti coltivate ad alberello sulla piana di Castellaro, in regime biologico e vegan certificati, stavolta non esposte al sole per l’appassimento come nella versione dolce più popolare. La fermentazione spontanea, senza l’utilizzo di alcun additivo, avviene in anfora di cocciopesto – un antico materiale utilizzato per la produzione di anfore sin dai tempi ellenici – ed è condotta dai lieviti naturalmente presenti sulle bucce, con cui il vino rimane a contatto per circa 20 gg. Dopodiché rimane in anfora per altri 8 mesi, prima di essere lasciato a riposare in bottiglia. Si tratta di un vino che segue lo stile verticale ed elegante di Tenuta di Castellaro, e che esprime sensazioni di frutta candita e tostata, entro una scia di mineralità delicata. Un piccolo tesoro e una nuova espressione di eno-archeologia dell’isola di Lipari. #wine #winelovers #winetime #winetasting #sicilia
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"Esclusivo per ristoratori che cercano l'eccellenza: 🌟 Le lombate di Rubia Gallega, selezionate con grado MARMOR 8, sono ora disponibili per chi desidera offrire una qualità superiore nel proprio menu. Potete personalmente seguire la maturazione di questa pregiata carne nei vostri appositi frigo Dryaged, garantendo un controllo totale del processo 🥩🔒 Le lombate di Rubia Gallega, con il loro intenso colore giallo, sono il risultato di un'attenta selezione e certificazione con il grado MARMOR 8, garantendo una carne di altissima qualità. Questa pregiata varietà di bovino è allevata seguendo standard rigorosi in Galizia, Spagna. Gli animali crescono liberamente nei pascoli, nutrendosi di erba fresca e godendo di uno stile di vita che preserva la tradizione e il benessere animale. Questa pratica conferisce alla carne una consistenza morbida, un sapore ricco e un profilo aromatico unico. Offrite ai vostri clienti l'essenza della qualità con le lombate di Rubia Gallega nel vostro menu 🍽️✨ ______ Per richiedere una consulenza gratuita per il proprio locale, la selezione dei prodotti, per la valutazione del proprio menù o per un confronto sui prodotti in carta: ✉️ gdv@meatspecialist.it #meat #meatspecialist #horeca #ristorazione #consulenza #poloristorazione #gdivona #affiancamento #territori #FoodCost #GestioneAziendale #Sostenibilità #RubiaGallega #AllevamentoSostenibile #CarneDiQualità"
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La filatura è un vero e proprio rito artigianale. Un processo che richiede grande abilità ed esperienza e, per questo, è affidato ai nostri mastri casari più esperti. Questa fase consiste nello stirare la pasta della cagliata, precedentemente ammorbidita attraverso la sua immersione in acqua calda. Quando la cagliata diventa elastica, è il momento giusto per procedere con la filatura, lavorando la cagliata con le mani, tirandola e piegandola ripetutamente fino a ottenere una pasta liscia e omogenea. Un passaggio che determinerà l’eccellenza della mozzarella. #agroalimentare #madeinitaly #export #formaggi #italiancheese #cheese #fromage #foodservice #delicatessen #retail #horeca #sial2024 #sialparis
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Il tappo a vite: una scelta moderna e sostenibile L'utilizzo del tappo a vite per le bottiglie di vino è una pratica in costante crescita. In passato contestabile, oggi è una scelta valida. Leggi il post su: https://lnkd.in/dh2XCawr #AndreaPaglietti #TappiAVite #TappoAVite #VinoMercati
Il tappo a vite: una scelta moderna e sostenibile - Vino & Mercati
https://vinoemercati.it
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Direttore Commerciale | Gdo | Foodservice | Horeca | Industria | Ex Coca Cola | Ex Mars Italia | Ex Gias | Food and Beverage
Tra i dieci migliori articoli da leggere questa mattina su LinkedIn, questo è al numero uno. Buona lettura.
𝐈𝐥 𝐂𝐚𝐬𝐞𝐢𝐟𝐢𝐜𝐢𝐨 𝐋'𝐀𝐧𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐂𝐚𝐬𝐜𝐢𝐧𝐚 𝐞 𝐢𝐥 𝐅𝐨𝐫𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐝𝐢 𝐅𝐨𝐬𝐬𝐚 𝐝𝐢 𝐒𝐨𝐠𝐥𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐃𝐎𝐏 𝐩𝐫𝐨𝐭𝐚𝐠𝐨𝐧𝐢𝐬𝐭𝐢 𝐬𝐮 𝐥𝐚 𝐑𝐞𝐩𝐮𝐛𝐛𝐥𝐢𝐜𝐚 Il nostro Formaggio di Fossa di Sogliano DOP è stato menzionato in un recente articolo di 𝐥𝐚 𝐑𝐞𝐩𝐮𝐛𝐛𝐥𝐢𝐜𝐚 dal titolo "𝘎𝘶𝘴𝘵𝘰 𝘱𝘶𝘯𝘨𝘦𝘯𝘵𝘦, 𝘴𝘢𝘱𝘰𝘳𝘪 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘯𝘴𝘪: 𝘦𝘤𝘤𝘰 𝘪 𝘮𝘪𝘨𝘭𝘪𝘰𝘳𝘪 10 𝘱𝘦𝘤𝘰𝘳𝘪𝘯𝘪 𝘥𝘢 𝘴𝘤𝘰𝘱𝘳𝘪𝘳𝘦 𝘪𝘯 𝘨𝘪𝘳𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘭’𝘐𝘵𝘢𝘭𝘪𝘢". L'articolo evidenzia alcune delle realtà casearie italiane, e siamo felici che 𝐋’𝐀𝐧𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐂𝐚𝐬𝐜𝐢𝐧𝐚 ne faccia parte. Un ringraziamento a chi apprezza i nostri prodotti e ci supporta. Invitiamo tutti a scoprire il nostro 𝐅𝐨𝐫𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐝𝐢 𝐅𝐨𝐬𝐬𝐚 𝐝𝐢 𝐒𝐨𝐠𝐥𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐃𝐎𝐏 e la storia che lo accompagna. 👉 Leggi l'articolo completo qui: https://lnkd.in/gSPG6jMN #FormaggiodiFossaDOP #LAnticaCascina #Caseificio #Forlì #laRepubblica
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