Eolie, isole dell'otium.
Quando mio figlio aveva circa dieci anni, un giorno, con l'aria di chi aveva fatto una scoperta eccezionale, mi disse ' Mamma, ho capito che non è #ricco chi ha tanti #soldi, ma chi ha tanto #tempo'. Aveva compreso il #valore del tempo. Ritmi più #umani, un nuovo modo di #lavorare, una #comunicazione basata sul mettere al centro la #cura per il cliente, corsi di #formazione dove si fa strada la #mindfulness, uno #storytelling leggero, emozionante, divertente ed empatizzante sui #social, sono concetti che cominciano a farsi strada e ad andare di moda tra i radical chic della #produttività. Un passo avanti comunque, ma mi sembra evidente che non si sia afferrato il #concetto: il valore del tempo è dato dalla sua #qualità, esattamente come per ogni merce, con la differenza che il tempo di qualità non si acquista, è una #scelta, è #gratis e rende in termini di #benessere e di #longevità. Il tempo di qualità non può essere #strumentale ad un risultato, perché è esso stesso il risultato, non la #produttività, non le #vendite, non il #fatturato, non la riuscita di un #progetto imprenditoriale, non l'apparire più fighi, più colti, più riusciti, ma semplicemente #essere, #vivere, ritornare a sè, ai propri ritmi, a questo #pianeta, ai #bisogni essenziali. Lo ammetto, ho sempre avuto un rapporto difficile col termine lavoro, me ne richiama infatti un altro, decisamente spiacevole: #schiavitù, mentre paradossalmente si aggancia ad uno estremamente invitante: #indipendenza economica. Da ragazza, quest'#ossimoro mi deprimeva. Mi sentivo ricattata: #studiare ancora disperatamente per un #concorso, sperando che un astratto #sistema mi selezionasse e mi ritenesse idonea a rendergli i miei servigi e soprattutto il mio tempo o sgomitare e #competere per diventare una 'libera' #professionista, accaparrarmi più #clienti degli altri ed in cambio ricevere abbastanza per poter costruire la mia #vita, ottenere la ricompenza: il #danaro per avere accesso alla realizzazione dei miei #desideri (nel restante tempo libero a disposizione).
Il denaro, la moneta di scambio, quella riconosciuta dal sistema, l'attestazione di farne pienamente parte ed avere all'interno di questo un ruolo riconosciuto. L'aspetto beffardo è che il sistema stesso garantisce e attesta che se hai un ruolo, ripagato bene economicamente, sei realizzato, sei merievole e più moneta accumuli, più sei felice.
Non potevo fare parte di questo genere di #sovrastruttura, non potevo #delegare ad altri il mio tempo, non potevo vendere la cosa più preziosa che avevo, ricevere un'etichetta di qualità o valore dall'esterno per questo ed essere ripagata con della moneta, in buona parte da restituire al sistema per sostenerlo e nutrirene gli #apparati, appesantiti da #parassiti, lungo tutto il percorso che il danaro compie per tornare al suo #padrone. Tutto questo per soddisfare bisogni che il sistema stesso suggeriva di avere...(continua)
#liberopensiero #crescitapersonale #writing #writer
