L'intervista al nostro CEO dott. Lorenzo Dornetti su Focus #IlSole24Ore con il professore Emilio Colombo, coordinatore del comitato scientifico di Randstad Research. Come il cervello sceglie le vacanze da una prospettiva neuroscientifica? 1) Imagery: durante la decisione si attivano le aree occipitali legate alla visione (film mentale) 2) Conflitto: si attiva un conflitto tra le emozioni positive legate alle aspettative sul viaggio e le emozioni negative connesse al rimpianto e dolore da pagamento 3) Emozioni positive: heritage ed enogastronomia sono le variabili che correlano maggiormente con l’esperienza attesa del viaggio. Qui per l'intervista completa 👉 https://shorturl.at/8KLmO
Post di NEUROVENDITA
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Dietro le tue parole. Copywriter nel digital (e non solo) marketing, ghostwriter quando sogni di scrivere un libro. Autore di "Attraverso".
Una riflessione "meta" sul senso del viaggio: la scrittura a perdifiato come la cosa che racconta - vissuta tra parentesi di pausa lentissima, come lo scrivere dal sedile di un bus che sta attraversando una frontiera sudamericana. E tu, che senso dai ai tuoi #viaggi ? (Il link è sempre nel primo commento)
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🌈 Esterno giorno, banchina ferroviaria, due donne in attesa del treno Nel bel mezzo di una trasferta che sembra infinita, io e Manuela Pomes scopriamo che oggi è la #GiornataDellaSaluteMentale… proprio quando la stanchezza inizia a farsi sentire! In Smartive, il benessere è un valore che coltiviamo e promuoviamo come attenzione all'interno del team. Fondamentale sensibilizzare e rompere quello stigma intorno al tema della salute mentale che l'OMS definisce come uno stato completo di benessere fisico, mentale e sociale. Aiutare le persone a trovare un equilibrio sano con il digitale e la tecnologia, agevolando uno sguardo leggero e ironico, anche nei momenti più complicati, favorendo l'adozione critica di un nuovo mindset contribuisce a preservare questo delicato equilibrio. Scorrendo la wall su questo social, scopriamo che è anche la #GiornataMondialeDellaVista ,quello della salute degli occhi è un tema a cui prestiamo molta attenzione, consapevoli che le lunghe ore davanti ai nostri device non sono esattamente il massimo! Per noi, la vista però non è solo fisica: è il modo in cui affrontiamo i progetti, soprattutto quando ci fermiamo un attimo a... guardare le cose con occhi nuovi (e occhiali cool!). 😎👓 E da domani tornerà la #GiornataDelPostSerio e riprenderemo a raccontarvi dei progetti e degli eventi in corso! #LoveYourSight #LoveYourMind
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Life Coach di Trasformazione | PNL Master | Scopri la tua vocazione | Ti aiuto a lavorare per avere più controllo sulla tua vita | SessioniONLINE►Prenota30 minuti gratuiti con me sul mio sito⤴️
Molti di noi soffrono, chi più e chi meno, della sindrome del Bianconiglio. Fatichiamo a rimanere inattivi perché ci sembra doveroso dover sfruttare sempre ogni secondo. Qualsiasi non-azione ci pesa come fosse del #tempo sprecato, sottratto alla #produzione. Ma produzione di cosa? Con chi dobbiamo rimanere al passo? Senza neanche porci queste #domande, per non sbagliare, andiamo di corsa anche se una vera direzione non ce l’abbiamo. Come il Bianconiglio, che in preda all’ansia controlla sempre l’orologio e vive nel disagio di sentirsi perennemente in ritardo, rincorriamo noi stessi come quei cani che vorrebbero mordersi la coda. In questo modo generiamo solo grande #confusione ed #affanno nella nostra testa, non essendo capaci di vedere un #obiettivo per cui valga la pena mettersi in moto. Le grandi possibilità ed opportunità che sappiamo di potere e dovere sfruttare possono trasformarsi in una grande fonte di #caos, dalla quale nasce quella sensazione per cui se non ci diamo da fare finiremo per essere tagliati fuori dal mondo. Ma se prima non scegliamo quale è la strada giusta per noi ci ritroveremo a rincorrere freneticamente troppe cose insieme con la #consapevolezza che nessuna di queste ci porterà da qualche parte, e la corsa per il #successo diventerà piuttosto una fuga dalla realtà. Forse prendiamo un po’ troppo alla lettera la frase ”chi si ferma è perduto”! Rimanere inermi come #Alice ad osservare gli altri che evolvono o fingono di raggiungere #risultati non è certo la soluzione, ma prenderci del tempo per fermarci e ragionare, fare luce su quello vogliamo per noi e pensare ad un modo per ottenerlo, è sicuramente il punto di partenza dal quale iniziare un percorso di #crescita. Non importa quanto veloce bisognerà #avanzare, l’importante è definire il punto di arrivo e consolidare la consapevolezza che fermarsi ogni tanto lungo il cammino ci può dare la #lucidità necessaria per focalizzare meglio il traguardo.
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Innovazione scolastica - Educativo digitale - Valorizzazione della persona - Comunicazione Sociale c/o Istituto Salesiano Don Bosco Brescia
🌀 La civiltà umana è caratterizzata da una ciclicità che si ripete nel corso dei secoli. Dopo periodi di grande espansione e progresso, ci sono sempre fasi di declino e decadenza (straordinariamente similmente alla moda stilistica). 📉 In questi periodi di declino, si assiste spesso a un calo della qualità dei prodotti e dei servizi, a una diminuzione dei valori, delle certezze, della dedizione al lavoro e alla formazione, e a un generale disinteresse per la cultura e l'arte. Negli ultimi anni, abbiamo assistito a un declino costante e inarrestabile della qualità nella nostra società. I prodotti sono sempre più scadenti, i servizi sempre più frettolosi e superficiali, e la gente sembra sempre più interessata al profitto immediato che al valore duraturo. Ma forse stiamo per toccare pericolosamente il fondo con l'alluce e con l'acqua ben oltre la gola...forse, dopo aver toccato il punto più basso, siamo pronti per una nuova fase di rinascita (ricordiamoci che il parto è doloroso). Per invertire la tendenza sarà inevitabile prendere un bel respiro, attraversare un periodo di apnea e...tornare a dare valore alla qualità, alla dedizione al lavoro, alla formazione e alla cultura... ...forse... Ciononostante...la riva è lontana e la corrente forte 🌊 #civiltà #cultura #culturadelavoro #italia #italy #madeinitaly #futuro #qualità #dedizione #formazione #lavoro #job #persona #pedagogia #sviluppo #crescita #considerazioni #società
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Presidente Nazionale Assopam - Delegato Nazionale Enasarco - AU Credismart Agenzia Deutsche Bank Easy - Rappresentante Interessi Camera dei Deputati e Unione Europea
In Sicilia quando non sei proprio convinto dici “ora poi lo facciamo...” oppure ad una domanda rispondi contemporaneamente “sì, no...” Noi siciliani abbiamo una percezione del tempo molto particolare, ad esempio quello che hai fatto il giorno prima diventa passato remoto, come fossero trascorsi secoli... oppure quando stai uscendo di casa, rassicuri tutti affermando “sto tornando”, anche se il tuo rientro sarà dopo un paio d'ore. Per noi il condizionale è quasi inutile, infatti lo sostituiamo direttamente con il congiuntivo, tipo “se putissi, u facissi”. Abbiamo anche il “potere” di far diventare transitivi i verbi intransitivi, infatti noi usciamo la macchina, saliamo la spesa, usciamo i soldi... Poi a noi piace molto utilizzare gli spostamenti “salire e scendere” in modi molto fantasiosi, infatti noi “scendiamo giù a Natale” e “saliamo dopo le feste”, anche il caffè “è salito” e la pasta si cala. Qui, in Sicilia, le macchine camminano come avessero gambe, e non vengono guidate ma “portate”. Spesso utilizziamo una sola parola per indicare più oggetti, ad esempio non c'è differenza tra tovaglia, asciugamano, tovaglietta, strofinaccio, per noi è solo tovaglia, e basta. Se vogliamo dire ad un amico di venire a trovarci, gli diciamo di “avvicinare”, che è meno formale e più amichevole. Riusciamo anche a trasformare un luogo in un modo di fare, ad esempio il cortile diventa curtigghiu, ovvero spettegolare, anche se quest'ultimo non rende molto l'idea. Se parliamo in questo modo non vuol dire che siamo ignoranti e arretrati, dietro ogni parola o espressione che utilizziamo si nascondono le nostre origini, la nostra storia. Ad esempio "tumazzu, carusu, cammisa", sono parole greche (vedi tumassu, kouros, poucamiso); "carrubo" deriva dall'arabo “harrub”, così come le parole "cassata e giuggiulena". "Accattari", deriva dal normanno “acater” (da cui il francese “acheter”), oppure "arrieri" (da darriere). Dal catalano abbiamo preso in prestito le parole “abbuccari” (da abocar),"accupari" (da acubar), "cascia" (da caixa) ecc... Questi sono solo alcuni esempi, in realtà sono migliaia i vocaboli presi in prestito dalle altre lingue. Essere orgogliosi delle proprie radici però non significa chiudersi e rifiutarsi di conoscere la grammatica italiana, ritenendo snob "quelli del nord" quando ci correggono. Anzi, utilizzare il proprio dialetto (più che dialetto è una lingua a tutti gli effetti) con consapevolezza, può soltanto arricchire. Virginia Avveduto
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Spettacolo 💯! Da siciliana posso dire che è esattamente così. Le ns espressioni sono uniche , abbellite da una gestualità" teatrale" proprio per rafforzare il ns discorso ☺️
Presidente Nazionale Assopam - Delegato Nazionale Enasarco - AU Credismart Agenzia Deutsche Bank Easy - Rappresentante Interessi Camera dei Deputati e Unione Europea
In Sicilia quando non sei proprio convinto dici “ora poi lo facciamo...” oppure ad una domanda rispondi contemporaneamente “sì, no...” Noi siciliani abbiamo una percezione del tempo molto particolare, ad esempio quello che hai fatto il giorno prima diventa passato remoto, come fossero trascorsi secoli... oppure quando stai uscendo di casa, rassicuri tutti affermando “sto tornando”, anche se il tuo rientro sarà dopo un paio d'ore. Per noi il condizionale è quasi inutile, infatti lo sostituiamo direttamente con il congiuntivo, tipo “se putissi, u facissi”. Abbiamo anche il “potere” di far diventare transitivi i verbi intransitivi, infatti noi usciamo la macchina, saliamo la spesa, usciamo i soldi... Poi a noi piace molto utilizzare gli spostamenti “salire e scendere” in modi molto fantasiosi, infatti noi “scendiamo giù a Natale” e “saliamo dopo le feste”, anche il caffè “è salito” e la pasta si cala. Qui, in Sicilia, le macchine camminano come avessero gambe, e non vengono guidate ma “portate”. Spesso utilizziamo una sola parola per indicare più oggetti, ad esempio non c'è differenza tra tovaglia, asciugamano, tovaglietta, strofinaccio, per noi è solo tovaglia, e basta. Se vogliamo dire ad un amico di venire a trovarci, gli diciamo di “avvicinare”, che è meno formale e più amichevole. Riusciamo anche a trasformare un luogo in un modo di fare, ad esempio il cortile diventa curtigghiu, ovvero spettegolare, anche se quest'ultimo non rende molto l'idea. Se parliamo in questo modo non vuol dire che siamo ignoranti e arretrati, dietro ogni parola o espressione che utilizziamo si nascondono le nostre origini, la nostra storia. Ad esempio "tumazzu, carusu, cammisa", sono parole greche (vedi tumassu, kouros, poucamiso); "carrubo" deriva dall'arabo “harrub”, così come le parole "cassata e giuggiulena". "Accattari", deriva dal normanno “acater” (da cui il francese “acheter”), oppure "arrieri" (da darriere). Dal catalano abbiamo preso in prestito le parole “abbuccari” (da abocar),"accupari" (da acubar), "cascia" (da caixa) ecc... Questi sono solo alcuni esempi, in realtà sono migliaia i vocaboli presi in prestito dalle altre lingue. Essere orgogliosi delle proprie radici però non significa chiudersi e rifiutarsi di conoscere la grammatica italiana, ritenendo snob "quelli del nord" quando ci correggono. Anzi, utilizzare il proprio dialetto (più che dialetto è una lingua a tutti gli effetti) con consapevolezza, può soltanto arricchire. Virginia Avveduto
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Viviamo sempre più a lungo, lavoreremo sempre di più e accumuleremo sempre più esperienze, e non solo. Affrontare oggi una vita ormai quasi centenaria richiede una grande capacità di ri-organizzazione del bagaglio e il talento di saper aggiornare quello stesso bagaglio, trattenendo solo le cose indispensabili e lasciando spazio per quello che verrà: una vera e propria arte che si impara negli anni solo attraverso la consapevolezza. È del viaggio della longevità che la nostra docente partner Emanuela Notari racconta in questo interessantissimo articolo, uno spaccato della società odierna, in cui saper pianificare è fondamentale per vivere bene, cogliendo le opportunità che la vita ci offre. #consulenzafinanizaria #pianificazione #longevità #privatebanking #assetmanagement
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Aiuto aziende, persone e professionisti a sviluppare intelligenza demografica per cogliere le opportunità della nuova Longevità e tutelarsi dai rischi. Formo Consulenti Finanziari al Longevity Plannning
Come fare (e aggiornare) la #valigia per il lungo viaggio della #longevità, cosa tenere e cosa lasciare per affrontare leggeri il lungo cammino di una seconda parte della vita del tutto inedita. Questa la #pianificazione della #longevità, insieme con EMC³ Solution
Viviamo sempre più a lungo, lavoreremo sempre di più e accumuleremo sempre più esperienze, e non solo. Affrontare oggi una vita ormai quasi centenaria richiede una grande capacità di ri-organizzazione del bagaglio e il talento di saper aggiornare quello stesso bagaglio, trattenendo solo le cose indispensabili e lasciando spazio per quello che verrà: una vera e propria arte che si impara negli anni solo attraverso la consapevolezza. È del viaggio della longevità che la nostra docente partner Emanuela Notari racconta in questo interessantissimo articolo, uno spaccato della società odierna, in cui saper pianificare è fondamentale per vivere bene, cogliendo le opportunità che la vita ci offre. #consulenzafinanizaria #pianificazione #longevità #privatebanking #assetmanagement
Il viaggio della longevità - EMC3 Solution
https://www.emc3solution.it
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#GiornataMondialedellaGratitudine Oggi di è celebrata la 59esima giornata dedicata ad incoraggiare le persone a riflettere sull’importanza del ringraziamento. “ Studi scientifici dimostrano che la gratitudine ha molti benefici per la salute mentale e fisica: Miglioramento della salute mentale: esprimere gratitudine regolarmente riduce l’ansia e la depressione, promuovendo un senso di benessere. Relazioni più forti: ringraziare le persone rafforza i legami e promuove una connessione più profonda. Maggiore felicità: praticare la gratitudine quotidianamente può aumentare la felicità e il senso di appagamento. Riduzione dello stress: con il potere della gratitudine, si è più capaci di affrontare le sfide della vita con una mentalità positiva.” Gentilezza e gratitudine andrebbero quindi praticate quotidianamente per il benessere nostro e di chi ci circonda.
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Io odio fare le chiamate per proporre il servizio di Luxò. Tutto cambia se penso che il mio lavoro porta valore nella vita delle persone. Una visione generosa nel lavoro è anche d'aiuto ai colleghi che come me hanno paura di altre attività, io ho paura delle chiamate, il mio collega di contattare i clienti per dirgli che c'è un problema e che devono mettere mano al portafoglio. Una mentalità verso la generosità sovverte la resistenza dettata dalla paura concentrando il lavoro su qualcun altro. La generosità significa che non dobbiamo cercare rassicurazioni per l'io, ma possiamo invece concentrarci sul servire gli altri. Il nostro lavoro esiste per cambiare in meglio le cose. #generosità #paura #mentalità #servizio
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