Il Bmi non può essere l'unico parametro per diagnosticare l'obesità, ma va integrato con altre misure di grasso corporeo. In aggiunta, sono necessarie nuove categorie diagnostiche basate sulla presenza o assenza di disfunzione degli organi e l’approccio terapeutico deve essere calibrato paziente per paziente.
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Previeni il danno vascolare evitando le temibili complicanze cerebro-cardio-vascolari. Validità – mese aprile 2024 Abbiamo ideato questa promozione per promuovere la prevenzione delle malattie vascolari evitando così le temibili complicanze cerebro-cardio-vascolari. Le malattie cardiovascolari sono la prima causa di mortalità in Europa, e in Italia provocano il 35% dei decessi maschili e il 43% di quelli femminili. La “buona notizia”? Gli esperti concordano sul fatto che l’80% circa delle patologie cardiovascolari e cerebrovascolari possa essere prevenuto intervenendo su stile di vita e fattori di rischio e con la giusta prevenzione. Prevenzione per la salute cardiovascolare L’ecocolordoppler dei tronchi sovraortici (TSA) è un esame diagnostico non invasivo che unisce la valutazione morfologica delle strutture vascolari con lo studio emodinamico del flusso sanguigno. È fondamentale per la prevenzione cardiovascolare, in quanto permette di individuare o escludere lesioni ateromatose e ispessimenti dei vasi sanguigni, e di effettuare una valutazione emodinamica e funzionale, monitorando il flusso di sangue che alimenta il cervello. La prevenzione per la salute cardiovascolare Le patologie cardiovascolari riguardano il cuore e il sistema dei vasi sanguigni. Le più comuni sono: • angina pectoris; • aritmia; • cardiomiopatie; • ictus emorragico. • ictus ischemico; • infarto acuto del miocardio; • insufficienza cardiaca. La visita specialistica, completata con un esame diagnostico come l’ecocolordoppler dei tronchi sovraortici, è consigliata per pazienti, uomini e donne, dai 40 anni in su, che presentano fattori di rischio come: • abitudine al fumo; • diabete mellito; • elevati livelli di colesterolo LDL nel sangue; • familiarità con patologie cardiovascolari. • ipertensione arteriosa; • obesità; • vita sedentaria e alimentazione scorretta.
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L’OBESITE (MASSIMO SPATTINI) L’obesità e l’eccesso di peso possono essere considerati una condizione infiammatoria e l’infiammazione è un fattore chiave della patologia della sindrome metabolica. Non solo l’obesità alza il livello di molecole pro-infiammatorie nel corpo ma contribuisce al manifestarsi di varie malattie legate all’infiammazione: malattie cardiovascolari, tumori, steatosi epatica, artriti, Alzheimer, asma e invecchiamento precoce. La malattia infiammatoria legata all’obesità spiega l’effetto indesiderabile della resistenza insulinica introducendo il nuovo concetto di obesite. La resistenza insulinica è alla base della sindrome metabolica e del prediabete di tipo 2. Evidenze scientifiche suggeriscono che l’insulinoresistenza è causata, in parte, da mediatori chimici che sono rilasciati da cellule immunocompetenti o da cellule adipose. Per esempio, elevati livelli della citochina infiammatoria, fattore di necrosi tumorale alfa (TNF-alfa), sono associati con una sovralimentazione e una sua diminuzione è, viceversa, associata alla perdita di peso e al miglioramento dell’insulinoresistenza. L’obesità è anche associata alla diminuzione della citochina antinfiammatoria adiponectina, anch’essa prodotta dal tessuto adiposo, che sopprime la sintesi del TNF-alfa e promuove la produzione di altre citochine antinfiammatorie. Non è un caso che durante la pandemia Covid-19 gli individui obesi (non necessariamente sovrappeso ma anche affetti da obesità sarcopenica, cioè pochissimi muscoli in proporzione al grasso, situazione spesso presente negli individui particolarmente anziani) siano quelli che hanno avuto l’esito più grave, proprio perché più predisposti a raggiungere livelli elevati di infiammazione (tempesta citochinica), che successivamente favoriva la mortale coagulazione intravasale disseminata (CID). A questo punto è chiaro che nell’obesite esiste uno squilibrio tra citochine pro-infiammatorie e antinfiammatorie e che l’obiettivo debba essere invertire la situazione.
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Le patologie cardio vascolari in Italia causano il 35% dei decessi nelle donne e il 43 % nei maschi. Quattro sono le principali cause: 1- assetto lipidico nel sangue (trigleridi, colesterolo, omocisteina, lipo proteina a (Lpa) 2- ipertensione arteriosa (valori superiori a 130| 80) 3- alterata sensibilità all’insulina (eseguire ricerca insulina nel sangue) 4- eccesso di peso (aumento di massa grassa addominale: eseguire il rapporto tra circonferenza vita cm : altezza cm, il numero che viene deve essere inferiore a 0.49 per le donne e 0.53 per gli uomini, valori superiori stanno a significare eccesso di grasso addominale il più pericoloso per salute e longevità)
Medico, Professore Universitario, Specialista in Scienza Dell’Alimentazione, Specialista in Medicina Preventiva
LA SALUTE e LA PIGRIZIA. Andiamo alla sostanza e guardiamo la realtà in faccia. Le patologie cardio vascolari in Italia causano il 35% dei decessi nelle donne e il 43 % nei maschi. Quattro sono le principali cause: 1- assetto lipidico nel sangue (trigleridi, colesterolo, omocisteina, lipo proteina a (Lpa) 2- ipertensione arteriosa (valori superiori a 130| 80) 3- alterata sensibilità all’insulina (eseguire ricerca insulina nel sangue) 4- eccesso di peso (aumento di massa grassa addominale: eseguire il rapporto tra circonferenza vita cm : altezza cm, il numero che viene deve essere inferiore a 0.49 per le donne e 0.53 per gli uomini, valori superiori stanno a significare eccesso di grasso addominale il più pericoloso per salute e longevità). L’azione di medicina preventiva più efficace per prevenire ateroscleosi e patologie cardio vascolari oltre ad una adeguata alimentazione, e’ l’attività motoria aerobica e di resistenza per Mantenere la massa magra muscolare e introdurre maggiori volumi di ossigeno. La carenza di ossigeno fa degenerare tutto il nostro organismo. La carenza di ossigeno si chiama ipossia.Partiamo con il conoscere la domanda personale di ossigeno che viene indicata come MET ( Metabolic Equivalent of Task): 3.5 ml x peso corporeo Kg x 1 minuto. Esempio. Se una persona pesa 60 kg si fa questo calcolo 3.5 ml x 60 kg= 210 ml, la persona deve respirare 210 ml ogni minuto, in una ora deve introdurre 12600 ml, che rapportati a litri sono 12.6 litri di ossigeno. Questo consumo di ossigeno e’ il volume richiesto per vivere a riposo. Per la prevenzione delle malattie cardio vascolari occorre realizzare attività’ motoria portando il consumo di ossigeno almeno 36 litri in una ora, tre volte nella settimana. Con l’attività motoria si ha un aumento di consumo di ossigeno ma anche il battito cardiaco. Durante l’attività motoria non si deve superare la personale massima frequenza cardiaca. La si può conoscere così: 220 - numero anni. Se una persona a 70 anni: 220-70 = 150 battiti cardiaci. La persona non deve superare 150 battiti cardiaci durante l’attività motoria. Sono consapevole di avere scritto oggi forse troppi numeri, relativi all’ossigeno e al battito cardiaco, ma invito a riflettere che la scelta di realizzare una attività motoria è la più efficace terapia per la prevenzione delle patologie cardiovascolari. Vincere la pigrizia ad ogni età. Con decisione! Non delegare solo ai farmaci ciò che possiamo fare noi con la volontà e con la conoscenza. Il movimento e’ un “vaccino” naturale per la salute e per longevità.
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Obesità: nuovo approccio alla diagnosi della malattia Obesità, un nuovo approccio per diagnosticarla: oltre il semplice indice di massa corporea La diagnosi dell’obesità si evolve: un focus su misure più precise L’obesità (https://lnkd.in/egmruKtb) è una condizione sempre più diffusa che richiede strumenti diagnostici accurati e personalizzati. Una recente svolta nella ricerca medica punta a superare il tradizionale indice di massa corporea (BMI), considerato spesso troppo generico. Questo nuovo approccio integra misurazioni più approfondite del grasso corporeo e si basa su un’analisi individualizzata dei segni e sintomi che indicano problemi di salute correlati all’obesità. L’obiettivo è fornire una diagnosi più precisa, utile non solo per riconoscere la condizione, ma anche per pianificare interventi terapeutici mirati. L’idea nasce dalla necessità di superare i limiti del BMI, che non tiene conto della distribuzione del grasso corporeo né delle differenze metaboliche tra individui. Gli esperti suggeriscono di combinare questa misura con tecniche come la plicometria, l’analisi della composizione corporea attraverso la bioimpedenza e valutazioni cliniche mirate, come il controllo di sintomi specifici legati a malattie metaboliche, cardiovascolari o articolari. LEGGI LA NOTIZIA COMPLETA https://lnkd.in/e-JxUW2y seguici tu Telegram https://t.me/unica_radio
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Le terapie dell’OA hanno come obiettivo quello di alleviare il dolore, ridurre la disabilità e rallentare la progressione della patologia. Nel caso di pazienti diabetici con Artrosi, è però necessaria un’ulteriore personalizzazione delle cure, evitando farmaci o trattamenti che possono alterare il controllo glicemico. Come ridurre il dolore articolare senza influire negativamente sulla glicemia? Oggi, le cure per l’Osteoartrosi possono includere: modifiche allo stile di vita, terapie fisiche, terapie farmacologiche, terapie infiltrative (medicina rigenerativa), terapie complementari (integratori) e interventi chirurgici. Le infiltrazioni intra-articolari risultano oggi la cura più efficace, per cercare di evitare di dover ricorrere all’operazione chirurgica nei casi più gravi. Tuttavia, non tutte le terapie infiltrative più diffuse per la cura dell’Artrosi (Acido Ialuronico, Cortisone, PRP) sono adatte per i pazienti diabetici. Solo il Chitosano può rivelarsi veramente una scelta vincente! Leggi l'articolo per saperne di più: https://lnkd.in/dKQpahFp Per info e prenotazioni: ✅ bit.ly/Teori-MioDottore ☎ 366.9733703 ⏰ dalle 14.00 alle 20.00 📩 info@giuseppeteori.it #osteoartrosi #artrosi #diabete #giuseppeteori #ortopedia
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Parola d'ordine = Prevenzione Basta poco, una bella camminata se possibile tutti i giorni. Alcuni usano il contapassi (10.000 al giorno minimo) altri camminano per minimo 3 km. Importante è sempre muoversi, abbasso la pigrizia!
Medico, Professore Universitario, Specialista in Scienza Dell’Alimentazione, Specialista in Medicina Preventiva
LA SALUTE e LA PIGRIZIA. Andiamo alla sostanza e guardiamo la realtà in faccia. Le patologie cardio vascolari in Italia causano il 35% dei decessi nelle donne e il 43 % nei maschi. Quattro sono le principali cause: 1- assetto lipidico nel sangue (trigleridi, colesterolo, omocisteina, lipo proteina a (Lpa) 2- ipertensione arteriosa (valori superiori a 130| 80) 3- alterata sensibilità all’insulina (eseguire ricerca insulina nel sangue) 4- eccesso di peso (aumento di massa grassa addominale: eseguire il rapporto tra circonferenza vita cm : altezza cm, il numero che viene deve essere inferiore a 0.49 per le donne e 0.53 per gli uomini, valori superiori stanno a significare eccesso di grasso addominale il più pericoloso per salute e longevità). L’azione di medicina preventiva più efficace per prevenire ateroscleosi e patologie cardio vascolari oltre ad una adeguata alimentazione, e’ l’attività motoria aerobica e di resistenza per Mantenere la massa magra muscolare e introdurre maggiori volumi di ossigeno. La carenza di ossigeno fa degenerare tutto il nostro organismo. La carenza di ossigeno si chiama ipossia.Partiamo con il conoscere la domanda personale di ossigeno che viene indicata come MET ( Metabolic Equivalent of Task): 3.5 ml x peso corporeo Kg x 1 minuto. Esempio. Se una persona pesa 60 kg si fa questo calcolo 3.5 ml x 60 kg= 210 ml, la persona deve respirare 210 ml ogni minuto, in una ora deve introdurre 12600 ml, che rapportati a litri sono 12.6 litri di ossigeno. Questo consumo di ossigeno e’ il volume richiesto per vivere a riposo. Per la prevenzione delle malattie cardio vascolari occorre realizzare attività’ motoria portando il consumo di ossigeno almeno 36 litri in una ora, tre volte nella settimana. Con l’attività motoria si ha un aumento di consumo di ossigeno ma anche il battito cardiaco. Durante l’attività motoria non si deve superare la personale massima frequenza cardiaca. La si può conoscere così: 220 - numero anni. Se una persona a 70 anni: 220-70 = 150 battiti cardiaci. La persona non deve superare 150 battiti cardiaci durante l’attività motoria. Sono consapevole di avere scritto oggi forse troppi numeri, relativi all’ossigeno e al battito cardiaco, ma invito a riflettere che la scelta di realizzare una attività motoria è la più efficace terapia per la prevenzione delle patologie cardiovascolari. Vincere la pigrizia ad ogni età. Con decisione! Non delegare solo ai farmaci ciò che possiamo fare noi con la volontà e con la conoscenza. Il movimento e’ un “vaccino” naturale per la salute e per longevità.
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Exercise is Medicine. Questo slogan, coniato anni fa dall'American College of Sports Medicine., è esplicativo del fatto che l'esercizio fisico (regolare), se adeguatamente prescritto dopo adeguata valutazione medica, è un vero e proprio farmaco ad amplissimo spettro d'azione e con scarsissimi effetti collaterali. Naturalmente, se lo consideriamo un farmaco, dobbiamo conoscerne la posologia adeguata, le modalità di somministrazione (ie, la tipologia di attività, l'orario adeguato, warmup e cooldown, ecc.), la farmacocinetica e la farmacodinamica ( quello che l'esercizio fisico fa al corpo e il modo personale di reagire dell'individuo al farmaco esercizio fisico, quindi i tempi di recupero e tante altre variabili). Il medico dello sport ci va a nozze! Detto ciò, è veramente un ottimo "farmaco", perdipiù disponibile anche gratuitamente e con potenti effetti olistici (corpo-mente-spirito). Infine, esercizio fisico + corretta nutrizione (qui il prof la sa veramente lunga!) + gestione dello stress = autostrada verso il Bene-Essere!
Medico, Professore Universitario, Specialista in Scienza Dell’Alimentazione, Specialista in Medicina Preventiva
LA SALUTE e LA PIGRIZIA. Andiamo alla sostanza e guardiamo la realtà in faccia. Le patologie cardio vascolari in Italia causano il 35% dei decessi nelle donne e il 43 % nei maschi. Quattro sono le principali cause: 1- assetto lipidico nel sangue (trigleridi, colesterolo, omocisteina, lipo proteina a (Lpa) 2- ipertensione arteriosa (valori superiori a 130| 80) 3- alterata sensibilità all’insulina (eseguire ricerca insulina nel sangue) 4- eccesso di peso (aumento di massa grassa addominale: eseguire il rapporto tra circonferenza vita cm : altezza cm, il numero che viene deve essere inferiore a 0.49 per le donne e 0.53 per gli uomini, valori superiori stanno a significare eccesso di grasso addominale il più pericoloso per salute e longevità). L’azione di medicina preventiva più efficace per prevenire ateroscleosi e patologie cardio vascolari oltre ad una adeguata alimentazione, e’ l’attività motoria aerobica e di resistenza per Mantenere la massa magra muscolare e introdurre maggiori volumi di ossigeno. La carenza di ossigeno fa degenerare tutto il nostro organismo. La carenza di ossigeno si chiama ipossia.Partiamo con il conoscere la domanda personale di ossigeno che viene indicata come MET ( Metabolic Equivalent of Task): 3.5 ml x peso corporeo Kg x 1 minuto. Esempio. Se una persona pesa 60 kg si fa questo calcolo 3.5 ml x 60 kg= 210 ml, la persona deve respirare 210 ml ogni minuto, in una ora deve introdurre 12600 ml, che rapportati a litri sono 12.6 litri di ossigeno. Questo consumo di ossigeno e’ il volume richiesto per vivere a riposo. Per la prevenzione delle malattie cardio vascolari occorre realizzare attività’ motoria portando il consumo di ossigeno almeno 36 litri in una ora, tre volte nella settimana. Con l’attività motoria si ha un aumento di consumo di ossigeno ma anche il battito cardiaco. Durante l’attività motoria non si deve superare la personale massima frequenza cardiaca. La si può conoscere così: 220 - numero anni. Se una persona a 70 anni: 220-70 = 150 battiti cardiaci. La persona non deve superare 150 battiti cardiaci durante l’attività motoria. Sono consapevole di avere scritto oggi forse troppi numeri, relativi all’ossigeno e al battito cardiaco, ma invito a riflettere che la scelta di realizzare una attività motoria è la più efficace terapia per la prevenzione delle patologie cardiovascolari. Vincere la pigrizia ad ogni età. Con decisione! Non delegare solo ai farmaci ciò che possiamo fare noi con la volontà e con la conoscenza. Il movimento e’ un “vaccino” naturale per la salute e per longevità.
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Le terapie dell’OA hanno come obiettivo quello di alleviare il dolore, ridurre la disabilità e rallentare la progressione della patologia. Nel caso di pazienti diabetici con Artrosi, è però necessaria un’ulteriore personalizzazione delle cure, evitando farmaci o trattamenti che possono alterare il controllo glicemico. Come ridurre il dolore articolare senza influire negativamente sulla glicemia? Oggi, le cure per l’Osteoartrosi possono includere: modifiche allo stile di vita, terapie fisiche, terapie farmacologiche, terapie infiltrative (medicina rigenerativa), terapie complementari (integratori) e interventi chirurgici. Le infiltrazioni intra-articolari risultano oggi la cura più efficace, per cercare di evitare di dover ricorrere all’operazione chirurgica nei casi più gravi. Tuttavia, non tutte le terapie infiltrative più diffuse per la cura dell’Artrosi (Acido Ialuronico, Cortisone, PRP) sono adatte per i pazienti diabetici.Solo il Chitosano può rivelarsi veramente una scelta vincente! Leggi l'articolo per saperne di più: https://lnkd.in/dyRQTApM Per info e prenotazioni: ✅ bit.ly/Teori-MioDottore ☎ 366.9733703 ⏰ dalle 14.00 alle 20.00 📩 info@giuseppeteori.it #osteoartrosi #artrosi #diabete #giuseppeteori #ortopedia
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⚠️Uno studio recente ha evidenziato un aspetto poco noto: l'uso di farmaci antipertensivi può aumentare il rischio di cadute, soprattutto nel primo mese di trattamento. Gestire la pressione arteriosa è una delle strategie più importanti per proteggere la salute cardiovascolare, renale e neurologica, e migliorare la longevità. Cosa dice lo studio? La ricerca ha coinvolto quasi 30.000 anziani residenti in case di cura. I risultati hanno mostrato che l’inizio di una nuova terapia antipertensiva aumenta: ➡️ Il rischio di fratture di quasi 2,5 volte. ➡️L’80% il rischio di cadute che richiedono cure mediche. ➡️La probabilità di sincope (svenimenti). La causa principale? Ipotensione ortostatica, un calo di pressione quando ci si alza rapidamente, che può provocare vertigini, debolezza o addirittura svenimenti. Come proteggersi: Questi farmaci rimangono essenziali per molti, ma possiamo ridurre i rischi adottando alcune precauzioni: 1. Esercizi di forza e equilibrio: Rafforzare muscoli e ossa, soprattutto nelle gambe e nei piedi, aiuta a prevenire cadute. 2. Ambiente sicuro: Rimuovere ostacoli, migliorare l’illuminazione e fare attenzione su scale e superfici scivolose. 3. Idratazione: Evitare la disidratazione per mantenere una pressione sanguigna stabile. 4. Cautela nel primo mese: Monitorare attentamente i sintomi di capogiri o debolezza dopo l’inizio di una nuova terapia. I farmaci antipertensivi possono salvare vite, ma è fondamentale bilanciare i benefici con i potenziali rischi, specialmente nelle prime settimane. La longevità non è solo questione di durata, ma anche di attenzione ai dettagli. Ne ha parlato diffusamente Peter Attia, uno dei medici più impegnati e noti in ambito #Longevity
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Il peso è protagonista assoluto della nostra salute, soprattutto di quella del cuore che rischia di più se l’eccesso ponderale perdura nel tempo. Ma più della bilancia conta il grasso viscerale che è possibile misurare con l’indice di rotondità, dato dal rapporto tra misura del girovita e altezza, e che potrebbe essere un fattore predittivo del rischio cardiovascolare. Non solo infarto e ictus, ma anche scompenso cardiaco e fibrillazione atriale dipendono direttamente dai chili di troppo che affliggono 4 italiani su 10 obesi o in sovrappeso, spesso per molti anni, con una probabilità maggiore di sviluppare complicanze cardiovascolari per ogni anno vissuto con un eccesso ponderale. I soggetti obesi presentano un rischio di fibrillazione atriale di quasi il 50% più alto rispetto agli individui normopeso, del 64% di andare incontro a infarto e ictus e del 30% di sviluppare scompenso cardiaco.
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