Alessandro Fasolo e Tommaso Pinotti, fondatori della label vicentina Cruna, raccontano la strategia di crescita perseguita del brand, che punta a internazionalizzazione, multicanalità e importanza del canale wholesale
Post di Pambianconews
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Decò Italia può dirsi soddisfatta dei risultati raggiunti dalla sua private label I prodotti a marchio privato della società consortile – nata per volontà di Multicedi e Gruppo Arena con l’obiettivo di sviluppare a livello strategico una proposta #mdd #mainstream e #premium con i brand #Decò e Gastronauta –hanno raggiunto una quota del 21% sul fatturato del 2023 L’andamento delle referenze di Decò Italia segue la scia positiva della mdd in Italia Secondo un’analisi di Circana e GS1, infatti, il 2024 vede il consolidamento della crescita della marca privata, arrivata al 30,1% di quota nel mercato totale del largo consumo confezionato. Un dato in crescita rispetto al 27,1% del 2019,ma ancora distante dal 38,9% di quota media europea In questo contesto, Gabriele Nicotra ,direttore generale di Decò Italia racconta l’evoluzione dei due marchi aziendali e le strategie per il 2025 La mdd in Decò Italia ha ottenuto ottimi risultati a valore, ma ancor di più a volume In quattro anni la crescita delle vendite del grocery nei supermercati Decò è stata di circa il 20% a valore in totale, quella della private label superiore all’80% I volumi sono aumentati grazie: -- al completamento dell’offerta, che oggi copre gran parte dei bisogni dei nostri clienti -- al posizionamento di prezzo– convenienza, bellezza e qualità sono gli elementi fondamentali della nostra pl -- alla politica commerciale every day low price sia per il brand Decò sia per Gastronauta. Siamo arrivati circa a 1.900 articoli, di cui 370 referenze premium Abbiamo lanciato nuovi prodotti e continueremo a farlo per rendere l’assortimento sempre più completo, ma soprattutto per dare ai nostri clienti una possibilità di scelta conveniente in ogni categoria Anche se #Gastronauta, il cui posizionamento è quello del “lusso accessibile”,non opera in tutte le categorie, ha l’ambizione di essere il riferimento strategico dell’insegna e di riuscire a creare fidelizzazione e senso di appartenenza, pur essendo un brand esclusivo dei negozi Decò e Dodecà Inizialmente la nostra strategia si fondava sul “confronta e risparmia”, principio valido ancora oggi, secondo cui al fianco di ogni leader di marca inseriamo una proposta mdd conveniente e di buona qualità, con un rapporto qualità/prezzo molto vantaggioso Oggi aggiungiamo anche un po’ di innovazione: ci facciamo ispirare dall’analisi dei trend di consumo e dall’osservazione trasversale del mercato La missione del Gastronauta è “intercettare cibi dalla spiccata personalità per farli assaporare a tutti clienti a prezzi accessibili” Gli ultimi due anni sono stati duri per il segmento premium: noi siamo cresciuti anche grazie allo sviluppo di nuove referenze La nostra strategia è chiara: stupire il cliente attraverso il valore del prodotto: le referenze del Gastronauta valgono di più di quello che costano Veronica Fumarola Distribuzione Moderna News #Gdo #Supermercato #Qualità #Risparmio
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#lanotiziadellasettimana Cresce la marca del distributore, arrivando a raggiungere un terzo del mercato. E’ quanto è emerso alla presentazione del 21° Rapporto sulla marca del distributore elaborato da Circana, presentato ieri a MARCA by BolognaFiere, da @Alfonso Giuliano, Italy Retail Leader di Circana. Per saperne di più leggi il post (link nel primo commento). #formalimenti #formalive
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Il bassotto da 100 milioni [Tempo di Lettura: 60 secondi] 🧣 Napoli vanta il suo stile inconfondibile nel settore della moda; in un contesto fortemente stimolante, caratterizzato dal connubio tra eleganza ed innovazione nel 1986 Domenico Mennitti ed i soci Enzo Mennitti, Paolo e Massimo Montefusco fondano un’azienda specializzata nella produzione di guanti in pelle. La loro produzione, tuttavia, a causa della concorrenza statunitense è costretta a reinventarsi sul mercato delle cravatte di qualità depositando il marchio Harmont & Blaine. Dal 1994 con la realizzazione anche della prima linea di costumi da bagno, l’azienda continua la sua produzione introducendo sempre nuovi capi e dedicandosi anche alla linea junior e femminile. 🐾 La domanda che tutti si pongono: “Perché il bassotto?”. La risposta è semplice, intrisa nella storia e nella filosofia del Brand. Il bassotto nel mondo animale rappresenta l’animale tedesco perfetto per la caccia; il suo fisico particolare e non molto efficiente gli ha permesso di affinare il suo fiuto, intuito e perspicacia. Allo stesso modo, l’azienda dal 1986 ha effettuato un percorso non del tutto facile, ed il suo peregrinare, unito alla sua capacità di reinventarsi, le ha permesso ad oggi di essere un affermato marchio nel mondo. 📈 Sul profilo economico e finanziario, l’azienda evidenzia una costante crescita nel tempo grazie alle diverse strategie, quale ad esempio, importanti investimenti sul marketing e la comunicazione che nel 2008 ha richiesto oltre 2 milioni di euro. In questo modo il posizionamento a livello globale è ottimo: oggi sono presenti ben 81 negozi monomarca, 469 boutique multimarca e 75 department store con corner e shop-in-shop attraverso 46 paesi nel mondo, impiegando ben 600 dipendenti diretti e più 1000 indotti. Nel 2019 l’azienda ha voluto fare un ulteriore investimento, puntando ai diversi mercati stranieri e consolidando il Brand nel mondo con l’introduzione di un sito e- commerce. Harmont & Blaine ottiene straordinari risultati, concludendo il primo trimestre del fiscal year con una crescita del 30%, ben oltre il budget. I margini attuali, rispetto al 2022 sono di 28,1 milioni superando sempre le previsioni, del 6,4%. Si registra, inoltre un retail in aumento del 36,3% rispetto allo stesso trimestre del 2022 ed il suo ebitda positivo di oltre 3 milioni di euro. Grazie all’ingresso del nuovo socio, Bassotto 2.0, che ha rilevato da Clessidra il 40% di quote del private equity, l’azienda mira a concludere il 2023 con un fatturato di 100 milioni, superando del 12% i ricavi del 2022 (di circa 90 milioni). ✍🏼 Vincenzo Mattia Coppola 🖼️ Mario Di Marzo
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Aspettando la 21 edizione di MARCA by BolognaFiere e le novità che saranno presentate dalle diverse aziende -retailer e imprese produttrici-, facciamo il punto sulle mdd con Mauro Lusetti, presidente di #Adm 👉 Cresce la quota di mercato, anche se rimane inferiore alla media europea 👉 Si conferma lo strumento attraverso il quale le insegne rivalutano la propria immagine e la propria influenza dal punto di vista sociale da parte sia del consumatore sia delle istituzioni. 👉 Primo prezzo, premium e funzionali sono le linee più dinamiche, secondo rilevazioni Circana dei primi nove mesi 2024 👉 Stanno cambiando le priorità delle mdd, sempre più brand portabandiera dei valori dell'insegna Mauro Lusetti MARCA by BolognaFiere Cristina Lazzati Luca Moroni Barbara Trigari https://lnkd.in/dTnNKunX
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condivido le conclusioni appena espresse nel post di #Gdoweek...Eurial ha colto i trend di crescita specializzandosi sia nei primi prezzi sia nel funzionale
Aspettando la 21 edizione di MARCA by BolognaFiere e le novità che saranno presentate dalle diverse aziende -retailer e imprese produttrici-, facciamo il punto sulle mdd con Mauro Lusetti, presidente di #Adm 👉 Cresce la quota di mercato, anche se rimane inferiore alla media europea 👉 Si conferma lo strumento attraverso il quale le insegne rivalutano la propria immagine e la propria influenza dal punto di vista sociale da parte sia del consumatore sia delle istituzioni. 👉 Primo prezzo, premium e funzionali sono le linee più dinamiche, secondo rilevazioni Circana dei primi nove mesi 2024 👉 Stanno cambiando le priorità delle mdd, sempre più brand portabandiera dei valori dell'insegna Mauro Lusetti MARCA by BolognaFiere Cristina Lazzati Luca Moroni Barbara Trigari https://lnkd.in/dTnNKunX
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Di chi è la colpa se in questo momento in Toscana stanno chiudendo tutte le aziende italiane, legali, che per anni sono state il fiore all’occhiello del Made in Italy? Chi mi segue da tempo sa che da mesi mi batto per la pelletteria, non solo in Campania, dove i grandi gruppi continuano a tagliare collaborazioni e forniture, ma anche per la situazione drammatica che si sta verificando in Toscana. La domanda è provocatoria, ma fondamentale: di chi è la colpa? Io dico che la colpa non sta solo nella vendita delle aziende. Certo, i grandi brand hanno messo fame a tutta la filiera, imponendo condizioni insostenibili. Ma il vero problema si manifesta quando un privato vende la sua azienda e il territorio – Regione, Comune, Stato – si limita a fornire terreni, benefit e agevolazioni per creare occupazione, senza mettere in atto strumenti di controllo e tutela. Le aziende che sono state vendute hanno usufruito di fondi statali, agevolazioni e supporti pubblici per anni. Eppure, cosa accade quando queste aziende decidono di delocalizzare, tagliare posti di lavoro, o chiudere intere filiere produttive? Nulla. Questo, in uno Stato normale, non dovrebbe essere possibile. Allora sì, la politica toscana ha colpe. Non per le vendite in sé, ma per come sono stati gestiti i fondi pubblici e per l’assenza di strategie di tutela che impedissero questo disastro. Trovo assurdo che un territorio come la Toscana, patria di eccellenze artigianali e cuore pulsante del Made in Italy, venga lasciato così esposto. Nessuno parla della tragedia che sta colpendo le filiere della pelletteria, delle scarpe, delle borse, e dell’abbigliamento. È una crisi che riguarda tutta l’Italia, certo, ma che in Toscana si manifesta con particolare forza e drammaticità. Si sente parlare di casse integrazioni, ma solo per alcune aziende; altre tagliano senza remore l’intera rete di fornitori. A Napoli, ad esempio, sono stati eliminati gran parte dei fornitori. Eppure, di tutto questo non si parla. Si dà la colpa a meccanismi come la ZES, ma cosa c’entra la ZES con la distruzione del tessuto imprenditoriale e artigianale italiano? La colpa è territoriale. È politica. È di chi non ha saputo proteggere quello che avrebbe dovuto essere il nostro orgoglio nazionale. Io non posso accettare che la Toscana, il fulcro della pelletteria italiana, crolli in questo modo, trascinando con sé i distretti produttivi di tutto il Paese. E ancora più inaccettabile è il silenzio che accompagna questa tragedia. Nessuno ne parla, nessuno prende posizione. E intanto, pezzo dopo pezzo, perdiamo un patrimonio che il mondo ci invidia. Questo non è solo un problema economico, è una ferita culturale, identitaria. E io non posso, e non voglio, restare in silenzio. #ornellaauzino #pelletteria #madeinitaly #kering #lvmh #Gucci #dior #ysl #fendi #burberry #louisvuitton #chanel #assopellettieri #sostenibilità #contraffazione #unic
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C’è un discounter non alimentare di cui, al momento, in Italia non si parla ma che desta molta curiosità in terra francese: parliamo dell’olandese Wibra che ha annunciato, per i primi di giugno, il suo debutto in Francia. Il primo punto vendita di circa 500 mq è stato aperto a Lilla, capoluogo della regione Alta Francia, al confine con il regno belga. Operando anche online, ha già aperto Oltralpe un proprio e-commerce che tratta specialmente grandi confezioni e che opera su tutte le categorie gestite dall’insegna: cura casa e persona (profumi compresi), giardinaggio, piccoli elettrodomestici e pile, bricolage, giocattoli, articoli per bambini, cartoleria, prodotti alimentari e non per animali, abbigliamento. L’insegna, impresa familiare creata nel 1956 da Johannes Wierdsma, ha oggi una rete totale di 272 punti vendita, di cui 52 in Belgio e 220 nei Paesi Bassi, per un fatturato totale, 2022, di 171 milioni di euro, in crescita annua del 32% e in utile per 6,5 milioni, rispetto a 1 milione e 200 mila euro del 2021. In terra belga, dove ha fatto una prima prova nel 2020, abortita a causa della pandemia, l’insegna è ormai decollata, nonostante un mercato distributivo molto saturo. E proprio dal Belgio è gestita l’avventura francese, che dovrebbe consolidarsi rapidamente ma solo in funzione dei risultati ottenuti. Infatti, anche qui, Wibra si trova a fronteggiare alcuni concorrenti e specialmente la potentissima Action (12 nazioni presidiate) la quale ha in Francia il suo principale mercato: 5 miliardi di euro di fatturato (su un totale di 11,3 miliardi), più di 800 negozi, che procedono al vertiginoso ritmo di un’apertura e mezza alla settimana. Numeri che inducono un certo scetticismo sulla possibile ascesa di un nuovo attore, di fatto quasi identico nell’offerta. E tuttavia, alcuni osservatori fanno notare che, almeno nel ramo non alimentare, il discount ha ancora molti spazi da coprire. Le insegne specializzate maggiormente diffuse in Europa non sono molte e comprendono, oltre a Action, altri due nomi illustri, quelli del gruppo anglo-polacco Pepco-Poundland-Dealz (19 Paesi e circa 6 miliardi di euro di fatturato) e della tedesca TEDi (15 nazioni e, approssimando, 5 miliardi di ricavi consolidati). Anche questi due giganti sono in netta espansione sia organica, sia per linee esterne. Wibra indubbiamente ha una storia abbastanza lunga (circa 70 anni dalla fondazione) e un forte radicamento nella nazione di origine. Non specifico, invece, il plus dei prezzi bassi, anche se la catena ha recentemente annunciato una vasta operazione promozionale, con un taglio del 15% su mille articoli. CREDIT https://lnkd.in/d-7f-AkY
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A dicembre 2022 l’accordo milionario per nuovi punti vendita dell’Antico Vinaio con il colosso bergamasco del retail. Oggi l’imprenditore fiorentino delle “schiacciate” si ricompra i negozi aperti con Percassi e va avanti da solo annunciando nuovi negozi. Chissà come si dice a Dubai “Bada come la fuma”? Il mio articolo per l’Economia del Corriere della Sera
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📊 Brand vs. Private Label: chi vincerà la sfida? 🏪 La competizione tra brand e private label si fa sempre più agguerrita, e l'evoluzione delle preferenze dei consumatori sta cambiando le regole del gioco. Scopri quali sono i fattori chiave in questa partita e come i #retailer stanno ripensando le loro offerte per catturare l'attenzione dei #consumatori. 👉 Leggi l'articolo completo per capire chi uscirà vincitore: https://lnkd.in/dh8VeYiU ALTAVIA | Altavia Italia | Giorgio Montolivo
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Direttamente da MARCA by BolognaFiere dati e spunti offerti dall'indagine di Circana sullo stato dell'arte e le prospettive della mdd raccontate da Alfonso Giuliano, Italy retail leader di Circana. 👉 In uno scenario di mercato complesso, in lieve ripresa nei volumi rispetto al 2023, la marca privata continua a distinguersi per numeri in crescita. 👉 Premiati soprattutto i settori di mercato dove i retailer hanno fatto più innovazione e razionalizzazione dell'assortimento a marchio proprio 👉 La mdd nel 2024 è diventata leader di vendite in 163 categorie, pari al 35,1% del totale Lcc. Se si aggiungono anche le categorie nelle quali la mdd è follower, si arriva all'83% del mercato. 👉Nella drogheria, il reparto più ampio del largo consumo, il posizionamento competitivo della mdd rappresenta una quota del 86,1% sommando le categorie in cui la mdd è leader e follower (la media Lcc è 83,4%). 👉 Ulteriori approfondimenti qui: https://lnkd.in/d2NfWiKa by Barbara Trigari Cristina Lazzati Bassi Marina Luca Moroni Riccardo Nissotti Alessia Macchiella Roberto Pacifico Resta Gianluca Monica SPOSITO
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Commercial & Marketing Director at NOVAMETAL GROUP
9 mesiGrande Alessandro! Ad maiora!