L’Agenzia del Demanio approva una nuova guida per l’attuazione del federalismo culturale, con nuove regole per il trasferimento degli immobili storici dallo Stato (a titolo gratuito) agli enti territoriali per la loro valorizzazione a fini culturali e sociali. Condizione per avviare la procedura è la pianificazione di un programma di valorizzazione approvato dal Ministero della Cultura e dall’Agenzia del Demanio, che contenga specifici obiettivi culturali e la gestione sostenibile del bene, anche in chiave economico-finanziaria. Leggi l'articolo su thebrief: https://lnkd.in/dptPXcGF
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nasce il Federalismo Culturale ovvero la fruizione di immobili storici e di importanza culturale da parte del Demanio una delle 4 agenzie fiscali dello Stato Italiano
📯 Agenzia del Demanio e Segretariato Generale del Ministero della Cultura hanno approvato una nuova guida per la procedura del Federalismo Culturale, il trasferimento - a titolo gratuito - degli immobili storici dallo Stato agli Enti Territoriali per la loro valorizzazioni a fini culturali e sociali. La “Guida di attuazione della procedura di #federalismoculturale” (art.5, c.5 del D. Lgs, 85/2010) sostituisce le precedenti indicazioni operative. 📣 Gli Enti territoriali interessati possono ottenere la Guida rivolgendosi alle 17 Direzioni Regionali dell’Agenzia del Demanio. ▶ Leggi tutto https://lnkd.in/dYfVkn3J
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L’Agenzia del Demanio ha pubblicato il bando per la rigenerazione e la riqualificazione di diversi luoghi storici in tutta Italia. Ecco in cosa consiste, e quali sono i luoghi. Una torre del 1380 sul promontorio di Isola Capo Rizzuto in Calabria, un palazzo vicino al Santuario di Caravaggio vicino Bergamo, un faro sull’isola di Levanzo in Sicilia e ville d’epoca in Friuli Venezia Giulia e in Veneto, ex poligoni di tiro o vecchie case del fascio nei centri storici. Sono alcuni dei beni dello Stato che, ormai in disuso o abbandonati da anni, sono stati messi a bando tramite l’Agenzia del Demanio per una valorizzazione. Possibilità di rigenerazioni urbane che potrebbero solleticare la fantasia di architetti ed artisti per nuove e innovative destinazioni d’uso, installazioni e nuovi insediamenti lavorativi, culturali o espositivi. La modalità è quella della concessione a privati ed enti del terzo settore tramite bandi pubblici pubblicati nella sezione Gare e Aste del sito dell’Agenzia del Demanio e c’è tempo fino alle ore 12.00 del 3 dicembre 2024 per presentare l’offerta. https://lnkd.in/d6RGEg9N
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Il Consiglio ha numerose funzioni, a partire dall'elaborazione dello schema del piano regionale per la tutela e valorizzazione dei beni culturali e la loro fruizione #RegioneSiciliana #beniculturali
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⛪Riqualificazione luoghi di culto: stanziati fondi per chiese e conventi storici in 9 Regioni 📝Firmato un decreto che interessa il patrimonio storico-artistico italiano. Questo intervento, valido per il triennio 2024-2026, prevede lo stanziamento di oltre 11 milioni di euro per il risanamento e la riqualificazione di luoghi di culto. L’iniziativa si propone di 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐫𝐯𝐚𝐫𝐞 𝐞 𝐯𝐚𝐥𝐨𝐫𝐢𝐳𝐳𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐩𝐚𝐭𝐫𝐢𝐦𝐨𝐧𝐢𝐨 𝐜𝐮𝐥𝐭𝐮𝐫𝐚𝐥𝐞 𝐫𝐚𝐩𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐚𝐠𝐥𝐢 𝐞𝐝𝐢𝐟𝐢𝐜𝐢 𝐝𝐢 𝐜𝐮𝐥𝐭𝐨, molti dei quali necessitano di interventi urgenti per garantirne la conservazione e la sicurezza. Gli interventi finanziati rientrano nel capitolo di spesa “Spese per gli immobili che interessano il patrimonio storico-artistico delle Regioni o di altri soggetti”, destinato a promuovere il recupero di questi edifici. 👉🏻Di seguito, analizziamo i dettagli principali del programma: https://lnkd.in/d4c54Aug
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Ancora in tema di autorizzazione paesaggistica, segnaliamo una recente sentenza del TAR Brescia che, oltre a ripercorrere tematiche procedurali inerenti al coinvolgimento della Soprintendenza nella procedura semplificata disciplinata dal D.P.R. n. 31/2017, reca un'interessante riflessione di diritto sostanziale in punto di rapporto tra opera di interesse pubblico (nella specie, infrastruttura per telecomunicazioni) e vincolo culturale, nonché a definizione della linea di confine e dell'interrelazione tra tutela del bene culturale e tutela dell'interesse paesaggistico: "Con riguardo al vincolo culturale riferito a particolari edifici vicini, si passa da una valutazione di area a una sitospecifica, e dunque occorre focalizzare l’attenzione non più sullo sfondo ma sull’interrelazione tra il bene culturale e la nuova infrastruttura. Non sembra condivisibile il metodo di analisi che concentra nel punto occupato dal bene culturale tutte le esigenze di tutela del paesaggio circostante. Se il bene culturale non ha un vincolo con proiezione sull’area esterna, quest’ultima deve essere tutelata come parte del paesaggio, e non come componente del bene culturale. La tutela del bene culturale presuppone quindi un diverso punto di osservazione, più ravvicinato, dal quale devono essere valutati gli effetti negativi della nuova infrastruttura sulla costruzione storica. In questo modo, diventano rilevanti solo le interferenze dirette, dovute alla contiguità o al carattere incombente della nuova infrastruttura. Queste interferenze si attenuano e scompaio all’aumentare della distanza, con il progressivo inserimento di altri particolari nell’inquadratura." #tar #tarbrescia #beneculturale #paesaggio #tutelapaesaggistica #infrastrutture #operapubblica #autorizzazionepaesaggistica
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🚨 BANDO IN SCADENZA Un’antica torre sul promontorio di Isola Capo Rizzuto in Calabria, un palazzo vicino al Santuario di Caravaggio vicino Bergamo, un faro sull’isola di Levanzo in Sicilia e ville d’epoca in Friuli Venezia Giulia e in Veneto tra i 18 beni che l’ Agenzia del Demanio propone in concessione a privati ed enti del Terzo Settore tramite #bandi pubblici. Si tratta di iniziative di #rigenerazione di edifici del patrimonio dello Stato grazie alle quali l’Agenzia del Demanio affida beni a privati ed enti del Terzo Settore affinché li valorizzino dal punto di vista economico, sociale e culturale, coniugando i temi del #turismo, della #cultura, dell’#ambiente e della #mobilitàdolce, stimolando lo sviluppo dei territori. 📣 C’è tempo fino alle ore 12.00 del 3 dicembre 2024 per presentare l’offerta. https://lnkd.in/dXMuT9fw
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🔵 Gaeta adotta il Piano Città degli immobili pubblici ✍️L’Agenzia del Demanio e il Comune di Gaeta hanno siglato un accordo per la valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico della città↩️ L’accordo tra il Sindaco di Gaeta e il Direttore dell’Agenzia del Demanio, firmato oggi, individua soluzioni innovative e sostenibili per promuovere processi di rigenerazione e sviluppo economico, sociale, ambientale e culturale della città 🎙Abbiamo adottato una strategia di pianificazione degli interventi sugli asset pubblici che pone al centro della progettazione l’utente, il servizio al cittadino, la collettività, lo spazio accessibile e le relazioni dell’immobile con il contesto urbano. Con il Piano città degli immobili pubblici pianifichiamo, in dialogo con gli Enti Territoriali, le soluzioni di rifunzionalizzazione dei beni poco o male utilizzati a maggiore impatto economico, sociale e ambientale. Un cambio di paradigma per accrescere l’attrattività e il benessere nelle città”, ha sottolineato il Direttore dell'Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme. "Con la firma di oggi mettiamo gli immobili pubblici disponibili a Gaeta in relazione allo sviluppo del territorio, per generare attrattività verso i giovani, i turisti e gli investitori, un modo di creare nuovo valore economico e sociale attraverso il patrimonio dello Stato per queste e per le future generazioni” 🔗https://lnkd.in/dwMtvzRm
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Continua un filone di pronunce interessanti in materia di vincoli di cui al codice dei beni culturali. Mi pare di notare qualche differenza nella valutazione giurisdizionale dei vincoli paesaggistici rispetto a quelli storico culturali, nessuna riduzione di tutela ma maggiore attenzione alle diversità degli obiettivi dei vincoli stessi. Leggo volentieri anche le vostre riflessioni. CdS , sez VI,21 giugno 2024,n.5522. #RGA #paesaggio #tutela #ammlex
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Roma L’APPIA ANTICA: LA REGINA DELLE STRADE (Via Appia. Regina Viarum. La strada candidata UNESCO) La Via Appia è la prima e la più importante delle grandi strade costruite dagli antichi romani ed è, quindi, anche conosciuta come “Regina Viarum”. Fu edificato verso la fine del IV secolo a.C., nel 312, per garantire rapide e dirette comunicazioni tra Roma e Capua. Secondo lo storico romano Livio, fu costruita dal censore Appio Claudio Cieco e a lui intitolata. Il progetto rivela una concezione sorprendentemente moderna: aggirando tutti i centri intermedi, la strada punta dritta verso la sua meta. Eccezionali prodezze di ingegneria, ponti, viadotti, gallerie, assicuravano un corso incrollabilmente rettilineo, attraverso distese d’acqua, paludi e montagne; molte di queste opere sono praticabili fino ad oggi. La Via Appia fornisce anche testimonianze della rivoluzione nella costruzione di strade operata dai romani. I romani concepirono specifici fondi stradali, per la stabilità e il drenaggio, che furono pavimentati con lastre aderenti di basalto rivestito, garantendo così la viabilità in ogni condizione atmosferica. Ciò ha permesso loro di costruire una vasta rete di strade statali che è rimasta intatta per secoli ed è ancora la spina dorsale della viabilità di tutti i paesi dell’area mediterranea. Anche lo status giuridico di queste strade è veramente innovativo: a differenza delle strade precedenti, il sistema viario non era riservato al viaggio dei re o dei loro eserciti, era un sistema pubblico, gratuito, destinato al servizio della popolazione rurale e urbana. Tutte le strade avevano marciapiedi e pietre miliari che indicavano le principali distanze e per facilitare ulteriormente gli spostamenti, c’erano stazioni di posta a intervalli regolari che fornivano cambio di cavalli e alloggio. Questo efficiente sistema viario era utilizzato dal cursus publicus, il servizio postale romano, per il recapito della posta in tutte le province dell’Impero e, soprattutto, per lo scambio di messaggi tra le province e la capitale dell’Impero. La Via Appia fu più volte ampliata, poiché l’Impero conquistò il sud d’Italia; prima fino a Be
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Roma L’APPIA ANTICA: LA REGINA DELLE STRADE (Via Appia. Regina Viarum. La strada candidata UNESCO) La Via Appia è la prima e la più importante delle grandi strade costruite dagli antichi romani ed è, quindi, anche conosciuta come “Regina Viarum”. Fu edificato verso la fine del IV secolo a.C., nel 312, per garantire rapide e dirette comunicazioni tra Roma e Capua. Secondo lo storico romano Livio, fu costruita dal censore Appio Claudio Cieco e a lui intitolata. Il progetto rivela una concezione sorprendentemente moderna: aggirando tutti i centri intermedi, la strada punta dritta verso la sua meta. Eccezionali prodezze di ingegneria, ponti, viadotti, gallerie, assicuravano un corso incrollabilmente rettilineo, attraverso distese d’acqua, paludi e montagne; molte di queste opere sono praticabili fino ad oggi. La Via Appia fornisce anche testimonianze della rivoluzione nella costruzione di strade operata dai romani. I romani concepirono specifici fondi stradali, per la stabilità e il drenaggio, che furono pavimentati con lastre aderenti di basalto rivestito, garantendo così la viabilità in ogni condizione atmosferica. Ciò ha permesso loro di costruire una vasta rete di strade statali che è rimasta intatta per secoli ed è ancora la spina dorsale della viabilità di tutti i paesi dell’area mediterranea. Anche lo status giuridico di queste strade è veramente innovativo: a differenza delle strade precedenti, il sistema viario non era riservato al viaggio dei re o dei loro eserciti, era un sistema pubblico, gratuito, destinato al servizio della popolazione rurale e urbana. Tutte le strade avevano marciapiedi e pietre miliari che indicavano le principali distanze e per facilitare ulteriormente gli spostamenti, c’erano stazioni di posta a intervalli regolari che fornivano cambio di cavalli e alloggio. Questo efficiente sistema viario era utilizzato dal cursus publicus, il servizio postale romano, per il recapito della posta in tutte le province dell’Impero e, soprattutto, per lo scambio di messaggi tra le province e la capitale dell’Impero. La Via Appia fu più volte ampliata, poiché l’Impero conquistò il sud d’Italia; prima fino a Be
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