#lacrisidegliinfluencer
Una volta era la guerra dei santi. La raccontava Giovanni Verga nelle sue novelle, è raccontava di come tra paesi vicini si ci si facesse guerra a colpi di processioni, fuochi pirotecnici e abiti sfarzosi indossati dai santi di turno, al punto tale da far perdere l'essenza della festa religiosa per 'guerreggiare' tra un paese e le famiglie più importanti e l'altro.
Oggi la storia la si racconta in maniera diversa. I brand nati da e su Instagram sono i 'Santi' che si devono celebrare nella maniera più sfarzosa possibile, in modo tale da superare in immagine, sentiment e reputation tutti gli altri.
Chi sarà il monarca o la monarca di turno? Ma soprattutto, quanto e in che modo il prodotto, reale protagonista di tutto ciò, viene effettivamente 'promosso', quanto il marketing finalizza l'acquisto?
A Milano, la Pinanoteca di Brera è balzata agli oneri della cronaca per aver 'ospitato un evento di Vera Lab, un evento aperto solo agli influencer cari alla padrona di casa, che hanno reso omaggio al brand, con selfie e scatti tra libri ottocenteschi, come se fossero le ultime collezioni esposte da Primark.
Su 'X', seguendo un hashtag molto popolare #influcirco, l'indignazione cresce di ora in ora, definendo oltraggioso che un luogo così importante, dove chi studia non può nemmeno bere un sorso d'acqua, sia stato dato 'in prestito' al santo di turno.
Un commento in particolare definiva questo atteggiamento da parte del brand e degli influencer, simile a quello dei monarca francesi e della loro corte, a fine settecento. E non è da biasimare.
Una polemica che dovrebbe far riflettere. E' davvero questo il modo corretto per promuovere il lancio del brand su un nuovo mercato? Sono davvero così vuoti di contenuto gli influencer che nemmeno conoscono l'importanza di un luogo quando ne usufruiscono?
Perché dunque onorarli di un segui, quando loro stessi sono incapaci di creare un contenuto di spessore? E' il marketing ha davvero bisogno di loro se un prodotto vale la pena di essere acquistato? La riflessione diventa importante, poiché con molto meno, con una strategia adeguata finalizzata al prodotto, i risultati possono davvero essere diversi, e se un brand volesse finanziare comunque un luogo culturale, può sempre farlo, anche senza cena. Per arginare questa crisi dunque non sarebbe davvero il caso di investire sulla 'propria' di cultura, e magari visitare delle biblioteche quando non ci sono cene?
Geometra presso Maflan Srl
1 meseDiego complimenti sempre un passo avanti Tanti Auguri