La storia della comunicazione è fatta di idee coraggiose, capaci di unire valori profondi a messaggi dirompenti. La scomparsa di un personaggio come Oliviero Toscani, creativo che ha trasformato il modo di fare comunicazione, ci porta a fare delle considerazioni partendo dall’eredità culturale che il fotografo ci ha lasciato. Toscani, tra gli speaker extra-settoriali che nel tempo hanno calcato il palco di Automotive Dealer Day, ci ha mostrato che un brand non è soltanto un logo o un prodotto, ma un veicolo di significati, un’occasione per dialogare con la società e affrontare temi rilevanti. Dalle sue campagne provocatorie a quelle di inclusione e di sensibilizzazione, siamo passati attraverso un’epoca in cui la comunicazione ha abbandonato la neutralità ed è diventata portavoce di idee, valori e coraggio, ricoprendo il ruolo di vero motore di trasformazione. Che si tratti di una grande azienda o di una piccola realtà locale, la lezione è la stessa: un marchio forte diventa storia, cultura e contributo positivo per la collettività mettendo in atto azioni concrete e coerenti con i suoi valori.
Post di Quintegia
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Questo è un argomento che volevo trattare da molto e sinceramente avrei voluto parlarne in circostanze diverse ma il fato ci ha messo il suo perfido zampino, quindi scriverò 2 righe di getto… Alcune volte qualche professionista ci ha chiesto come migliorare la sua immagine, la sua equity, il suo personal brand. Basta lavorare come stanno facendo molti influencer, che siano nel mondo della musica, della moda o dei motori, sono diventati virali e popolari grazie a YouTube e ai social media. Come sono diventati veri e propri idoli delle masse? Un esempio specifico è quello dei piloti: si, sono talentuosi in pista (ovviamente) ma il valore aggiunto lo danno perché sanno raccontare le loro gesta in modo coinvolgente e autentico diffondendo video su Youtube delle loro gare, dei backstage ecc.. Questo li ha resi più vicini al pubblico e, rispetto ai loro avversari, ha permesso loro di ottenere una popolarità immensa. Pensate se uno come Valentino Rossi, agli inizi della sua carriera, avesse avuto a disposizione piattaforme social e avesse condiviso ogni episodio della sua vita sportiva... Le attività di Personal Branding però non riguardano solo gli influencer, ma anche professionisti di ogni tipo. Che tu sia un artigiano, un imprenditore o un libero professionista, saper raccontare chi sei, cosa fa e come lo fai coinvolgendo il tuo pubblico è fondamentale per emergere rispetto agli altri. Il percepito che il pubblico ha di te può fare la differenza tra il successo e l'anonimato, a patto che tu mantenga le promesse che fai ovviamente. Questo me l'aveva dimostrato anche Luca Salvadori, un pilota che sapeva non solo emozionare in pista, ma anche comunicare la sua passione e il suo impegno con autenticità. Purtroppo ci ha lasciati, facendo ciò che amava, ciò che teneva viva la fiamma che aveva dentro, lasciandoci un esempio di dedizione sia come sportivo che come comunicatore. ciao Luca #PersonalBranding #Autenticità #Comunicazione #ValoreAggiunto #LucaSalvadori #Influencer #StrategiaDiMarca
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Oggi esploriamo l’EREDITÀ FUTURA insieme ad Alda Faccio e Daniela Gomiero. Come trasformare autenticità, memoria e tradizione in un lascito per il futuro? 𝐀𝐭𝐭𝐫𝐚𝐯𝐞𝐫𝐬𝐨 𝐥𝐚 𝐫𝐢-𝐜𝐨𝐝𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐚𝐭𝐨! Quindi, su cosa puntare? Valorizzazione del DNA del Brand, legando le origini ai cambiamenti futuri. Raccontare le origini, essere aperti al futuro, e valorizzare l’artigianalità come distintivo. Guarda il video per saperne di più! 🎥👇
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OLIVIERO TOSCANI È MORTO: ORA CHI AVRÀ LE PALLE DI FARSI ODIARE? Oliviero Toscani è morto. Non ho mai conosciuto l'uomo; ho conosciuto e ho studiato a fondo il suo lavoro. Quindi mi chiedo: cosa posso ricordare del suo lavoro? Se devo scegliere un suo lavoro in particolare, quello a cui sono più affezionato, e che cito più spesso, è l'affissione dei 3 cuori per United Colors of Benetton del 1996. È l'affissione con cui ha inventato lo Shockvertising. Ed è un esempio di Brand Bravery. Ce ne sarà bisogno - sia di Brand sia di Bravery - nel 2025 Oliviero Toscani non era solo un fotografo provocatorio. Era un visionario che aveva capito una cosa fondamentale del marketing: le brand devono avere le palle di prendere posizione. Non le palle da albero di Natale che vediamo oggi sui social: quella degli hashtag acchiappa-like e delle campagne arcobaleno che durano giusto il mese del Pride. Il coraggio di cui c'è bisogno nel 2025 è quello vero. Quello che ti fa rischiare di perdere clienti. Quello che ti fa tremare il CEO. Quando nel 1996 Oliviero Toscani mise su un cartellone tre cuori identici con scritto "white", "black" e "yellow", non stava facendo diversity marketing. Non stava cercando like. Stava dicendo una verità scomoda e coraggiosa: che sotto la pelle siamo tutti uguali. E lo stava dicendo in un'epoca in cui il razzismo era ancora più pervasivo e corrosivo di oggi. Quello era il vero Brand Purpose. Non un modo per lavarsi la reputazione, ma uno scopo vero: di prendere una posizione, di avere coraggio. Oggi tutte le brand vogliono essere "purpose driven". Ma quante hanno davvero il coraggio di Benetton o di Oliviero Toscani? Quante sono disposti a perdere fatturato per difendere un'idea? La verità è che la Brand Bravery non si misura in engagement rate. Si misura in haters. Si misura in clienti persi. Si misura in vendite che crollano prima di trionfare. Oliviero Toscani ci ha insegnato che una brand deve avere il coraggio di dividere. Di far incazzare qualcuno. Di essere odiata da molti, per essere amata da pochi. Aveva ragione. Oggi che le aziende hanno paura anche di postare gli auguri di Natale per non offendere nessuno, abbiamo più che mai bisogno di quella lezione. La Brand Bravery non è una strategia da marchettari. È una scelta. È un rischio. È una responsabilità. La domanda che dovremmo porci, nel 2025, non è "Come possiamo essere più inclusivi?", ma "Per cosa siamo disposti a essere odiati?". Troviamo il coraggio di provare a rispondere 👊 #marketing #BrandBravery #olivierotoscani #copywriting #brandpurpose #BigIdeas2025 #inclusion #Shockvertising #brandawareness #marketingstrategy #brandstrategy
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Elio Fiorucci :La solitudine non è creativa la solitudine è tristezza. Ho visitato la mostra di Fiorucci, io l’ho vissuta e mi ha trasmesso la leggerezza, l’allegria, la positività di quel momento. Ha detto e fatto tantissime cose ma quello che diceva è più che mai attuale, le riflessioni e i cambiamenti culturali, la crisi di alcuni settori. Potesse esserci di nuovo un Fiorucci che ribalta il mondo della moda ormai abbastanza incancrenito. ‘’La produzione Fiorucci era un modo di vedere le cose di trasformarle con divertimento e leggerezza, un po’ sexy, un po’ spiritose ma mai volgari. Ha inventato i jeans da donna tirando un po’ indietro il cavallo dei pantaloni’’ Fiorucci apri un negozio che definì un esperimento, un negozio di seconda generazione con il concetto di vestire liberamente a dispetto delle mode imposte dall’alto. Dichiarava: ‘’è ormai drammaticamente chiaro, anche alla pubblica opinione, che il settore tessile, in particolare quello italiano, sta pagando una lunga catena di errori e di false prospettive d'intervento che si possono far risalire, in alcuni casi, addirittura al lontano dopoguerra. Crisi di non facile soluzione, nè a breve nè a medio termine, che trasformerà radicalmente il settore della produzione industriale, dai filati alla confezione, interessata al campo della moda e dell'abbigliamento di largo consumo’’. Usato, riconversione dei capi, trasformazicni delle foggie, recupero di una spontaneità che si credeva perduta, maggiore libertà di inventiva, collettiva e individuale, hanno permesso al settore terziario di rovesciare, in parte, i termini della situazione. Le risorse destinate agli uffici creativi erano rese possibili dalla scelta non ortodossa di Elio Fiorucci di non investire in pubblicità diretta. Niente affissioni, niente pagine pubblicitarie sulle riviste, niente spot in tv. Al contrario, incorporare la comunicazione nel design dei prodotti e nella comunicazione diretta, e investire nelle competenze, elaborare tendenze e stili in anticipo con una visibilità attiva in sintonia con la cultura pop piuttosto che inseguire passivamente in ritardo. ‘’I capi d'abbigliamento non sono solo oggetti, ma segni della cultura e dell'immaginario sociale’’… vero e dobbiamo tenerlo presente sempre.
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Con questa foto voglio raccontare quanto può essere importante per una azienda in un contesto professionale un immagine di se usando i propri colori aziendali in un contesto fieristico. Coloriamo il futuro con il sorriso, trasformiamo le sfide in opportunità. Unisciti a noi, dove professionalità e gioia si fondono in un'unica brillante visione. Cosa vuol significare da un "semplice scatto" L'energia positiva catturata nell'immagine Il significato simbolico dei colori aziendali L'unione tra professionalità e approccio positivo La fusione dei colori come metafora di collaborazione
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Tempi di rivolta? Noto che diverse pubblicità promuovono modelli comportamentali che citano "ribelli", "nuovi ribelli", "è iniziata la rivoluzione" (per esempio Cfr. Peugeot, Loacher, Trenitalia rebel revolution, Trentingrana con la campagna pubblicitaria ‘Ribelli per natura’, o Renault che dal 2021 parla ai 'ribelli quotidiani', ecc.) Una tendenza iconica mutuata da una famosa pubblicità Apple. Lo spot consisteva in un video in bianco e nero nel quale venivano raffigurati personaggi storici di una certa importanza, come Albert Einstein, Bob Dylan, Martin Luther King, Richard Branson, John Lennon, R. Buckminster Fuller, Thomas Edison, Muhammad Ali, Ted Turner, Maria Callas, Mahatma Gandhi, Amelia Earhart, Alfred Hitchcock, Martha Graham, Jim Henson, Frank Lloyd Wright, Picasso e Dr. Sun Yat-sen. Nel finale una giovane ragazza apre gli occhi, come se vedesse le possibilità davanti a lei. Il tutto accompagnato dallo slogan : «Ecco i pazzi. I ribelli. I piantagrane. Quelli che vedono le cose in modo diverso. Mentre alcuni potrebbero vederli come i pazzi, noi vediamo il genio. Perché le persone che sono abbastanza pazze da pensare di poter cambiare il mondo, sono quelle che lo fanno.» Ma era il 1996! E oggi? Un bel salto dal lusso elegante, spiagge dorate, party in piscina e iconici panorami del jet set internazionale cui gli ultimi 30 anni ci hanno abituato. Ma perché oggi? Ora è nota l'esistenza del Neuromarketing che nasce dalla coesione dei metodi e tecniche delle neuroscienze con il marketing tradizionale al fine di analizzare e utilizzare gli istinti inconsci dei consumatori. I guru del marketing prevedono impulsi e istinti inconsci di rivolta di massa? Forse nel ceto medio, nella borghesia un pò radical e un pò frustrata nelle ambizioni del proprio individualismo? Verrebbe da pensarlo: Eligio Catarinella, Head of Marketing & Communications Alfa Romeo un mesetto fa: "Alfa Romeo fa strada alle emozioni: libertà, carattere, ribellione alla fredda razionalità. Il nuovo spot di Tonale afferma con decisione che non siamo cloni digitalizzati e uniformati a regole imposte da altri, ma individui mossi dal bisogno di vivere la nostra esistenza con passione, emozionandoci grazie alle relazioni simbiotiche che creiamo, anche con la nostra vettura. La scelta di utilizzare la voce di Charlie Chaplin tratta dal film ‘Il Dittatore’ rappresenta un manifesto che rivendica nel profondo il bisogno innato di emozionarsi ed emozionare". Ovviamente si tratta di una strumentalizzazione di Chaplin scandalosa: un collage da cui scompaiono lo sfruttamento, il nazismo, la guerra ed emerge un inno all'individualismo e alla rivolta, ma per l'affermazione di se e del proprio edonismo.
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[Strategia Canaglia] Sottotitolo: Come perdersi in un bicchiere d’acqua Giuro che avevo delle aspettative, forse troppo alte, sperando in qualcosa di davvero "interessante", qualcosa che potesse essere fonte di ispirazione… Invece, la campagna Alfa Romeo è stata una delusione completa, dall’inizio alla fine. Il pre-lancio? Un “classico” esempio di banalità, senza un briciolo di originalità o un tentativo di spiccare. Cose viste e riviste … E poi il lancio... nulla di nuovo… Ma la cosa sensazionale è stato il gran finale… Un cambio di nome modello in sole 24 ore. Una mossa raramente vista…. L'ultima volta che ho assistito a qualcosa del genere è stato quando la macelleria sotto casa ha deciso di rinominare una scottona italiana per renderla più allettante ai vegetariani ... Da Milano a Junior… La vera sfida è decidere quale dei due nomi sia il meno ispirato e più privo di senso. In definitiva, un nome che non trasmette nulla, né emozione né un reale significato. Ora, capita di sbagliare dei lanci, lo hanno fatto anche Brand come Coca Cola o Nike, ma questo non vuole dire che sia “giusto” farlo… Questo cosa ci insegna: 1️⃣ Anche i grandi brand possono sbagliare 2️⃣ Anche le “grandi” agenzie possono sbagliare 3️⃣ Anche i professionisti presenti come dipendenti nelle grandi aziende non sono sempre TOP. 🔥 AMEN 🔥 #marketing #strategia #brand #lancio AlfaRomeoMEA #alfaromeomilano #alfaromeojunior
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🎨 Oliviero Toscani: Il Genio che ha Riscritto le Regole della Comunicazione 🎨 C’è chi segue le regole e chi, come Oliviero Toscani, le riscrive. Un nome che ha segnato la storia della comunicazione visiva, trasformando semplici campagne pubblicitarie in vere e proprie opere d’arte capaci di scuotere coscienze e aprire dibattiti. 💥 Coraggio e Visione Toscani ha osato affrontare temi scottanti come il razzismo, l’AIDS, la pena di morte e la guerra, dando voce a questioni che molti preferivano ignorare. Le sue campagne non erano solo pubblicità: erano manifesti culturali, strumenti di riflessione collettiva, opere di rottura che mettevano in discussione le convenzioni. 🌍 Un Impatto Globale Chi può dimenticare le immagini provocatorie di Benetton, divenute icone di un’epoca? 🔥 Innovare per Evolvere Oliviero Toscani ci ha insegnato che la comunicazione non è solo vendere un prodotto, ma trasmettere un messaggio. Un invito a non avere paura di rompere gli schemi, di far parlare le immagini e di usare la creatività per cambiare il mondo. 💬 Qual è la campagna di Toscani che vi ha colpito di più? #OlivieroToscani #Comunicazione #Creatività #Innovazione #Marketing #Cultura
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Oggi ci lascia Oliviero Toscani, fotografo, creativo e grande sperimentatore, che ha rivoluzionato il mondo della comunicazione con i suoi scatti e le sue compagne pubblicitarie mai banali. Oliviero Toscani ha avuto il merito di utilizzare la pubblicità in modo completamente nuovo, riuscendo a comunicare i valori dell'azienda, affrontando anche problemi politici controversi. Il suo approccio ha regalato ai brand tanti vantaggi, tra cui: - mostrare i propri valori, creando un legame forte con il pubblico che si riconosceva in quei valori (una situazione che oggi definiremmo win-win); - le sue foto erano sempre tra le più discusse al mondo, dando una grande visibilità al brand. Nelle sue campagne per Benetton fece dello scontro il cavallo di battaglia del brand, sfidando gli atteggiamenti correnti nei confronti dell'AIDS, della religione, della sessualità, della razza. Al centro di tante sue campagne c'erano proprio il dialogo tra le culture e la tolleranza. A chi lo accusava di usare la politica per vendere capi di abbigliamento, lui rispondeva che ogni pubblicità nella moda era politica, perché proiettava un determinato ideale di bellezza. L'unica sua "colpa" era di andare controcorrente. Ci lascia una voce unica, visionaria e coraggiosa. #luimai #copywriting #storytelling #corporatestorytelling #marketing #digitalmarketing
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