C'è un filo rosso narrativo, nelle storie che settimanalmente raccontiamo, che parte il 25 novembre e termina l'8 marzo. E che, per il secondo anno di seguito, abbiamo tracciato assieme a Fondazione Vodafone e alla sua app Bright Sky, contro la violenza di genere. È il filo delle storie di violenza economica, in tutte le forme in cui essa si presenta. Quest'anno, il filo è rappresentato da una serie podcast spinoff di Rame, Psico Soldi, con la quale siamo entrati nello studio della psicoterapeuta Elena Carbone per raccontare le storie di chi ha sperimentato, nella sua vita, un cortocircuito tra soldi e psiche. Ascolta qui l'ultima puntata ➡ https://lnkd.in/dMxeNig2
Post di Rame
Altri post rilevanti
-
A Roma una chat tra bambini e adolescenti, di età compresa tra gli 8 e i 14 anni, è diventata il teatro di una collezione di orrori digitali. Immagini di omicidi, atti di violenza estrema, e peggio ancora, video pedopornografici. Una sfida macabra intitolata “Arriviamo a Mille”, dove l’obiettivo è aumentare il numero dei partecipanti, spinge i ragazzi a superare i limiti dell’umano, sfidando l’orrore e la legalità. Questa escalation di violenza non è solo un fenomeno isolato, ma un avvertimento di come le sfide online possano trasformarsi in azioni pericolose e reali. In questo contesto di pericolo digitale, è allarmante pensare che i giovani partecipanti possano non solo essere spettatori ma anche vittime designate per adescamenti futuri. L’orrore non è più confinato alle strade o alle case abbandonate; si annida nelle tasche dei nostri figli, nei loro smartphone. È imperativo che come società, ci mobilitiamo non solo per bloccare queste chat di terrore, ma per educare i nostri giovani sulla gravità di quanto esposti e sulla responsabilità di ogni clic. Non possiamo sottovalutare l’ingenuità dei giovani né la malizia degli adulti nascosti dietro schermi anonimi. È una lotta continua per la sicurezza e l’innocenza della nostra prossima generazione. #ArriviamoAMilleNO #StopViolenzaDigitale #ProteggiamoINostriFigli #EducazioneDigitaleEssenziale
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
ONLINE ORA SU Spotify! 👌 AI e tecnologia per aiutare le donne vittime di violenza di genere Per il nostro secondo episodio del podcast "Empowering Women in Games" esploriamo il delicato tema della violenza di genere e di come la tecnologia e l'intelligenza artificiale possano essere strumenti fondamentali per il supporto e la protezione delle vittime, fino a prevenire gli stessi episodi di violenza. Rosella Scalone, Presidente di SAVE THE WOMAN, nostra ospite speciale, intervistata da Micaela Romanini, racconta la visione dell'Organizzazione e la mission pratica della App Non Posso Parlare. Argomenti che troverai in questo episodio: * Esplorare le potenzialità della tecnologia nel contrastare la violenza di genere. * La Visione di Save the Woman e le sfide affrontate nella lotta contro la violenza di genere. * Tecnologia per la Prevenzione: Approfondimento sulle soluzioni tecnologiche innovative per prevenire la violenza di genere. * L'Intervento dell'Intelligenza Artificiale: Esplorazione del ruolo cruciale dell'Intelligenza Artificiale nell'aiutare a riconoscere segnali di pericolo e fornire supporto tempestivo. * Esperienze Personali e Storie di Successo: Condivisione di esperienze significative e successi nell'utilizzo della tecnologia da parte di Save the Woman. * Ruolo della Comunità dei Videogiochi: Discussione su come la comunità dei videogiochi può contribuire attivamente alla sensibilizzazione contro la violenza di genere. Un episodio coinvolgente che unisce la passione per la tecnologia all'impegno tangibile per costruire un mondo più sicuro e giusto per tutte le donne. Se ti è piaciuta la puntata, seguici e condividi! 💫 #donne #gendergap #violenzadigenere
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Le #donnescienziate e #inventrici esistono, e sono sempre esistite. Raccontiamo le loro storie per cambiare la NARRATIVA e la cultura affinché il binomio “Donne e Stem” diventi una grande #opportunità per tutti. Oggi scopriamo un’invenzione geniale, nata come risposta ad un bisogno personale e sociale grazie alla visione e al pragmatismo di Marie Van Brittan Brown inventrice della #CCTV, il primo sistema di sicurezza televisivo a circuito chiuso e aprì la strada ai moderni sistemi di sicurezza utilizzati oggi. Lo sapevate? Marie Van Brittan Brown contribuì alla costruzione di una società più sicura con la sua invenzione del primo sistema di sicurezza domestica. Brown lavorando come infermiera le capitava, a seconda dei turni, di tornare a casa a tarda notte. Anche suo marito aveva un lavoro con orari irregolari, quindi era spesso sola di notte. Sentendosi vulnerabile in un quartiere ad alta criminalità, come Queens a New York, Marie Brown decise di inventare un modo per vedere, quando sentiva bussare, chi fosse alla sua porta di casa. Fu cosi che nel 1966, Brown, insieme all'assistenza del marito, inventò un sistema di sicurezza che consisteva in: 📍quattro spioncini, 📍una telecamera scorrevole, 📍monitor televisivi 📍microfoni bidirezionali. Avendo 4 spioncini, ovvero i punti target, la fotocamera scorrevole era in grado di catturare immagini di persone a diverse altezze. I microfoni bidirezionali permettevano a Brown di comunicare con la persona fuori di casa. Un telecomando le avrebbe permesso di aprire la porta a una distanza più sicura. Infine, un pulsante di emergenza poteva inviare un allarme alla polizia o alla sicurezza. Questi oggetti hanno generato un sistema di televisione a circuito chiuso per la sorveglianza anche conosciuta come CCTV. Tutti noi sappiamo dell’esistenza di sistemi di video sorveglianza a circuito chiuso sia nelle abitazioni private che nelle aziende, e anche in luoghi pubblici perciò da adesso in avanti ogni volta vediamo il cartello CCTV ricordiamoci del #talento di questa #donna! #paritádigenere #competenze #cultura #lavoro #Stem STEAMiamoci
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
La mente umana fa davvero assurdi scherzi. Può far credere cose che non esistono, percepire l’impercebile. Non bisogna essere necessariamente dei serial killer o dei malati mentali conclamati per commettere crimini efferati. A volte le persone si trasformano in assassini ma nella loro prospettiva, non quella della legge ovviamente, essi non sanno di esserlo se non quando l’evento si è verificato. Bisognerebbe interrogarsi su cosa debbano/possano fare le famiglie, le istituzioni, la società tutta per prevenire che ciò avvenga. Bisognerebbe chiedersi se questa società stia contribuendo o meno ad alimentare le strane forme di psicosi, sempre più frequenti, l’odio, l’infelicità, lo sdoppiamento della realtà in quella virtuale e viceversa, la schiavitù negli oggetti che ci possiedono.
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Strappa un sorriso, ma neanche tanto 🥹 ...ormai siamo pervasi d'informazione, servizi tv, carta stampata, approfondimenti giornalistici, canali satellitari, locali, application news, messaggistica in tutte le forme possibili e immaginabili, ma davvero poca scarsissima capacità critica. All'ordine del giorno, staff di verifica su autenticità e #veridicità dell'#infomazione, peccato siano, a loro volta, schierati, nella più becera #disinformazione. É tutto un colossale Truman Show ove più é sbandierata e diffusa una notizia, dalle testate e programmi più osannati dall'#audience e più é probabile si tratti di #fake, astuta #manipolazione, marketta verso il potente di turno. #Propaganda senza fine. E dove non si riesce a controbattere efficacemente alle #idee, si attacca la #persona, la si bullizza, si cerca di colpirne il prestigio la #credibilità, d'incrinare la valutazione generale di #competenza, con sistemi tipici del più corrotto, invertito, depravato dei #sistemicomunisti del secolo scorso. L'#ideologia come fine assoluto, da far sopravvivere a tutto: non é importante l'oggetto, nemmeno il soggetto, neanche il contenuto ...quel che conta é unicamente la #cornice, l'asset ideologico che protegge. E questo é davvero grave, mostra tutto il limite del pensiero di chi architetta e sostiene #totalitarismi del tipo: dov'é la #libertà d'espressione, dov'é la #tolleranza, l'#inclusione, l'#uguaglianza, il senso del #limite che ammette e da valore alla #diversità? Ai giorni nostri si bullizza in tanti modi, si commenta un post per #gettarefango sull'avversario, ci si coordina tra palinsesti per mettere in cattiva luce un politico non gradito ...agendo nell'ombra, con un #boicottaggio sommerso, fatto di mezze parole, #allusioni ficcanti. Sotto l'idea base del manipolator cortese: ' Se tutti dicono la stessa cosa...' mentre in realtà uno stesso reato, commesso da più persone, aumenta la negatività di un'azione, non convalida la genuinità della 'cornice', anzi, l'abbassa definitivamente a rozzo sistema #antiumano. Una sorta di sacralizzazione della politica, cioè dell’attribuzione alla stessa, di funzioni tipiche della #religione. Definire #senso e fine della #vita umana. Anche no. Finché avrò pensieri in testa vorrei fossero i miei, originali, giusti o sbagliati, ma umani, non contro l'uomo: discutiamo d'idee, fare la guerra alle persone é invidia, cretineria, inferiorità.
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Non è più soltanto una questione di periferie, che nell’immaginario collettivo si accompagnano a degrado e mancanza di regole. A Roma un 15enne ferito con una coltellata alla fermata della metro. A Napoli un video immortala un giovane che imbraccia un mitra come fosse la cosa più naturale del mondo. Immagini, episodi (e questi sono soltanto gli ultimi in ordine di tempo) che rilanciano un allarme che riguarda anche molte altre città. Quello dei ragazzi ‘a mano armata’. E non è soltanto un modo di dire. Certo, ci sono i trapper che nei loro videoclip sfoggiano coltelli e pistole come fossero giocattoli. E di sicuro sono loro i modelli per tanti di questi adolescenti. Ma dare la colpa alla musica diventa a un certo punto riduttivo. Qualche settimana fa il ministro dell’Interno Piantedosi lo aveva detto in modo chiaro: «Tanti ragazzi esercitano ancora la cultura dell’arroganza, girando con le armi». Il punto è che il fenomeno, più che un retaggio di un passato ancora da buttarsi alle spalle, sembra una tendenza in crescita. E provando a parlarne con i ragazzi se ne ha la conferma. Al netto di chi esagera, è sconcertante sentire raccontare come per gli adolescenti di oggi sia normale vedere armi e coltelli. Anche a scuola. Non si stupiscono, sostengono sia ordinaria amministrazione. Non stiamo neanche parlando esclusivamente di realtà difficili né c’è distinzione fra italiani e seconde generazioni di immigrati. Se è vero che molti dei trapper diventati famosi a suon di reati e video dove si inneggia alla violenza sono di origini straniere, quello che i minorenni di oggi descrivono è uno spaccato che fa venire i brividi. Alcuni raccontano di girare armati «per difendersi»: difendersi da strade percepite come poco sicure, difendersi dai compagni, difendersi armandosi. La sopraffazione, le bande di giovani, sono sempre esistite. Ma andarsene a scuola con un coltello oppure con pistole vere o finte, è altro. È un altro livello. E deve preoccupare. Clicca sul seguente link per leggere l’articolo completo “I giovani armati e l’allarme in Italia” di Annalisa Grandi: https://lnkd.in/dh9br4qx #Giovani #Italia #Società #Musica
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Multidisciplinary Project Manager | Business Analyst | Polyglot Information Officer & SEO specialist | Mediator in Economy, Finance and Integration
Sempre per par condicio, perché ormai quando facciamo schifo, facciamo schifo globale, e quando abbiamo un’etica, non siete neanche local, siete la mosca bianca, avete visto che la Sorokin parteciperà a ballando sotto le stelle USA? Questo è un caso che evidenzia come siamo entrati in una società che simpatizza per la corruzione e l’egocentrismo, e che non sia solo un problema Italiano. Una ragione per cui trovo cretino il film su Joker, è che una divisione tra giusto e sbagliato non significa estremismo. A differenza continuare a vittimizzare o glorificare i criminali, sta affondando la struttura stessa della società. La invitano perché fa ascolti, perché, e venendo dal mondo della moda posso darvene piena conferma in quella realtà, ci stanno inculcando che la brava ragazza non se la fila nessuno, che chi fa le cose per bene è noioso. Insomma, celebrazione del tossico, miticizzazione del criminale, e i risultati saranno quelli che saranno. Non siamo solo noi che ad una persona arrampicatrice e senza nessuna etica cediamo quello a cui non dovrebbero avere accesso: oramai siamo al paradosso che sono i retti ad essere fuori moda. Questo nel mercato del lavoro ha pesanti conseguenze, e quando mi vengono a parlare della tossicità delle aziende, io guardo ai nostri ministri e alla Sorokin a ballando sotto le stelle col bracciale elettronico e mi chiedo: e cosa vi aspettate? È questo che volete, non fate finta che ci sconvolga. Come gli imprenditori che dicono “eh sarebbe bello cambiare, ma l’Italia è fatta così”. No prego: queste persone hanno trovato un posto al sole in un Italia così, e non hanno interesse a cambiarla perché cambiare i parametri potrebbe minare alla posizione che hanno conquistato. Il fatto è che se guardi agli Stati Uniti, che un tempo erano la mia formazione, oggi trovi questa realtà: chiedi scusa non per favore. E poi in realtà non chiedono neppure scusa, perché il mondo a loro deve. Programmi culturali faticano a tenere l’audience, lo squallore di gente senza contegno mentale fa boom di ascolti. Perché è quello che si vuole celebrare. E vi dirò, anche nelle cerche più ristrette, abbiamo tutti una Boccia o una Sorokin che ha costruito il proprio mondo con i talenti femminili, la truffa, l’appropriazione e con una faccia di tolla che riescono pure ad apprezzare perché gli è stato insegnato che hanno ragione loro, e la società li premia. Sono un male incurabile finché tutti piegano la testa davanti al loro modo di essere, e lo ammirano. Ma peggio di loro sono quelli che di faccia lo criticano e di spalle lo premiano. Forse la parte peggiore di un quadro del mondo che perde la testa per le Sorokin e fa spalletta sulle vittime delle crudeltà degli arrivisti, sono quelli che si indignano, si inalberano, e poi sotto sotto, sono esattamente lo stesso tipo di persone. Quella forse è la peggiore corruzione del mercato, oltre che dell’intrattenimento, l’ombra grigia della decadenza.
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Bullismo e Cyberbullismo 💥 Il bullismo e il cyberbullismo non sono solo problemi di "ragazzini". Sono ferite sociali che lasciano segni profondi, e spesso invisibili. 💬 🔍 Il bullismo si manifesta con intimidazioni, oppressioni e sopraffazioni, attuate in modo intenzionale e ripetuto. Anche se non esiste un reato specifico di "bullismo" nel nostro codice penale, molti dei comportamenti che lo caratterizzano sono punibili. Colpisce giovani, ragazzi e ragazze, spesso nei contesti scolastici e nei luoghi di ritrovo, con conseguenze che possono essere devastanti per chi le subisce. 📲 Quando la violenza si sposta online, parliamo di cyberbullismo. La Rete diventa un'arma, le parole diventano proiettili digitali. Il cyberbullo, nascosto dietro uno schermo, spesso non si rende conto della portata delle sue azioni e dei danni che provoca. E le vittime, purtroppo, spesso rimangono in silenzio per paura e vergogna. 🛡️ Il nostro compito? Essere presenti, informati e pronti a tendere la mano. Dobbiamo avvicinare i giovani alla consapevolezza della gravità di questi gesti, educarli alla legalità e sostenere chi subisce questi attacchi. Nessuno deve sentirsi solo davanti a un sopruso, online o offline. 🔗 E tu, come pensi possiamo migliorare la sensibilizzazione su questi temi? Hai mai affrontato una situazione del genere, o hai suggerimenti per supportare meglio le vittime? Condividi la tua esperienza nei commenti! #Bullismo #Cyberbullismo #StopBullismo #EducazioneDigitale #Consapevolezza #SupportoAlleVittime #Legalità #SicurezzaOnline #Empatia #ProtezioneGiovani #BenessereDigitale #Inclusione #PariOpportunità
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
🏳🌈GIORNATA MONDIALE DELLA NON VIOLENZA Non sempre tutto funziona come dovrebbe...Ne sanno qualcosa tutti coloro che ogni giorno lavorano con il PC. Spesso non funziona, si blocca e proprio non ne vuole sapere di rispondere ai nostri comandi... mantenere la calma in questi momenti è davvero un'impresa ardua! C'è chi lo insulta, chi lo distrugge e chi addirittura, lo ha anche lanciato dalla finestra! E allora, in questa Giornata Mondiale che celebra la NON VIOLENZA, noi difendiamo quei poveri PC, spesso aggrediti senza motivo! 👉Per ogni problema esiste sempre una soluzione e quella di #SistemaDigital è il Team dei nostri informatici che riescono sempre a sistemare le cose evitando qualsiasi tipo di violenza 😉🙃! ... #Giornatadellanonviolenza #consulentiinformatici #Innovazione #lasoluzionegiustaperte #digitalconsultant
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Un italiano su cinque si rivolge a #maghi e #cartomanti. Secondo il rapporto dell’Osservatorio Antiplagio, per la maggior parte sono donne e i consulti avvengono prevalentemente online. Nonostante i rischi di #truffa, solo il 3% delle vittime ha il coraggio di denunciare, frenate da #vergogna e #paura di ritorsioni. I dettagli nell’articolo di Francesca Fiorucci su #ultimabozza ⬇
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
2.317 follower