Il greenwashing è ormai diventato un fenomeno tristemente noto, ma avete mai sentito parlare del “#greenhushing”? Questo termine viene utilizzato per indicare la scelta di alcune aziende di non comunicare i loro obiettivi e i loro impegni in ambito ambientale. A cosa è dovuto questo comportamento? A volte si tratta di un’eccessiva cautela o delle difficoltà che le imprese più piccole riscontrano nel reperire le risorse da destinare alle attività di reporting e divulgazione degli impatti. Altrettanto spesso, però, si punta soltanto a far sembrare un’azienda molto più “green” di quanto non sia realmente. Come è facile immaginare, il greenhushing ha conseguenze negative sulla reputazione delle aziende, sull’ambiente e sulle scelte dei consumatori, non sensibilizzati circa l’importanza di optare per prodotti e servizi sostenibili. La soluzione? Elaborare strategie di sostenibilità strutturate e concrete affidandosi a professionisti del settore e comunicare con trasparenza i propri risultati. ✔ #RegalaUnAlbero #RUA #Ambiente #Sostenibilità #Alberi #Natura #Aziende #Reporting #CSRD
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Negli ultimi anni abbiamo assistito alla crescita dell'attenzione verso le tematiche ESG (𝘌𝘯𝘷𝘪𝘳𝘰𝘯𝘮𝘦𝘯𝘵𝘢𝘭, 𝘚𝘰𝘤𝘪𝘢𝘭, 𝘎𝘰𝘷𝘦𝘳𝘯𝘢𝘯𝘤𝘦) da parte delle aziende, spinte da consumatori e investitori sempre più sensibili alla sostenibilità. Tuttavia, si sta facendo strada un fenomeno preoccupante: il 𝙜𝙧𝙚𝙚𝙣𝙝𝙪𝙨𝙝𝙞𝙣𝙜. A differenza del 𝘨𝘳𝘦𝘦𝘯𝘸𝘢𝘴𝘩𝘪𝘯𝘨 (di cui abbiamo parlato qui https://lnkd.in/dJvNC8_J), dove le imprese esagerano o falsificano i loro impegni "verdi", il greenhushing si manifesta con il silenzio: molte aziende non comunicano apertamente i loro sforzi per la sostenibilità per paura di essere criticate o fraintese. #ESG #Greenhushing #Sostenibilità #Trasparenza
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Tra le aziende dilaga il "greenhushing": 6 su 10 nascondono l'impegno per la sostenibilità per paura delle accuse di greenwashing: Il clima di sempre maggiore controllo normativo in ambito di rendicontazione ESG, in cui errori ed eventuali accuse di greenwashing possono comportare multe e danni reputazionali, porta sempre più spesso le organizzazioni a mantenere “segreti” gli obiettivi di sostenibilità e i progressi compiuti per raggiungerli.
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La paura del greenwashing fa allontanare le aziende da una rendicontazione trasparente delle principali pratiche adottate in ambito #ESG. Secondo quanto svelato dal report Transparency Index 2024, tra le 200 maggiori imprese pubbliche e private degli Stati Uniti e della Gran Bretagna sono infatti quasi 6 su 10 (58%) le realtà che “silenziano” pubblicamente i loro reali impegni e obiettivi ESG, esponendosi così al rischio di #greenhushing, un nuovo trend in base al quale, come svelato anche sulle colonne del Wall Street Journal, le organizzazioni evitano, consapevolmente, di promuovere e comunicare i propri progressi in ambito ESG onde evitare il rischio di subire delle accuse di #greenwashing. Ada Rosa Balzan
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Greenhushing : Strategia adottata da alcune aziende che consiste nel mantenere un basso profilo sui propri obiettivi e risultati di sostenibilità ambientale, spesso per evitare critiche di greenwashing o per timore di non riuscire a rispettare gli impegni presi. Questo neologismo, nato dalla fusione di “green” (verde) e “hushing” (zittire), descrive la tendenza delle aziende a mantenere un basso profilo riguardo ai propri obiettivi e risultati in ambito di sostenibilità. È come se il pendolo fosse oscillato dall’estremo del vantarsi eccessivamente a quello del silenzio assoluto. Le ragioni alla base di questo silenzio verde sono molteplici e complesse. In primo luogo, c’è il timore di essere accusati di Greenwashing. Con l’aumento della consapevolezza ambientale dei consumatori e la crescente attenzione dei regolatori, le aziende temono che anche le più sincere dichiarazioni di intenti ecologici possano essere messe sotto la lente d’ingrandimento e criticate. È come camminare su un campo minato: ogni affermazione potrebbe innescare una reazione negativa. Inoltre, molte aziende stanno realizzando che raggiungere gli ambiziosi obiettivi di sostenibilità che si erano prefissate è più difficile del previsto. Piuttosto che rischiare di non mantenere le promesse fatte pubblicamente, preferiscono lavorare in silenzio. Questo fenomeno, noto come Greenwishing, descrive la situazione in cui le aziende sperano di raggiungere determinati obiettivi di sostenibilità, ma non hanno realmente i mezzi per farlo. Il Greenhushing solleva però importanti questioni etiche e pratiche. Da un lato, potrebbe portare a una minore condivisione di best practices tra le aziende, rallentando il progresso collettivo verso la sostenibilità. Dall’altro, rende più difficile per investitori e consumatori valutare l’effettivo impegno ambientale delle aziende. In questo scenario, il ruolo dei regolatori diventa cruciale. In Europa, negli Stati Uniti e in Australia, le autorità stanno introducendo normative sempre più stringenti per garantire la trasparenza e l’accuratezza delle dichiarazioni ambientali delle aziende. L’obiettivo è creare un ambiente in cui le aziende possano comunicare i propri sforzi di sostenibilità senza temere accuse ingiustificate, ma anche senza poter nascondere le proprie mancanze. La sfida per le aziende del futuro sarà quella di diventare registi trasparenti della propria storia di sostenibilità, trovando un equilibrio tra la cautela del silenzio e l’audacia delle grandi dichiarazioni. Fonte: The Guardian, KPMG, Yorokobu Grazie @jacopoperfetti
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La paura del #greenwashing fa allontanare le aziende da una rendicontazione trasparente delle principali pratiche adottate in ambito #ESG. Secondo quanto svelato dal report Transparency Index 2024, tra le 200 maggiori imprese pubbliche e private degli Stati Uniti e della Gran Bretagna sono infatti quasi 6 su 10 (58%) le realtà che “silenziano” pubblicamente i loro reali impegni e obiettivi ESG, esponendosi così al rischio di greenhushing, un nuovo trend in base al quale, come svelato anche sulle colonne del Wall Street Journal, le organizzazioni evitano, consapevolmente, di promuovere e comunicare i propri progressi in ambito ESG onde evitare il rischio di subire delle accuse di #greenwashing. Ada Rosa Balzan
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Sempre più aziende evitano di comunicare i propri sforzi di sostenibilità per paura di essere accusate di #greenwashing. Questo fenomeno, noto come greenhushing, può sembrare una scelta prudente, ma in realtà è un'occasione mancata. 💡 Perché comunicare la sostenibilità è fondamentale? 🔹 Reputazione e trasparenza – I consumatori e gli stakeholder chiedono autenticità, non silenzio. 🔹 Competitività – Un'azienda che comunica bene la propria sostenibilità si distingue e crea valore. 🔹 Conformità e fiducia – Le normative stanno cambiando e le aziende devono essere pronte a dimostrare i propri impegni. Una strategia di comunicazione efficace sulla sostenibilità deve essere chiara, misurabile e coerente. La sostenibilità non va nascosta, va raccontata con credibilità. #Sostenibilità #Greenhushing #Greenwashing #CSR #ComunicazioneStrategica
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🟢 Il greenwashing è una pratica di marketing ingannevole utilizzata da alcune aziende per far sembrare i loro prodotti, servizi o operazioni più ecologici e sostenibili di quanto lo siano realmente. Il termine deriva dalla combinazione di "green" (verde, nel senso di ecologico) e "whitewashing" (insabbiamento), e si riferisce a un "mascheramento" della realtà ambientale. Tale pratica è dannosa per diverse ragioni, in quanto: ❌ inganna i consumatori ❌ scredita il vero impegno ambientale ❌ ritarda l'azione climaticamente necessaria. In sintesi, il greenwashing è una forma di manipolazione che ostacola il progresso verso un mondo più sostenibile e riconoscerlo è il primo passo per evitarlo e promuovere un cambiamento autentico. #BrianzaPlastica #SustainabilyReport #Sostenibilità #greeneconomy #Ambiente #RapportodiSostenibilità
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Il cosiddetto “ambientalismo di facciata” consiste nel proclamare un grande sforzo eco-friendly senza tuttavia avviare un effettivo e concreto cambiamento nel senso della sostenibilità. Il greenwashing presenta quindi un duplice effetto: da un lato allargare il proprio segmento di consumatori per attirare quelli più sensibili alla sostenibilità; dall’altro deviare l’attenzione dell’opinione pubblica da eventuali difetti del prodotto o dai danni ambientali derivanti dalle attività produttive aziendali.
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𝗚𝗿𝗲𝗲𝗻𝘄𝗮𝘀𝗵𝗶𝗻𝗴, 𝘂𝗻𝗮 𝗽𝗿𝗮𝘁𝗶𝗰𝗮 𝘀𝗰𝗼𝗿𝗿𝗲𝘁𝘁𝗮 𝗱𝗶𝗳𝗳𝗶𝗰𝗶𝗹𝗲 𝗱𝗮 𝗿𝗶𝗰𝗼𝗻𝗼𝘀𝗰𝗲𝗿𝗲 La sostenibilità, con il suo nobile intento di proteggere il pianeta e garantire un futuro migliore, è spesso offuscata dal fenomeno del greenwashing. Questo può manifestarsi in 𝘃𝗮𝗿𝗶 𝗺𝗼𝗱𝗶. Alcune aziende pubblicizzano prodotti etichettandoli come ecologici senza che vi sia una reale riduzione dell'impatto ambientale. Altre enfatizzano una piccola iniziativa sostenibile all'interno dell'azienda che, nel complesso, continua a operare in modo dannoso per l'ambiente. Ad esempio, un'azienda può promuovere un singolo prodotto realizzato con materiali a basso impatto mentre il resto della sua produzione rimane tutt'altro che sostenibile. 𝗥𝗶𝗰𝗼𝗻𝗼𝘀𝗰𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗴𝗿𝗲𝗲𝗻𝘄𝗮𝘀𝗵𝗶𝗻𝗴 𝗻𝗼𝗻 𝗲̀ 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗹𝗶𝗰𝗲, soprattutto per chi non è del settore, poiché spesso le tecniche di marketing utilizzate sono molto sofisticate e possono ingannare anche i consumatori più attenti. Ho approfondito la tematica con l’avvocato Alessia Pozzati di Qwarzo SpA che tratta questo argomento quotidianamente. ⬇ https://lnkd.in/dYa88k-q #circolarità #adv #Qwarzo
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📢 Nuova intervista nella nostra serie Pillole di Qwarzo! Grazie a Ottavia Belli per aver portato l'attenzione su un tema così cruciale. Il greenwashing confonde molti consumatori, e il video con Alessia Pozzati, la nostra consulente legale, è una risorsa preziosa per comprendere meglio questo fenomeno. In Qwarzo, promuoviamo la sostenibilità e la circolarità con il nostro coating a base minerale, che migliora le prestazioni della carta senza comprometterne la riciclabilità. ♻️ Guardate il video per fare scelte più consapevoli e non cadere nelle trappole del greenwashing. #Greenwashing #PillolediQwarzo #Circolarità
𝗚𝗿𝗲𝗲𝗻𝘄𝗮𝘀𝗵𝗶𝗻𝗴, 𝘂𝗻𝗮 𝗽𝗿𝗮𝘁𝗶𝗰𝗮 𝘀𝗰𝗼𝗿𝗿𝗲𝘁𝘁𝗮 𝗱𝗶𝗳𝗳𝗶𝗰𝗶𝗹𝗲 𝗱𝗮 𝗿𝗶𝗰𝗼𝗻𝗼𝘀𝗰𝗲𝗿𝗲 La sostenibilità, con il suo nobile intento di proteggere il pianeta e garantire un futuro migliore, è spesso offuscata dal fenomeno del greenwashing. Questo può manifestarsi in 𝘃𝗮𝗿𝗶 𝗺𝗼𝗱𝗶. Alcune aziende pubblicizzano prodotti etichettandoli come ecologici senza che vi sia una reale riduzione dell'impatto ambientale. Altre enfatizzano una piccola iniziativa sostenibile all'interno dell'azienda che, nel complesso, continua a operare in modo dannoso per l'ambiente. Ad esempio, un'azienda può promuovere un singolo prodotto realizzato con materiali a basso impatto mentre il resto della sua produzione rimane tutt'altro che sostenibile. 𝗥𝗶𝗰𝗼𝗻𝗼𝘀𝗰𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗴𝗿𝗲𝗲𝗻𝘄𝗮𝘀𝗵𝗶𝗻𝗴 𝗻𝗼𝗻 𝗲̀ 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗹𝗶𝗰𝗲, soprattutto per chi non è del settore, poiché spesso le tecniche di marketing utilizzate sono molto sofisticate e possono ingannare anche i consumatori più attenti. Ho approfondito la tematica con l’avvocato Alessia Pozzati di Qwarzo SpA che tratta questo argomento quotidianamente. ⬇ https://lnkd.in/dYa88k-q #circolarità #adv #Qwarzo
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