I polli che McDonald’s utilizza per preparare i nuggets sono malati. Gli operatori del settore definiscono questi polli sofferenti, cercando di mascherare una situazione per molti versi critica. Prima di addentrarci nella disquisizione fra sofferenza, malattia e benessere animale bisogna rispondere a due domande. Come considerare un soggetto che pesa 150 kg e fatica a camminare, con strisce di tessuto fibroso disposte intorno all’apparato muscolare e una fortissima infiammazione? Come considerare un soggetto con gravi ustioni ai piedi, che rendono doloroso il movimento? I polli da allevamento intensivo sono selezionati per sviluppare un petto esageratemente voluminoso , che causa problemi di deambulazione Prima di rispondere occorre cambiare prospettiva, e pensare che questi problemi non riguardano la salute delle persone, ma il benessere dei polli che vivono negli allevamenti intensivi e vengono utilizzati da McDonald’s per preparare nuggets. Sostenere che si tratta di animali malati sembra abbastanza scontato, ma non è così. Secondo gli operatori del settore, i polli non sono malati perché sono selezionati geneticamente per sviluppare rapidamente una muscolatura del petto esagerata diventare obesi all’inverosimile e vivere 5-7 settimane. Alcuni operatori la definiscono questi chili in eccesso un’ipertrofia, altri fanno parallelismi con la cellulite, dimenticando che le strisce bianche (white striping) non sono localizzate, ma interessano l’intero apparato muscolare. Sulle gravi ustioni alle zampe e al garretto (hock burns) non si esprimono non ritenendolo un problema grave.La realtà è che secondo una rilevazione del Ministero della Salute in nostro possesso il 60% degli animali cresciuti negli allevamenti intensivi ha questo problema. La tesi dei polli malati è in qualche modo supportata dalla stessa Aviagen, azienda che fornisce il 50% dei pulcini del mondo, che in una intervista rilasciata a Il Fatto Alimentare parla di miopatie. Il disastroso livello di benessere dei polli e le miopatie sono documentate da numerosi studi e ne abbiano parlato qui e qui. La realtà è che gli allevamenti intensivi oggi sono catene di montaggio. Per i veterinari che seguono i controlli è tutto regolare, perché il protocollo sul benessere animale contempla in minima parte queste criticità. Quelli che operano nei macelli non negano le sofferenze, alcuni ammettono l’esistenza di patologie che però non determinano problemi igienico sanitari. La catena di fast food leader in Italia con 680 locali, ogni anno riceve un questionario dall’associazione animalista Essere Animali sul benessere dei polli. McDonald’s non risponde e, per questo motivo, nella valutazione complessiva (espressa in una scala da 1 a 100) merita il punteggio 2. Diverso il comportamento di altre insegne come KFC che arriva a 27 e Ikea a 47. Il voto superiore assegnato a KFC e Ikea è correlato ai cambiamenti fatti e ai progetti in corso per migliorare la situazione negli allevamenti.
Sono anni che predicò l'empatia e il cambio di paradigma, un nuggets di soia è nutriente e buono quanto uno di pollo, non è morto nessun essere senziente, costa meno impatta dalle dieci alle venti volte a livello ambientale ed è più salutare.... Basta mangiare animali, non serve, costa, inquina ma soprattutto sono esseri che soffrono amano e sentono le emozioni come noi....
📚Docente e Laureato in Scienze e Tecnologie Alimentari | Appassionato di Alimentazione, Nutrizione e Sicurezza Alimentare | Impegnato a Promuovere il Benessere e la Salute con un Approccio Scientifico e Responsabile.
3 mesiGrazie per la condivisione!☺️