La schiavitù moderna è un fenomeno ampio e sommerso: sono quasi 50 milioni le vittime in tutto il mondo, di cui oltre 12 milioni i minorenni. Storie di sogni rubati e violenze di persone che diventano vittime di tratta e sfruttamento, spesso invisibili. A loro che dedichiamo il nostro rapporto “Piccoli schiavi invisibili”, in vista della Giornata Internazionale contro la Tratta di Esseri Umani che ricorre il 30 luglio, dove restituiamo voce alle vittime minorenni incontrate nei nostri progetti. Leggi di più ➡️ https://lnkd.in/dSBN6SdV #savethechildrenitalia #giornatainternazionalecontrolatratta
Post di Save the Children Italia
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30 luglio - 𝐆𝐢𝐨𝐫𝐧𝐚𝐭𝐚 𝐈𝐧𝐭𝐞𝐫𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐥𝐚 𝐓𝐫𝐚𝐭𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐄𝐬𝐬𝐞𝐫𝐢 𝐔𝐦𝐚𝐧𝐢 Oggi è la Giornata Internazionale contro la Tratta di Esseri Umani, un giorno per riflettere su una piaga globale che colpisce milioni di persone innocenti. Sfruttamento sessuale, lavoro forzato, riduzione in schiavitù: queste sono solo alcune delle terribili realtà che si nascondono dietro al traffico di esseri umani. Donne, uomini e bambini vengono privati della loro libertà e dignità, trattati come merce da vendere al miglior offerente. In questa giornata, diciamo BASTA! Uniamo le forze per contrastare questo crimine atroce e per costruire un mondo dove tutti possano vivere liberi e con dignità. Cosa possiamo fare? Informiamoci e sensibilizziamo il prossimo. La conoscenza è il primo passo per sconfiggere la tratta di esseri umani. Sostieniamo le organizzazioni che combattono questo crimine. Esistono molte associazioni che si dedicano all'aiuto delle vittime di tratta e al contrasto dei trafficanti. Denunciamo qualsiasi sospetto caso di tratta. Facciamo la nostra parte per creare una società più giusta e solidale. La tratta di esseri umani è un fenomeno complesso che richiede una risposta globale. Ognuno di noi può fare la differenza. #EndHumanTrafficking #EndHumanTrafficking
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Informazione, prevenzione ed educazione sono le basi che spesso sono state trascurate.
È ora di riconoscere che il femminicidio è solo la punta dell’iceberg e che sotto la superficie si cela una cultura tossica che alimenta la violenza di genere. L’informazione e la prevenzione sono punti fondamentali per il cambiamento; è importante riconoscere tutti gli strati dell’iceberg come fondamenta della nostra società patriarcale affinché si possano sciogliere. Siamo e continueremo ad essere voci calde contro le correnti gelide. #PiùFortiInsieme #TelefonoRosa
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A inizio febbraio Associazione Antigone ha pubblicato "Prospettive Minori", il settimo rapporto sulla giustizia minorile e gli Istituti penali per minorenni. Il nostro presidente Tartaglione Paolo ha parlato del rapporto rispondendo ad alcune domande de “Il Manifesto" Per leggere l'intervista completa, segui il link nel primo commento Buona lettura! #arimo
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obiettivo 44 Il modello proibizionista adottato dalla legislazione italiana, quella che più di altre è influenzata dalla morale religiosa cattolica, è il sistema che crea un costo sociale più alto che in altri Paesi. I trafficanti di esseri umani e gli sfruttatori criminali hanno bisogno di una legislazione come quella attualmente vigente in Italia per elevare i propri profitti a danno delle donne, sempre più spesso minorenni. Nei Paesi dove c’è regolamentazione del fenomeno, invece, i vantaggi per lo Stato sono visibili. Pur tenendo in conto che una parte dell’attività di prostituzione, per le ragioni più svariate, resterebbe sommersa, tuttavia una regolamentazione in senso antiproibizionista incrementerebbe la possibilità di un controllo sanitario, ridurrebbe drasticamente i costi sociali dello sfruttamento e della tratta di esseri umani, e infine, l’equiparazione della prostituzione ad altre attività produttive consentirebbe un gettito fiscale il cui totale oggi si riversa esclusivamente nelle casse della criminalità organizzata. Fino a quando ci saranno i cattolici moralisti al governo, avremo circa novantamila prostitute sfruttate ed emarginate sulle strade, destinate ad offrire i loro servizi senza alcuna sicurezza o tutela. Le motivazioni per una legalizzazione della prostituzione non sono né possono essere solo economiche, è necessario valutare la difesa e la tutela di altri esseri umani che non hanno, nella maggior parte dei casi, alcuna possibilità di sedere in Parlamento.
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FAKE NEWS e capri espiatori: smettiamola con la disinformazione. Non è corretto attribuire la sovrappopolazione delle carceri ai migranti. I dati parlano chiaro: la complessità delle questioni legate all’immigrazione non può essere ridotta a semplici slogan che alimentano paura e divisione. Problemi come l’inefficienza del sistema giudiziario, la mancanza di alternative alla detenzione e le difficoltà nella gestione della giustizia sono responsabilità di chi governa, non dei migranti. Creare capri espiatori è solo un modo per distogliere l’attenzione dalle vere riforme necessarie. Informiamoci sui fatti, non sulle paure. Parola di Criminologo. (infografica di Radio Radicale).
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“Non fatemi vedere i vostri palazzi ma le vostre carceri, poiché è da esse che si misura il grado di civiltà di una Nazione”. La frase attribuita a Voltaire torna utile, se le carceri sono la cartina di tornasole della politica di un governo allora mettiamoci il naso dentro. Qualche giorno fa a Biella si è impiccato un detenuto di 55 anni. È il sessantunesimo suicidio nei primi sette mesi del 2024, almeno ventuno casi in più rispetto all’anno scorso. Il Decreto Caivano ha trasformato il carcere in ricettacolo di malessere minorile. Che fa il governo? Nei 28 articoli del ddl Sicurezza prevede 13 nuove fattispecie di reato oltre a nuove aggravanti. Per risolvere le rivolte in carcere non si pensa a detenzioni più dignitose ma ci si inventa il reato di “rivolta in carcere”. Fino a 5 anni, diventa reato anche la “resistenza passiva”. Gandhi qui da noi sarebbe un criminale. All’articolo 19 il reato di “rivolta” si estende anche ai minori stranieri non accompagnati e ai rifugiati titolari di protezione internazionale. C’è un piccolo particolare: per la legge quelli non sono detenuti, come ha fatto notare la capogruppo M5S in commissione giustizia, D’Orso. Reclusione fino a un mese per il blocco stradale o ferroviario commesso da un singolo e da 6 mesi a 2 anni se il reato viene commesso da più persone riunite (aggravato se consumato nelle stazioni o nelle loro vicinanze). Reato anche l’occupazione abusiva. Notate il tratto comune: tutti i nuovi reati sono solo per i poveri e i disperati. Per i “politici incensurati” invece “niente misure cautelari per i politici incensurati”. La proposta di Azione piace anche alla maggioranza. (il mio editoriale per La Notizia in edicola) https://lnkd.in/diBrnZAr
Nuovi reati per disperati | LA NOTIZIA
https://www.lanotiziagiornale.it
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Obiettivo 44 Legalizzazione della prostituzione su modello legislativo dei Paesi del Nord Europa. (Dal programma di Democrazia Atea) Il modello proibizionista adottato dalla legislazione italiana, quella che più di altre è influenzata dalla morale religiosa cattolica, è il sistema che crea un costo sociale più alto che in altri Paesi. I trafficanti di esseri umani e gli sfruttatori criminali hanno bisogno di una legislazione come quella attualmente vigente in Italia per elevare i propri profitti a danno delle donne, sempre più spesso minorenni. Nei Paesi dove c’è regolamentazione del fenomeno, invece, i vantaggi per lo Stato sono visibili. Pur tenendo in conto che una parte dell’attività di prostituzione, per le ragioni più svariate, resterebbe sommersa, tuttavia una regolamentazione in senso antiproibizionista incrementerebbe la possibilità di un controllo sanitario, ridurrebbe drasticamente i costi sociali dello sfruttamento e della tratta di esseri umani, e infine, l’equiparazione della prostituzione ad altre attività produttive consentirebbe un gettito fiscale il cui totale oggi si riversa esclusivamente nelle casse della criminalità organizzata. Fino a quando ci saranno i cattolici moralisti al governo, avremo circa novantamila prostitute sfruttate ed emarginate sulle strade, destinate ad offrire i loro servizi senza alcuna sicurezza o tutela. Le motivazioni per una legalizzazione della prostituzione non sono né possono essere solo economiche, è necessario valutare la difesa e la tutela di altri esseri umani che non hanno, nella maggior parte dei casi, alcuna possibilità di sedere in Parlamento.
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La #violenza contro le #donne riflette una cultura problematica e disuguaglianze di genere, ma è anche un segnale delle difficoltà personali di chi la commette. L'isolamento è un fattore di #rischio significativo: per chi mette in atto comportamenti violenti, è difficile #cambiare senza supporto. Per fermare davvero la violenza, la pena non è sufficiente. Il trattamento può fermare la reiterazione e evitare nuove vittime. I percorsi di consapevolezza di Liberation Prison Project si collocano in questo solco di #rieducazione e prevenzione. Negli istituti penitenziari di Milano-Bollate, Lodi, Gorizia e Palermo sono già attivi gruppi dedicati esclusivamente a persone detenute per reati di #maltrattamenti e abusi. Con la tua donazione aiuti la nostra associazione a diffondere i propri progetti di consapevolezza con gli uomini maltrattanti. Chi usa violenza contro le donne tende ad atti aggressivi sempre più gravi e a recidivare nell’85% dei casi se non si interviene. Dona il tuo 5X1000 a Liberation Prison Project utilizzando il CF 90053280500 e farai parte di un grande progetto di cambiamento sociale. Carcere di Bollate #5x1000 #LPP #ResponsibleTogether #violenzadigenere #violenzacontroledonne #uominimaltrattanti
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In #Colombia, non ci sono solo narcos e bande criminali. Da oltre due anni, a #Bogotà si realizza un progetto di #educazionecivica che mira a contrastare le #violenzedigenere e a evitare la reiterazione di comportamenti stereotipati e nocivi. Leggi il mio ultimo contributo su La Testata - Testa l'informazione
Bogotà: no al narcotraffico e sì all’educazione femminista - La Testata Magazine
latestatamagazine.it
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