Il segmento dell’Intrattenimento, che include gli aggregati delle Discoteche e Ballo, Intrattenimenti musicali, Parchi da divertimento, Attrazioni viaggianti e Fiere, continua il percorso di crescita iniziato nel 2022. Il Rapporto SIAE 2023 individua in questo comparto una forte dinamicità e proattività, pur permanendo un certo divario con il pre-pandemia, soprattutto al Meridione. Vuoi scoprire tutti i numeri del #RapportoSIAE 2023? Visita il nostro sito per consultare il file integrale >>> https://lnkd.in/dJBqbjRw
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L’industria italiana degli spettacoli, sport e intrattenimento se la passa bene. Il 2023 è stato un anno record per la spesa del pubblico, con oltre 4,2 miliardi di euro di incassi. Si tratta del valore più alto di sempre secondo l’ultimo Rapporto Siae, che ogni anno fa il punto sulle condizioni del settore. Certo, c’è ancora da recuperare qualcosa rispetto ai livelli del pre-pandemia: nel 2019 si erano tenuti in Italia 4,3 milioni di spettacoli, contro i 3,5 milioni organizzati nel 2023 (-18%). E anche il numero degli spettatori, 265 milioni complessivi nel 2023, non è ancora ai livelli precedenti (-8%). Tuttavia, il business degli eventi è tornato a prosperare, soprattutto grazie a parchi divertimento, sport (in particolare il calcio) e musica dal vivo: nel 2023 in Italia soltanto i concerti hanno incassato 967,4 milioni di euro.
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Nel 2023 si consacra ufficilamente la ripresa post Covid partita l’anno precedente. Dai concerti numeri altissimi, mentre si aspetta il boom Swift e Coldplay. E per il 2025 attenzione all’intelligenza artificiale
Crescono gli spettacoli: +15%. Siae: raddoppiano i live, spingono cinema e calcio
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Il Rapporto SIAE 2023 offre una panoramica completa e aggiornata sullo stato dello spettacolo e dell’intrattenimento in Italia, in un periodo post-pandemico caratterizzato da un forte rilancio. “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi è il film più visto e batte Barbie (2°) e Oppenheimer (3°). Henry Styles domina nei concerti seguirto da Bruce Springsteen e i Cold Play. Dopo un biennio difficile, il 2022 aveva segnato l’inizio della ripresa per il settore dello spettacolo dal vivo. Il 2023 conferma questa tendenza positiva, con oltre 35 milioni di eventi e una crescita del 14% rispetto al 2022. Questo dato testimonia la rinnovata vitalità del settore, con una spesa complessiva che ha raggiunto cifre record: 4,2 miliardi di euro, un aumento del 37% Secondo Matteo Fedeli, Direttore Generale della SIAE, la pandemia non ha portato a un trasferimento definitivo del pubblico verso il digitale, come si temeva. Nel 2023, le persone sono tornate in massa ai luoghi di spettacolo tradizionali, portando a un totale di quasi 265 milioni di spettatori, un incremento del 30% rispetto al 2022. Il Cinema ha visto una significativa ripresa, con poco meno di 26 milioni di proiezioni e un incremento del 14% rispetto all’anno precedente. La partecipazione del pubblico è aumentata del 55%, raggiungendo i 74,1 milioni di spettatori. Anche il Calcio ha contribuito con oltre 9 milioni di spettatori (un incremento del 46% rispetto al 2022). Nonostante i numeri positivi, il Rapporto SIAE evidenzia una disparità tra Nord e Sud Italia. La Lombardia si conferma il centro nevralgico dello spettacolo in Italia, concentrando il 56,6% degli spettatori. Il Sud, pur mostrando segnali positivi, come la crescita del 16% dell’Abruzzo e del 27,5% della Basilicata, rimane indietro Nel 2023, il teatro di prosa ha visto un recupero totale rispetto ai livelli pre-pandemici con oltre 90 mila spettacoli e più di 15 milioni di spettatori. La spesa complessiva per questo settore ha superato i 250 mio euro. Anche la lirica ha continuato il suo percorso di crescita, con quasi 3 mila spettacoli e oltre 21 milioni di spettatori I dati indicano una netta ripresa del settore dopo i recenti anni difficili, incoraggiando prospettive positive per il futuro. Nel 2023, l’Osservatorio dello Spettacolo ha registrato poco meno di 2,6 milioni di proiezioni, con un aumento del 14% rispetto all’anno precedente. Anche l’affluenza è cresciuta significativamente, con 74,1 milioni di spettatori (+55,4% rispetto al 2022) rappresentando il 51% del pubblico totale dello spettacolo in Italia. Tuttavia, la presenza in sala è ancora inferiore ai livelli del 2019, con un calo del 29%. Con l’aumento del pubblico anche gli incassi sono cresciuti in maniera più che proporzionale, grazie all’inflazione sui costi dei biglietti. La spesa media per biglietto ha superato per la prima volta la soglia dei 7 euro. Gli incassi totali dalle sale italiane hanno raggiunto 530,5 mio euro un incremento del 59% rispetto all’anno precedente
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Il nuovo rapporto Siae conferma la ripresa dei locali da ballo che nel 2023 hanno registrato una crescita degli spettatori e della spesa del 15% e del 19% sul 2022. Ma siamo ancora lontani dai numeri del pre-pandemia.
Discoteche sempre più in ripresa. L’anno prossimo si tornerà ai numeri pre-Covid? | bargiornale
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Un sommario completo sul mercato discografico italiano
Pubblicata la prima edizione de ‘Il mercato discografico italiano’, il report sullo scenario musicale attuale: dall’evoluzione del settore ai generi più ascoltati, dai numeri dell’export all’importanza delle misure istituzionali, chiudendo con un approfondimento su classifiche e certificazioni. Il report con tutti i numeri del 2023 e le sfide del 2024 è scaricabile qui: https://lnkd.in/dVJiNjwf
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Il nuovo rapporto SIAE conferma la ripresa dei locali da ballo che nel 2023 hanno registrato una crescita degli spettatori e della spesa del 15% e del 19% sul 2022. Ma siamo ancora lontani dai numeri del pre-pandemia.
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Nel 2024 SCF vara una nuova riduzione dell’aggio sui #DirittiConnessi per i produttori discografici: un passo significativo nell'evoluzione del panorama della #musica e un supporto concreto agli operatori del settore.
SCF: nel 2024 nuova riduzione dell'aggio sui diritti connessi per i produttori discografici
scfitalia.it
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Gli editori #radio non vogliono farsi scappare le auto Su ItaliaOggi parla Massimiliano Montefusco, che oltre a essere managing director di RDS Radio Dimensione Suono è presidente di Radioplayer Italia C'è un'azione su tre fronti: ✔ Lavorare con le associazioni e l'Agcom anche a livello europeo per garantire la presenza della radio anche nei cruscotti digitalizzati ✔ Spingere sugli accordi di Radioplayer con le case automobilistiche ✔ Comunicare il vantaggio di un mezzo ibrido che passa da Fm a Dab+ a streaming per non perdere mai il canale e migliorare l'ascolto nei commenti l'articolo completo e nel video qualche flash di Montefusco
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“RAI2 e il flop dei nuovi programmi....” E’ il titolo dell’articolo di Domenica 20 ottobre del Corsera, che fa riferimento al flop (1% di share), del programma L’altra Italia affidato ad Antonino Monteleone. Al quale si aggiungono sempre su Raidue i flop di Binario (2,3%) e quello di Se mi lasci non vale (1,8%). L’articolo in questione fa un bilancio degli ascolti della fascia prime-time in questo inizio di stagione: “Raiuno cresce di mezzo punto di share a ottobre rispetto allo scorso anno con una media di prime time del 22,6%”,.... ”Raitre raccoglie nella prima serata poco più del 5% mentre Raidue affonda al 3,6% sotto la soglia psicologica del 4%”. Va subito sottolineato che gli ascolti della fascia prime-time (20.30-22.30) non sono un indicatore dell’andamento dei programmi di prima serata. Gli ascolti della fascia sono infatti una media tra i programmi del cosiddetto Access Prime Time (20.30 -21.30 circa) e la parte iniziale dei programmi di prima serata. Così per Raiuno è evidente che il merito della crescita va attribuito soprattutto al programma di access Affari Tuoi che la conduzione di Stefano De Martino ha rivitalizzato (ascolti con oltre 5 milioni di spettatori e il 26% di share). Un risultato che compensa un avvio deludente, nella prima parte della stagione, delle fiction di Raiuno che, fino all’arrivo dell’inossidabile Don Matteo (28%), hanno performato tra il 13 e 16% di share. L’intrattenimento affidato ai longevi Tale quale show (14^ edizione) e Ballando con le stelle (19^ edizione) ha confermato più o meno gli ascolti dell’anno scorso. Quindi il vero asso nella manica è stato finora Stefano de Martino che non solo ha oscurato il debutto di Amadeus e del suo Chissà chi è, ma ha messo all’angolo anche lo storico competitor Striscia la Notizia. Per quanto riguarda Raidue e Raitre i dati segnalano un significativo declino di entrambe le reti. Per Raitre il calo di ascolti è meno evidente perchè il programma di access Un posto al sole, nei giorni feriali, contribuisce con il suo 8% ad alzare la media della fascia prime-time. Il declino di Raitre trova un alibi nell’esodo verso altre reti di conduttori e programmi fortemente “identitari”. Ritroviamo una rete destrutturata nella sua storica identità editoriale che non trova una nuova progettualità, ma si affida a innesti ibridanti con formule televisive e conduttori molto disomogenei (De Girolamo, Chiambretti, Giletti, Gomez). Per Raidue la crisi della fascia prime-time è più evidente perchè sono deboli sia l’access (Tg2Post) sia i nuovi programmi. Il progressivo declino delle due reti Rai, è preoccupante perchè corrisponde a una crescita delle altre reti generaliste e non (da La7 alla Nove). Ci si chiede se questa situazione critica sia dovuta alle difficoltà di transizione dal vecchio modello organizzativo con le Direzioni di Rete a quello attuale con le Direzioni per genere, o alla progressiva uscita di quegli “uomini di prodotto” che in passato hanno illuminato i palinsesti.
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Un quadro completo che scannerizza diverse città in Italia in un mercato immobiliare che resta prioritario e trainante l'economia italiana. Ascolta la puntata completa della rubrica di Bruno Vettore "Un alto punto di vista" su Spotify, in onda ogni mercoledì dalle 10.30 su CASA RADIO. #immobiliare #mercatoimmobiliare #realestate
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