Post di Silvia Pelucchi

E’ tempo per noi di iniziare a raccontarti storie di Imperfezione Creativa, sguardi diversi sul tema dell'imperfezione e dei suoi risvolti nella vita di tutti i giorni.  Lo faremo con una newsletter, ogni ultima domenica del mese. ➡ Ti è mai successo di avere voglia di fermarti a pensare e fare qualcosa che non hai mai fatto? Qualcosa fuori dagli schemi della tua vita?  Qualcosa anche un po’ ribelle? Da dove nasce l’idea di Imperfezione Creativa e dove vuole andare (di Giulia Comba) ➡ Se il perfezionismo fosse un abito alla moda che scegliamo di indossare ma che non ci valorizza? Se scoprissimo che possiamo liberarci dall’ansia di essere perfetti per abbracciare la nostra unicità imperfetta? Elogio dell’imperfezione di Thomas Curran. Qualche spunto di riflessione (di Jessica Cucco) ➡ Intervista video ai naviganti, persone che fanno dell’imperfezione creativa il loro oceano di scoperte e intuizioni. Intervistiamo un personaggio che ha dato vita a una sua nuova filosofia di vita e di lavoro. Una prima storia di Imperfezione Creativa, di molte che vogliamo raccontarti. Vieni sul sito https://lnkd.in/dC26uBwn e iscriviti alla newsletter in fondo alla pagina. #Imperfezionecreativa #Imperfezione #Newsletter #Agoràdigitale

Sono un'amante della carta, scrivo sempre i miei appunti con penna e matita e sono un po' viziata, adoro le Moleskine... per la loro carta sottile e soft. Il mio nuovo quaderno è un un color pervinca che mi ha conquistata... Questa mattina l'ho inaugurato e con mia sorpresa, ho trovato il #Manifesto Moleskine sulla pagina bianca di sinistra: è bello leggerlo, per chi come me, crede in quei valori... e nella lettura mi si è stampato un leggero sorriso compiaciuto sul viso. "Che bello, è proprio il mio quaderno!" ho pensato, e mi sono resa conto che quest'anno ho supportato diverse aziende nel creare il loro Brand manifesto, con l'obiettivo di fare sentire chi lo leggerà, vicine a quel brand. 📌Mi sono talmente appassionata al tema che ho creato un canvas apposta! (se volte info scrivetemi sotto)! A cosa serve in pratica il Brand Manifesto? ✔️a comunicare in modo chiaro e univoco il proprio credo, quello più profondo e allo stesso tempo alto, è la manifestazione della visione del Brand ✔️serve per far sentire i giusti clienti, vicini e capiti nel tempo (fidelizzazione e aspirazione) ✔️serve per dare la giusta direzione a chi inizia a lavorare in quell'azienda e a mostrare la direzione a chi già ci lavora ✔️serve agli investitori per conoscere le vere intenzioni e capire dove vorrà andare quel brand, perché è differente e perché durerà nel tempo. E a tutti quelli che mi chiederanno un esempio di brand manifesto, da oggi porterò la mia agenda come esempio! ❗Sono sempre alla ricerca di esempi di Manifesti ben fatti, ne conoscente qualcuno da condividermi? Se volete saperne di più scrivetemi!

[La legge della vicinanza o la distanza che genera narrazione] Ho annusato un campioncino di questo profumo e mi è venuta voglia di indagare, così sono approdata su questa campagna pubblicitaria e - al primo sguardo - non ho potuto fare a meno di ridere. Volevo fare un regalo al mio compagno e mi sono chiesta se fosse un “uomo ricaricabile” o meno. Cosa è successo a questa frase? Perché suscita ilarità, trasformando un messaggio di marketing in una favola surreale oppure che suona straniante? In italiano gli aggettivi dovrebbero stare vicini al sostantivo cui si riferiscono, oppure, se vogliamo tenerli distanti, occorre usare la punteggiatura. La fragranza ricaricabile da uomo. La fragranza da uomo. Ricaricabile. A volte questo genere di errore è dovuto a un focus estremo sul messaggio di marketing e qui mi sembra chiaro che il concetto differenziante sta tutto in quel “ricaricabile” a cui la posizione finale sembra dare più forza visiva. E tu cosa VEDI leggendo questa frase?

In un'era in cui ogni #brand lotta per conquistare l'attenzione, è fondamentale capire che non sempre il prodotto deve essere al centro della narrazione. Un esempio perfetto? Il video virale in cui Kylie Jenner prende in giro sua sorella Kendall per le sue abilità nel tagliare un cetriolo (video già andato virale in precedenza). Un momento banale, spontaneo, eppure dirompente, che ha scatenato commenti, meme, condivisioni in tutto il mondo e oltre 80 Milioni di visualizzazioni. La caption del post è chiara "KHY HOLIDAY just dropped on khy.com", dove un momento simpatico in famiglia diventa un nuovo modo per lanciare la collezione del suo brand... Perché funziona? 1️⃣ Autenticità: Le persone amano momenti genuini, soprattutto se arrivano da figure pubbliche che spesso sembrano "irraggiungibili". 2️⃣ Intrattenimento: Il contenuto diverte e si presta a un coinvolgimento immediato. 3️⃣ Conversazione: Un gesto semplice può diventare un tema universale, dal "anche io non so tagliare un cetriolo" al "guardate come perfino loro sono umani!" Questa dinamica ci insegna qualcosa di cruciale anche per il mondo del marketing e dell'eCommerce: 👉 Intrattenere può essere il primo passo per attrarre. 👉 Creare contenuti memorabili spesso significa andare oltre il prodotto, puntando su emozioni, ironia e momenti di condivisione. 💡 La domanda è: nel raccontare il tuo brand, stai lasciando spazio per quel qualcosa in più oltre il prodotto? Fammi sapere cosa ne pensi nei commenti! 👇 #Marketing #ViralMarketing #Storytelling #Ecommerce

Di recente, ho notato che la maggior parte delle professioniste, fa tre errori quando si approccia all'utilizzo dei colori nei propri abbinamenti: 1. non utilizza i colori per comunicare ( i colori sono la prima cosa che arriva all'interlocutore a livello comunicativo, ed è un peccato non sfruttarli);  2. utilizza solo i colori della palette di Armocromia ( i colori "in palette" possono inviare messaggi contradditori rispetto alla tua comunicazione);  3. utilizza in modo invasivo negli Outfit  uno dei colori della palette di Brand (la comunicazione può risultare un po' piatta perché comunichi sempre e solo un messaggio).  Gli ultimi due aspetti che ti ho elencato, potrebbero essere il motivo per cui hai paura di fare un percorso di consulenza insieme a me. Pensi che io possa rinchiuderti in una gabbia di perfezione e di comunicazione unidirezionale. Lascia che ti dica che ti sbagli di grosso! Lavorare con me vuol dire riuscire ad individuare tutte le sfumature della tua comunicazione e riuscire a mostrarle ed esplicitarle utilizzando ogni volta elementi di stile diversi. Questo ti concede un'enorme libertà di espressione e divertimento, ma, allo stesso tempo, riuscirai lo stesso ad essere coerente nella comunicazione dei valori del Brand. Ti mostrerò come fare tutto questo durante la Masterclass "SBLOCCA IL POTERE DELLA TUA IMMAGINE" del 20 Novembre alle 14.30. Se sei interessata a partecipare, non devi fare altro che iscriverti alla mia Newsletter.

Qualche giorno fa mi è successo qualcosa che mi ha fatto riflettere, ancora, sull’#efficacia dei #codici di brand nel nostro #riconoscimento di una #marca. Tutto è partito da questo orecchino e da quella “V” che ha attirato la mia attenzione. Un “semplice” dettaglio che da solo ha attivato una serie di percorsi, e di domande: • ma dove l’ho già visto? • casa mi ricorda? • di chi è? Poi ho capito: era un pezzo della collezione di Valentina Ferragni. Ora, al di là del nome e del fatto che possa piacere o meno, questo episodio semplifica quanto anche i più piccoli elementi visivi, che definiscono nell’insieme i codici del brand, ci permettano di identificare immediatamente una marca attivando ricordi legati, in questo caso, alle pubblicità e alle campagne di marketing che avevo visto in passato. Questi dettagli visivi, se ripetuti con coerenza, si imprimono nella memoria dei consumatori, creando associazioni durevoli e facilmente richiamabili sia in una ricerca intenzionale sia quando meno te lo aspetti. • • • #brandmemorability #brandknowledge #brandidentity ͠  ☕️ Ti fermi a fare due chiacchiere? Qui parliamo di #Branding e di #strategie curiosando su cosa accade intorno a noi per capire meglio come questa affascinante materia, che è appunto il Branding, circonda le nostre vite e ci influenza tanto nel quotidiano quanto nel medio-lungo periodo.

I font sono come gli ex. Hanno una personalità tutta loro e possono fare la differenza tra un "wow" e un "meh" nel tuo brand. Nel nostro ultimo articolo su Visioni, abbiamo svelato come questi piccoli segni hanno il grande potere di influenzare il tono di voce del tuo marchio. Questo è un post di venerdì pomeriggio, su LinkedIn, che sa di raccomandazione materna: prima di scegliere un font a caso per il tuo logo, per i sito, per il Company Profile, pensaci due volte. Anche 3. Potresti finire per sembrare un clown che usa il Comic Sans (e no, non è un complimento). Vuoi saperne di più? Dai un'occhiata al nostro ultimo articolo sul nostro blog "Visioni". È sicuramente una lettura più divertente di quei rapporti che dovresti consegnare entro stasera, soprattutto perché Francesco Castiglione ha chiesto lumi a Daniele Ianzini e si sa, loro due sono una garanzia. #FontFriday #BrandDesign #creativity #logodesign link all'articolo nel primo commento

Abbiamo tutti visto i film d'animazione Inside Out 1 e 2. Il loro successo è dovuto all'aver dato un volto a qualcosa di estremamente intangibile come le emozioni. Idee/concetti/percezioni che, grazie alla computer grafica e a una storia appassionante, il pubblico ha indubbiamente potuto "afferrare" molto più chiaramente di un trattato di psicologia. Girando per Instagram mi sono imbattuto in un'illustratrice molto seguita (è davvero brava: https://lnkd.in/dbsjM_Qb) che ha reso questi personaggi più umani, facendoli somigliare moltissimo a persone reali. Questa cosa da un lato mi è piaciuta, dall'altro meno, spingendomi alla classica riflessione della domenica: la prima cosa che ho pensato è che qui, viste le fattezze "bellocce" di tali personaggi a differenza degli originali, sia molto facile immedesimarsi. Per esempio, potremmo ritenere qualcuno che conosciamo, o noi stessi, tali personaggi. Che è ciò che facciamo - e questo visto che il nostro cervello è tendenzialmente pigro è davvero molto, molto diffuso - quando confondiamo le emozioni con le caratteristiche caratteriali. Ma c'è un "ma" che sfugge a molti. Il ma, per fortuna, è che noi non siamo le nostre emozioni. Nessuno è le emozioni che prova! Ad esempio se siamo annoiati o non ci va di parlare con nessuno (a me a volte capita, oggi poi che è domenica, con la sua atmosfera uggiosa, ancora di più...), non significa che siamo persone noiose. Tipo io che non ho fatto manco una battuta scema in questo post, non è che smetto di essere un gran cazzaro, semplicemente rivendico il diritto di non essere sempre nel mood che gli altri si aspettano che abbia. Insomma ciò che voglio sottolineare è l'importanza di (ascoltare e) assecondare le nostre emozioni prima di qualsiasi altra cosa. Il mio consiglio non richiesto? Chi fosse tentato di associarsi o associare tali personaggi si goda le creazioni ma con sufficiente distacco, evitando di affibbiarsi o affibbiare etichette vivendo le proprie emozioni per quello che sono: semplici momenti. E pazienza se ciò non sempre contribuisce al "tone of voice" del piano editoriale del personal branding. D'altronde prima di essere brand siamo umani. Buona domenica. #TheBrandMaker

04 / il matrimonio Ho conosciuto creativi convinti che "l’idea, specie se brillante, si vende da sé". Ho anche visto analisti ossessionati dalle metriche che non capivano nulla di storytelling o di emozioni. O del contesto. In entrambi i casi, le campagne si schiantavano. La mia esperienza mi dice che la vera potenza nasce quando la scintilla creativa incontra l’analisi rigorosa. La creatività da sola è solo un fuoco di paglia se non viene misurata, mentre i numeri puri sono sterili e noiosi senza un tocco di estro. Questa è la sola combinazione che rende il marketing davvero vincente. Quindi, la domanda è: a quali campi vuoi rinunciare? Alla creatività o all’analisi? Se la risposta è “nessuno dei due”, allora sei sulla strada giusta. #CreativeStrategy #DataDriven 

Il super potere di una marca. Sono passati più di 35 anni da quando ho iniziato a tirare calci ad un pallone nella piazza vicino a casa. In quegli anni (avevo 7-8 anni) con i miei amici usavamo palloni di nylon e PVC. Si chiamavano Super Tele e Super Santos. Quando siamo cresciuti un po’ abbiamo iniziato ad usare anche palloni di tango poi cuoio. L’altro giorno ero con mio nipote (2 anni) e giocavamo a palla. Tutto ad un tratto ci faccio caso. Erano gli stessi palloni, le stesse marche (Super Tele e Super Santos vengono prodotti dall’azienda Mondo S.p.A.) che usavo anch’io da bambino, e chissà quanti altri prima di me (il Super Santos è nato nel 1962, il Super Tele nel 1972). Questo mi ha fatto sorridere e mi ha fatto ricordare che a volte le marche sono immortali. O, perlomeno, restano in vita più dell’azienda che le ha create (non è questo il caso al momento) e più di un essere umano. Morale del post: usate tutte le strategie di comunicazione marketing per far diventare “famosa” la vostra marca (oltre che per vendere ovviamente), lei vi ripagherà diventando immortale, o quasi. #marca #comunicazionemarketing ___________________________________________________________ Sono Mimmo Mastronardi, in arte MastroCopy - Il Copywriter Italiano. Copywriter e Consulente specializzato nelle strategie di ⚖️Comunicazione Marketing Bilanciata.⚖️ Collaboro con imprenditori, manager e liberi professionisti per raggiungere obiettivi aziendali di breve e medio-lungo termine. === Per maggiori informazioni visualizza il mio profilo completo (Mimmo Mastronardi📝MastroCopy📝)e vai alla sezione "Informazioni". === Hai letto il mio post/articolo e ti è piaciuto o ti è stato utile? ▶ Fammelo sapere: clicca 👍CONSIGLIA. ▶ Fallo sapere a tutti: 🔄DIFFONDI IL POST o clicca ✔️INVIA e mandalo a chi può essere utile. ▶ Oppure 🗣✏️COMMENTA: : soprattutto se hai qualche dubbio o domanda (rispondo a tutti i commenti). MESSAGGIO IN CHAT 💬 ▶ Se invece hai un problema aziendale in cui credi che io possa aiutarti, scrivimi un messaggio in privato nella chat (senza nessun impegno).