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🎓 Faculty Development: La chiave per trasformare l'insegnamento universitario del futuro. Il mondo accademico sta vivendo una profonda trasformazione, e al centro di questo cambiamento emerge una figura professionale innovativa: il Faculty Developer. Ma cosa fa esattamente? È un professionista che agisce come catalizzatore di innovazione didattica nelle università, costruendo ponti tra docenti e governance per elevare la qualità dell'insegnamento. Il Faculty Development non è solo formazione: è un approccio strategico che combina mentoring, workshop mirati e progetti speciali per potenziare le competenze dei docenti universitari. L'obiettivo? Creare un ambiente di apprendimento più efficace e centrato sugli studenti. In Italia, questo movimento sta prendendo piede attraverso: - Programmi di formazione continua all'avanguardia - Comunità di pratica collaborative - Iniziative di mentoring tra pari - Progetti innovativi finanziati per la didattica La vera innovazione sta nel vedere l'insegnamento universitario non come un'abilità statica, ma come una competenza in continua evoluzione. Cosa ne pensate? Come vedete il futuro della didattica universitaria? #HigherEducation #Innovation #FacultyDevelopment #Teaching #University #ProfessionalDevelopment #Education

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Simone Stella

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1 mese

Ciao Dario, grazie per aver condiviso la tua esperienza. Come te, vedo sporadiche complete applicazioni. Limitare le potenzialità del digitale e degli strumenti che si hanno a disposizione, fa pensare effettivamente che non c'è la volontà di sviluppare una didattica innovativa. Soprattutto nel mondo accademico. La maggior parte degli insegnanti, per mancanza di formazione, pensano che una video lezione sia il solo modo per digitalizzare la didattica. Non c'è cosa peggiore che rimanere legati al pensiero "abbiamo sempre fatto così, perché dobbiamo cambiare?". In questo, azioni di faculty development, potrebbero tracciare il segno, ma ci vuole una reale volontà, a tutti i livelli. Da anni leggiamo che le cose stanno cambiando (articoli, post) ma la realtà è un'altra. Alcune applicazioni che vanno in questa direzione si incontrano nelle scuole primarie, anche se in modo limitato. Ci sono insegnanti che, in autonomia, utilizzano diversi strumenti digitali. Questo mi fa ben sperare. Forse la vera rivoluzione arriverà con le nuove generazioni. Chissà.🤞🏻

Dario De Notaris

Learning & Development Consultant

1 mese

Ciao Simone. #My2cents. Il tema che tratti mi è molto caro, essendo stato una parte importante del mio lavoro e della mia formazione. Non vado per le lunghe e arrivo dritto al sodo, per rispondere alla tua domanda. Penso che l'innovazione didattica in Italia sia una grande opportunità, con esperienze che hanno e stanno lasciando/tracciando il segno. Eppure mi sembra che siano sempre e solo isole "felici" che si scontrano con visioni non chiare a livello istituzionale (centrale ma anche locale); o addirittura tentativi di mettere il digitale in un angolo, perché non se ne capiscono le opportunità o - peggio ancora - se ne temono gli impatti. E quindi se da un lato assistiamo alla presenza di corridori liberi che corrono verso l'innovazione, dall'altra parte vediamo squadroni che difendono la tradizione derubricano il digitale a semplici videolezioni. Ci sono grandi opportunità ma c'è ancora molto, molto da fare.

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