Il futuro della connettività: Starlink è la soluzione? Maurizio Goretti, AD di Namex, mette in guardi: affidarsi completamente a Starlink, la costellazione satellitare di Elon Musk, per connettere le aree più remote d’Italia potrebbe essere un errore. Il rischio? Cedere la nostra infrastruttura critica a un monopolio extra-europeo e rallentare lo sviluppo della rete nazionale in fibra ottica. L'alternativa? Un'infrastruttura europea forte e condivisa, che garantisca indipendenza, qualità e sicurezza. 👉 Leggi l’intervista completa di Emilio Cozzi per approfondire il tema della sovranità digitale e il futuro della connettività in Italia e in Europa: https://lnkd.in/d-KBEZuH
Post di Space Economy Institute
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E se nel 2025 avessimo sempre a disposizione una connessione internet? La proliferazione di flotte satellitari, guidate da Starlink, VIASAT, il progetto Kuiper di Amazon, e altri, sta rendendo possibile una copertura globale e continua delle comunicazioni (e non solo). Tuttavia, al momento, le prestazioni di queste connessioni non sembrano ancora paragonabili a quelle della fibra ottica, mantenendo intatto il ruolo cruciale degli operatori Telco in Italia. A prescindere dall'avvio o meno della sperimentazione in Lombardia, è evidente che il mondo delle telecomunicazioni sta vivendo una rottura netta con il passato.
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🛰️ STARLINK E GOLDEN POWER: NUOVI SCENARI PER LA SICUREZZA NAZIONALE Interessante sviluppo nel panorama delle telecomunicazioni spaziali: il Partito Democratico ha recentemente avanzato una proposta significativa riguardo Starlink, il sistema di connettività satellitare di Elon Musk. La richiesta? Includere questa tecnologia nel perimetro del golden power, lo strumento che permette al governo italiano di proteggere asset strategici nazionali. 💡 Perché è importante? - Garantisce il controllo su infrastrutture critiche - Tutela la sicurezza nazionale nelle telecomunicazioni - Regola l'accesso a tecnologie strategiche È un tema che merita attenzione, soprattutto considerando l'impatto crescente delle comunicazioni satellitari nella nostra società. Cosa ne pensate? La regolamentazione delle tecnologie spaziali private dovrebbe essere più stringente? #Starlink #GoldenPower #Tecnologia #Innovazione #Sicurezza #SpaceTech #rimondistefano #TelecomItalia #SicurezzaNazionale #InnovazioneTecnologica -- Condividi se ritieni questo contenuto utile per il tuo network! 🔄
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Iris2: la nuova costellazione di satelliti europei per competere con Starlink L’Europa si prepara a entrare in una nuova era delle comunicazioni satellitari con il progetto Iris2. Dopo anni di discussioni e rinvii, la Commissione Europea ha finalmente dato il via libera alla realizzazione di questa ambiziosa costellazione di satelliti per le comunicazioni a banda larga. L’obiettivo è competere con colossi già affermati come Starlink, la rete globale di Elon Musk, e ridurre il divario digitale, garantendo connessioni sicure e ad alta velocità in tutto il continente. Leggi di più su https://buff.ly/3CWdf0E #europa #iris2 #satelliti #starlink #italia #comunicazione #commissioneeuropea #millionaire
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𝐒𝐭𝐚𝐫𝐥𝐢𝐧𝐤 𝐞𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞, 𝐈𝐑𝐈𝐒𝟐 𝐚𝐧𝐜𝐨𝐫𝐚 𝐧𝐨: 𝐥𝐚 𝐟𝐨𝐫𝐳𝐚 𝐝𝐢 𝐌𝐮𝐬𝐤 𝐞̀ 𝐧𝐞𝐢 𝐫𝐢𝐭𝐚𝐫𝐝𝐢 𝐞𝐮𝐫𝐨𝐩𝐞𝐢 Mentre Starlink, la costellazione satellitare di Elon Musk, continua a espandersi garantendo connettività globale, l’Europa è ancora in ritardo con IRIS2, il progetto europeo per una rete satellitare autonoma. Il divario tra le due iniziative riflette la velocità decisionale americana rispetto alla burocrazia europea, con implicazioni strategiche per la sovranità digitale e la sicurezza geopolitica del continente. 𝐋𝐞𝐠𝐠𝐢 𝐥’𝐚𝐫𝐭𝐢𝐜𝐨𝐥𝐨 𝐝𝐢 𝐒𝐨𝐟𝐢𝐚 𝐅𝐨𝐫𝐧𝐚𝐫𝐢 𝐬𝐮 𝐋’𝐄𝐮𝐫𝐨𝐩𝐞𝐢𝐬𝐭𝐚: https://lnkd.in/d97vteWZ #Starlink #IRIS2 #Spazio #LEuropeista #ElonMusk #SovranitàDigitale #Europa #Tecnologia #Connettività #InfrastruttureDigitali #Geopolitica #Sicurezza #SpaceRace #Innovazione #TecnologiaEuropea #Burocrazia #RitardiEuropei #DigitalSovereignty #SpaceIndustry #CompetizioneGlobale
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Starlink e Iris² nel futuro delle comunicazioni sicure. L’Europa sta sviluppando il proprio sistema Iris², che non sarà operativo prima del 2030. Starlink può contare su una rete già operativa di oltre 7mila satelliti. L’affidamento a un operatore privato rappresenta sempre una sfida, ma potrebbe anche essere una soluzione ponte tra la necessità di garantire comunicazioni sicure nell’immediato e l’obiettivo di lungo termine dell’autonomia tecnologica europea. Un mio articolo su questo argomento di grande attualità e tema di scontro politico. Un’analisi realistica scevra da posizioni ideologiche e dettata solo da una buona dose di pragmatismo. Buona lettura su #formiche.
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#Spazio, dichiarazioni del Ministro Adolfo Urso sul ddl e STARLINK Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha chiarito che il disegno di legge sulla #SpaceEconomy non riguarda le infrastrutture di progetti specifici, come Starlink di Elon Musk. Tuttavia, il ddl prevede iniziative per l'uso efficiente dello spettro per comunicazioni via satellite e una riserva trasmissiva nazionale. In conferenza stampa, rispondendo a massimo santucci di Aska, il ministro ha ribadito che il provvedimento non è un assist per #Starlink o altri progetti infrastrutturali. Nonostante ciò, il testo include capitoli sulle "Infrastrutture spaziali" e prevede misure che potrebbero coinvolgere aziende come Starlink e Kuiper di Amazon. Urso ha sottolineato l'importanza del ruolo dell'Italia nella regolamentazione delle attività spaziali, inclusi il turismo spaziale e l'uso commerciale dello spazio, data l'intensa competizione globale in corso. Con grandi investimenti da parte di colossi come #ElonMusk e Jeff Bezos, e l'ingresso di altri concorrenti come Eutelsat OneWeb, Telesat e Kepler, la corsa allo spazio è in pieno svolgimento. Anche l'UE si sta muovendo con due proposte per la connettività sicura basata sulla tecnologia spaziale e la gestione del traffico spaziale, con un investimento di 2,4 miliardi di euro fino al 2027. Per leggere l’articolo completo, clicca qui: https://lnkd.in/dUg8ViJp
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Negli ultimi mesi, #Starlink, il servizio di connettività satellitare di #SpaceX, è diventato un tema caldo anche in Italia, dove si discute un possibile accordo governativo per l’adozione della sua tecnologia in ambiti strategici. Tra entusiasmi e timori ho provato a riflettere su un tema che tocca #tecnologia, #economia e #geopolitica in modo più razionale e pragmatico 📡 Starlink rappresenta una rivoluzione: con una costellazione di migliaia di #satelliti a bassa orbita, offre #internet veloce e stabile anche in aree dove infrastrutture tradizionali sono economicamente insostenibili. Basti pensare a chi vive in aree rurali che ora ha finalmente accesso a una connessione paragonabile a quella delle grandi città Questo progresso è innegabile e, francamente, necessario. Parlare di sviluppo digitale senza risolvere il #digitaldivide rischia di lasciare indietro intere fasce di popolazione. Ma la tecnologia, da sola, non è mai neutrale: bisogna capire come utilizzarla e integrarla nel contesto strategico nazionale. 💶 L’Italia sta valutando un investimento di 1,5 miliardi di euro in cinque anni per utilizzare Starlink in ambiti istituzionali e militari. La scelta appare razionale nel breve termine, considerando che l’Unione Europea sta ancora sviluppando la propria costellazione satellitare, #IRIS2, che non sarà operativa prima del 2030. Affidarsi a Starlink permetterebbe quindi di colmare il gap tecnologico nell’immediato, ma a che prezzo? ⚠️Il rischio è di creare una dipendenza strategica da un’azienda privata americana, guidata da una figura controversa come #ElonMusk. Non si tratta di demonizzare Starlink o Musk, ma di interrogarsi sulle implicazioni di lungo periodo: stiamo investendo in una soluzione che rafforza il nostro Paese o stiamo solo comprando tempo, a scapito della nostra autonomia tecnologica? Ecco allora i miei spunti di riflessione: 1️⃣ Starlink può essere una soluzione ponte utile, ma deve essere affiancata da investimenti in infrastrutture autonome per non restare dipendenti da attori esterni per tecnologie strategiche come la #connettività 2️⃣ Qualsiasi eventuale accordo con Starlink dovrà garantire che i dati sensibili (anche se ulteriormente criptati alla sorgente) restino sotto il pieno controllo delle autorità italiane. Questo è un punto cruciale per la #sicurezzanazionale 3️⃣ Demonizzare Starlink perché è “di Musk” o perché è un’azienda americana è miope. Bisogna riconoscerne i meriti tecnologici e usarli con intelligenza, evitando di chiudere le porte a un #progresso che potrebbe portarci benefici concreti 4️⃣ Collaborare con attori globali come Starlink può essere vantaggioso, ma non deve sostituire una visione strategica europea e nazionale: si devono costruire #alleanze non dipendenze ⚖️ A questo punto una domanda è d’obbligo: come bilanciare #innovazione e #autonomia in un mondo sempre più interconnesso?
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Parte l'offerta per connettività #internetsatellitare da parte dell'europea Iris2 acronimo di 'Infrastructure for resilience, interconnectivity and security by satellite'. Si tratta di una costellazione multiorbita, designata a garantire connettività di elevata qualità ed efficienza, in piena cibersicurezza, per governi ed istituzioni. Difficilmente #Iris2 potrà porsi come competitore di Starlink dotata di differente struttura - che ricordiamo, ha già concluso contratti con vari ministeri, marina militare, protezione civile e vigili del fuoco - la prima con principali scopi di sicurezza e circa 300 satelliti europei, mentre #Starlink ha disponibili 7000 satelliti ad orbita bassa, dotati di minore latenza e scopi prettamente commerciali. L'ESA giocherà un ruolo fordamentale circa la gestione tecnica in Iris2 mentre, lato economico, l'impegno previsto é pari a 10,6 MLD di euro con Francia, Germania ed Italia tra i finanziatori - il problema reale é il rientro per 4,1 MLD di euro pari al 38% dei costi da parte di #Eutelsat, #Ses e #Hispasat. Già ad ottobre 2024 Alessio Butti (sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'innovazione tecnologica) aveva anticipato che il Governo stava valutando l'impiego di Starlink per recuperare i ritardi accumulati dalle imprese incaricate del piano 'Italia 1 Giga' (Open Fiber e FiberCop) promosso coi fondi PNRR e attuato da Infratel per la banda ultralarga nelle zone grigie a parziale concorrenza, per un valore di circa 3,5 MLD di euro. A tal riguardo é avviata una sperimentazione complementare tra tecnologia a #fibraottica e tecnologia #satellitare Starlink, inizialmente in #Lombardia, cui si affiancherà una regione in Centro Italia ed una al Sud. I tempi sono strettissimi e già a gennaio dell'anno prossimo dovrebbero esser chiare le prime risultaze, circa la possibilità di bypassare la cablatura nelle rimanenti #zonegrige. Stay tuned 😇
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Il progetto "Italia a 1 giga" completato solo per un terzo. A gennaio inizieranno i test Starlink per valutarne l' uso nel piano della rete veloce. Oggi 17:35 - RSF MILANO, 9 dicembre (Reuters) - Il governo ha in programma di avviare già a gennaio dei test per verificare se la connettività satellitare offerta da Starlink, il servizio satellitare di proprietà di Elon Musk, sia una soluzione praticabile per incrementare la diffusione di internet ad alta velocità nel Paese. I funzionari del governo di Giorgia Meloni sono sempre più preoccupati di non riuscire a raggiungere gli obiettivi sulla copertura della rete internet ad alta velocità. I test fanno parte di un progetto pilota, i cui risultati sono attesi già a marzo, e saranno aperti a diverse aziende, tra cui Starlink, tramite un bando. L'obiettivo è verificare se gli standard richiesti dal piano internet possono essere soddisfatti anche da una combinazione di connessioni satellitari e in fibra ottica, secondo le fonti. Open Fiber e FiberCop, entrambe partecipate pubbliche, hanno cablato circa un terzo dei 3,4 milioni di edifici previsti dal piano da 3,4 miliardi di euro, che dovrebbe essere completato entro giugno 2026. Il rischio di ritardi è in parte legato alle difficoltà di raggiungere delle circa 450.000 case sparse, piccoli gruppi di case al di fuori dei centri abitati, attualmente sprovvisti di connettività fissa. Starlink, parte di SpaceX, puà contare 6.700 satelliti attivi in orbita intorno alla terra, che forniscono banda larga a bassa latenza a più di quattro milioni di clienti in tutto il mondo, di cui 55.000 in Italia. Secondo il sottosegretario di Stato, Alessio Butti, gli operatori incaricati del programma di diffusione di internet ad alta velocità nel Paese potrebbero prendere in considerazione anche sistemi di internet di connettività via satellite per raggiungere gli obiettivi di copertura. Nell'ambito di tale schema i cosiddetti 'community gateway' di Starlink potrebbero essere distribuiti in alcune delle aree più remote per fornire capacità all'ingrosso ed eventualmente consentire agli operatori della fibra di cablare solo l'ultimo miglio di fibra fino alle case. Il piano di copertura ad alta velocità mira a garantire una velocità di download di 1 Gigabit al secondo nelle ore di massimo traffico, capacità che Starlink non riusciva a garantire in Italia quando è stata progettato il bando per il piano di copertura nel 2021, ha detto una terza fonte. Il progetto di coinvolgere Musk nel lancio della banda larga ha scatenato le critiche dei partiti di opposizione, che temono di affidare la sicurezza informatica dell'Italia ad un gruppo extra-Ue. Antonio Nicita, senatore del PD, ha presentato un emendamento in Parlamento. La proposta di legge stabilisce che i gruppi che controllano piattaforme online come X, di proprietà di Musk, non possano fornire servizi di connettività all'ingrosso e al dettaglio, compresa la connettività satellitare, sul territorio italiano
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