𝑰𝒍 𝒔𝒖𝒄𝒄𝒆𝒔𝒔𝒐 𝒄𝒐𝒏 𝒍𝒂 𝑺𝒄𝒐𝒛𝒊𝒂 𝒇𝒂 𝒍𝒂 𝒔𝒕𝒐𝒓𝒊𝒂: 𝒍'𝑰𝒕𝒂𝒍𝒓𝒖𝒈𝒃𝒚 𝒂𝒍 𝒏𝒐𝒏𝒐 𝒑𝒐𝒔𝒕𝒐 𝒅𝒆𝒍 𝒓𝒂𝒏𝒌𝒊𝒏𝒈 Il rugby azzurro non è mai stato così in alto. La vittoria di misura con la Scozia, per un finale di 31-29 in favore dell’Italia, ha regalato un pomeriggio da ricordare per gli oltre 70mila spettatori presenti all’Olimpico. Un successo nel #Sei #Nazioni che ha consentito alla Nazionale del c.t. Quesada di salire al #nono #posto del ranking mondiale. Dopo essere rientrata nella top 10 dopo ben undici anni, l’Italia supera l’Australia e scala la classifica dei migliori Paesi a livello globale. Si tratta di una delle posizioni più alte mai ricoperte dalla nazionale maschile, che ha fatto meglio soltanto nel corso del 2007, quando arrivò a toccare l’ottavo posto. Mai, però, l’Italia era riuscita ad accumulare un tale numero di punti: il precedente record di 77.82, raggiunto il 4 febbraio del 2013, è stato scardinato e rimpiazzato dai 78.05 raggiunti, per effetto degli 1.47 punti guadagnati dalla partita di sabato 9 marzo. Come varierà la posizione degli azzurri, dopo la partita di sabato con il Galles? Scoprilo nell'articolo di Marco Palladino ⬇ Per approfondire il mondo della sport industry, vai su Sport e Finanza e scopri le ultime news ➡ https://lnkd.in/duigFR4i
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🏉 Manca pochissimo all’attesissimo match del Sei Nazioni di Rugby tra Italia e Scozia allo Stadio Olimpico di Roma! 📌 Il Sei Nazioni di Rugby affonda le sue radici alla fine del 1800. Istituito nel 1883, includeva inizialmente Irlanda, Scozia, Inghilterra e Galles, motivo per cui inizialmente veniva chiamato "Home Nations Championship". Tra il 1910 e il 1931, e tra il 1947 e il 1999, venne rinominato "Cinque Nazioni", a seguito dell'inclusione della Francia nella manifestazione. È solo dal 2000 che il torneo prende il nome di "Sei Nazioni", con l'ammissione dell'Italia al torneo. 🏆 Il Galles e l'Inghilterra si contendono il primato di vittorie, con 39 ciascuna. Al terzo posto si colloca la Francia con 26 vittorie, seguita dall'Irlanda con 23 e dalla Scozia con 22. Chiude la classifica l'Italia, che non ha ancora ottenuto alcun titolo Sei Nazioni. 🚀 Ed è grazie a Sage, sponsor del torneo, che possiamo vivere queste straordinarie emozioni insieme ai nostri partner. Scopri cos'è e come funziona la smartball, la tecnologia Sage che permette di avere statistiche e informazioni di gioco in tempo reale. 👉 https://lnkd.in/eQbdNruu #SixNations #SageRugby #SageInsights #ImpresoftGroup #YourDigitalBoost #StrongerTogether
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Differenze tra 🏉#rugby e 🏈#footballamericano: esploriamo le sfumature 1 - Il terreno di gioco e durata della partita: Nel rugby, il gioco è caratterizzato da continuità, con meno pause possibili che variano a seconda del torneo, mentre nel football americano le giocate sono intervallate da pause più o meno lunghe. 2 - Diffusione: Il football americano è principalmente diffuso negli Stati Uniti, mentre il rugby è seguito in Europa, Africa e Oceania. 3 - Palloni diversi: Anche se entrambi hanno una forma ovale, il pallone da football americano è più lungo e leggero rispetto a quello da rugby, che è più corto e pesante. 5 - Numero di giocatori e sostituzioni: Nel football americano si gioca 11 contro 11, con sostituzioni illimitate, mentre nel rugby si gioca 15 contro 15 con 7 sostituzioni disponibili. 6 - Equipaggiamento dei giocatori: I giocatori di football americano indossano un'armatura protettiva completa, mentre nel rugby l'equipaggiamento è limitato a caschetto e parastinchi. 7 - Passaggi: nel rugby è concesso solamente il passaggio all'indietro; nel football americano è possibile passare la palla in qualsiasi direzione del terreno di gioco. Il #SeiNazioni di Rugby è uno dei tornei per nazionali più prestigiosi al mondo. È attualmente in corso e al momento vede l’Irlanda in testa alla classifica. Riusciranno i “Shamrocks XV” a difendere il titolo di campioni e a confermarsi per il secondo anno consecutivo? Sage, sponsor del torneo, ci permette di vivere queste emozioni sportive portandoci in prima fila allo Stadio Olimpico di Roma per assistere alla sfida tra #Italia e #Scozia di domani, sabato 9 marzo. Scopri cos'è e come funziona la smartball, la tecnologia Sage che permette di avere statistiche e informazioni di gioco in tempo reale. 👉 https://lnkd.in/eQbdNruu #SixNations #SageRugby #SageInsights #ImpresoftGroup #YourDigitalBoost #StrongerTogether
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🇮🇹 Il Sei Nazioni, l'Italia ed il rugby: adesso è il momento di cogliere la giusta onda... 🏉 🏆 Cosa ci dice il grande successo della Federazione Italiana Rugby al Six Nations Rugby 2024? Tutto e niente. Tutto perchè dopo 25 anni di dubbi e facili ironie sulla partecipazione azzurra al torneo di rugby più prestigioso al mondo per la prima volta (forse) l'Italia viene considerata all'altezza delle storiche rivali. Niente perché un exploit non basta e perché nonostante tutto anche oggi quella reticenza di fondo non é del tutto sparita. 📈 Di certo c'é che questa edizione del 6 Nazioni ha comunque sparigliato le carte e disequilibrato lo status quo precostituito. Il pari fortunoso (per la Francia🇫🇷) in quel di Lille ed i successi in serie contro Scozia🏴 e Galles🏴 hanno impresso al torneo azzurro un marchio dalle tinte trionfali e offerto al resto d'Europa ed agli snob d'Oltremanica la sensazione che da oggi bisognerà fare anche i conti con la povera "Italietta". Il new deal targato Gonzalo Quesada ha impresso un nuovo ritmo alle ambizioni azzurre che si accompagnano alla crescita globale di un movimento che miete notevoli successi anche nelle categorie giovanili. ❓Dove manca ancora l'Italia? Dove dobbiamo ancora fare il salto di qualità? Nel contesto e nel contorno. Nel movimento stesso inteso come sistema paese e come supporto alla nostra Nazionale. Una cultura non si costruisce in un anno e nemmeno in venticinque per assurdo. Ma lo step da fare é qui. I risultati aiutano, sono fondamentali, ma l'Italia adesso deve "accompagnare" Capuozzo e compagni anche affiancando gli azzurri sul piano del sostegno e della passione. 🔮Nel 2026 ci aspettano da programma due trasferte durissime: a Murrayfield (Scozia) e Twickenham (Inghilterra). E l'Italrugby andrà seguita provando per la prima volta a stimolare tutto il movimento con vere trasferte di massa. Laddove l'Olimpico quest'anno ha visto quasi 18.000 supporters scozzesi, noi azzurri abbbiamo popolato gli spalti francesi con poco più di 500 presenze partite dal Belpaese. Qui dobbiamo accelerare. Per il bene del nostro rugby, per il bene del nostro sport. #Italrugby #Italia #SixNations2024 #rugby
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➡ SCOUTING LIBERTADORES U20: MATTEO COPELOTTI⬅ Nome completo: Matteo Tiziano Copelotti Clara Data di nascita: 16/02/2004 Nazionalità: Uruguay Posizione: attaccante prima punta centrale (AC-PPP AF) Club: Defensor Sporting ✅Aspetto fisico-atletico: longitipo ecto-mesomorfo di 1.90 mt., struttura media e tonica in ambo le parti del corpo; sgraziato nelle movenze, discreta la mobilità articolare e tibio-tarsica associata a pari elasticità muscolare, potente in campo aperto con ritmizzazione nella corsa reiterata. ✅Piede naturale: destro ✅Aspetto tecnico: solido nella ricezione dorsale statica e dinamica grazie alla evidente declinazione fisica, non sempre morbido nei controlli aerei, porta palla e rifinisce oppure calcia anche dalla lunga distanza con entrambi i piedi (destro naturale ma possiede un gran tiro di potenza con il piede debole), ha velocità esecutiva dentro l'area. Generalmente pulito nelle rifiniture e nelle combinazioni avanti-indietro, notevole nel gioco aereo, prezioso sulle palle inattive, valido nell'assorbimento del contatto fisico. ✅Aspetto tattico: attaccante prima punta centrale che sa lavorare sporco ma che è anche efficace nella ricerca della profondità. Buon finalizzatore sia dentro che fuori area, è spigoloso da affrontare, ha capacità predittive e sa crearsi occasioni di tiro con azioni personali o smarcamenti invisibili, eccellente nei colpi di testa dentro l'area, adeguato quando viene incontro fungendo da riferimento con appoggi e sponde; è efficace nei tagli e nei contro-movimenti, solido nella difesa della palla, buon pressatore ma non sempre adeguato nei tempi dell'intervento a contrasto. ✅Aspetto psicologico-caratteriale: ragazzo di grande temperamento e spessore, non ha paura di battagliare contro l'intera difesa avversaria, è serio, solido, non perde il controllo quando subisce falli ed è leale in campo. ✅Valutazione della prospettiva: centravanti alto e sgraziato ma efficace sia nel corto che nel lungo, freddo nella finalizzazione con entrambi i piedi e di testa, utile nel lavoro spalle alla porta, sa far salire la squadra pulendo palloni sporchi o giocando di spizzate (vanta 2 reti in 3 presenze nella Libertadores Sub 20 giocata da sottoleva). ⏩ Griglie TIPSS: tecnica: 6,5; intelligenza calcistica: 7; personalità: 7,5; parte atletica: 7,5; struttura fisica: 8,5 ⏩Partite visualizzate a video: Copa Libertadores Sub 20 (maglia n. 9) e campionato in Uruguay Sub 19
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Accusatemi pure di "opportunismo", ma se non adesso...quando? Perchè un'Azienda, che vuole investire nello sport, NON dovrebbe farlo nella pallavolo? 1) Perchè ha scarsa visibilità? NO. I campionati di SuperLega maschile e di Serie A femminile sono seguiti da Rai, Sky, Dazn e da un canale tematico, Volleyballworldtv. 2) Perchè le nazionali non vincono? NO. Dal 2021 ad oggi, senza tornare troppo indietro nel tempo (altrimenti ci vorrebbero più "post" per elencare tutte le vittorie..), le due nazionali hanno vinto un'Olimpiade, un Mondiale, due Europei, due VNL, lasciando stare i tanti piazzamenti da podio e l'infinità di successi mondiali ed europei delle nazionali giovanili. 3) Perchè i campionati italiani sono di basso livello? NO. Nella passata stagione le squadre femminili hanno vinto tutte e tre le coppe Europee (Champions, Cev e Challenge), i maschi si sono "accontentati" della Champions e del Mondiale per club. 4) Perchè nei palazzetti c'è poca gente? NO. I dati danno incrementi a doppia cifra sia in campo maschile che in campo femminile con medie oltre le 3000 presenze e con picchi ben superiori per le finali scudetto o di Coppa Italia. 5) Perchè non ci sono "personaggi" mediaticamente interessanti? NO. Solo qualche nome, giusto per un assaggio: Velasco, De Giorgi, Egonu, Sylla, Giannelli, Michieletto e tanti, tanti altri ancora. 6) Perchè non è lo "sport nazionale"? SI. E' vero, ma è lo sport "della nazionale" , ha 350.000 tesserati, muove un indotto enorme e ha un impatto importante sul sociale con valori universalmente riconosciuti e atleti e tecnici "simbolo" in tutto il mondo. Si potrebbe continuare. Parlo della pallavolo solo perchè è lo sport che conosco meglio e perchè sono ancora inebriato dal profumo di un oro che noi del volley aspettavamo da tanto tempo. Tra qualche ora, si tornerà a parlare prevalentemente dello "sport nazionale", dimenticando in fretta le emozioni olimpiche e la molteplicità di sport in cui siamo in grado di eccellere ma che hanno bisogno di risorse. Capita così ogni quattro anni, nel nostro Paese. Mi piacerebbe fare in modo che questa volta fosse diverso. Come sempre, ce la metterò tutta, nel mio piccolo. Lega Pallavolo Serie A - Italian Volleyball League Lega Pallavolo Serie A Femminile #italia #pallavolo #lanazionale #italvolley
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📌La Lombardia schiererà ben 5 squadre nella prossima stagione di Serie A #Lombardia #SerieA #calcio #Inter #Milan #Atalanta #Monza #Como #sport #campionato #calcioitaliano #sportitaliano #club #squadre #football #news #LegaSerieA #Italia #massimocampionato #regioniitaliane 👉 La Lombardia si conferma ancora una volta come la regione d’Italia con il maggior numero di rappresentanti nel massimo campionato di calcio.
La Lombardia schiererà ben 5 squadre nella prossima stagione di Serie A
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In un mondo come quello del rugby, dove la caparbietà, il senso di appartenenza, e l'etica sono valori imprescindibili, la vittoria dell'Italia contro la Scozia nel torneo Sei Nazioni di ieri, emerge come un faro di ispirazione. Questo risultato non è solo uno sportivo, ma una metafora vivente delle qualità che definiscono il leader autentico nel mondo del business. Il percorso degli azzurri, costellato di sfide e sacrifici, ci ricorda quanto la resilienza e la determinazione siano fondamentali non solo sul campo da gioco, ma in ogni aspetto della vita professionale. Come in una partita di rugby, dove ogni placcaggio, ogni maul e ogni meta raccontano la storia di un impegno senza riserve, anche nel business affrontiamo quotidianamente ostacoli che richiedono forza d'animo e una visione chiara del traguardo. La recente vittoria dell'Italia ci insegna che, nonostante le difficoltà e gli insuccessi passati, è possibile ribaltare le sorti con tenacia e lavoro di squadra. Il rugby, con il suo codice etico, la sua nobiltà di spirito e la sua intransigente serietà, diventa così specchio delle virtù richieste a un leader autentico: integrità, responsabilità, e un impegno incessante verso l'eccellenza. Questo successo, atteso e sudato, è il frutto di una straordinaria sinergia di squadra, dove ogni giocatore, pur nelle proprie specificità, contribuisce al risultato complessivo. Analogamente, nel business, la leadership efficace si manifesta nel saper unire le diverse competenze in un progetto comune, guidando con esempio e ispirando gli altri a superare i propri limiti. Celebriamo quindi, con orgoglio e ammirazione, l'impresa degli azzurri, riconoscendo in essa un'esortazione a perseguire i nostri obiettivi con la stessa passione, resilienza e unità di intenti. Questa vittoria ci dimostra che, anche di fronte alle sfide più ardue, la determinazione e il lavoro di squadra possono condurre a risultati straordinari, sottolineando l'importanza di credere sempre nelle proprie capacità e nel potere della coesione. L' esempio dell'Italrugby ci ricorda che ogni successo, sia esso sul campo o nell'arena professionale, inizia con la convinzione in se stessi e nella propria squadra. Lasciamoci ispirare da questa lezione di vita, portando nel nostro quotidiano professionale la stessa passione, etica e impegno che hanno guidato gli azzurri alla vittoria. #rugbyseinazioni #leaderautentico Ekis Corporate
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🏆Cresce l'attesa per il ritorno degli ottavi di finale di Champions League. L’anno prossimo inizierà però una vera e propria rivoluzione della Coppa dalle Grandi Orecchie. Cosa cambia? La Champions League 2024/2025 sarà più affollata e combattuta di sempre. Infatti, il numero delle squadre partecipanti salirà fino a 36, dalle attuali 32. Ogni club disputerà almeno 8 partite. Dovremo attendere i risultati delle Coppe Europee e dei Campionati nazionali prima di conoscere la lista ufficiale delle fortunate. Tuttavia, ci sono alcune certezze. ⚽Nel peggiore dei casi le squadre italiane che parteciperanno all’edizione 2024/2025 della Champions League saranno 4. C’è la possibilità che il numero salga a 5. Affinché divenga realtà, quest’anno le italiane dovranno ottenere un buon piazzamento nelle Coppe Europee. Questo permetterebbe all’Italia di salire dal terzo al primo o secondo post nel ranking mondiale. 🥅C’è anche un’altra opzione, meno realistica: 6 club classificati alla prossima Champions League. Una possibilità che si concretizzerebbe solo nel caso in cui due team italiani vincano la Coppa dalle Grandi Orecchie e l’Europa League, senza però classificarsi nei primi 4 posti in Serie A. La terza e meno probabile ipotesi vede addirittura 7 squadre italiane accedere alla competizione mondiale. Le condizioni affinché l’impossibile diventi realtà sono tre: - Italia nei primi due posti del ranking internazionale; - 2 squadre nazionali vincitrici di Champions e Europa League; - gli stessi team classificati dal sesto posto in giù in Campionato. ✍️Edoardo Lisi Antonia Ronchei Maria Teresa Improta Marco Battistone maria muotri Nicoletta Pipitone Marta Colazzo Ilaria Mariotti Andrea Porcelli #sport #calcio #championsleague #lazio #seriea #campionato #coppa #classifica Lega Serie A UEFA UEFA Champions League
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Sport di squadra: quindici le realtà che prenderanno parte ai vari tornei nazionali, il riepilogo sulle varie discipline
Sport di squadra: partono i campionati, i dettagli
https://www.infocilento.it
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SIC TRANSIT GLORIA MUNDI La Nazionale italiana di calcio under 17 ha vinto il titolo europeo, complimenti ai ragazzi, tante chiacchiere sulla valorizzazione dei giovani e poi nella sostanza tutto rimane come prima. Ho svolto una piccola indagine sui giocatori che nello scorso giugno si sono classificati secondi al Mondiale Under 20, ed emergono interessanti considerazioni tenuto presente che parliamo di ragazzi del 2003/04, ovvero di giocatori che spesso e volentieri all' estero sono titolari da qualche anno. In serie A hanno giocato con frequenza Prati nel Cagliari e Baldanzi nell' Empoli e poi da gennaio nella Roma, Lipani nel Sassuolo (è un 2005) qualche presenza nel Sassuolo. Più nutrita la pattuglia della serie B che vede Ghilardi sempre titolare nella Sampdoria, Esposito (un 2005) nello Spezia e Giovane nell' Ascoli. Mai impiegato Guarino a Modena, due sole presenze per il portiere Desplanches a Palermo (ricordo il miglior portiere del torneo mondiale), spiccioli per Ambrosino a Catanzaro e Faticanti a Terni. In C Turicchia e Montevago. Pisilli solo in Primavera. Pafundi(ricordo 2006) pupillo di Roberto Mancini e Zanotti in Svizzera. Casadei prima al Leicester poi al Chelsea con 11 presenze sempre da subentrato. Ora se pensiamo che il giocatore che ha giocato più spesso in serie A è Prati, che dopo il fallimento del Cesena nel 2018 si era trovato a spasso ( giocava nella juniores del Ravenna..) e solo grazie all' intuizione del tecnico dei Romagnoli Dossena ha trovato spazio in D e poi da lì alla Spal, dove grazie a Daniele De Rossi (e alla cessione di Esposito), si è imposto all' attenzione del Cagliari che lo ha acquistato per una cifra record per un giocatore di serie C, vengono spontanee molte considerazioni. - La prima: come è possibile che un giocatore come Prati sia sfuggito ai radar delle nazionali giovanili ( è stato convocato in Under solo quando si è imposto alla Spal), semplice era un tardivo fisicamente ma dotato di grandissima tecnica e personalità anche prima e questo in un sistema di reclutamento dei precoci porta a trascurare potenziali talenti ancora in fase diciamo così di sboccio. - la seconda: siamo sicuri che il reclutamento per le nazionali giovanili guardi lontano? Tempo fa pubblicai uno studio credo della Scuola dello Sport che poneva in evidenza che solo il 4% dei giocatori che avevano un percorso nelle nazionali giovanili debuttavano in Nazionale A, inoltre si privilegiavano nelle convocazioni ragazzi nati nel primo semestre/trimestre. Va benissimo vincere trofei ma non ci si può fermare lì, la qualità di un osservatore non è quella di selezionare i più pronti quelli li vede chiunque, ma di intravedere chi abbia le possibilità di crescere in futuro spesso anche di più dei precoci. Perché essere pronto non vuole dire essere di prospettiva, o comunque non sempre. Vi faccio un esempio una società professionistica ci ha chiesto un 2015 e guarda caso è il giocatore più alto. Buona giornata a tutti. Alessandro Zauli
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